giovedì 10 luglio 2025

Thor Heyerdahl e gli ARCHEOBUONI






 Thor Heyerdahl e gli ARCHEOBUONI

<Sir Thor Heyerdahl, nacque nel 1914 in Norvegia, divenne famoso per la sua impresa con l’imbarcazione (una zattera) chiamata Kon Tiki, con la quale fece la traversata dal Perù all’Indonesia per smentire la teoria, ancora oggi in uso, dell’origine di questi popoli dall’Asia. Ne sappiamo qualcosa della resistenza da parte degli Archeobuoni, attivi anche allora. A noi però piace ricordarlo per l’altra sua impresa; quella con cui dimostrò come i popoli antichi, in particolare gli Egiziani, potevano navigare anche negli oceani, oltre le Colonne d’Eracle; anche con barche in giunco, come quelle egizie; e, aggiungiamo noi, anche come quelle dei Popoli del Mare, Shardana in particolare. Non vi preoccupate, non stiamo provocando le ire dei nostri eterni contestatori, abbiamo le prove come Sir Thor Heyerdahl si recò anche a S. Justa (Sardinia) per studiare i cosiddetti Fassonis. La traversata avvenne nel 1970 dal Marocco alle Antille a bordo della Ra II. Una curiosità. Dell’equipaggio della Ra I e II fece parte l’esploratore e alpinista italiano Carlo Mauri. Piramidi a gradoni, quindi. Come quelle che noi abbiamo scoperto in Sardinia anni fa.
Thor fu sempre osteggiato dagli ARCHEOBUONI contemporanei. Lui riuscì sempre a tenerli a bada, raccontando alla gente che gli chiedeva “Ma gli archeologi non sono d’accordo con lei” che se non fosse così, lui e le sue teorie non avrebbero interessato nessuno. Comunque nessun archeologo si confrontò mai con lui .. e anche questo Thor lo raccontava alla gente. Finchè un giorno nell’università del suo Paese non organizzarono un incontro che si rivelò un’imboscata vera e propria. Gli ARCHEOBUONI mandarono i loro allievi, gli ARCHEOBIMBI come li chiamiamo noi, che lo attaccarono con domande che non riguardavano le sue teorie, ma la sua vita privata e altre cose personali. Thor, ormai vecchio e stanco, tornò a TENERIFE e non tornò più al suo Paese, la Norvegia.
Noi siamo tornati a trovarlo nel suo Museo di Tenerife (Santa Cruz), dove abbiamo visitato le “sue” Piramidi, definite dagli ARCHEOBUONI: “cumuli di pietre”, viste e fotografate le sue imbarcazioni … ascoltata la storia della sua vita, la parte che non conoscevamo … Lo riteniamo uno dei nostri MAESTRI, con gli altri: BRUNO VACCA, CARTA RASPI, Prof. SARDELLA … tutti grandi viaggiatori, sognatori, scopritori e osteggiati dai soliti.. ARCHEOBUONI che mai la spuntarono con loro, né mai con noi!>
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lunedì 7 luglio 2025

Dossier Mont' e Prama

 


Dossier Mont' e Prama 

30 giugno 2025 di Leonardo Melis (Autore)

Il presente testo è una parte del Dossier presente nel libro di Leonardo Melis “Shardana la Bibbia degli Urim”, di cui vi invitiamo a consultare il contenuto intero. Un Dossier sul ritrovamento degli otre 3000 frammenti di statue ritrovati nella penisola del Sinis, non lontano dalla città shardana di Tharros. Copie di giornali dell’epoca del ritrovamento (1974) raccontano una verità diversa da quella proposta oggi dagli Archeobuoni che si pavoneggiano quali eroici scopritori. Nel 2005, dopo trent’anni di oblìo negli scantinati del Museo Archeologico di Cagliari, le statue furono inviate al restauro al Centro di Li Punti (SS). A questo però si arrivò dopo una campagna di denunce e di articoli da parte di un giornale locale e delle “Filippiche” e le pubblicazioni di Leonardo Melis. Qualcuno, pressato da questa campagna di rivelazioni e sbugiarda menti, ruppe i ranghi e parlò. Un Sovrintendente di Sassari rivelò quanto già Leonardo Melis e il quotidiano di Cagliari avevano scoperto e pubblicato. Confermò la datazione proposta da Melis, la sparizione di uno Scarabeo che avrebbe potuto datare le statue, risalenti a prima della Statuaria greca nel Mediterraneo. Trenta statue che rappresentano i protagonisti, Atleti e Soldati, delle prime SHARDANIADI o ERACLIADI, che i Greci fecero proprie ribattezzandole: Olimpiadi. Alcuni con le armature rappresentate nel tempio egizio di Medinet Abu e nei Bronzetti Shardana del 2° Millennio a.C.

domenica 29 giugno 2025

AL AWAHT? AROSET GOIM! Fortezza shardana


 

AL AWAHT? AROSET GOIM! Fortezza shardana 

Da: “SHARDANA i PRINCIPI DI DAN” <<Alla luce di quanto varie volte annunciato (anche da noi in “Shardana i Popoli del Mare”) da archeologi israeliani e da studiosi sardi, crediamo sia giunto il momento di fare un tentativo per identificare la famosa cittadella di El Awhat (in Arabo: cumulo di pietre) che, a detta di molti studiosi, sarebbe “nuragica” per la sua struttura simile alle caratteristiche costruzioni disseminate a migliaia in tutto il territorio della Sardinia. Vediamo alcuni dati presi a prestito da quanto fornito dal prof. Zertal e dalla sua equipe: 

• Il sito sta a 325 m. sul livello del mare, da cui dista 18 km. • Abitato per 50-60 anni e abbandonato nel 1180-60 a.C. circa. 

