Il BLOG ufficiale del Libro che ha cambiato il modo di scrivere la storia in questo millennio. Il libro che ha varcato i confini della Sardinia, dell'Italia e dell'Europa. La Storia riscritta del Mediterraneo e dell'Oriente antico. La storia di un popolo già Antico per gli Antichi: i SHARDANA.. i Popoli del Mare
lunedì 17 novembre 2025
SHARDANA I POPOLI DEL MARE la Conferenza. Leonardo Melis a Cagliari
SHARDANA I POPOLI DEL MARE la Conferenza Leonardo Melis
venerdì 7 novembre 2025
SISARA, una MACINA trovata da Leonardo Melis, in EGITTO, in ISRAEL, in SARDINIA
SISARA, una MACINA trovata da Leonardo Melis, in EGITTO, in ISRAEL, in SARDINIA
Il
Trascrittore della Bibbia (Esdra?) o
addirittura il primo Redattore (Jeremia?) non sono mai stati benevoli con il
Regno del Nord che loro chiamavano Israel, salvo poi appropriarsi di questo
nome una volta che le 10 Tribù scomparvero o meglio tornarono alla loro terra
di origine: il Mediterraneo Occidentale da dove arrivarono in maggioranza nel
1200 a.C. con l’Invasione dei Popoli del Mare. Questo però, se non è moralmente
accettabile, fa pure parte della Storia: chi sopravive ha ragione!
Nel caso di Sisara, si preferisce
dipingerlo come un tiranno che una delle solite e discutibili “eroine” della
Bibbia uccide a tradimento dopo averlo ospitato nella tenda sua e del marito,
il quale era oltretutto amico di Sisara.
”Jabin,
un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara
(Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei
Faraoni, N.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati,
oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.... In quel tempo era Judice
in Israele Deborah... giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di
Efraim... Deborah andò con Barak in Qadesh, radunò Zabulon e Neftali, 10.000
combattenti”. Da: (Shardana i Principi di Dan ed. PTM
2005 di Leonardo Melis)
Questo episodio ci ha fatto intuire che Sisara
altri non era che il comandante della piazzaforte militare presso il Monte
Carmelo, non lontano da Tel Aviv. Questa piazzaforte risponde al nome attuale
di Al Awaht (il muro). Scavata
dall’archeologo israeliano Adam Zertal nel 1992, fu definita dallo scopritore
“città shardana”. Noi l’abbiamo identificata con la biblica Haroset Goim, la città di Sisara.
L’episodio verificatosi questa estate (del 2010) ci ha lasciati un poco delusi e
nello stesso tempo ci ha spronati a scrivere ancora dei “miei” Shardana. Lo
abbiamo scritto in altro capitolo: una agenzia di stampa ha diffuso la notizia
su una “Scoperta effettuata dall’archeologo israeliano Adam Zertal, che
identifica la città da lui scavata con Haroset Goim, sede del generale sardo Sisara.” Non
vogliamo assolutamente intendere che Zertal abbia copiato da noi, ma a dir
la verità nel 2005 ci capitò di
incontrare l’archeologo a Cagliari alla “Cittadella dei Musei”. In
quell’occasione accennammo della nostra teoria su Sisara e Haroset Goim. Zertal
si disse entusiasta e favorevole a quanto da noi immaginato. Aggiunse anche che
il nome di Sisara era per lui assolutamente sardo. E che gli
ricordava la città sarda di Sassari. Questo
è quanto. Abbiamo voluto ricordarlo, perché “La memoria umana è spesso leggera”
e perché la scoperta è di Leonardo Melis, o almeno è Melis ad averla
pubblicata per primo, nel 2005. Se abbiamo fatto anche involontariamente una
cortesia a Zertal, ne siamo estremamente felici.
mercoledì 5 novembre 2025
FESTA SHARDANA 2015. salto del fuoco Gopays de Frores
FESTA SHARDANA 2015. salto del fuoco Gopays de Frores
martedì 28 ottobre 2025
Exodus, 40 anni nell’Oasi di Qadesh
Exodus, 40 anni nell’Oasi di Qadesh
Esodo LX – 22/27: <Poi
Mose ordinò di partire dal Mar Rosso (Yam
Suph per la verità) e si diressero verso il deserto di Sur; camminando tre
giorni senza trovar acqua. Giunsero quindi a Mara ma non poterono bere le acque di quel luogo perché erano amare
…. Dio mostrò un legno a Mose che lo gettò nelle acque, le quali diventarono
dolci … Là il Signore dette al popolo
uno statuto e le leggi …>. Senza dover citare altro,
basterebbe questo versetto dell’Esodo per capire che “camminarono tre giorni e giunsero
là dove il Signore dette al popolo le leggi”. Vale a dire che in tre
giorni arrivarono alla meta Qadesh Barnea, che si trova di fronte al Monte di
Dio: Har karkoum per l’esattezza,
ove il Signore consegnò a Mose le Tavole della Legge. Punto.
