sabato 14 giugno 2025

 



FESTO AVEVA RAGIONE... chiarito che I RE ETRUSCHI ERANO SARDI 

41 Bis: I Re Etruschi? Sardi!

         616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni). Ma Festo e Strabone affermano che “Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur”…

ETRUSCHI/TURSHA e SARDI/SHARDANA un incredibile connubio di due popoli fratelli. Anche nei testi di autori romani... --NB: Questo è il testo originale di FESTO. Qualcuno ha cercato di contestarci postando un link di un libro di uno scrittore SARDO asservito ai SAVOIA, in cui il COMMENTATORE di Festo aggiunge .."SARDIBUS EX LIDYA"!

“Reges soliti sunt esse Etruscorum qui Sardi appellantur”. Inutile girarci intorno e sostenere che SARDI significherebbe “Sardi” in Anatolia. Se si è studiato almeno un poco di Latino alle Medie  o ancor meglio al Ginnasio e Liceo, non si può sostenere una sciocchezza del genere. Basta leggersi la coniugazione del verbo appellare (chiamare) che nella Forma passiva, Indicativo Presente terza persona Plurale fa appellantur e  si traduce in “sono chiamati”. Quindi la traduzione della frase di Festo si traduce esattamente così: “Sono soliti essere Re degli Etruschi, coloro che si chiamano Sardi”. E che gli Archeobuoni continuino pure ad agitarsi nei loro Gruppi  dei Social via web e nelle loro aule a tentare di indottrinare i poveri studenti, sventolando le loro inutili Lauree.

            Detto ciò, vorremmo parlare un poco di questa faccenda di Etruschi che avevano i Re nominati fra i Sardi e perché anche gli scrittori romani raccontano di questo fatto.

            Non solo gli storici Romani ma addirittura i Greci stessi raccontavano che ”Nel 685 a.C. Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo dei re Eraclidi/Sardana”  (Erodoto).

Erodoto narra anche che Tirreno, nome del padre eponimo degli Etruschi secondo i Greci, dopo una carestia che afflisse le terre del regno, fu costretto a emigrare con metà della popolazione su ordine del padre. (Erodoto racconta che tirarono a sorte con i Dadi chi doveva partire e chi avrebbe avuto le razioni per non morire di fame in patria). Così Tirreno partì. Secondo Erodoto,Tirreno condusse la sua gente dapprima nella città di  Smirne, il porto dove costruì le navi con cui attraversò il Mediterraneo, per poi sbarcare sulle coste dell’Umbria, dando origine al popolo degli Etruschi. Ma noi sappiamo che gli Etruschi erano i Tursha, già nominati dagli Egizi 400 anni prima, già durante l’invasione dell’Oriente nel 1200 a.C. Certo Erodoto spesso racconta cose fantasiose definendone altre come storielle campate in aria mentre erano verità … Spesso combina dei minestroni mischiando diverse etnie dei Popoli del Mare, come in questo caso nel quale confonde Etruschi con Shardana dopo aver detto che dominavano la Lidya con il nome di Eraclidi. A meno che Gyge non fosse un Tursha, ma questo Erodoto non lo spiega, Tirreno da dove salta fuori? Era un discendente di Gyge? Noi pensiamo invece che Erodoto cascasse nell’inganno in cui cascarono gli stessi Romani, i quali chiamavano Torreni gli Etruschi forse riferendosi all’Isola delle Torri, che era la Sardinia. Si, ma questo a cosa era dovuto? Noi pensiamo di aver trovato in questi vent’anni di ulteriori ricerche la giusta motivazione storico archeologica.

Quindi Festo si riferisce alle storie di Erodoto e intende che A Sardi vivevano gli ERACLIDI/SHARDANA/SARDI poi soppiantati dagli ETRUSCHI/TURSHA. Quindi: “ REGES SOLITI SUNT ESSE ETRUSCORUM QUI SARDI APPELLANTUR” … “COLORO CHE SI CHIAMANO SARDI”    

Da: “I Popoli del Mare. Le mie scoperte”


mercoledì 11 giugno 2025

I Popoli del Mare in Siria Palestina e in Kanaan

 


I Popoli del Mare in Siria Palestina e in Kanaan

Prima di continuare con le citazioni e i documenti probanti la presenza dei Popoli del Mare in Siria Palestina, dobbiamo però chiarire quale era la presenza (presunta o quasi) del Popolo raccontato dalla Bibbia:

 Da “Shardana la Bibbia degli Urim”: <Tornando in … Israele: se per Dan ci furono problemi di “conquistarsi il territorio”, il Libro dei Judici subito all’apertura ci fa un quadro della “Conquista” da parte delle restanti Tribù ebraiche piuttosto disarmante:

Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati.