• Sono stati rinvenuti degli scarabei col cartiglio di Ramesse III e uno del XV secolo a.C. (Toth-Mose III). Uno scarabeo filisteo. Un tappo di bottiglia a testa d’ariete del tipo usato in Egitto. 

 • Nei pressi vi sono altri quattro siti similari. 

• Nessuna traccia di distruzione.

• Area complessiva: circa 30.000 mq. 

• Muro di cinta spesso 5-8 m. e alto 4-6. 

 • Capanne a copertura a Tholos (del tipo sardo). 

• Un forno fusorio del ferro. 

• La torre ritrovata (che ha fatto pensare ai nuraghes) 10x15 m. 

• Ritrovate ceramiche di tipo “nuragico” (ma noi precisiamo: shardana). Frammenti di ceramica con decorazioni “a spina di pesce”, tipiche della Sardinia. 

 • La Bibbia cita Aroset Goim come residenza di Sisara e dei suoi soldati. Questo spiegherebbe perché la città risulta abbandonata e non saccheggiata. La sconfitta di Sisara avvenne altrove, il suo esercito fu annientato e, probabilmente, i superstiti si rifugiarono presso le tribù amiche di Dan e Aser e non tornarono mai ad Aroset Goim. 

• Tanak è il posto dove Deborah riunì le forze e dove si svolse la battaglia. Haroset Goim non doveva essere troppo distante. Haroset Goim è El Awhat? Gli archeologi israeliani concordano con quanto noi ipotizziamo. Abbiamo sentito il professor Zertal, che guida gli scavi e anche lui ammette di aver ipotizzato che El Awaht fosse Aroset Goim e soprattutto che il nome Sisara non è un nome comune in Palestina. Zertal non riesce a dare una spiegazione plausibile a questa presenza dei Shardana in Palestina. Ma i nostri lettori hanno già capito che noi abbiamo invece questa spiegazione. Qualcuno (lettore) l’aveva comunque già intuito da quanto pubblicato in “Shardana i Popoli del Mare” (nella VI Edizione) a proposito di El Awaht = Aroset Goim. Vediamo allora perché Sisara e i suoi guerrieri shardana occupavano la fortezza di El Awaht. 

• Ramesse III, che andava vantandosi di avere “Sconfitto per la prima volta nella storia i terribili Shardana”, aveva solamente salvato il… trono grazie all’intervento della guardia reale, composta da soldati Shardana. Questi soldati parlamentarono con gli assalitori e si giunse a un accordo, che andava bene a Egizi e Shardana. I quali Shardana poterono stabilirsi alla frontiera del Delta, presso la loro antica capitale. L’Egitto però aveva subito sconfitte molto gravi nelle province, soprattutto in Palestina, dove perse del tutto la sovranità. I Popoli del Mare, infatti, irruppero in Asia Minore tutto devastando e passando a fil di spada gli abitanti. Da Ugarit a Sidone, Tiro, Biblos, Atthusa… tutto fu cancellato. In Palestina fu identico scenario, la stessa Jerico fu rasa al suolo dalle truppe dei P.d.M. (ci dispiace per le “Trombe” di Josueh). La stessa Qadesh e con essa Megiddo e altre fortezze furono conquistate. Questa sorte non riguardò, evidentemente, Aroset Goim, dove erano insediati mercenari Shardana. L’apparato militare descritto dalla Bibbia ci fa pensare a una guarnigione ben attrezzata e, probabilmente, rifornita da un grande sovrano: il faraone. Come per Atene in Grecia, così per Aroset Goim, i P.d.M. concessero l’onore delle armi e la fortezza fu risparmiata. I mercenari shardana ormai indipendenti (e senza stipendio). Si diedero subito da fare per trovare un altro datore di lavoro e lo trovarono abbastanza facilmente, a quanto ci racconta la Bibbia. ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara, he abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni....” Abbiamo già spiegato ampiamente perché Dan e Aser non parteciparono alla battaglia, essendo, Sisara e i suoi, gente della stessa stirpe dei P.d.M.>>

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giovedì 26 giugno 2025

SISARA e Città Shardana in SRAEL

 




Città Shardana in Israele ... 

ecco lo spunto. Al Awaht sul Monte Carmelo, da noi identifica nel 2005 con la biblica Aroset Goim con il beneplacito di un Adam Zertal assolutamente d’accordo sul nome della città, da lui definita shardana e soprattutto sul nome dei suoi abitanti. 5000 Shardana comandati dal generale Sisara. “Sisara è un nome non di queste parti, ma penso sia appunto sardo”, raccontò nel 2005 quando ci incontrammo a Cagliari al Museo Archeologico. Ci informarono che 10 anni dopo pubblicò un libro su Sisara e la sua città. Non sappiamo se ci mise nella bibliografia oppure no; va bene comunque. Oggi mentre scriviamo, un politico israeliano in visita ai politici sardi annuncia che “In Israele, sul Monte Carmelo, vi è una città “nuragica”. La stampa sarda e il web in particolare si scatenano per questo scoop! Anche molti nostri lettori, probabilmente con la memoria corta. Molto corta. Così oggi, 12/07/2022 ci accingiamo a fare quanto temevamo di fare per tanto tempo. Ci accingiamo a compiere una ennesima sfida, inventando un altro modo di scrivere, che nuovo non è affatto se torniamo indietro di qualche secolo. Come infatti oltre vent’anni fa riprendemmo il modo di scrivere degli antichi storici, come Erodoto, Pausania, i latini Festo, Livio, Plutarco tirandoci addosso gli sberleffi di chi fino a quel momento aveva scritto i libri di storia, interrotti da mille note e con linguaggio “Tecnico” per addetti ai lavori, ma incomprensibile per i lettori oggi ci reinventiamo un modo di scrivere che era quello di Cesare nel De Bello Gallico: un libro di Storia di avvenimenti con al centro un personaggio. Nel nostro caso sarà un protagonista Sardana, nel periodo della Grande invasione del 1200 a.C. il suo nome? 