Su Amazon: I Libri di Leonardo Melis
sabato 25 ottobre 2025
Alessandro faraone d'Egitto
Alessandro faraone d'Egitto
Abbiamo voluto includere Alessandro con il
capitolo Spartani/Tjekker, non perché lo fosse. Caso mai Alessandro aveva
aspirazioni più Akayasa, il suo ispiratore era Akille.
La
madre, Olimpiade, fu educata nel tempio di Do.dona,
quindi discendete dalle Danaidi e lei educò a sua volta Alessandro
ricordandogli le origini Dan.
A proposito della madre di Alessandro, vorremmo proporre la soluzione del mistero per cui i sacerdoti di Siwa accettarono il condottiero macedone come faraone e re d’Egitto. Cosa assai strana se si pensa ai precedenti fatti accaduti con altri conquistatori precedenti.
Conquistatori dell’Egitto
Dal 365 a.C. sul trono dell'Egitto sedeva Teos che, dopo aver imposto pesanti provvedimenti
fiscali, cercò di conquistare la Siria-Palestina ingaggiando mercenari greci.
Il malcontento scaturito dall'aumento delle imposte portò a un colpo di Stato da parte di Nectanebo II che portò a sua
volta all'interruzione del tentativo di conquista. L'Egitto
tornò ad essere il bersaglio dell'espansione persiana. L'avanzata dei Persiani
costrinse il faraone a ritirarsi a Menfi ed in seguito a fuggire al Sud. Si
instaurò così un'egemonia persiana guidata da Artaserse III.
In pratica, dopo due tentativi messi in atto tra il 351 a.C. ed il 344 a.C., il re persiano Artaserse III, riunì un esercito forte di 300.000 soldati che guidò personalmente contro l'Egitto. Nectanebo poteva contare su circa 60.000 egizi e 40.000 mercenari libici e greci. Dopo 18 mesi fuggì a Meroë presso il Regno di Kush. In Nubia, secondo gli studiosi si perdono le tracce dell'ultimo sovrano di origine egizia, ma noi abbiamo motivo di pensare che Nectanebo abbia cercato rifugio nelle città greche, anzi più precisamente in Macedonia, presso Filippo. Abbiamo scritto in passato che Nectanebo entrò nei favori del sovrano, anzi forse più nei favori della sovrana. Parliamo di Olimpiade, la madre di Alessandro.
Da: "I Popoli del Mare, l'Eredità" ed. 2021 - di Leonardo Melis
domenica 19 ottobre 2025
L’Inabissamento delle Isole dell'Occidente
L’Inabissamento:
L’Innalzamento del
Mediterraneo: un’altra
prova inequivocabile dell’esistenza di queste città del Mediterraneo precedente
all’arrivo di presunti “Fenici”, Punici e Romani, è data dall’inabissamento di
alcune di esse, fra cui Nora e Tharros.
Una parte dell’abitato è sommersa dalle acque del mare, dovuto all’innalzamento
del livello del Mediterraneo; un fenomeno questo che avvenne storicamente in un
periodo che va dal 1200 al 1150 a.C. (Carta Raspi). Ora sappiamo con
certezza che i cosiddetti “Fenici” (che poi erano i Popoli del Mare di ritorno)
uscirono dai loro porti intorno al 900-800 a.C., notizie di Cartagine in
Sardegna se ne hanno intorno al 540 a.C. col disastroso tentativo di conquista
da parte di Malco. In quanto a Roma si hanno i primi contatti solo intorno al
238 a.C. dopo la famosa rivolta dei mercenari cartaginesi, che spinsero il
Senato a inviare in Sardegna le legioni. Anche se un precedente tentativo
l’aveva fatto nel 259 L. Cornelio Scipione che, dopo aver conquistato Alalia in
Corsica, si impadronì di Olbia, ma l’arrivo di una flotta Cartaginese lo
costrinse ad abbandonare la città. E’ ovvio quindi che né Fenici, né
Cartaginesi o Romani potevano aver costruito alcuna di queste città.
Nell’estate del 2001 ho avuto modo di controllare ulteriormente le centinaia di
“tombe” scavate nella roccia a strapiombo sul mare della bellissima penisola
del Sinis nella costa occidentale della Sardegna. Si tratta di loculi di
diverse dimensioni a gruppi di 6-10 e anche 20, affiancati a formare quasi la
pianta di una casa. In alcuni casi la roccia ha ceduto e si è inabissata.