In quanto ai Pheleset la Bibbia stessa racconta che arrivarono da Kaphtor (Creta), pensiamo al tempo della Grande Invasione del 1200 a.C. Anche nei loro confronti il Trascrittore della Bibbia fa credere che le buscarono spesso soprattutto dalla Tribù di Juda (appunto!). leggendo però attentamente la Bibbia, troviamo che: “All’epoca in tutto il paese d’Israele (Tribù di Juda) non vi era nessun fabbro ferraio, perché i Filistei avevano adottato la tattica d’impedire che gli Ebrei si potessero fabbricare spade o lance. Perciò tutto Israele (Juda) doveva andare dai Filistei per farsi arrotare il vomero o la zappa, la scure e la falce... fra tutti gli uomini che erano con Saul e Jonata, non si trovò né una spada né una lancia, l’avevano solo Saul e Jonata(I Samuele XIII: 19). Quindi?

E i Shardana?

<Dal Libro dei Giudici: “La tribù di Dan non si era ancora stabilita, ma occupò Kanaan. Mandarono 5 forti guerrieri a esplorare, lì trovarono un sacerdote levitico dei loro (della Tribù di Dan, N.d.A.) a casa di un certo Milcah e gli chiesero come mai si trovasse da quelle parti, egli rispose che Milcah lo pagava per fare il sacerdote nella sua casa e per la sua gente. Essi gli chiesero se Dio era con loro, ed egli rispose che avevano la Sua benedizione. Proseguirono e trovarono una ricca città abitata da gente pacifica. Tornati dai loro, riferirono quanto visto e i figli di Dan si armarono in seicento e partirono. Giunti presso Cariath-Jarim si fermarono e posero il campo e diedero a quel luogo il nome di Campo di Dan. Poi proseguirono e giunsero alla casa di Milcah dove trovarono ancora il giovane levita. Alcuni di loro presero le statue, l’Ephod e gli idoli e con dolci parole chiesero al giovane di seguirli dicendogli che era meglio fare il sacerdote per un’intera tribù che per un uomo solo. Egli convinto li seguì, ma Milcah con la sua gente inseguirono i figli di Dan per farsi restituire gli idoli e il sacerdote. Ma i figli di Dan dissero loro di non osare più proferir parole nei loro confronti, se non volevano avere contro uomini corrucciati e dediti alla guerra. Così proseguirono verso il paese di Lais che conquistarono, distruggendo la città e passando a fil di spada gli abitanti. Da allora Lais si chiamò Città di Dan e Jonathan (il nipote di Mose: n.d.A) e la sua stirpe divennero i sacerdoti dei loro idoli.” (Judici XVIII).>