Sisara.

 LEONARDO MELIS I Popoli del Mare


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mercoledì 25 giugno 2025

IL COCCIO di POZZOMAGGIORE scrittura alfabetica di 3000 anni fa.


IL COCCIO di POZZOMAGGIORE scrittura alfabetica di 3000 anni fa.

il Coccio di Pozzomaggiore, che coccio non era ma una ceramica incisa con scritte sinaitiche (SRDN… e l’ALEPH). Il coccio di Pozzomaggiore, ritrovato durante gli scavi della Sovrintendenza, fu classificato “Coccio” è finì al solito nei sotterranei del Museo di Sassari. Leonardo Melis, ricevutane una foto da un amico (anonimo), intuì trattarsi di documento scritto e lo fece esaminare dall’amico Gigi Sanna e la Dott.ssa … dell’Università di Parma. Il risultato lo vediamo tutti. Quello che non riusciamo a capire è il perché di questi ascondi menti da parte di chi dovrebbe invece valorizzare questi ritrovamenti. Forse perché deve sussistere e resistere il concetto di Sardi analfabeti nella loro storia?

Le testimonianze sulla reale presenza di Israele nel Sinai (e con essi i Popoli del Mare) che  stanno emergendo da ricerche archeologiche effettuate nel deserto del Negeb, soprattutto nel monte Har Harkom ci hanno confortato in queste nostre fatiche. Nel nostro viaggio in Val Camonica, due anni fa, avemmo notizia di un eminente studioso ivi residente che stava effettuando da anni, studi su Har Harkom: il prof. Anati. Egli sostiene l’identificazione di Har Harkom col Monte delle Tavole della Legge. Ma non si tratta dell’unica testimonianza. Altri ricercatori hanno ritrovato incisioni su rocce e templi con chiari riferimenti al periodo dell’Esodo. Alcune delle incisioni riportano inequivocabili segni riferiti non solo a Israele, ma anche ai Shardana.

Da: “Sardana i Principi di Dan” di Leonardo Melis

 


 

sabato 14 giugno 2025

 



FESTO AVEVA RAGIONE... chiarito che I RE ETRUSCHI ERANO SARDI 

41 Bis: I Re Etruschi? Sardi!

         616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni). Ma Festo e Strabone affermano che “Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur”…

ETRUSCHI/TURSHA e SARDI/SHARDANA un incredibile connubio di due popoli fratelli. Anche nei testi di autori romani... --NB: Questo è il testo originale di FESTO. Qualcuno ha cercato di contestarci postando un link di un libro di uno scrittore SARDO asservito ai SAVOIA, in cui il COMMENTATORE di Festo aggiunge .."SARDIBUS EX LIDYA"!

“Reges soliti sunt esse Etruscorum qui Sardi appellantur”. Inutile girarci intorno e sostenere che SARDI significherebbe “Sardi” in Anatolia. Se si è studiato almeno un poco di Latino alle Medie  o ancor meglio al Ginnasio e Liceo, non si può sostenere una sciocchezza del genere. Basta leggersi la coniugazione del verbo appellare (chiamare) che nella Forma passiva, Indicativo Presente terza persona Plurale fa appellantur e  si traduce in “sono chiamati”. Quindi la traduzione della frase di Festo si traduce esattamente così: “Sono soliti essere Re degli Etruschi, coloro che si chiamano Sardi”. E che gli Archeobuoni continuino pure ad agitarsi nei loro Gruppi  dei Social via web e nelle loro aule a tentare di indottrinare i poveri studenti, sventolando le loro inutili Lauree.

            Detto ciò, vorremmo parlare un poco di questa faccenda di Etruschi che avevano i Re nominati fra i Sardi e perché anche gli scrittori romani raccontano di questo fatto.

            Non solo gli storici Romani ma addirittura i Greci stessi raccontavano che ”Nel 685 a.C. Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo dei re Eraclidi/Sardana”  (Erodoto).

Erodoto narra anche che Tirreno, nome del padre eponimo degli Etruschi secondo i Greci, dopo una carestia che afflisse le terre del regno, fu costretto a emigrare con metà della popolazione su ordine del padre. (Erodoto racconta che tirarono a sorte con i Dadi chi doveva partire e chi avrebbe avuto le razioni per non morire di fame in patria). Così Tirreno partì. Secondo Erodoto,Tirreno condusse la sua gente dapprima nella città di  Smirne, il porto dove costruì le navi con cui attraversò il Mediterraneo, per poi sbarcare sulle coste dell’Umbria, dando origine al popolo degli Etruschi. Ma noi sappiamo che gli Etruschi erano i Tursha, già nominati dagli Egizi 400 anni prima, già durante l’invasione dell’Oriente nel 1200 a.C. Certo Erodoto spesso racconta cose fantasiose definendone altre come storielle campate in aria mentre erano verità … Spesso combina dei minestroni mischiando diverse etnie dei Popoli del Mare, come in questo caso nel quale confonde Etruschi con Shardana dopo aver detto che dominavano la Lidya con il nome di Eraclidi. A meno che Gyge non fosse un Tursha, ma questo Erodoto non lo spiega, Tirreno da dove salta fuori? Era un discendente di Gyge? Noi pensiamo invece che Erodoto cascasse nell’inganno in cui cascarono gli stessi Romani, i quali chiamavano Torreni gli Etruschi forse riferendosi all’Isola delle Torri, che era la Sardinia. Si, ma questo a cosa era dovuto? Noi pensiamo di aver trovato in questi vent’anni di ulteriori ricerche la giusta motivazione storico archeologica.