Naturalmente sono stati catalogati come tombe puniche scavate dagli abitanti
della vicina Tharros distante circa 1 km. Ma se di tombe si tratta, pur non
essendoci dubbio che abbiano a che fare con l’antica città, ne escludono
automaticamente l’origine punica e fenicia, nonché romana. L’impressione è,
infatti, che siano state scavate precedentemente al fenomeno di innalzamento
del mare avvenuto nel II millennio a.C. e quindi prima dell’avvento di queste
Civiltà. Non crediamo, infatti, che sarebbero state scavate così vicine al
mare, visto la fine che hanno fatto alcune di esse, letteralmente sommerse dai
flutti.
Le
acque quindi si innalzarono repentinamente in tutto il mediterraneo di circa m. 2,50; corrispondente questo a una
penetrazione delle stesse acque marine per circa km. 30 all’interno dei territori; con le conseguenze che possiamo
immaginare. Le acque salate si inserirono nei campi, avvelenando messi e
pascoli, oltre alle falde acquifere, rendendo le coste inabitabili. Questo
indusse le popolazioni tutte a decidere un immediato abbandono dei territori.
Questi territori, lo sappiamo, erano abitati da color che gli Egizi chiamavano “gli abitanti delle Isole d’Occidente” o
“Coloro che abitano nel grande verde”
o ancora: “Coloro che abitano nel Grande
Cerchio d’acqua”. Coloro che noi chiamiamo anche Urim o Pelasgi: I Popoli del Mare.
mercoledì 15 ottobre 2025
I Popoli del Mare e i viaggi nei Mari del Mondo
I Popoli del Mare e i viaggi nei Mari del Mondo
Parliamo dei “famigerati” Bronzetti Sardana che molti studiosi
usano ancora chiamare “Nuragici”, ma sempre Sardi sono! Ebbene questi bronzetti
raffigurano animali che Bruno Vacca, nostro compianto Maestro, riconobbe essere “animali
estranei alla fauna del Mediterraneo antico e attuale”. Vi sono protomi di
navi riconoscibili perfettamente in Gazzelle
di Thompson, Antilopi d’acqua, Gnù, Bongo, Scimpanzé, Facoceri, Varani … pubblichiamo alcune immagini per
meravigliarvi.
La
somiglianza è tale che solo in presenza un artista del bronzo, per bravo che
fosse, poteva realizzare. Poiché però questi animali si trovano solo
nell’Africa Subequatoriale e non assolutamente nel Mediterraneo, chi le ha
riprodotte almeno tremila anni fa doveva per forza essere andato sul posto.
Quindi i Sardana, fossero ad Akko, oppure prima ancora in Mediterraneo e ancor
prima in Mesopotamia, dovevano compiere quei viaggi di Tre anni di cui la
Bibbia parla attribuendoli a Salomone, o per essere onesti a Salomone a al re
di Tiro. Il quale re di Tiro ormai lo abbiamo capito era un Libu alleato dei
Sardana di Akko e della tribù di Dan e agli altri Popoli del Mare del Regno del
Nord e non solo.
Noi però
siamo anche generosi e diamo la parola, anzi lo scritto a un autore … Greco!
Anzi allo storico più importante e conosciuto fra i greci: Erodoto. Egli racconta di uno di questi viaggi intorno
all’Africa, purtroppo attribuendoli al solito ai “Fenici”, sbagliando la data
del viaggio e non credendo a una cosa estremamente vera del racconto.
< Vogliamo ricordare il viaggio di
circumnavigazione dell’Africa commissionato dal faraone Nekau? Lo racconta Erodoto
e, pur scrivendo egli stesso che non credeva ai fatti raccontati; almeno per
quanto riguardava l’episodio rendicontato dai navigatori che “viaggiando
verso Occidente avevamo il sole alla nostra destra”; oggi noi sappiamo
che il “fenomeno” era invece esatto. Chi
invece sbagliava era proprio lui identificando i Shardana con i soliti
“Fenici”. Per un motivo che presto spieghiamo.
-
I Shardana quel viaggio lo
facevano già dai tempi in cui vivevano ancora in Mesopotamia, partendo dal
Golfo Persico; e anche successivamente, quando risiedevano in Israel, partendo
da Asion Gaber; diretti verso Zimbabwe e altrove.
-
I “Fenici” avrebbero fatto quel
viaggio partendo dal Delta Orientale del Nilo, attraverso il canale che Nekau
avrebbe costruito. In passato avevamo precisato che quel canale non fu mai
terminato dagli Egizi, ma dai Persiani
invasori ottanta anni dopo: Lo terminò Dario per la precisione.
-
Il viaggio fu però eseguito per
davvero; prova ne sia il racconto del “sole alla nostra destra”, che può essere
descritto solo da chi passa il Capo di Buona Speranza navigando verso
Occidente.>
Con buona pace di
Erodoto, che una volta tanto l’aveva detta giusta, in anticipo di migliaia di
anni. Lui aveva al solito raccolto racconti di viaggi e avventure nella sua
ricerca e attingendo dagli Egizi, depositari di questi fatti. Li aveva raccolti
spesso male, ma stavolta ci aveva azzeccato.
