sabato 24 marzo 2018

#STELEdiNORA quando sparì dal Museo


#STELEdiNORA quando sparì dal Museo .
<Nel 2007 ne denunciammo la sparizione dal museo archeologico di Cagliari. Grazie ad alcuni amici francesi e corsi riuscimmo a sapere che si trovava in un museo di arti orientali. Esposta con la dicitura “Stele fenicia”… ma per favore!!> Da "Shardana Jenesi degli Urim"
 Forse che in calce alla Stele ci sta  qualche firma o provenienza? la Stele rientrò  sette mesi dopo sotto un silenzio generale dei Media, della Politica e della Soprintendenza naturalmente ... Solo noi ne parlammo nel nostro FORUM dei Popoli del Mare. Una vergogna generale per i SARDI e per la Cultura in generale del Mediterraneo e del Mondo intero.   


giovedì 22 marzo 2018

#DAN in Albania?




#DAN in Albania? I Pelasgi, ,Danaidi o come li chiamiamo noi anche Eraclidi, o Urim... insomma i Popoli del Mare erano anche qui?
Riportiamo un pezzo tradotto dall’Albanese da un nostro caro lettore e amico del Web: Akil Derhemi. I Ricercatori albanesi concordano con Leonardo Melis sulla parentela dei Shardana con gli abitanti di Do.Dona, ove era situato l’Oracolo portato dall’Egitto  in Europa dalle Danaidi. lo prova anche un bronzetto incredibilmente simile al nostro "Marduk".
<Curiosamente, questo manufatto ha grandi somiglianze con il guerriero Shardana citato dallo studioso italiano Leonardo Melis nel suo libro “Shardana i Popoli del Mare”. Un fatto interessante è che da Leonardo Melis sappiamo che I popoli del mare adoravano la statua di una donna che teneva due dischi solari detta la “Madre del Mediterraneo” o “Grande
madre” >- Besim dervishi
La somiglianza del manufatto di Selani con il guerriero shardana è in questi punti: il manufatto di Selani ha due dischi solari proprio come ha Shardana. I dischi del sole che si trovano sul corpo assomigliano ai seni delle donne; mentre il manufatto Shardana e dotato di due antenne cosi come il manufatto i Selani. Tra loro due vi sono delle differenze in quello di Selani è chiaro che abbiamo a che fare con il busto di una donna a differenza di Shardana che simboleggia un guerriero. Nel primo i dischi solari sono separati, nel secondo sono uniti e formano il numero “otto”. Linee dove c’e il simbolo della luce solare sono molto più profonde e denso in Shardana, invece sono più diradate nel manufatto Selani, in Shardana gli occhi sono più piccoli, il manufatto di Selani ha una forma regolare. Ma il cambiamento che mette il sigillo finale è che il capo della donna di Selani e visibile una “Corona di Quercia” intrecciata. Secondo la descrizione del manufatto per Selani il ricercatore Giorgio Zogaj che ha visto in prima persona tra le altre cose, dice: “Si compone di bronzo più vecchio di 3000 anni, e stato fatto in bronzo nella fonderia del paese in cui è stato trovato il sigillo, si può supporre in maniera definitiva, che questa statua sia di Dodona, perché la testa è decorate con la corona di foglie di quercia”. Ma Curiosamente, questo manufatto ha grandi somiglianze con il guerriero Shardana citato dallo studioso italiano Leonardo Melis nel suo libro “Shardana i Popoli del Mare”>


giovedì 15 marzo 2018

#CITTASOMMERSA del 7500 a.C.


#CITTASOMMERSA del 7500 a.C.
Da. "Shardana Antichi Re del Mare": 
<<Chi viveva allora in questa città di 9000 anni fa? Perché
sull’identificazione di queste mura che si vedono nel filmato
dell’Istituto Luce non ci sono dubbi, si tratta di una città; niente
nurakes, niente capanne di pastori, semplicemente una città; una
città che non ha niente da invidiare in quanto ad antichità alle
più famose Jeriko in Palestina, Gobekli Tepe, Thiuanako e altre
città millenarie. Si, perché i 9.000 anni sono attribuiti dal calcolo
dovuto alla profondità a cui sono arrivati i ricercatori, impediti
dalla poca visibilità per poter scendere ancora di più. Ma forse
questa scoperta ci porta a interpretare una delle tante leggende
attribuite dai Greci alla Sardegna che essi conoscevano solo per
sentito dire. Raccontano infatti i loro scrittori, tutti nati dal VI –V
sec. a.C. in poi, che “Norace, figlio di Hermes e di Eritheia figlia
di Gerione, venne dall’Iberia (e ti pareva!) per fondare la prima
città dei Sardi(!)” Noi interpretiamo così: “Norax (il nome antico
del Nurake) diede origine alla nuova civiltà fatta di città moderne”.
Città moderne come quella scoperta negli anni cinquanta del
secolo scorso e attribuita ai Romani! Peccato che questa città si
trovi a 15-20 m. sott’acqua; e in Sardinia questo significa solo una
datazione che ci riporta a 9000 anni fa. La Sardinia infatti è una
terra non soggetta a bradisismo e il mare Mediterraneo ne indica
la datazione a seconda del livello attuale e passato.>>

venerdì 9 marzo 2018

#JUDIKATIeETNIASHARDANA


https://www.amazon.it/SHARDANA-Ritorno-degli-Eraclidi-Popoli-ebook/dp/B07BB2W8ZL/ref=sr_1_3?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1520588823&sr=1-3