Quindi Festo si riferisce alle storie di Erodoto e intende che A Sardi vivevano gli ERACLIDI/SHARDANA/SARDI poi soppiantati dagli ETRUSCHI/TURSHA. Quindi: “ REGES SOLITI SUNT ESSE ETRUSCORUM QUI SARDI APPELLANTUR” … “COLORO CHE SI CHIAMANO SARDI”    

Da: “I Popoli del Mare. Le mie scoperte”


mercoledì 11 giugno 2025

I Popoli del Mare in Siria Palestina e in Kanaan

 


I Popoli del Mare in Siria Palestina e in Kanaan

Prima di continuare con le citazioni e i documenti probanti la presenza dei Popoli del Mare in Siria Palestina, dobbiamo però chiarire quale era la presenza (presunta o quasi) del Popolo raccontato dalla Bibbia:

 Da “Shardana la Bibbia degli Urim”: <Tornando in … Israele: se per Dan ci furono problemi di “conquistarsi il territorio”, il Libro dei Judici subito all’apertura ci fa un quadro della “Conquista” da parte delle restanti Tribù ebraiche piuttosto disarmante:

Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati.

In quanto ai Pheleset la Bibbia stessa racconta che arrivarono da Kaphtor (Creta), pensiamo al tempo della Grande Invasione del 1200 a.C. Anche nei loro confronti il Trascrittore della Bibbia fa credere che le buscarono spesso soprattutto dalla Tribù di Juda (appunto!). leggendo però attentamente la Bibbia, troviamo che: “All’epoca in tutto il paese d’Israele (Tribù di Juda) non vi era nessun fabbro ferraio, perché i Filistei avevano adottato la tattica d’impedire che gli Ebrei si potessero fabbricare spade o lance. Perciò tutto Israele (Juda) doveva andare dai Filistei per farsi arrotare il vomero o la zappa, la scure e la falce... fra tutti gli uomini che erano con Saul e Jonata, non si trovò né una spada né una lancia, l’avevano solo Saul e Jonata(I Samuele XIII: 19). Quindi?

E i Shardana?

<Dal Libro dei Giudici: “La tribù di Dan non si era ancora stabilita, ma occupò Kanaan. Mandarono 5 forti guerrieri a esplorare, lì trovarono un sacerdote levitico dei loro (della Tribù di Dan, N.d.A.) a casa di un certo Milcah e gli chiesero come mai si trovasse da quelle parti, egli rispose che Milcah lo pagava per fare il sacerdote nella sua casa e per la sua gente. Essi gli chiesero se Dio era con loro, ed egli rispose che avevano la Sua benedizione. Proseguirono e trovarono una ricca città abitata da gente pacifica. Tornati dai loro, riferirono quanto visto e i figli di Dan si armarono in seicento e partirono. Giunti presso Cariath-Jarim si fermarono e posero il campo e diedero a quel luogo il nome di Campo di Dan. Poi proseguirono e giunsero alla casa di Milcah dove trovarono ancora il giovane levita. Alcuni di loro presero le statue, l’Ephod e gli idoli e con dolci parole chiesero al giovane di seguirli dicendogli che era meglio fare il sacerdote per un’intera tribù che per un uomo solo. Egli convinto li seguì, ma Milcah con la sua gente inseguirono i figli di Dan per farsi restituire gli idoli e il sacerdote. Ma i figli di Dan dissero loro di non osare più proferir parole nei loro confronti, se non volevano avere contro uomini corrucciati e dediti alla guerra. Così proseguirono verso il paese di Lais che conquistarono, distruggendo la città e passando a fil di spada gli abitanti. Da allora Lais si chiamò Città di Dan e Jonathan (il nipote di Mose: n.d.A) e la sua stirpe divennero i sacerdoti dei loro idoli.” (Judici XVIII).>