I libri di Leonardo Melis 

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martedì 10 giugno 2025

I Shardana nella Tana del Bianconiglio


Shardana - Sardegna, i popoli del mare con Leonardo Melis Leonardo Melis Studioso dei Popoli del Mare Nato a Setzu, il più piccolo Comune della provincia di Cagliari, uno dei paesi più antichi della Sardegna (Setzu = Su Etzu = l’Antico) ai piedi della Jara.. Dopo gli studi classici nella prestigiosa scuola dei Padri Salesiani di Lanusei sceglie di vivere fuori dal contesto famigliare e gira il mondo per trentacinque anni, lavorando e studiando i “Popoli Naturali”. Quelli senza Stato e con una origine millenaria comune. In Egitto si imbatte nelle raffigurazioni dei Popoli del Mare e dei Shardana della Guardia Reale. Scopre che tali raffigurazioni sono perfettamente identiche a quelle dei bronzetti sardi del II millennio a.C. Dopo un continuo viaggiare per l’Europa, l’Africa, il Mediterraneo… nel 2001 partecipa a un convegno organizzato dalla Provincia e dal Comune di Oristano (Sardinia) sul tema: “Shardana, il popolo dei nuraghi?”. Lo scontro con alcuni relatori della Sovrintendenza porta Leonardo Melis a una situazione d’urto continuo con la così detta Scienza Ufficiale. Ma l’interesse e la partecipazione della gente alle sue conferenze lo convincono ad andare avanti e nel 2002 pubblica “Shardana i Popoli del Mare”, la cui prima edizione è esaurita nel giro di un mese. Considerato il più accreditato Studioso dei Popoli del Mare. La sua opera è oggi l’unica completa e documentata nella Letteratura italiana sull’argomento. Autore del libro best seller (tredici edizioni dal 2002) “Shardana i Popoli del Mare” Promotore della Legge sulla Bandiera Sarda. Presidente (uno dei primi) della Consulta Territoriale sulla Cultura e la Lingua Sarda. Docente esterno sull’argomento Popoli del Mare nelle Scuole Superiori. Premio dell’Accademia Arborense per il miglior saggio storico 2005 Premio “Sergio Atzeni” per la miglior Firma 2005. Sempre nel 2005, il suo libro è oggetto di dibattito al 2° Congresso Mondiale sul Matriarcato, svoltosi a ottobre 2005 a S. Austin - Texas (U.S.A.) http://www.second-congress-matriarcha... - Le sue scoperte sono strabilianti: Nel 2005 pubblica dell’esistenza di circa 30 statue gigantesche dimenticate da 30 anni nel museo di Cagliari, che rivoluzionano la storia della statuari del mediterraneo. Sempre nel 2005 scopre il Calendario millenario dei Shardana datato al 3761 a.C. La vela moderna a bordo delle navi dei Popoli del mare raffigurate a Medinet Abu. Il Nuraghe Calcolatore a Santa Barbara che scandisce i tempi del Calendario Shardana. In Egitto nel 2009 scopre un tempietto a Deir el Medineth contenente la raffigurazione dell’ARKA dell’alleanza e meccanismi elettrici legati alle scoperte di Galvani. Sulle tracce di Sigmund Freud rintraccia le origini e il nome di Mose, principe egizio. Dimostra che la sua nascita non poteva essere ebrea e che soprattutto il passaggio del Mar Rosso non avvenne nel mare, ma negli stagni più a Nord: Yam Suph. Nel 2010 pubblica la scoperta di una Ziggurat in Sardegna e un Coccio con la scritta “SHARDANA” risalente al 2° Millennio. Nel 2012 le scoperte più importanti: Due ulteriori ziggurat, o PAJARE identiche a quelle del Salento e delle Baleari e una intera città del 2° millennio a.C. sull’altipiano della Jara, Pubblicazioni: Nel 2005 pubblica “Shardana i Principi di Dan” oggi alla terza ristampa. Nell’estate 2008 pubblica “I Calcolatori del Tempo”, la scoperta di un calendario millenario e di un nuraghe calcolatore. Dicembre 2008: “Shardana I Custodi del Tempo” rivela la scoperta in un tempio egizio di macchinari “che non dovevano esistere” e il prototipo dell’Arca di Mose. Nel 2009: “Shardana les Peuples de la Mer” ediz. In Lingua francese Maggio 2010: “Shardana Jenesi degli Urim” l’origine dei Popoli che uscirono da UR. La scoperta di una Ziqurat in Sardinia. La scoperta di un documento in Lingua Shardana. Autunno 2012 “Shardana la Bibbia degli Urim”. Nel ----- 2016 pubblica “Shardana Antichi Re del Mare” Nel --- 2018 publica “Shardana & Shakalasa con l’amico Andrea di Lenardo Nel -- 2020 pubblica “I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” con al casa francese LUXCO EDITIONS Nel ---2020 ad aprile pubblica “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis” per il mercato brasiliano e americano Ancora nel 2020 pubblica “I Popoli del Mare, Cronologia” direttamente su Amazon e “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis” Puoi trovare i suoi libri qui: https://amzn.to/4jkKYka ‪@shardanaleo‬ Dal 2021 pubblica: “I Popoli del Mare, Judikes l’Eredità” “Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” nuova versione 2022: “I Popoli del Mare, Sisara generale shardana in Israel” . 2024; “i Popoli del Mare. Le mie scoperte”

mercoledì 4 giugno 2025

FENICI? MA BASTA!!!

 



FENICI? MA BASTA!!! 
Si coinvolgono campioni dello sport, sponsorizzati da Banche più o meno ( o non più) sarde! Su pubblicano film dal titolo ammiccante: "LA TRAMA FENICIA" ...  Dopo il tentativo del MINCULPOP  di attribuire l'arrivo della CIVILTA  grazie a GRECI e ROMANI a dopo il 8° sec. a.C. a seguito  della PROVATA INVENZIONE STORICA della parola: "FENICIA"   da parte dei LIBANESI nel 1920 per giustificare l'ORIGINE  del GRANDE LIBANO e finalizzata anche alla fondazione di uno STATO EBRAICO/ISRAELIANO circa 20-30 anni appresso... 
CITIAMO LE NOSTRE RICERCHE e se non basta citiamo anche una FONTE oggi accettata dal 99% di chi segue il WEB: WIKIPEDIA 

