venerdì 31 agosto 2018

QADESH Una prova generale della Guerra di Troja


#QADESH Una prova generale della Guerra diTroja, con tutii i Popoli del Mare protagonisti e con le loro armi COMUNI - - Da "SHARDANA i Popoli del Mare" di Leonardo Melis ed. PTM del 2002 <<Ingannata da false spie catturate presso il fiume Oronte e interrogate circa la consistenza dell’esercito di Hattusa, la divisione Ra, comandata da Ramessu in persona, con la divisione Ammone, attraversano il fiume, (con loro un contingente della guardia scelta di Shardana N.d.A.). Le altre due divisioni, Set con la nuova creata dallo stesso Ramessu, Ptah, restano indietro. Ramessu lancia l’attacco in testa all’esercito come sempre, a bordo del suo carro da guerra, ma deve fermarsi impietrito: dal fitto bosco escono sulla radura migliaia di carri ittiti affiancati dai Siriani e da numerosi altri alleati. Muwattali re di Hatti era riuscito a formare la più grande coalizione mai vista fino ad allora per distruggere l’Egitto una volta per tutte. La Storia parla di 15 tra province e regni alleati, di oltre 37.000 uomini armati, di 3000 carri da guerra, quei carri di cui anche nella Bibbia si parla con terrore. Il faraone disponeva di quattro divisioni composte da 5.000 uomini ciascuna, di cui i due terzi erano mercenari: 1.600 Qeheqs (beduini del deserto occidentale), 880 arcieri Nubiani, 100 Meswesh (Libici) e 520 Shardana, questi ultimi avevano anche il compito di guardia personale di Ramessu. I carri di cui disponevano gli Egiziani erano in numero di 2-300, quindi infinitamente inferiori alle forze ittite. Il giovane faraone angosciato alza i suoi lamenti: “vedete come hanno agito i capi? Essi hanno detto al faraone, tramite le spie catturate, che il vinto Hatti era nel Paese di Aleppo, essendo fuggito davanti alla mia maestà... mentre si nasconde dietro Qadesh l’agguato”. Gli Ittiti devastano il campo di Ramessu, ma ciò fa rallentare la loro azione. Ramessu, radunata la sua guardia scelta, si lancia in un disperato attacco e il suo carro fa strage dei nemici. –>> Da: "SHARDANA i Popoli del Mare"

lunedì 27 agosto 2018

SCRITTURASHARDANA




#SCRITTURASHARDANA: 1-2-3 !!! I tre documentio relativi alla scrittura shardana in SARDINIA e al nome SARDN = SARDANA rivelato presto in conferenza da leonardo con il terso DOCUMENTO DEFINITIVO A PROVA ... in anteprima all'incontro nella sala HONEBU, ospiti di Pierluigi Montalbano. Il 29/09/2018 .. SE LO PERDETE... POTRETE DIRE: " io non c'ero!" ... vi aspettiamo però ... 
https://www.youtube.com/watch?v=muITq7syQmg&t=17s

venerdì 24 agosto 2018

SHARDANA Exodus


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Un ESTRATTO da: "Shardana Antichi Re del Mare", in particolare il capitolo riguardante l'Esodo del popolo di Mose. Dal passaggio di Yam Suph (Mare dei Giunchi) al sostare per 40 anni nell'oasi di Qadesh Barnea, di fronte al Monte di Dio individuato dall'archeologo Anati ad Har Karkoum, nel Negeb/Sinai. Ricordandovi che noi non scriviamo pro o contro la Bibbia, ma solo pro o contro le contraffazioni o interpretazioni antistoriche che abbiamo imparato a distinguere dalla buona fede e da interessi politici, religiosi o economici o di altro. Spesso abbiamo avuto modo di contestare autori di testi storici mossi da questi intenti e non sin- ceri con i posteri e con i contemporanei lettori. Personaggi che magari stimiamo per altre azioni. Come Gaius Julius Caesar, che stimiamo come pochi suoi contemporanei. Come Cicerone, che non stimiamo affatto. Come tanti autori greci, di cui non ci può importare affatto a livello di simpatia o stima, come … come gli autori della Bibbia di cui parleremo in queste pagine e che (solo alcuni di loro) scrissero mossi da interessi di parte, anche sfacciatamente. Alcuni degli scritti aggiustati da almeno due di questi autori riguardano il Pentateuco e il libro di Josueh in particola- re. Cominciamo allora approfondendo il discorso su uno dei libri del Pentateuco di cui ci siamo occupati dal nostro primo scritto di questa avventura che abbiamo affrontato a inizio millennio. Già nel 2001, al famoso “Convegno di Oristano”, accennavamo a un tragitto alternativo a quello solitamente raccontato dai libri di scuola. Aiutati dal lavoro di un archeologo italiano, Manuel Anati, che scavava nel “Monte di Dio” come lo chiama lui. Un monte che si trova a Oriente nella penisola del Sinai, non lontano dal Torrente Egitto che anticamente fungeva da confine con la Siria/Palestina e l’Egitto. Immediatamente dopo Qadesh Barnea. Sappiamo che Qadesh Barnea (santuario di Barne) era (ed è?) un’oasi in cui stazionò il popolo degli Hapiru insieme alla gente che era uscita con loro dall’ Egitto e col principe Mose. Questa gente Stazionò ben più di un anno come creduto dai più. Per noi infatti, essi stettero nell’ Oasi/Santuario quasi tutti quei quaranta anni di cui parla il Libro dell’Esodo. Fu infatti da quella base- accampamento che Mose salì al “Monte di Dio” dove gli furono consegnate le Tavole. Queste due località (chiamate nella Bibbia: Qadesh Barnea e Monte Hor) si trovano infatti nella direttiva più logica e più corta per giungere alla “Terra Promessa”, dove erano diretti Mose e i suoi, provenienti dall’ Egitto e passando da Yam Suph, mare di giunchi e non Mar Rosso, come comunemente si racconta; Mar Rosso sarebbe infatti meglio “Mare di Edom”, come la gente del luogo chiamava il mare Eritreo, che però era il braccio di mare dove si trova il porto di Aqab. Quella zona era infatti abitata dai discendenti di Esaù, gli Edomiti appunto. Alleghiamo la cartina inviataci da un amico di Roma, di cui parleremo a breve.