#JUDIKATIeETNIASHARDANA
Da aprile Leonardo Melis comincerà una serie di conferenze sulle radici dei Sardi contemporanei, dai SHARDANA attraverso i JUDIKATI e i loro eroi: SANSONE, SISARA, AMSIKORRA, MARJANE - LEONORA ed UGONE di ARBAREE, non scordando il JUDIKE GONARE/GUNNAR, Santo, Crociato e Templare, amico di Bernardo di CLAIRVAUX  e suo successore.
Per aiutare a capire tutto questo pubblichiamo su AMAZON un estratto dal libro "SHARDANA ANTICHI RE DEL MARE":
<< Estratto del libro "SHARDANA Antichi Re del Mare", il capitolo relativo ai DAN del Mediterraneo e ai ai JUDIKES in particolare, da quelli dei tempi di Israel fino Menceyes Guanches e ai Judikes Sardi e all'epopea medioevale dei Judikati Sardi e alla resistenza contro Saraceni, Longobardi, Spagnoli e Savoia. Su tutti brilla la figura di Marjane IV , di sua figlia Leonora d'Arborea e di suo fratello Ugone III il corsaro. In ultimo il più eroico ultimo Judike: Leonardo Alagon e le sue vittorie contro Katalani e Aragonesi. La Gloriosa Battaglia di Uras e la sua parentela con i Signori di Lakoni . Dello stesso territorio di origine dei primi JUDIKE: I DE LACON. La probabile parentela di Cristoforo Colombo con i Piccolomini/Dessena, Signori di Lakoni e fiancheggiatori di Leonardo Alagon. L'origine della bandiera Sarda e la sua presenza determinante alla Battaglia di Lepanto.>>

mercoledì 7 marzo 2018

#PIRAMIDI IN MEDITERRANEO


https://www.amazon.it/SFINGI-PIRAMIDI-nel-MEDITERRANEO-SHARDANA-ebook/dp/B079R3ZK6W/ref=sr_1_4?s=books&ie=UTF8&qid=1520423065&sr=1-4

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#PIRAMIDI in Mediterraneo
<<L’impressionante numero di collegamenti tra le terre del Mediterraneo con la Mesopotamia e il Medio Oriente intero ci porta a conferme continue sulla nostra teoria riguardo le “Genti che uscirono da Ur”. Abbiamo persino una ziggurat. Una ziggurat che stranamente è sita a Nord dell’Isola di Sardinia. Ciò non è logico, perché l’approdo di genti venute da Oriente avviene naturalmente a Sud-Est. Logico sarebbe se le ziggurat fossero di più e sparse per l’Isola. Almeno una a Sud, una al centro e l’altra (Akkodi) a Nord. Trovarne almeno due sarebbe per noi l’Atto finale. Alcune pubblicazioni di studiosi della Puglia riguardo le Pajare ci convince sempre di più su questa origine. Se aggiungiamo che nel frattempo abbiamo scoperto due PAJARE anche in Sardinia, oltre a quelle delle Baleari, la convinzione si fa certezza scientifica. Piramidi a gradoni anche in Sicilia e nelle Canarie.
Il ritrovamento di una Ziggurat di chiara origine mesopotamica e di un Documento in cui si legge ancora una volta il nome SRDN, il tutto in una località isolata nel Centro Sardinia, insieme ad altri documenti e luoghi ritrovati in Oriente e in Egitto, mettono davvero la parola Fine agli equivoci durati centinaia di anni. Equivoci dovuti all’occultamento voluto o meno da parte di popolazioni relativamente giovani come i Greci. 
In passato i “Signori” dello Status Ufficiale della Cultura sarda misero in discussione l’immagine della Tirrenide sommersa, sostenendo che i contorni sommersi della foto nel primo libro fossero … nuvole! Ora quell’immagine l’abbiamo grazie al satellite molto più nitida e inequivocabile.
Abbiamo anche buone nuove sulle Statue di Mont’ e Prama, dimenticate per trent’anni negli scantinati del Museo di Cagliari e tirate fuori nel 2005 in seguito alle nostre conferenze e pubblicazioni e alla pubblicazione, nello stesso anno (2005) del nostro “I Principi di Dan” oltre alla contemporanea campagna d’informazione da parte di un quotidiano locale.>>
Leonardo Melis