<<I FENICI non chiamavano se stessi “FENICI”, anzi, in “LINGUA FENICIA”  si scriveva: KN.NM (Cananim, ossia Cananei) che spiega l’inghippo che qualcuno volle creare agli inizi del secolo scorso. In particolari alcuni studiosi Ebrei, con dei motivi legati probabilmente a una nascita di uno stato ebraico in Palestina, ossia la terra dei Pheleset (gli Ebrei infatti erano i Judei o abitanti di Juda della diaspora al tempo dei Romani) . Gli studiosi infatti li posizionano nella SIRO-PALESTINA, in corrispondenza dell’attuale LIBANO fin dal XII sec. a.C. La stessa data dell’Insediamento dei Popoli del Mare, dopo gli accordi con RAMESSE III  che, in cambio della salvezza del trono e del regno Egizio, dovette cedere le provincie dell’Impero: SINAI e SIRO/PALESTINA. Ne è prova l’elenco delle città attribuite a questo fantomatico popolo: AKKO (S. Giovanni d’Acri), Gazza, la stessa Tiro  etc.  Città queste abitate dai Popoli del Mare e citate dai documenti egizi, come spesso abbiamo sottolineato in altri capitoli. “Ad Akko, sotto Tiro, abitano i Sardana”  (Onomastico di Amenemope)… A Byblos abitavano i Tjekker, come a Dor (Il viaggio di Wen.Amon). A Gaza i Phelset.. e a Tiro i Libu… tutto ciò fino al 8° sec. a.C. … casualmente la datazione della “comparsa dei Fenici (i Pellerosa)  citati dai Greci. (Fonte: LEONARDO MELIS nei suoi libri sui POPOLI del MARE)>>

<Lo Stato del Grande Libano fu uno Stato, formalmente autonomo, che faceva parte della Siria mandataria (allora amministrata dalla Francia sotto un regime giuridico internazionale di mandato della Società delle Nazioni) dal 1920, e che prese il nome di Repubblica Libanese nel 1926. Le frontiere geografiche del «Grande Libano» corrispondono all'incirca a quelle dell'attuale Libano. Terminò formalmente il 22 novembre 1943 con l'indipendenza della Repubblica del Libano.

Il Fenicianesimo è una forma di nazionalismo libanese adottata da alcuni esponenti libanesi, soprattutto cristiani maroniti, al momento dell'istituzione del Grande Libano, rivendicando l'identificazione della nascente nazione libanese con l'eredità storica e culturale degli antichi Fenici.

Il professore universitario olandese Leonard C. Biegel, nel suo libro del 1972 Minorities in the Middle East: Their significance as political factor in the Arab World ha coniato il termine Neo-Shu'ubiyya per denominare i tentativi moderni dei nazionalismi non arabi alternativi nel Vicino Oriente, ad es. l'Arameanesimo, l'Assirianesimo, alcune forme del nazionalismo siriano, il nazionalismo curdo, il Berberismo, il Faraonismo e il Fenicianismo, appunto.>

(Fonti WIKIPEDIA E ALTRE RICERCHE) 


lunedì 2 giugno 2025

NORA una città di 9.000 anni




NORA una città di 9.000 anni 

Da anni cerchiamo di dare una risposta a quanti ci chiedono di datare i Nuraghe, almeno quelli più antichi presenti in Sardinia. Noi alla domanda, rispondiamo sempre “Quando troveremo un nuraghe sott’acqua, allora potremo datarlo”. Nelle continue ricerche e segnalazioni di amici e lettori, spesso ci siamo imbattuti in qualcosa che somigliava a un nuraghe sommerso, senza però riuscire (SIC) .. Una segnalazione da parte di una lettrice, guida archeologica in quel di Nora, antica città denominata dai Greci e .... (SIC) ...  ci portò a scoprire un Filmato degli anni -50 (1950) dell’Istituto Luce, prodotto a cura della Sovrintendenza di Cagliari. In questo filmato il sub archeologo scopre una città a venti m. sott’acqua. Naturalmente lui la chiama ... città romana!

Noi sappiamo che invece una città sita venti metri sott’acqua è di età nettamente anteriore e di molto al periodo romano. (SIC) .....  grazie alla geologia marina e a uno strumento inviatoci da un amico lettore e geologo (Misha Vivarelli) che noi chiamiamo Grafico Eustatico.

Nora, città sorella

Se Tharros è menzionata nella Stele di Nora, perché Nora non (SIC) ...... raccontano che sarebbe stato Norace (Nurake) iberico e coinvolto nella Mitologia greca, a fondare la prima città sarda: Nora appunto. (SIC).......  Ma se pensiamo alle parole di Solino, scrittore romano del III sec. a.C., la parentela con Tharros è scontata. Solino scrive infatti che “Norace arrivava da Tartesso (Tarsis, Tarso, Tarros)”. (SIC) .... Norace è la storpiatura di NURAKE (Norake, Nurace…). Cosa questa che la dice lunga su una delle prime (presunte e solite) colonizzazioni dell’Isola. Il Norace arrivato dall’Iberia portava un nome sardo che più sardo non si può. (sIC) .......con tanta diffusione di questa parola, oltre alla Mesopotamia e la Sardinia. Quindi la tavoletta greca si può interpretare così: <Norace, vale a dire il Nurake, era “quello” che originò la città di Nora, vale a dire Nure.> Come a dire che, dove oggi è Nora, c’erano prima insediamenti “Nuragici”. Fine di una leggenda durata troppo tempo!