I libri di Leonardo Melis 

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martedì 10 giugno 2025

I Shardana nella Tana del Bianconiglio


Shardana - Sardegna, i popoli del mare con Leonardo Melis Leonardo Melis Studioso dei Popoli del Mare Nato a Setzu, il più piccolo Comune della provincia di Cagliari, uno dei paesi più antichi della Sardegna (Setzu = Su Etzu = l’Antico) ai piedi della Jara.. Dopo gli studi classici nella prestigiosa scuola dei Padri Salesiani di Lanusei sceglie di vivere fuori dal contesto famigliare e gira il mondo per trentacinque anni, lavorando e studiando i “Popoli Naturali”. Quelli senza Stato e con una origine millenaria comune. In Egitto si imbatte nelle raffigurazioni dei Popoli del Mare e dei Shardana della Guardia Reale. Scopre che tali raffigurazioni sono perfettamente identiche a quelle dei bronzetti sardi del II millennio a.C. Dopo un continuo viaggiare per l’Europa, l’Africa, il Mediterraneo… nel 2001 partecipa a un convegno organizzato dalla Provincia e dal Comune di Oristano (Sardinia) sul tema: “Shardana, il popolo dei nuraghi?”. Lo scontro con alcuni relatori della Sovrintendenza porta Leonardo Melis a una situazione d’urto continuo con la così detta Scienza Ufficiale. Ma l’interesse e la partecipazione della gente alle sue conferenze lo convincono ad andare avanti e nel 2002 pubblica “Shardana i Popoli del Mare”, la cui prima edizione è esaurita nel giro di un mese. Considerato il più accreditato Studioso dei Popoli del Mare. La sua opera è oggi l’unica completa e documentata nella Letteratura italiana sull’argomento. Autore del libro best seller (tredici edizioni dal 2002) “Shardana i Popoli del Mare” Promotore della Legge sulla Bandiera Sarda. Presidente (uno dei primi) della Consulta Territoriale sulla Cultura e la Lingua Sarda. Docente esterno sull’argomento Popoli del Mare nelle Scuole Superiori. Premio dell’Accademia Arborense per il miglior saggio storico 2005 Premio “Sergio Atzeni” per la miglior Firma 2005. Sempre nel 2005, il suo libro è oggetto di dibattito al 2° Congresso Mondiale sul Matriarcato, svoltosi a ottobre 2005 a S. Austin - Texas (U.S.A.) http://www.second-congress-matriarcha... - Le sue scoperte sono strabilianti: Nel 2005 pubblica dell’esistenza di circa 30 statue gigantesche dimenticate da 30 anni nel museo di Cagliari, che rivoluzionano la storia della statuari del mediterraneo. Sempre nel 2005 scopre il Calendario millenario dei Shardana datato al 3761 a.C. La vela moderna a bordo delle navi dei Popoli del mare raffigurate a Medinet Abu. Il Nuraghe Calcolatore a Santa Barbara che scandisce i tempi del Calendario Shardana. In Egitto nel 2009 scopre un tempietto a Deir el Medineth contenente la raffigurazione dell’ARKA dell’alleanza e meccanismi elettrici legati alle scoperte di Galvani. Sulle tracce di Sigmund Freud rintraccia le origini e il nome di Mose, principe egizio. Dimostra che la sua nascita non poteva essere ebrea e che soprattutto il passaggio del Mar Rosso non avvenne nel mare, ma negli stagni più a Nord: Yam Suph. Nel 2010 pubblica la scoperta di una Ziggurat in Sardegna e un Coccio con la scritta “SHARDANA” risalente al 2° Millennio. Nel 2012 le scoperte più importanti: Due ulteriori ziggurat, o PAJARE identiche a quelle del Salento e delle Baleari e una intera città del 2° millennio a.C. sull’altipiano della Jara, Pubblicazioni: Nel 2005 pubblica “Shardana i Principi di Dan” oggi alla terza ristampa. Nell’estate 2008 pubblica “I Calcolatori del Tempo”, la scoperta di un calendario millenario e di un nuraghe calcolatore. Dicembre 2008: “Shardana I Custodi del Tempo” rivela la scoperta in un tempio egizio di macchinari “che non dovevano esistere” e il prototipo dell’Arca di Mose. Nel 2009: “Shardana les Peuples de la Mer” ediz. In Lingua francese Maggio 2010: “Shardana Jenesi degli Urim” l’origine dei Popoli che uscirono da UR. La scoperta di una Ziqurat in Sardinia. La scoperta di un documento in Lingua Shardana. Autunno 2012 “Shardana la Bibbia degli Urim”. Nel ----- 2016 pubblica “Shardana Antichi Re del Mare” Nel --- 2018 publica “Shardana & Shakalasa con l’amico Andrea di Lenardo Nel -- 2020 pubblica “I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” con al casa francese LUXCO EDITIONS Nel ---2020 ad aprile pubblica “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis” per il mercato brasiliano e americano Ancora nel 2020 pubblica “I Popoli del Mare, Cronologia” direttamente su Amazon e “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis” Puoi trovare i suoi libri qui: https://amzn.to/4jkKYka ‪@shardanaleo‬ Dal 2021 pubblica: “I Popoli del Mare, Judikes l’Eredità” “Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” nuova versione 2022: “I Popoli del Mare, Sisara generale shardana in Israel” . 2024; “i Popoli del Mare. Le mie scoperte”

mercoledì 4 giugno 2025

FENICI? MA BASTA!!!

 



FENICI? MA BASTA!!! 
Si coinvolgono campioni dello sport, sponsorizzati da Banche più o meno ( o non più) sarde! Su pubblicano film dal titolo ammiccante: "LA TRAMA FENICIA" ...  Dopo il tentativo del MINCULPOP  di attribuire l'arrivo della CIVILTA  grazie a GRECI e ROMANI a dopo il 8° sec. a.C. a seguito  della PROVATA INVENZIONE STORICA della parola: "FENICIA"   da parte dei LIBANESI nel 1920 per giustificare l'ORIGINE  del GRANDE LIBANO e finalizzata anche alla fondazione di uno STATO EBRAICO/ISRAELIANO circa 20-30 anni appresso... 
CITIAMO LE NOSTRE RICERCHE e se non basta citiamo anche una FONTE oggi accettata dal 99% di chi segue il WEB: WIKIPEDIA 

<<I FENICI non chiamavano se stessi “FENICI”, anzi, in “LINGUA FENICIA”  si scriveva: KN.NM (Cananim, ossia Cananei) che spiega l’inghippo che qualcuno volle creare agli inizi del secolo scorso. In particolari alcuni studiosi Ebrei, con dei motivi legati probabilmente a una nascita di uno stato ebraico in Palestina, ossia la terra dei Pheleset (gli Ebrei infatti erano i Judei o abitanti di Juda della diaspora al tempo dei Romani) . Gli studiosi infatti li posizionano nella SIRO-PALESTINA, in corrispondenza dell’attuale LIBANO fin dal XII sec. a.C. La stessa data dell’Insediamento dei Popoli del Mare, dopo gli accordi con RAMESSE III  che, in cambio della salvezza del trono e del regno Egizio, dovette cedere le provincie dell’Impero: SINAI e SIRO/PALESTINA. Ne è prova l’elenco delle città attribuite a questo fantomatico popolo: AKKO (S. Giovanni d’Acri), Gazza, la stessa Tiro  etc.  Città queste abitate dai Popoli del Mare e citate dai documenti egizi, come spesso abbiamo sottolineato in altri capitoli. “Ad Akko, sotto Tiro, abitano i Sardana”  (Onomastico di Amenemope)… A Byblos abitavano i Tjekker, come a Dor (Il viaggio di Wen.Amon). A Gaza i Phelset.. e a Tiro i Libu… tutto ciò fino al 8° sec. a.C. … casualmente la datazione della “comparsa dei Fenici (i Pellerosa)  citati dai Greci. (Fonte: LEONARDO MELIS nei suoi libri sui POPOLI del MARE)>>