(La foto delle donne birmane è presa dal web)
sabato 11 ottobre 2025
LA BANDIERA SARDA
LA
BANDIERA SARDA
Il caso della
Bandiera Sarda non si può classificare come scoperta, ma è più di una scoperta.
Si tratta infatti di una battaglia condotta da alcuni amici e compagni di
partito degli anni in cui la Politica aveva ancora la “P” maiuscola. Vogliamo
raccontare i fatti che ci vedono fra i protagonisti della battaglia; perché di
battaglia si trattò. Negli anni 1980-90.
Noi eravamo
allora “Consigliere Nazionale” del
Partidu Sardu (Psdaz) e spesso alle riunioni di questo consiglio prendevamo la
parola per fare quanto Catone il Censore
faceva dopo la seconda guerra punica. Mentre l’illustre senatore romano
chiudeva sempre i suoi discorsi con la frase “Ceterum censeo Carthaginem delendam esse”(E comunque ritengo
che Cartagine debba essere distrutta…), noi chiudevamo il nostro discorso
nella stessa maniera, dicendo: “E comunque sosteniamo che la legge sula
bandiera va fatta”. Una battaglia durata più di dieci anni con le reazioni
non sempre positive degli ascoltatori. Finché un giorno, in una riunione di
segreteria provinciale, il Consigliere Regionale Salvatore Bonesu oggi purtroppo scomparso, ci avvicinò e ci chiese
“ Leonardo Melis, a che punto sono gli studi sulla bandiera?”. Con meraviglia
chiedemmo il perché di questo interesse. Ci rispose che se potevamo fornire una
bozza degli studi, si poteva provare a proporre
un Proposta di Legge. La bozza l’avevamo sempre in tasca. Così il
Bonesu propose la Legge in Aula, in Regione, ottenendo un consenso di
maggioranza con una percentuale enorme. Nel frattempo, Carlo Mura sindaco di Samugheo tempestava la diga dell’Omodeo sul
fiume Tirso con i drappi della nuova bandiera in occasione della visita del Presidente Scalfaro nel gennaio del 1997. Chicco
Frongia, Consigliere della provincia di Cagliari esponeva per primo il
Drappo nel balcone di un edificio pubblico.
Antonio Delitala Segretario del Partito Sardo, organizzò una festa
memorabile a Villa D’Orri, la magnifica residenza dei Marchesi Manca di
Villaermosa che ospitò ai primi del 1800
il Re Carlo Felice e la sua corte in esilio. Leonardo Melis era chiaramente il ricercatore storico e uno dei
promotori più attivi con le sue conferenze e gli interventi in Consiglio
Nazionale.
Fu così che nell’Aprile del 1999, precisamente il 15 del
mese, fu pubblicata la Legge Regionale
n. 10 che ufficializza la Bandiera Sarda con i 4 mori che hanno tolto la Benda dagli Occhi,
impostagli dai Savoia, forse per disprezzo. Per disprezzo certo, e possiamo
provarlo con i nostri studi e persino con le immagini storiche.
Da: “I POPOLI del MARE, le mie Scoperte” di Leonardo Melis, ed. Luglio 2024
sabato 4 ottobre 2025
ISRAEL o POPOLI del MARE?
ISRAEL
o POPOLI del MARE?
<Dal Libro dei Giudici: “La tribù di Dan non si era
ancora stabilita, ma occupò Kanaan. Mandarono 5 forti guerrieri a esplorare, lì
trovarono un sacerdote levitico dei loro (della Tribù di Dan, N.d.A.) a casa di un certo Milcah e gli chiesero come mai si trovasse da quelle parti, egli
rispose che Milcah lo pagava per fare il sacerdote nella sua casa e per la sua
gente. Essi gli chiesero se Dio era con loro, egli rispose che avevano la Sua
benedizione. Proseguirono e trovarono una ricca città abitata da gente
pacifica. Tornati dai loro, riferirono quanto visto e i figli di Dan si
armarono in seicento e partirono. Giunti presso Cariath-Jarim si fermarono e posero il campo e diedero a quel luogo
il nome di Campo di Dan. Poi
proseguirono e giunsero alla casa di Milcah dove trovarono ancora il giovane levita.
Alcuni di loro presero le statue, l’Ephod e gli idoli e con dolci parole
chiesero al giovane di seguirli dicendogli che era meglio fare il sacerdote per
un’intera tribù che per un uomo solo. Egli convinto li seguì, ma Milcah con la
sua gente inseguirono i figli di Dan per farsi restituire gli idoli e il
sacerdote. Ma i figli di Dan dissero loro di non osare più proferir parole
nei loro confronti, se non volevano avere contro uomini corrucciati e dediti
alla guerra. Così proseguirono verso il paese di Lais che conquistarono
distruggendo la città e passando a fil di spada gli abitanti. Da allora Lais si
chiamò Città di Dan e Jonathan e
la sua stirpe divennero i sacerdoti dei loro idoli.” (Judici XVIII).>
• Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati.
