Il
naufragio
<<La Flotta arrivò facilmente a Ofir, come da racconti
tramandati dai Greci, dagli Egizi, dalla Bibbia etc. Per un anno si fermarono a
rinforzare le fortificazioni antiche di 2-300 anni. Mentre gli operai
specializzati estraevano i minerali, in primis lo Stagno, altri facevano i turni di guardia e altri ancora
provvedevano al sostentamento; fra questi sappiamo che vi erano anche donne,
che saranno citate nel naufragio della nave ammiraglia. Al secondo anno di
scadenza, puntualmente nel mese di
Nisanu, la flotta sotto il comando di Kareh figlio di Sisara, ripartì doppiando
quello che oggi si chiama Capo di Buona Speranza. L’ammiraglio fece annotare
che “Il
sole splendeva stranamente alla loro destra durante tutto il viaggio verso il
Mare d’Occidente”.
Doppiato
felicemente il Capo, una tempesta improvvisa cominciò a infuriare facendo
dividere le navi. La nave ammiraglia fu presa da quella che chiamiamo oggi La
Corrente Subequatoriale. La nave fu portata dalle onde verso le coste
di un mondo sconosciuto, presso la riva di un grande fiume. Questo fiume fu
battezzato 2500 anni più tardi con il nome di Salimoes dai navigatori Portoghesi (Salomone?). Parliamo proprio
dei Rio delle Amazzoni. I Portoghesi erano a conoscenza di questa storia? La
pietra, il documento riprodotto e della sua traduzione, parlava chiaramente
della flotta e del naufragio al ritorno da un lungo viaggio. <Siamo Cananei di Sidone (o di Akko? Tiro?)
della città del re mercante (Hiram).
Giungemmo a quest’isola lontana, una terra montagnosa. Abbiamo sacrificato un
giovane … agli Dei e alle Dee celesti, nel diciannovesimo anno del nostro re Hiram e ci siamo imbarcati a Ezion-Geber nel Mar Rosso. Abbiamo
viaggiato con dieci navi per due anni intorno all’Africa, quindi ne fummo
separati per la mano di Baal e già non stiamo con i nostri compagni. Così
giungemmo qui, dodici uomini e tre donne, alla isola del ferro, in una
nuova spiaggia che io, l’Almirante
controllo. Ma sicuramente gli Dei e le Dee ci favoriranno.>
Chi scrive è Kananéo, di Tiro, Sidone o
Akko. Il suo re è Hiram di Tiro,
citato dalla Bibbia e storicamente esistito. Lo storico romano di origini
ebraiche Giuseppe Flavio è d’accordo con
noi e noi con lui, sul fatto che quanto racconta Salomone sappia molto di
vanterie e i “suoi viaggi” siano il racconto di viaggi effettuati da altri,
forse appunto da genti di Israel e kananee di origini chiaramente dei Popoli
del Mare. Vediamo anche dallo scritto che a raccontare è proprio
l’Almirante (ammiraglio) che noi abbiamo identificato con Kareh, figlio di Sisara.>>
Da: “ I Popoli
del Mare, Sisara eroe shardana in Israel” .
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