<Lo Stato del Grande Libano fu uno Stato, formalmente autonomo, che faceva parte della Siria mandataria (allora amministrata dalla Francia sotto un regime giuridico internazionale di mandato della Società delle Nazioni) dal 1920, e che prese il nome di Repubblica Libanese nel 1926. Le frontiere geografiche del «Grande Libano» corrispondono all'incirca a quelle dell'attuale Libano. Terminò formalmente il 22 novembre 1943 con l'indipendenza della Repubblica del Libano.

Il Fenicianesimo è una forma di nazionalismo libanese adottata da alcuni esponenti libanesi, soprattutto cristiani maroniti, al momento dell'istituzione del Grande Libano, rivendicando l'identificazione della nascente nazione libanese con l'eredità storica e culturale degli antichi Fenici.

Il professore universitario olandese Leonard C. Biegel, nel suo libro del 1972 Minorities in the Middle East: Their significance as political factor in the Arab World ha coniato il termine Neo-Shu'ubiyya per denominare i tentativi moderni dei nazionalismi non arabi alternativi nel Vicino Oriente, ad es. l'Arameanesimo, l'Assirianesimo, alcune forme del nazionalismo siriano, il nazionalismo curdo, il Berberismo, il Faraonismo e il Fenicianismo, appunto.>

(Fonti WIKIPEDIA E ALTRE RICERCHE) 


lunedì 2 giugno 2025

NORA una città di 9.000 anni




NORA una città di 9.000 anni 

Da anni cerchiamo di dare una risposta a quanti ci chiedono di datare i Nuraghe, almeno quelli più antichi presenti in Sardinia. Noi alla domanda, rispondiamo sempre “Quando troveremo un nuraghe sott’acqua, allora potremo datarlo”. Nelle continue ricerche e segnalazioni di amici e lettori, spesso ci siamo imbattuti in qualcosa che somigliava a un nuraghe sommerso, senza però riuscire (SIC) .. Una segnalazione da parte di una lettrice, guida archeologica in quel di Nora, antica città denominata dai Greci e .... (SIC) ...  ci portò a scoprire un Filmato degli anni -50 (1950) dell’Istituto Luce, prodotto a cura della Sovrintendenza di Cagliari. In questo filmato il sub archeologo scopre una città a venti m. sott’acqua. Naturalmente lui la chiama ... città romana!

Noi sappiamo che invece una città sita venti metri sott’acqua è di età nettamente anteriore e di molto al periodo romano. (SIC) .....  grazie alla geologia marina e a uno strumento inviatoci da un amico lettore e geologo (Misha Vivarelli) che noi chiamiamo Grafico Eustatico.

Nora, città sorella

Se Tharros è menzionata nella Stele di Nora, perché Nora non (SIC) ...... raccontano che sarebbe stato Norace (Nurake) iberico e coinvolto nella Mitologia greca, a fondare la prima città sarda: Nora appunto. (SIC).......  Ma se pensiamo alle parole di Solino, scrittore romano del III sec. a.C., la parentela con Tharros è scontata. Solino scrive infatti che “Norace arrivava da Tartesso (Tarsis, Tarso, Tarros)”. (SIC) .... Norace è la storpiatura di NURAKE (Norake, Nurace…). Cosa questa che la dice lunga su una delle prime (presunte e solite) colonizzazioni dell’Isola. Il Norace arrivato dall’Iberia portava un nome sardo che più sardo non si può. (sIC) .......con tanta diffusione di questa parola, oltre alla Mesopotamia e la Sardinia. Quindi la tavoletta greca si può interpretare così: <Norace, vale a dire il Nurake, era “quello” che originò la città di Nora, vale a dire Nure.> Come a dire che, dove oggi è Nora, c’erano prima insediamenti “Nuragici”. Fine di una leggenda durata troppo tempo!

Nora, insieme a Tharros e le altre, fu citata da (SIC).......................... oggi abbiamo anche delle prove visive importanti. In primis un documentario dell’Istituto Luce degli anni 1950, bellissimo e dimenticato (al solito) in chissà quale scantinato. Mostra l’esplorazione di un palombaro che scende fino a 15 m. mostrando le rovine di un’antica città sommersa. (SIC) .......  Ve le proponiamo perché le commentiate da voi.

Da: "I POPOLI del MARE, le mie Scoperte"  ed. 2024 di LEONARDO MELIS 

https://www.amazon.it/POPOLI-DEL-MARE-MIE-SCOPERTE/

mercoledì 28 maggio 2025

Città Shardana in Israele, ecco lo spunto.

 






https://www.shardana.org/sisara/

Città Shardana in Israele, ecco lo spunto. 

Al Awaht sul Monte Carmelo, da noi identifica nel 2005 con la biblica Aroset Goim con il beneplacito di un Adam Zertal assolutamente d’accordo sul nome della città, da lui definita shardana e soprattutto sul nome dei suoi abitanti.