Nora, insieme a Tharros e le altre, fu citata da (SIC).......................... oggi abbiamo anche delle prove visive importanti. In primis un documentario dell’Istituto Luce degli anni 1950, bellissimo e dimenticato (al solito) in chissà quale scantinato. Mostra l’esplorazione di un palombaro che scende fino a 15 m. mostrando le rovine di un’antica città sommersa. (SIC) .......  Ve le proponiamo perché le commentiate da voi.

Da: "I POPOLI del MARE, le mie Scoperte"  ed. 2024 di LEONARDO MELIS 

https://www.amazon.it/POPOLI-DEL-MARE-MIE-SCOPERTE/

mercoledì 28 maggio 2025

Città Shardana in Israele, ecco lo spunto.

 






https://www.shardana.org/sisara/

Città Shardana in Israele, ecco lo spunto. 

Al Awaht sul Monte Carmelo, da noi identifica nel 2005 con la biblica Aroset Goim con il beneplacito di un Adam Zertal assolutamente d’accordo sul nome della città, da lui definita shardana e soprattutto sul nome dei suoi abitanti.

5000 Shardana  comandati dal generale Sisara. “Sisara è un nome non di queste parti, ma penso sia appunto sardo”, raccontò nel 2005 quando ci incontrammo a Cagliari al Museo Archeologico. Ci informarono  che 10 anni dopo pubblicò un libro su Sisara e la sua città. Non sappiamo se ci mise nella bibliografia oppure no; va bene comunque.

Oggi mentre scriviamo, un politico israeliano in visita ai politici sardi annuncia che “In Israele, sul Monte Carmelo, vi è una città “nuragica”. La stampa sarda e il web in particolare si scatenano per questo scoop! Anche molti nostri lettori, probabilmente con la memoria corta. Molto corta.

Così oggi, 12/07/2022 ci accingiamo a fare quanto temevamo di fare per tanto tempo.

Ci accingiamo a compiere una ennesima sfida, inventando un altro modo di scrivere, che nuovo non è affatto se torniamo indietro di qualche secolo. Come infatti oltre vent’anni fa riprendemmo il modo di scrivere degli antichi storici, come Erodoto, Pausania, i latini Festo, Livio, Plutarco tirandoci addosso gli sberleffi di chi fino a quel momento aveva scritto i libri di storia, interrotti da mille note e con linguaggio “Tecnico” per addetti ai lavori, ma incomprensibile per i lettori oggi ci reinventiamo un modo di scrivere che era quello di Cesare nel De Bello Gallico: un libro di Storia di avvenimenti con al centro un personaggio. 

Nel nostro caso sarà un protagonista Sardana, nel periodo della Grande invasione del 1200 a.C. il suo nome? 

Sisara.