giovedì 16 agosto 2018

MOSE Principe Egizio


#MOSEPRINCIPEEGIZIO <<Abbiamo detto che il principe Neb.Ka.Set era attratto dalla religione dell’Unico Dio (Aton/Adonai). Purtroppo per lui, questa religione era stata bandita e i suoi seguaci finivano in galera. Tutti, compresi nobili e principi, anche di sangue reale. Per Mose vi era anche un altro problema: il fratellastro ambizioso e convinto che il trono spettasse a lui per chi sa quali motivi di nascita e di madri più o meno sorelle, come era nell’uso mesopotamico ed egizio. Il fratellastro scoprì il suo segreto e lo denunciò al padre Seti. Pur amando il figlio prediletto, il faraone non poteva opporsi all’unica legge che in quel momento era al disopra di tutti. Una legge che bandiva un Culto esecrato soprattutto dal clero e dai nobili. Non poteva far altro che bandire il principe privandolo di ogni suo potere e diritto. Mose però non partì solo. Con lui uscirono dall’Egitto i suoi compagni di On, ove era cresciuto imparando le Arti Magiche e la Scienza degli Antichi, come un tempo anche Juseppe e altri eletti. Egli si portò appresso anche quella gente che il popolo egizio volle cacciare dalla sua terra, attribuendo loro la causa delle Pestilenze (Le Piaghe) che li avevano colpiti. Partì con loro altra gente che in seguito individueremo: “una grande varietà di popolazioni si accodarono a loro” (Esodo XII-38). Sull’identità di Mose come Principe ereditario del trono d’Egitto, abbiamo notizia di una scoperta fatta da uno studioso egiziano con un nome vagamente “ebraico”, il Dr. Ossama Alsaadawi. Questo studioso ha decifrato il nome rappresentato nel cartiglio posto sulla spalla sinistra della colossale statua attribuita a Ramesse II. A colui che noi indichiamo come l’usurpatore e accusatore di Neb.Ka.Set. Il nome sul cartiglio è infatti MS.S, ossia MOSE!>> (Leonardo Melis - in "La Bibbia degli Urim ed. 2012")

mercoledì 8 agosto 2018

DENDERA E.BOOK Estratto da: SHARDANA i Custodi del Tempo


#DENDERA E.BOOK Estratto da: SHARDANA i Custodi del Tempo https://www.amazon.com/DENDERA-Misteri-Osiride-SHARDANA-custodi-ebook/dp/B00EZ9W18G <<Egitto: Deir el Medinet. Un tempietto dimenticato. Un incredibile laboratorio pieno di congegni e apparecchiature scientifiche impossibili e bellissimi. Non ultima la rappresentazione del prototipo dell’Arca di Mose e la sua tremenda potenza dovuta alla conoscenza dell’Elettricità. - Galvani scoprì l’elettricità sul corpo di una rana. La rana è raffigurata al posto della gigantesca sfera che sovrasta l’Arca nel nostro tempietto! Un generatore di corrente usato insieme all’altro generatore che Mario Pincherle ha scoperto all’interno della Grande Piramide e che fu portato in Egitto dagli Urim (coloro che uscirono da Ur) e che fu usato da coloro che gli uomini credevano essere Dei. Un generatore a cui si ispirò Tesla per la sua torre che traeva elettricità dalla Terra stessa. La resurrezione di Osiride: Heket in forma di rana presiede. Strani cavi elettrici corrono lungo il lettino. Iside in forma di falco si accoppia con il membro resuscitato del consorte. A questa scena si ispirò Mary Shelley per il suo romanzo, Frankenstein. Lo Djed: In Egitto trovammo lo Djed in ogni rappresentazione, sia geroglifica che nelle scene dei bassorilievi delle pitture dei templi. Lo vedemmo sorreggere le “lampade” a Dendera. Lo trovammo “avvitato” ad altre lampade in altro. Lo abbiamo trovato addirittura in… Sardinia! Una nostra scoperta, di cui parleremo ancora.. in “Shardana la Bibbia degli Urim” https://www.amazon.com/DENDERA-Misteri-Osiride-SHARDANA-custodi-ebook/dp/B00EZ9W18G