• I figli di Beniamino non scacciarono da Jerusalem i Jebusei, vissuti ivi con loro fino al giorno d’oggi.
• Manasse non espulse gli abitanti Beth San, Taanac, di Dor,
Jeblaam, Megiddo… sicchè l’antico Kananeo continuò ad abitare in quel paese.
• Zabulon non scacciò i Cananei da Ketron e Naalal, ed essi
abitarono con lui.
ser non scacciò i Cananei da Akko, Sidone Aalab, Afec, Rechob, perciò
abitarono fra quelli.
• Ephraim non scacciò i Cananei che abitavano in Gazer, e questi
dimorarono con lui.
• Nephtali non scacciò i Cananei da Bet Semes e Bet Anat, ma dimorò
con loro.”>
(JUDICI: I – 21-36)
“All’epoca in tutto il paese d’Israele non vi era nessun fabbro ferraio, perché i Filistei avevano adottato la tattica d’impedire che gli Ebrei si potessero fabbricare spade o lance. Perciò tutto Israele doveva andare dai Filistei per farsi arrotare il vomero o la zappa, la scure e la falce... fra tutti gli uomini che erano con Saul e Jonata, non si trovò né una spada né una lancia, l’avevano solo Saul e Jonata” (I Samuele XIII: 19).
Judici
IV-V: ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e
aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari
Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, n.d.A.) che abitava in
Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele
per 20 anni.... In quel tempo era Judice in Israele Deborah... giudicava
le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim... Deborah andò con Barak in
Qades, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. A causa dello
straripamento di un torrente, i carri di Sisara si impantanarono ed egli fu
sconfitto. Ma nel Cantico di vittoria che segue alla battaglia, Deborah si
lamenta: “E Dan perché se ne sta sulle navi?Aser ha preso dimora sul lido
del mare e nei suoi porti vive tranquillo...”
DA: “I POPOLI del MARE, SISARA eroe shardana in Israel
giovedì 25 settembre 2025
FLOTTIGLIE, MIGRANTI, EBREI, FENICI e PALESTINESI
FLOTTIGLIE, MIGRANTI, EBREI, FENICI e PALESTINESI
I FENICI non chiamavano se stessi “FENICI”, anzi, in “LINGUA FENICIA” si scriveva: KN.NM (Cananim, ossia Cananei) che spiega l’inghippo che qualcuno volle creare agli inizi del secolo scorso. In particolari alcuni studiosi Ebrei, con dei motivi legati probabilmente a una nascita di uno stato ebraico in Palestina, ossia la terra dei Pheleset (gli Ebrei infatti erano i Judei o abitanti di Juda della diaspora al tempo dei Romani) . Gli studiosi infatti li posizionano nella SIRO-PALESTINA, in corrispondenza dell’attuale LIBANO fin dal XII sec. a.C. La stessa data dell’Insediamento dei Popoli del Mare, dopo gli accordi con RAMESSE III che, in cambio della salvezza del trono e del regno Egizio, dovette cedere le provincie dell’Impero: SINAI e SIRO/PALESTINA. Ne è prova l’elenco delle città attribuite a questo fantomatico popolo: AKKO (S. Giovanni d’Acri), Gazza, la stessa Tiro etc. Città queste abitate dai Popoli del Mare e citate dai documenti egizi, come spesso abbiamo sottolineato in altri capitoli. “Ad Akko, sotto Tiro, abitano i Sardana” (Onomastico di Amenemope)… A Byblos abitavano i Tjekker, come a Dor (Il viaggio di Wen.Amon). A Gaza i Phelset.. e a Tiro i Libu… tutto ciò fino al 8° sec. a.C. … casualmente la datazione della “comparsa dei Fenici (i Pellerosa) citati dai Greci. -----(Fonte: LEONARDO MELIS nei suoi libri sui POPOLI del MARE
Il Fenicianesimo è
una forma di nazionalismo libanese adottata da alcuni esponenti libanesi,
soprattutto cristiani maroniti, al momento
dell'istituzione del Grande Libano,[1] rivendicando
l'identificazione della nascente nazione libanese con l'eredità storica e
culturale degli antichi Fenici.[2]
Lo Stato del
Grande Libano fu uno Stato, formalmente autonomo, che faceva parte
della Siria mandataria (allora
amministrata dalla Francia sotto
un regime giuridico internazionale di mandato della Società delle Nazioni) dal 1920, e che prese il nome di Repubblica
Libanese nel 1926. Le
frontiere geografiche del «Grande Libano» corrispondono all'incirca a quelle
dell'attuale Libano.