sabato 24 maggio 2025

78. Shardana - Sardegna, i popoli del mare con Leonardo Melis


78. Shardana - Sardegna, i popoli del mare con Leonardo Melis #sardegna #mare #history Leonardo Melis Studioso dei Popoli del Mare Nato a Setzu, il più piccolo Comune della provincia di Cagliari, uno dei paesi più antichi della Sardegna (Setzu = Su Etzu = l’Antico) ai piedi della Jara.. Dopo gli studi classici nella prestigiosa scuola dei Padri Salesiani di Lanusei sceglie di vivere fuori dal contesto famigliare e gira il mondo per trentacinque anni, lavorando e studiando i “Popoli Naturali”. Quelli senza Stato e con una origine millenaria comune. In Egitto si imbatte nelle raffigurazioni dei Popoli del Mare e dei Shardana della Guardia Reale. Scopre che tali raffigurazioni sono perfettamente identiche a quelle dei bronzetti sardi del II millennio a.C. Dopo un continuo viaggiare per l’Europa, l’Africa, il Mediterraneo… nel 2001 partecipa a un convegno organizzato dalla Provincia e dal Comune di Oristano (Sardinia) sul tema: “Shardana, il popolo dei nuraghi?”. Lo scontro con alcuni relatori della Sovrintendenza porta Leonardo Melis a una situazione d’urto continuo con la così detta Scienza Ufficiale. Ma l’interesse e la partecipazione della gente alle sue conferenze lo convincono ad andare avanti e nel 2002 pubblica “Shardana i Popoli del Mare”, la cui prima edizione è esaurita nel giro di un mese. Considerato il più accreditato Studioso dei Popoli del Mare. La sua opera è oggi l’unica completa e documentata nella Letteratura italiana sull’argomento. Autore del libro best seller (tredici edizioni dal 2002) “Shardana i Popoli del Mare” Promotore della Legge sulla Bandiera Sarda. Presidente (uno dei primi) della Consulta Territoriale sulla Cultura e la Lingua Sarda. Docente esterno sull’argomento Popoli del Mare nelle Scuole Superiori. Premio dell’Accademia Arborense per il miglior saggio storico 2005 Premio “Sergio Atzeni” per la miglior Firma 2005. Sempre nel 2005, il suo libro è oggetto di dibattito al 2° Congresso Mondiale sul Matriarcato, svoltosi a ottobre 2005 a S. Austin - Texas (U.S.A.) http://www.second-congress-matriarcha... - Le sue scoperte sono strabilianti:
  • Nel 2005 pubblica dell’esistenza di circa 30 statue gigantesche dimenticate da 30 anni nel museo di Cagliari, che rivoluzionano la storia della statuari del mediterraneo.
  • Sempre nel 2005 scopre il Calendario millenario dei Shardana datato al 3761 a.C.
  • La vela moderna a bordo delle navi dei Popoli del mare raffigurate a Medinet Abu.
  • Il Nuraghe Calcolatore a Santa Barbara che scandisce i tempi del Calendario Shardana.
  • In Egitto nel 2009 scopre un tempietto a Deir el Medineth contenente la raffigurazione dell’ARKA dell’alleanza e meccanismi elettrici legati alle scoperte di Galvani.
  • Sulle tracce di Sigmund Freud rintraccia le origini e il nome di Mose, principe egizio. Dimostra che la sua nascita non poteva essere ebrea e che soprattutto il passaggio del Mar Rosso non avvenne nel mare, ma negli stagni più a Nord: Yam Suph.
  • Nel 2010 pubblica la scoperta di una Ziggurat in Sardegna e un Coccio con la scritta “SHARDANA” risalente al 2° Millennio.
  • Nel 2012 le scoperte più importanti: Due ulteriori ziggurat, o PAJARE identiche a quelle del Salento e delle Baleari e una intera città del 2° millennio a.C. sull’altipiano della Jara, Pubblicazioni:
  • Nel 2005 pubblica “Shardana i Principi di Dan” oggi alla terza ristampa.
  • Nell’estate 2008 pubblica “I Calcolatori del Tempo”, la scoperta di un calendario millenario e di un nuraghe calcolatore.
  • Dicembre 2008: “Shardana I Custodi del Tempo” rivela la scoperta in un tempio egizio di macchinari “che non dovevano esistere” e il prototipo dell’Arca di Mose.
  • Nel 2009: “Shardana les Peuples de la Mer” ediz. In Lingua francese
  • Maggio 2010: “Shardana Jenesi degli Urim” l’origine dei Popoli che uscirono da UR. La scoperta di una Ziqurat in Sardinia. La scoperta di un documento in Lingua Shardana.
  • Autunno 2012 “Shardana la Bibbia degli Urim”.
  • Nel ----- 2016 pubblica “Shardana Antichi Re del Mare”
  • Nel --- 2018 publica “Shardana & Shakalasa con l’amico Andrea di Lenardo
  • Nel -- 2020 pubblica “I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” con al casa francese LUXCO EDITIONS
  • Nel ---2020 ad aprile pubblica “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis” per il mercato brasiliano e americano
  • Ancora nel 2020 pubblica “I Popoli del Mare, Cronologia” direttamente su Amazon e “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis”
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  • “Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” nuova versione
  • 2022: “I Popoli del Mare, Sisara generale shardana in Israel”
. 2024; “i Popoli del Mare. Le mie scoperte”

giovedì 15 maggio 2025

NORA. Con i tratti di mare inabissati. Da una cartina di Sabbatino Moscati

 





NORA. Con i tratti di mare inabissati. Da una cartina di Sabbatino Moscati

            L’Inabissamento: un’altra prova inequivocabile dell’esistenza di queste città precedente all’arrivo di "Fenici", Punici e Romani, è data dall’inabissamento di alcune di esse, fra cui Nora e Tharros.

Una parte dell’abitato è sommersa dalle acque del mare, dovuto all’innalzamento del livello del Mediterraneo, un fenomeno questo che avvenne storicamente in un periodo che va dal 1200 al 1150 a.C. (Carta Raspi).

Ora sappiamo con certezza che i "Fenici", secondo gli ARCHEOBUONI,  uscirono dai loro porti intorno al 900-800 a.C., notizie di Cartagine in Sardegna se ne hanno intorno al 540 a.C. col disastroso tentativo di conquista da parte di Malco.

In quanto a Roma si hanno i primi contatti solo intorno al 238 a.C. dopo la famosa rivolta dei mercenari cartaginesi, che spinsero il Senato a inviare in Sardegna le legioni.

Anche se un precedente tentativo l’aveva fatto nel 259 L. Cornelio Scipione che, dopo aver conquistato Alalia in Corsica, si impadronì di Olbia, ma l’arrivo di una flotta Sardo/Cartaginese lo costrinse ad abbandonare la città.

E’ ovvio quindi che né Fenici, né Cartaginesi o Romani potevano aver costruito alcuna di queste città.