5000 Shardana  comandati dal generale Sisara. “Sisara è un nome non di queste parti, ma penso sia appunto sardo”, raccontò nel 2005 quando ci incontrammo a Cagliari al Museo Archeologico. Ci informarono  che 10 anni dopo pubblicò un libro su Sisara e la sua città. Non sappiamo se ci mise nella bibliografia oppure no; va bene comunque.

Oggi mentre scriviamo, un politico israeliano in visita ai politici sardi annuncia che “In Israele, sul Monte Carmelo, vi è una città “nuragica”. La stampa sarda e il web in particolare si scatenano per questo scoop! Anche molti nostri lettori, probabilmente con la memoria corta. Molto corta.

Così oggi, 12/07/2022 ci accingiamo a fare quanto temevamo di fare per tanto tempo.

Ci accingiamo a compiere una ennesima sfida, inventando un altro modo di scrivere, che nuovo non è affatto se torniamo indietro di qualche secolo. Come infatti oltre vent’anni fa riprendemmo il modo di scrivere degli antichi storici, come Erodoto, Pausania, i latini Festo, Livio, Plutarco tirandoci addosso gli sberleffi di chi fino a quel momento aveva scritto i libri di storia, interrotti da mille note e con linguaggio “Tecnico” per addetti ai lavori, ma incomprensibile per i lettori oggi ci reinventiamo un modo di scrivere che era quello di Cesare nel De Bello Gallico: un libro di Storia di avvenimenti con al centro un personaggio. 

Nel nostro caso sarà un protagonista Sardana, nel periodo della Grande invasione del 1200 a.C. il suo nome? 

Sisara.









sabato 24 maggio 2025

78. Shardana - Sardegna, i popoli del mare con Leonardo Melis


78. Shardana - Sardegna, i popoli del mare con Leonardo Melis #sardegna #mare #history Leonardo Melis Studioso dei Popoli del Mare Nato a Setzu, il più piccolo Comune della provincia di Cagliari, uno dei paesi più antichi della Sardegna (Setzu = Su Etzu = l’Antico) ai piedi della Jara.. Dopo gli studi classici nella prestigiosa scuola dei Padri Salesiani di Lanusei sceglie di vivere fuori dal contesto famigliare e gira il mondo per trentacinque anni, lavorando e studiando i “Popoli Naturali”. Quelli senza Stato e con una origine millenaria comune. In Egitto si imbatte nelle raffigurazioni dei Popoli del Mare e dei Shardana della Guardia Reale. Scopre che tali raffigurazioni sono perfettamente identiche a quelle dei bronzetti sardi del II millennio a.C. Dopo un continuo viaggiare per l’Europa, l’Africa, il Mediterraneo… nel 2001 partecipa a un convegno organizzato dalla Provincia e dal Comune di Oristano (Sardinia) sul tema: “Shardana, il popolo dei nuraghi?”. Lo scontro con alcuni relatori della Sovrintendenza porta Leonardo Melis a una situazione d’urto continuo con la così detta Scienza Ufficiale. Ma l’interesse e la partecipazione della gente alle sue conferenze lo convincono ad andare avanti e nel 2002 pubblica “Shardana i Popoli del Mare”, la cui prima edizione è esaurita nel giro di un mese. Considerato il più accreditato Studioso dei Popoli del Mare. La sua opera è oggi l’unica completa e documentata nella Letteratura italiana sull’argomento. Autore del libro best seller (tredici edizioni dal 2002) “Shardana i Popoli del Mare” Promotore della Legge sulla Bandiera Sarda. Presidente (uno dei primi) della Consulta Territoriale sulla Cultura e la Lingua Sarda. Docente esterno sull’argomento Popoli del Mare nelle Scuole Superiori. Premio dell’Accademia Arborense per il miglior saggio storico 2005 Premio “Sergio Atzeni” per la miglior Firma 2005. Sempre nel 2005, il suo libro è oggetto di dibattito al 2° Congresso Mondiale sul Matriarcato, svoltosi a ottobre 2005 a S. Austin - Texas (U.S.A.) http://www.second-congress-matriarcha... - Le sue scoperte sono strabilianti:
  • Nel 2005 pubblica dell’esistenza di circa 30 statue gigantesche dimenticate da 30 anni nel museo di Cagliari, che rivoluzionano la storia della statuari del mediterraneo.
  • Sempre nel 2005 scopre il Calendario millenario dei Shardana datato al 3761 a.C.
  • La vela moderna a bordo delle navi dei Popoli del mare raffigurate a Medinet Abu.
  • Il Nuraghe Calcolatore a Santa Barbara che scandisce i tempi del Calendario Shardana.
  • In Egitto nel 2009 scopre un tempietto a Deir el Medineth contenente la raffigurazione dell’ARKA dell’alleanza e meccanismi elettrici legati alle scoperte di Galvani.
  • Sulle tracce di Sigmund Freud rintraccia le origini e il nome di Mose, principe egizio. Dimostra che la sua nascita non poteva essere ebrea e che soprattutto il passaggio del Mar Rosso non avvenne nel mare, ma negli stagni più a Nord: Yam Suph.
  • Nel 2010 pubblica la scoperta di una Ziggurat in Sardegna e un Coccio con la scritta “SHARDANA” risalente al 2° Millennio.
  • Nel 2012 le scoperte più importanti: Due ulteriori ziggurat, o PAJARE identiche a quelle del Salento e delle Baleari e una intera città del 2° millennio a.C. sull’altipiano della Jara, Pubblicazioni:
  • Nel 2005 pubblica “Shardana i Principi di Dan” oggi alla terza ristampa.
  • Nell’estate 2008 pubblica “I Calcolatori del Tempo”, la scoperta di un calendario millenario e di un nuraghe calcolatore.
  • Dicembre 2008: “Shardana I Custodi del Tempo” rivela la scoperta in un tempio egizio di macchinari “che non dovevano esistere” e il prototipo dell’Arca di Mose.
  • Nel 2009: “Shardana les Peuples de la Mer” ediz. In Lingua francese
  • Maggio 2010: “Shardana Jenesi degli Urim” l’origine dei Popoli che uscirono da UR. La scoperta di una Ziqurat in Sardinia. La scoperta di un documento in Lingua Shardana.
  • Autunno 2012 “Shardana la Bibbia degli Urim”.
  • Nel ----- 2016 pubblica “Shardana Antichi Re del Mare”
  • Nel --- 2018 publica “Shardana & Shakalasa con l’amico Andrea di Lenardo
  • Nel -- 2020 pubblica “I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” con al casa francese LUXCO EDITIONS
  • Nel ---2020 ad aprile pubblica “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis” per il mercato brasiliano e americano
  • Ancora nel 2020 pubblica “I Popoli del Mare, Cronologia” direttamente su Amazon e “I Popoli del Mare, le Navi di Tarsis”
Puoi trovare i suoi libri qui: https://amzn.to/4jkKYka ‪@shardanaleo‬ Dal 2021 pubblica: “I Popoli del Mare, Judikes l’Eredità”
  • “Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” nuova versione
  • 2022: “I Popoli del Mare, Sisara generale shardana in Israel”
. 2024; “i Popoli del Mare. Le mie scoperte”