Terminò formalmente il 22 novembre 1943 con l'indipendenza della Repubblica del
Libano.
Il professore
universitario olandese Leonard C. Biegel, nel suo libro del 1972 Minorities
in the Middle East: Their significance as political factor in the Arab World ha
coniato il termine Neo-Shu'ubiyya per
denominare i tentativi moderni dei nazionalismi non arabi alternativi nel Vicino Oriente, ad es.
l'Arameanesimo, l'Assirianesimo, alcune forme del nazionalismo siriano, il nazionalismo curdo, il Berberismo, il Faraonismo e
il Fenicianismo, appunto.
Fonti: WIKIPEDIA E ALTRE RICERCHE
EXODUS la nave del 1948
L'Exodus fu
la nave di maggiori dimensioni a trasportare sfollati ebrei
che volevano entrare nel Mandato britannico di Palestina. La sua vicenda
ebbe luogo quindi poco prima della fine del mandato britannico e della
fondazione dello Stato di Israele.
- già nel 1948 c'era stato appunto il caso della nave EXODUS con un
migliaio di MIGRANTI EBREI EUROPEI che nessuno accoglieva ... furono accolti
dai .... PALESTINESI!!!!
...
E come ricompensa si impadronirono delle case degli sventurati OSPITANTI ..
cacciandoli e formando lo STATO di
israel(e) .....era il 1947 .... e questa è STORIA e non propaganda ...
ANTISEMITICA ... Oltretutto a questi MIGRANTI si unirono altri EBREI, I QUALI
COMINCIARONO A METTERE bombe NELLE CASERME BRITTANNICHE per convincerli a
togliere il disturbo "DALLA LORO... TERRA!
domenica 21 settembre 2025
LA BOMBA a SETZU! …
mercoledì 17 settembre 2025
Festa shardana a Laconi 2011
Festa shardana a Laconi 2011
GIUGNO 2011 SOSLSTIZIO D'ESTATE. Una delle priome FESTE della JENTE SHARDANA, con 650 persone con CONFERENZA la CINETEATRO DE ANDRE, PRANZO AL HOTEL LE MAGNOLIE, spettaccolo musicale al PARCO AYMERICH dei JUDIKES di ARBOREA, con gruppi di ballo orientale, gruppi musicali, fa cui i SHARDANA nuova composizione... giochi premi e bancarelle ....
lunedì 15 settembre 2025
La Zigurat di Pozzomaggiore
La Zigurat di Pozzomaggiore
<A gennaio 2010 ci siamo
recati in loco, con il Sindaco Tonino e l’amico Mariano. Con noi c’era anche
Patty Pasquarella che scoprì il tempio di Deir el Medinet nel 2008.
Cominciamo a vedere come si
presenta lo strano sito. Vediamo che la costruzione più importante si presenta
con una forma a noi ben nota. Una forma che ricorda altri piccoli tempietti
presenti in sardinia a forma di nave e riproducenti le Esedre delle Tombe di
Giganti. Nel mezzo del recinto vediamo una sorta di linea separatrice.
Proprio a questo livello si trova la costruzione a gradoni che riteniamo sia
una Ziggurat. Nelle foto a seguire vediamo meglio quanto ipotizziamo. Teniamo
presente che l’illustrazione riguarda la parte centrale dell’Insediamento. Il
terreno intorno è però cosparso di altre costruzioni, alcune a forma di
nuraghe. Recinzioni di mura spesse anche 5-6 m. sono sotto il lentischio e
gli alberi di leccio. Un complesso che ha una estensione ragguardevole e che ci
ha fatto pensare addirittura a una città, di quelle per intenderci di stile
mesopotamico, con al centro l’Esagila con la Ziggurat ove soggiornava il
Dio della città. E’ il “Trono” in cui si insediò Nabu quando fu mandato
in esilio nelle Isole dell’Occidente a fine del terzo millennio? I Testi sumeri
ci dicono che “Nabu salpò verso il Grande Mare” E ancora: “Nabu
fuggì in un’isola del Grande Mare”. Insomma, esaminando i fatti che
raccontiamo in questo libro, pare che Nabu (e forse suo nonno Enki) visitassero
quest’isola “in mezzo al Grande Mare” (Mediterraneo Occ. n.d.A.) più volte. Di
sicuro nel 2050 a.C. circa Nabu
dovette fuggire dall’ira del fratello e del cugino di suo padre Marduk (Nergal e Ninurta). Questi due si allearono contro Marduk che richiedeva la supremazia sugli Dei. Ne conseguì un conflitto che inizialmente vide Marduk soccombere, ma la controffensiva delle sue armate guidate dal figlio Nabu fecero cambiare le sorti della guerra. Nabu riuscì a conquistare le terre dell’Occidente e a costituire un’alleanza di regni che si scontrarono sovente con le città sumere guidate dagli enliliti Nergal e Ninurta. Questi conflitti sono raccontati anche dalla Bibbia nell’epopea di Abram. La storia della guerra dei cinque re (fra cui i re di Sodoma e Gomorra) contro i quattro re “assiri” nel 2040 a.C. circa fa parte di questa epopea. Ciò non significa necessariamente che due Dei, Nabu ed Enki, arrivassero fisicamente nell’isola di Sardinia, ma che popoli che seguivano il loro culto approdassero nell’isola! La presenza di Enki è indicata dal proliferare del suo culto, quello dei pozzi sacri. La presenza di Nabu è invece molto probabilmente fisica. Nabu non era un Dio, ma un semidio, né più né meno che i vari Eracle, Gilgamesh, Sargon, Perseo, Romolo ecc.. Suo padre era Marduk e sua madre una terrestre di nome … Sardanit (Sarpanit)! Perché dunque possiamo sostenere che Nabu arrivò in Sardinia?>
domenica 14 settembre 2025
Shardana I popoli del mare tvcity. Conferenza di LEONARDO MELIS
Shardana I popoli del mare tvcity. Conferenza di LEONARDO MELIS
venerdì 12 settembre 2025
ISRAEL(E) NON C'ENTRA!