Da: "I POPOLI del MARE, le mie scoperte"

https://www.shardana.org/scoperte-leonardo-melis/

lunedì 12 maggio 2025

LA SCRITTURA dei POPOLI del MARE nel SINAI

 




LA SCRITTURA dei POPOLI del MARE nel SINAI 

https://www.shardana.org/scoperte-leonardo-melis/

<<L’Immagine sopra riporta una parte dei petroglifi rintracciati da Anati e altri studiosi sul “Monte di Dio” ne l Sinai.

L’immagine riporta anche alcuni segni scoperti da Bruno Vacca in Sardinia; nel Nuraghe vicino al Pozzo di S. Cristina, nelle campagne di Macomer e nella Jara tra Setzu e Tuili, vicino alla fonte sacra di Santa Luisa.

Le due “Stele” inoltre sarebbero quella di Nora ove è riportata da scritta B.SRDN (AB SARDON, BABAI SARDONE) e sotto il Coccio di Pozzomaggiore, che coccio non era ma una ceramica incisa con scritte sinaitiche (SRDN… e l’ALEPH).

Il coccio di Pozzomaggiore, ritrovato durante gli scavi della Sovrintendenza, fu classificato “Coccio” è finì al solito nei sotterranei del Museo di Sassari.

Leonardo Melis, ricevutane una foto da un amico (anonimo), intuì trattarsi di documento scritto e lo fece esaminare dall’amico Gigi Sanna e la Dott.ssa dell’Università di Parma.

Il risultato lo vediamo tutti.

Quello che non riusciamo a capire è il perché di questi ascondi menti da parte di chi dovrebbe invece valorizzare questi ritrovamenti.

Forse perché deve sussistere e resistere il concetto di Sardi analfabeti nella loro storia?

Le testimonianze sulla reale presenza di Israele nel Sinai (e con essi i Popoli del Mare) che  stanno emergendo da ricerche archeologiche effettuate nel deserto del Negeb, soprattutto nel monte Har Harkom ci hanno confortato in queste nostre fatiche.

Nel nostro viaggio in Val Camonica, due anni fa, avemmo notizia di un eminente studioso ivi residente che stava effettuando da anni, studi su Har Harkom: il prof. Anati.

Egli sostiene l’identificazione di Har Harkom col Monte delle Tavole della Legge. Ma non si tratta dell’unica testimonianza.

Altri ricercatori hanno ritrovato incisioni su rocce e templi con chiari riferimenti al periodo dell’Esodo.

Alcune delle incisioni riportano inequivocabili segni riferiti non solo a Israele, ma anche ai Shardana.>>

mercoledì 7 maggio 2025

#Medioriente: ISRAEL(E) e PALESTINA .. STORICAMENTE chi ha ragione?

 



#Medioriente: ISRAEL(E) e PALESTINA .. STORICAMENTE chi ha ragione?

A di là della Politica che non ci interessa, proviamo ad esaminare la situazione storica dei due POPOLI, arridittura CITANDO LA BIBBIA stessa.

<<il Libro dei Judici subito all’apertura ci fa un quadro della “Conquista” da parte delle restanti Tribù ebraiche piuttosto disarmante:
• Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati.

• I figli di Beniamino non scacciarono da Jerusalem i Jebusei, vissuti ivi con loro fino al giorno d’oggi.

• Manasse non espulse gli abitanti Beth San, Taanac, di Dor, Jeblaam, Megiddo… sicchè l’antico Kananeo continuò ad abitare in quel paese.

• Zabulon non scacciò i Cananei da Ketron e Naalal, ed essi abitarono con lui.

• Aser non scacciò i Cananei da Akko, Sidone Aalab, Afec, Rechob, perciò abitarono fra quelli.

• Ephraim non scacciò i Cananei che abitavano in Gazer, e questi dimorarono con lui.

• Nephtali non scacciò i Cananei da Bet Semes e Bet Anat, ma dimorò con loro.”>

(JUDICI: I – 21-36)
Citando la Bibbia: << Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati.>> ... Non ci vuole molto a capire che si parla dei FILISTEI o PHELSET o PALESTINI .. arrivati nella zona già nel 13° Sec. a.C. ... ossia: PRIMA DEI COSIDETTI HAPIRU o EBREI o JUDEI ... La stessa JERUSALEM era abitasta dai JEBUSEI e ci volle DAVID per conquistarla nel 1100 a.C. circa ..
Da: "POPOLI del MARE. SISARA, EROE SHARDANA IN ISRAEL"

mercoledì 30 aprile 2025

Nuraghe Asulu (Nuraghe Azzurro)


2146 visualizzazioni 16 nov 2020

 

sabato 26 aprile 2025

BANDIERA SARDA, LA STORIA

 


BANDIERA SARDA . LA STORIA 

Il caso della Bandiera Sarda non si può classificare come scoperta, ma è più di una scoperta. Sio tratta infatti di una battaglia condotta da alcuni amici e compagni di partito degli anni in cui la Politica aveva ancora la “P” maiuscola. Vogliamo raccontare i fatti che ci vedono fra i protagonisti della battaglia; perché di battaglia si trattò. Negli anni 1980-90.