giovedì 15 maggio 2025

NORA. Con i tratti di mare inabissati. Da una cartina di Sabbatino Moscati

 





NORA. Con i tratti di mare inabissati. Da una cartina di Sabbatino Moscati

            L’Inabissamento: un’altra prova inequivocabile dell’esistenza di queste città precedente all’arrivo di "Fenici", Punici e Romani, è data dall’inabissamento di alcune di esse, fra cui Nora e Tharros.

Una parte dell’abitato è sommersa dalle acque del mare, dovuto all’innalzamento del livello del Mediterraneo, un fenomeno questo che avvenne storicamente in un periodo che va dal 1200 al 1150 a.C. (Carta Raspi).

Ora sappiamo con certezza che i "Fenici", secondo gli ARCHEOBUONI,  uscirono dai loro porti intorno al 900-800 a.C., notizie di Cartagine in Sardegna se ne hanno intorno al 540 a.C. col disastroso tentativo di conquista da parte di Malco.

In quanto a Roma si hanno i primi contatti solo intorno al 238 a.C. dopo la famosa rivolta dei mercenari cartaginesi, che spinsero il Senato a inviare in Sardegna le legioni.

Anche se un precedente tentativo l’aveva fatto nel 259 L. Cornelio Scipione che, dopo aver conquistato Alalia in Corsica, si impadronì di Olbia, ma l’arrivo di una flotta Sardo/Cartaginese lo costrinse ad abbandonare la città.

E’ ovvio quindi che né Fenici, né Cartaginesi o Romani potevano aver costruito alcuna di queste città.

Da: "I POPOLI del MARE, le mie scoperte"

https://www.shardana.org/scoperte-leonardo-melis/

lunedì 12 maggio 2025

LA SCRITTURA dei POPOLI del MARE nel SINAI

 




LA SCRITTURA dei POPOLI del MARE nel SINAI 

https://www.shardana.org/scoperte-leonardo-melis/

<<L’Immagine sopra riporta una parte dei petroglifi rintracciati da Anati e altri studiosi sul “Monte di Dio” ne l Sinai.

L’immagine riporta anche alcuni segni scoperti da Bruno Vacca in Sardinia; nel Nuraghe vicino al Pozzo di S. Cristina, nelle campagne di Macomer e nella Jara tra Setzu e Tuili, vicino alla fonte sacra di Santa Luisa.

Le due “Stele” inoltre sarebbero quella di Nora ove è riportata da scritta B.SRDN (AB SARDON, BABAI SARDONE) e sotto il Coccio di Pozzomaggiore, che coccio non era ma una ceramica incisa con scritte sinaitiche (SRDN… e l’ALEPH).

Il coccio di Pozzomaggiore, ritrovato durante gli scavi della Sovrintendenza, fu classificato “Coccio” è finì al solito nei sotterranei del Museo di Sassari.

Leonardo Melis, ricevutane una foto da un amico (anonimo), intuì trattarsi di documento scritto e lo fece esaminare dall’amico Gigi Sanna e la Dott.ssa dell’Università di Parma.

Il risultato lo vediamo tutti.

Quello che non riusciamo a capire è il perché di questi ascondi menti da parte di chi dovrebbe invece valorizzare questi ritrovamenti.

Forse perché deve sussistere e resistere il concetto di Sardi analfabeti nella loro storia?

Le testimonianze sulla reale presenza di Israele nel Sinai (e con essi i Popoli del Mare) che  stanno emergendo da ricerche archeologiche effettuate nel deserto del Negeb, soprattutto nel monte Har Harkom ci hanno confortato in queste nostre fatiche.

Nel nostro viaggio in Val Camonica, due anni fa, avemmo notizia di un eminente studioso ivi residente che stava effettuando da anni, studi su Har Harkom: il prof. Anati.

Egli sostiene l’identificazione di Har Harkom col Monte delle Tavole della Legge. Ma non si tratta dell’unica testimonianza.

Altri ricercatori hanno ritrovato incisioni su rocce e templi con chiari riferimenti al periodo dell’Esodo.

Alcune delle incisioni riportano inequivocabili segni riferiti non solo a Israele, ma anche ai Shardana.>>