ISRAEL(E) NON C'ENTRA!
Non ha nessun diritto con i territori che sta pretendendo. Là c'erano I Popoli del Mare, Palestini compresi.
Non siamo noi a sostenerlo ma è scritto nella BIBBIA
il Libro dei Judici subito all’apertura ci fa un quadro della “Conquista” da parte delle restanti Tribù ebraiche piuttosto disarmante:
• Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati (I Pheleset/Filistei).
• I figli di Beniamino non scacciarono da Jerusalem i Jebusei, vissuti ivi con loro fino al giorno d’oggi.
• Manasse non espulse gli abitanti Beth San, Taanac, di Dor, Jeblaam, Megiddo… sicchè l’antico Kananeo continuò ad abitare in quel paese.
• Zabulon non scacciò i Cananei da Ketron e Naalal, ed essi abitarono con lui.
• Aser non scacciò i Cananei da Akko, Sidone Aalab, Afec, Rechob, perciò abitarono fra quelli.
• Ephraim non scacciò i Cananei che abitavano in Gazer (Azor?), e questi dimorarono con lui.
• Nephtali non scacciò i Cananei da Bet Semes e Bet Anat, ma dimorò con loro.”>
(JUDICI: I – 21-36)
giovedì 11 settembre 2025
Navi dei Popoli del Mare con vela moderna
Navi dei Popoli del Mare con vela moderna
Le VELE SARDANA.
Quando nel 2005 pubblicammo “Shardana i Principi di Dan”, pubblicammo lo studio
delle Vele Shardana rappresentate a Medinet Abu, vele che a parer nostro erano
le antenate della vela moderna. La vela triangolare che consente di navigare
anche contro vento, facendo a meno dell’uso dei remi. Recentemente abbiamo
avuto il piacere di incontrare un amico ingegnere con la passione della vela,
il quale ci ha annunciato di essere riuscito a realizzare questo modello di
vela moderna e di averlo sperimentato con successo. Gli abbiamo chiesto di
scriverci due righe di resoconto. Ecco. <<Numerosi studiosi
dell’antichità quali Leonardo Melis, Bruno Vacca, Gian Giacomo Pisu ed altri
ancora, stanno diffondendo la cultura e le vicende legate ai Popoli del Mare
tra i quali i nostri Shardana.
Esiste sostanziale accordo sul fatto che si
trattasse di navigatori dotati di capacità fuori dal comune per l’epoca in cui
operavano ed in grado di circumnavigare l’Africa alla ricerca dello stagno
necessario per la produzione del bronzo, tenuto presente che la nostra isola
era ricca di rame ma poverissima di stagno (metallo quasi totalmente assente).
Sul come navigassero e con quali mezzi di
propulsione e di governo sono state fatte vaghe ipotesi. Si è ipotizzato che
sfruttassero le correnti marine presenti con diverse direzioni e velocità nelle
varie parti dell’anno. Sicuramente non usavano i remi per spostamenti in alto mare
ed ancor meno per circumnavigare l’Africa, dal momento che sicuramente
arrivavano alle foci dei fiumi Zambesi e Limpopo per risalire sino alle miniere
del Grande Zimbabwe. Sicuramente navigavano a vela con un piano velico che
permetteva di procedere seguendo rotte prestabilite e sfruttare i venti
provenienti da qualunque direzione.
