venerdì 25 marzo 2022

SHARDANA e la BATTAGLIA di QADESH


SHARDANA e la BATTAGLIA di QADESH


<<Nel periodo corrispondente al racconto biblico dell’Esodo, il grande Ramesse II, dopo essersi più volte lamentato che “ I Shardana sono venuti con le loro navi da guerra dal mezzo del Gran Mare, nessuno può resistergli”, li volle come preziosi alleati contro gli Ittiti a Qadesh (ma egli stesso raccontava che tra i prigionieri caduti in mano degli Egizi si trovavano anche gli Shardana del mare, dal cuore ribelle, senza padroni, che nessuno aveva potuto contrastare).

Questa battaglia è passata alla storia per essere la prima con un resoconto preciso e una descrizione dettagliata, inoltre tale avvenimento fu seguito dal primo trattato internazionale di cui si conoscano le clausole. Resoconto della battaglia dal “Poema di Pentaur”, dal nome dello scriba che trascrisse su papiro i testi delle iscrizioni del tempio di Ramessu II ad Abidos, del tempio di Karnak, del tempio di Luxor e le iscrizioni in grafia ieratica del Papiro Sallier III: - -

 “Ingannata da false spie catturate presso il fiume Oronte e interrogate circa la consistenza dell’esercito di Hattusa, la divisione Ra, comandata da Ramessu in persona, con la divisione Ammone, attraversano il fiume, (con loro un contingente della guardia scelta di Shardana N.d.A.). Le altre due divisioni, Set con la nuova creata dallo stesso Ramessu, Ptah, restano indietro. Ramessu lancia l’attacco in testa all’esercito come sempre, a bordo del suo carro da guerra, ma deve fermarsi impietrito: dal fitto bosco escono sulla radura migliaia di carri ittiti affiancati dai Siriani e da numerosi altri alleati. Muwattali re di Hatti era riuscito a formare la più grande coalizione mai vista fino ad allora per distruggere l’Egitto una volta per tutte. La Storia parla di 15 tra province e regni alleati, di oltre 37.000 uomini armati, di 3500 carri da guerra, quei carri di cui anche nella Bibbia si parla con terrore. Il faraone disponeva di quattro divisioni composte da 5.000 uomini ciascuna, di cui i due terzi erano mercenari: 1.600 Qeheqs (beduini del deserto occidentale), 880 arcieri Nubiani, 100 Meswesh (Libici) e 520 Shardana, questi ultimi avevano anche il compito di guardia personale di Ramessu. I carri di cui disponevano gli Egiziani durate il primo scontro erano in numero di circa 300, quindi infinitamente inferiori alle forze ittite. Il giovane faraone angosciato alza i suoi lamenti: “vedete come hanno agito i capi? Essi hanno detto al faraone, tramite le spie catturate, che il vinto Hatti era nel Paese di Aleppo, essendo fuggito davanti alla mia maestà... mentre si nasconde dietro Qadesh l’agguato”. Gli Ittiti devastano il campo di Ramessu, ma ciò fa rallentare la loro azione. Ramessu, radunata la sua guardia scelta, si lancia in un disperato attacco e il suo carro fa strage dei nemici.”

 –  L’arrivo delle truppe ausiliarie di Amurru e della divisione Ptah respingono definitivamente il nemico, mettendo in salvo Ramessu, il quale poi si vanterà di aver vinto una battaglia che al massimo aveva...pareggiato! Anni dopo Ramesse stipulerà volentieri un trattato di pace (il primo della Storia) con gli Ittiti. Di questo trattato esistono due copie: una egizia e una ittita>>

Da: “I POPOLI del MARE, dal MEDITERRANEO all’ORIENTE” di LEONARDO MELIS – anche su AMAZON:

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martedì 1 marzo 2022

UCRAINA, figlia del DNIEPR


UCRAINA, figlia del DNIEPR.

            Come l’Egitto era figlio del Nilo, così l’Ucraina e non solo, era figlia del Dniepr già dal 2200 a.C. Dalla foce di questo fiume passarono “coloro che fuggirono da Ur”, per risalire il fiume e proseguire, dopo 200 km di “navi in spalla” attraverso la “Via delle navi” nell’attuale Bielorussia, verso il Golfo di Riga e uscire nel Baltico. Vediamo quanto accadde, leggendo il libro “Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente”  di Leonardo Melis.

< Durante forse l’invasione dei barbari Gutei ci fu l’Uscita da Ur di Terah (Tare) e della sua famiglia, fra cui Abram, Loth, Sarai, e gli altri figli e nipoti, e con tutta la sua gente. Partirono in direzione Nord verso la città gemella di Ur, dove si venerava il Dio Sin: Harran. La storia e anche la Bibbia confermano questo viaggio verso Nord. Abram e i suoi figli e nipoti torneranno ad Harran anche dopo la sua dipartita verso l’Egitto prima e Kanaan poi; per prendersi delle mogli (Isacco, Giacobbe … Esaù). In pratica, seguendo la Storia e lasciando per un momento i racconti biblici, alla morte del patriarca sacerdote di Sin, il saggio Terah, ci fu una divisione e alcuni presero vie diverse da quelle del gruppo di Abram. Alcuni proseguirono verso Nord e nel Mar Nero, alla foce del Dniepr chiamato allora Boristene, armarono delle flotte e veleggiarono risalendo il Dan.ubio. Altri il Dniepr stesso proseguendo per il Dvina e sbucando nel golfo di Riga per poi insediarsi nel Baltico. Questi ultimi saranno gli antenati delle genti Irlandesi, Danesi, Norvegesi; mentre gli altri che colonizzarono il Danubio li conosciamo come Galli  o Celti.>

Per la cronaca, 2800 anni dopo i Vichinghi fecero questa “via delle Navi” al contrario, quando tentarono la conquista di Costantinopoli.

Da: “POPOLI del MARE, Dal Mediterraneo all’Oriente” di LEONARDO MELIS