Noi eravamo allora “Consigliere Nazionale” del Partidu Sardu (Psdaz) e spesso alle riunioni di questo consiglio prendevamo la parola per fare quanto Catone il Censore faceva dopo la seconda guerra punica. Mentre l’illustre senatore romano chiudeva sempre i suoi discorsi con la frase “Ceterum censeo Carthaginem delendam esse”(E comunque ritengo che Cartagine debba essere distrutta…), noi chiudevamo il nostro discorso nella stessa maniera, dicendo: “E comunque sosteniamo che la legge sula bandiera va fatta”. Una battaglia durata più di dieci anni con le reazioni non sempre positive degli ascoltatori. Finché un giorno, in una riunione di segreteria provinciale, il Consigliere Regionale Salvatore Bonesu oggi purtroppo scomparso, ci avvicinò e ci chiese “ Leonardo Melis, a che punto sono gli studi sulla bandiera?”. Con meraviglia chiedemmo il perché di questo interesse. Ci rispose che se potevamo fornire una bozza degli studi, si poteva provare a proporre  un Proposta di Legge. La bozza l’avevamo sempre in tasca. Così il Bonesu propose la Legge in Aula, in Regione, ottenendo un consenso di maggioranza con una percentuale enorme. Nel frattempo, Carlo Mura sindaco di Samugheo tempestava la diga dell’Omodeo sul fiume Tirso con i drappi della nuova bandiera in occasione della visita del Presidente Scalfaro nel gennaio del 1977.  Chicco Frongia, Consigliere della provincia di Cagliari esponeva per primo il Drappo nel balcone di un edificio pubblico. Antonio Delitala Segretario del Partito Sardo, organizzò una festa memorabile a Villa D’Orri, la magnifica residenza dei Marchesi Manca di Villaermosa che  ospitò ai primi del 1800 il Re Carlo Felice e la sua corte in esilio. Leonardo Melis era chiaramente il ricercatore storico e uno dei promotori più attivi con le sue conferenze e gli interventi in Consiglio Nazionale.

Fu così che nell’Aprile del 1999, precisamente il 15 del mese, fu pubblicata la Legge Regionale n. 10 che ufficializza la Bandiera Sarda con i  4 mori che hanno tolto la Benda dagli Occhi, impostagli dai Savoia, forse per disprezzo. Per disprezzo certo, e possiamo provarlo con i nostri studi e persino con le immagini storiche. 

SU YOU TUBE: https://www.youtube.com/watch?v=-6BaZIgaGnQ&t=9s 


mercoledì 16 aprile 2025

SISARA eroe SHARDANA in ISRAEL

 




SISARA eroe SHARDANA in ISRAEL

<<Scriviamo questo “romanzo”, come lo chiameranno i nostri Soliti. Il protagonista, lo abbiamo già scritto, è lui Sisara, eroe Shardana in Israel. Maltrattato dalla Bibbia judaica. Assassinato a tradimento dalla moglie di un amico che lo aveva ospitato nella sua tenda. La sua assassina. una delle tante eroine di dubbia morale che la Bibbia e altri testi storici citano sovente. “benedetta sei tu fra tutte le donne Jael!”, recita il libro di Deborah. Persino artisti di qualche millennio appresso maltrattano il nostro eroe. Una Artemisia Gentileschi antesignana delle odierne Femministe lo dipinge mentre dorme sicuro nella tenda dell’amico, con Jael che incombe su di lui con un paletto della tenda e un martello, nell’atto di conficcaglielo nella tempia! Artemisia voleva a suo dire vendicare uno stupro subito e l’impedimento maschilista a praticare l’arte della pittura che a quei tempi era, come tante altre cose, riservata agli uomini.>>
A nostro parere ARTEMISIA aveva i suoi motivi di vittima, aveva però sbagliato protagonisti: JAEL non era un'eroina (per i motivi che descriviamo nel libro) e SISARA non era uno stupratore ....
INFATTI: <<Judici IV-V: ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, n.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.... In quel tempo era Judice in Israele Deborah... giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim... Deborah andò con Barak in Qades, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. A causa dello straripamento di un torrente, i carri di Sisara si impantanarono ed egli fu sconfitto. Ma nel Cantico di vittoria che segue alla battaglia, Deborah si lamenta: “E Dan perché se ne sta sulle navi?Aser ha preso dimora sul lido del mare e nei suoi porti vive tranquillo...” >> ---------------- "E DAN PERCHE SE NE STA.... SULLE NAVI????!!!!" ..................................... prova a indovinare ....!!! 🙂