Tutti i piani velici attualmente in uso
presuppongono l’uso del timone e tutti gli scafi sono dotati di una o più
chiglie per ridurre lo scarroccio, cioè l’allontanamento dalla rotta
prestabilita. Convinto che quei popoli navigassero con estrema perizia, ho
deciso di immaginare e successivamente realizzare un piano velico che avesse le
seguenti caratteristiche:
• facilità di gestione anche con equipaggio
ridotto
• buona efficienza fluidodinamica
• capacità di navigare in assenza di timone in
tutte le andature.>>
Mario Marongiu. Per il libro di Leonardo Melis: “Shardana la Bibbia degli Urim”
* N.d.A: Le navi shardana avevano a bordo la BUSSOLA con anello rotante
giovedì 4 settembre 2025
I POPOLI del MARE: SISARA e i SHARDANA
I POPOLI del MARE: SISARA e i SHARDANA
Sabato 06-09-2025 ore 17 Lanusei Salone Comunale, Leonardo Melis parlerà dei suoi ultimi libri degli ultimi 5 anni. Fra tutti il libro di Sisara, generale shardana citato dalla Bibbia. personaggio di cui è stata scoperta la città, identificata da Leonardo Melis ai primi del secolo con la "città shardana" di AL AWAHT scoperta dall'archeologo Adam Zertal, con cui leonardo si incontrò a Cagliari nel 2005, proponendogli quanto Leonardo aveva scritto anni prima nel suo "SHARDANA I PRINCIPI di DAN", dove oltre a identificare al città con AROSET GOIM, discusse con Zertal anche sull'rigine sarda del nome SISARA ... Ipotesi che Zertal si disse convinto essere esatta e secondu lui ricordava la città di SASSARI ...
Leonardo parlerà dell'invasione dell'Oriente da parte dei Popoli del Mare nel 1200 a.C. e la conseguante distruzione delle ROCCHE DI POTERE delle città potentati dell'età del Bronzo: TIRINTO, MICENE, TROYA, HATTUSA. UGARIT, TIRO, SIDONE, BYBLOS.. e l'attacco all'EGITTO di RAMESSE III.
L'insediamento da parte dei Popoli del Mare nelle provincie prima egizie di SIRIA-PALESTINA CHE GLI ebrei chiamano nella Bibbia: ISRAEL e PENTAPOLI PHELESET (l'attuale striscia di GAZA) ... e i rapporti con l'ISRAEL(E) attuale, creata dai GOVERNI "OCCIDENTALI" .. nel 1947-48 ...
sabato 23 agosto 2025
TROYA distrutta dai Popoli del Mare
TROYA distrutta dai Popoli del Mare
A Troja vi era la maggior parte dei Popoli del Mare
schierati da ambo le parti: dalla parte di Ilio: i Teucri/Tjekker, i
Dardani/Sardana, I Likku/Lici, i Cari/Sardana del Mar Nero. Mentre
dall’altra parte, sempre secondo Omero: Akei/Akayasa, Danai/Denen,
Cretesi/Pheleset, Dodonei/Dardani/Sardana(?), Spartani/Tjekker. Chiaramente
assenti i Washasa, i Sardana e i Pheleset come armata ufficiale. Facciamo una
precisazione con i nostri comandanti e le relative flotte … Abbiamo ripreso in
parte il racconto di Omero, chiarendo che in realtà la “Guerra di Troja” non si
svolse come il Vate racconta. Si tratta invece di racconti importati da alcuni
dei protagonisti; e noi sappiamo bene che trattasi di coloro che Omero
identifica come Greci, ma Greci non sono affatto, essendo popoli del Baltico:
i Danai/Denen. Omero fece il nostro stesso errore identificando i Danai con
i Greci, mentre noi li identificammo nel nostro primo libro come Sardana. Gli Egizi
però sono al solito ottima fonte di chiarimento, essi elencano fianco a fianco
questi popoli, ossia i Denen sono presenti insieme agli Akayasa (Greci) e ai
Sardana (Sardi).
In quanto al vero svolgimento della incursione dei Popoli del Mare a Troja, lo abbiamo accennato: trattasi del piano concordato dall’Alleanza nel tragitto verso la meta finale: L’Egitto!. Nella loro marcia via terra essi, i Popoli del Grande Verde, avevano il piano preciso di distruggere le Rocche di Comando dei principati con al servizio i mercenari Akayasa, Sardana, Libu, Likku, Shakalasa, Tjekker… i quali mercenari passavano automaticamente dalla parte degli “invasori”, Loro fratelli. Così avvenne a Tirinto, Micene … e così avvenne a Troja. Ciò è raccontato ad esempio da Omero come la fuga dei Trojani e i loro alleati dalla città in fiamme. In realtà non si trattava della città in fiamme, ma solo della Rocca di Ilio e la fuga non era affatto una fuga, ma un trasferimento degli abitanti nel tragitto verso Hattusa.
Da: "I POPOLI del MARE, Sisara eroe shardana in Israel"












