SISARA RACCONTA
Samhain, Sas Animas (Prugadoriu, su Mortu Mortu, is Doppiadoris …) il mese di Arahsamna (giorno dei morti).
Il giorno in cui le porte del nostro mondo e quelle del mondo ultraterreno si aprivano, consentendo agli spiriti dei morti di passare da un mondo all’altro.
Si riportavano le greggi dai pascoli estivi e le persone si chiudevano nelle case al caldo a raccontare le storie intorno al fuoco di casa, a fare lavori artigianali, costruendo utensili e raccontando storie e leggende.
La notte di Samhain si spargeva il fuoco sacro sugli altari e si accendeva il nuovo fuoco, segno dell’inizio del Nuovo Anno.
Era consuetudine lasciare la cena sui davanzali o addirittura nelle cucine, lasciando che gli spiriti dei parenti entrassero per saziarsene a volontà.
La sera stessa I ragazzi, specialmente quelli poveri, andavano, sempre al mattino, per le vie del paese a chiedere is panixeddas.
Venivano dati loro pane fatto in casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci. I dolci erano per lo più pabassinas e su pani ‘e saba.
Per ringraziare i bambini dicevano: “Deus si dhu paghet”(Il Dio ti remuneri) e la risposta era “Deus paghet tottu”(il Dio remunera tutto).
Ancora oggi i bambini seguono questa tradizione, ma più per gioco che non per una vera e propria fede. >>
da “SISARA eroe sardana in Israel” … anche su Amazon ...
Nessun commento:
Posta un commento