giovedì 10 novembre 2022

PLATONE: NON PER CONTESTARE, MA PER DISCUTERE delle varie Atlantidi


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PLATONE: NON PER CONTESTARE, MA PER DISCUTERE delle varie Atlantidi

Atlantide non era sita nel 90% dei posti in cui la si colloca, Sardinia compresa


Si parlava di tsunami che devastò la Sardinia da Sud (Cagliari) a Nord (la Jara). Scartiamo subito l’ipotesi di uno tsunami in grado di far scomparire un continente nel 1200 a.C. I testi di storia ne avrebbero parlato. Difatti si trova ampiamente documentato un altro tsunami che devastò Creta nel 1600 a.C. quindi molto prima. 

I conti non tornano.

I Popoli del Mare sono identificati con gli Atlantidi che combatterono contro Atene. Inizialmente anche noi avevamo ipotizzato questa equazione, tornando immediatamente sui nostri passi, anche perché l’Invasione del 1200 a.C. pare risparmiasse proprio Atene fra tutte le città greche. I Greci confermano questo fatto, sostenendo che gli Eraclidi sarebbero tornati e avrebbero distrutto ogni città greca risparmiando appunto Atene che diede loro ospitalità quando erano perseguitati in patria e prima di partire per la Sardinia. Come invece tutti sappiamo, Platone dice che fu Atene a fermare l’invasione degli Atlantidi, decretando la loro sconfitta.

 I conti non tornano.

Platone sosteneva nelle sue due opere Krizia e Timeo che Atlantide si trovava oltre le Colonne d’Eracle. La teoria cercava di dimostrare che le colonne d’Eracle si trovavano, ai tempi di Platone, nel canale di Sicilia. Questo portava a identificare la Grande Isola Sarda con la stessa Atlantide. Peccato che ciò non possa essere esatto. Per alcuni motivi:

La teoria che fosse stato il direttore della biblioteca di Alessandria, Eratostene, a spostare le colonne dove si trovano attualmente (Gibilterra), perché le conquiste di Alessandro allargarono il mondo conosciuto, non tiene. Anche perché nella “Vita di Alessandro” si legge che “Nearco, ammiraglio cartaginese fece visita ad Alessandro a Babilonia e Alessandro espresse il desiderio di circumnavigare la Libia (Africa) con lui, rientrando nel Mare Mediterraneo dalle Colonne d’Eracle.” Quindi le Colonne erano già dove sono oggi: a Gibilterra. E la Sardinia è al DI QUA delle Colonne di Gibilterra.

 I conti non tornano.

L’altro punto che non torna affatto è quello che Platone scrive riguardo proprio alla Tirrenide. “Questa città (Atlante) estendeva i suoi domini, al di qua delle colonne, alla Libia (Africa) fino all’Egitto e all’Europa fino alla Tirrenia”. Quindi la Tirrenide (Sardinia) si trovava al di qua delle colonne e NON poteva essere Atlantide. Né con le colonne a Gibilterra, né tanto meno con le colonne nel canale di Sicilia.

 I conti non tornano.

Atlantide sprofondò e sparì. La Sardinia, Grazie a Dio, è ancora qui. Certo potremmo dire che è riemersa. Su questo siamo parzialmente d’accordo, perché un fenomeno del genere, molto ridotto, è realmente accaduto nel 1200 a.C. Noi lo abbiamo spesso citato: un sollevamento del livello del mare di circa 2,5 m. è realmente e geologicamente documentato. Fu quello che sommerse in parte le antiche città shardana, come Nora, Tharros, Antas, Nabui, Korra… ma anche Mozia, Palermo, Marsala città shakalasa in Sicilia e altre città del Mare degli Eraclidi. Da qui a parlare di tsunami però ce ne vuole. Uno tsunami non lascia intatte né case, né tanto meno imbarcazioni di alcun genere. 

I conti non tornano.

Le dimensioni di Atlantide descritte da Platone non sono quelle della Sardinia, né della Tirrenide. La Tirrenide ormai la conosciamo per averne  pubblicata l’immagine in questo libro. Platone scrive nel Timeo: “Questo continente, Atlantide, era più grande della Libya e dell’Asia messe insieme”. Non solo la Tirrenide è molto più piccola, ma un continente del genere non ci stava proprio dentro il Mediterraneo. Pur se per Tirrenide si intende l’Etruria.

 I conti non tornano.

Novemila anni prima sarebbero avvenuti questi fatti, secondo quanto scritto nel Krizia. Si sostiene trattarsi di anni lunari, quindi di mesi. Come se al tempo di Platone non si conoscesse il calendario diviso in giorni, mesi e anni! Vecchio excamotage.

 I conti non tornano.

La posizione delle Colonne a Gibilterra è sostenuta dallo stesso Platone. Nel Krizia infatti si legge che i gemelli nati da Posidone erano dieci, a coppie di due. Il primo nato della prima coppia aveva nome Atlante e a lui toccò il regno sull’isola capitale. “Il suo gemello, nato dopo di lui, a cui toccò l’estrema parte dell’Isola verso le Colonne d’Eracle che ora in quel tratto è detta gadirica, ebbe il nome greco di Eumelo, che nella loro lingua si dice Gadiro e dal suo nome potè nominarsi quella contrada”. La regione Gadirica era conosciuta da Greci e Romani presso Gibilterra, ma ancora oggi esite sta regione, appunto.

 I conti non tornano.

La pianura identificata con il Campidano era lunga, sempre secondo il Krizia, tremila stadi da una parte e da duemila dal mare fino al centro della città che circondava. Uno stadio greco corrisponde a 177,60 m. e se lo moltiplichiamo per 3000 otteniamo 532.800 m. e cioè 532,8 km e 355,2 km. Una pianura grande tre volte la Sardegna stessa. Questa pianura era cintata da una fossa lunga diecimila stadi. Qui è lo stesso Platone a dire che stenta a crederci. Stiamo parlando infatti di una fossa lunga 1.776 km. Aveva ragione Platone a dubitare!

 I conti proprio non possono tornare.

Platone nasce ad Atene (428 – 328 a. C.) e parla di un mare sconosciuto ai Greci oltre le Colonne d’Eracle. Ma nel VIII° sec. a.C. i greci avevano già fondato città oltre il canale di Sicilia. Crotone, Sibari, Partenope …  300 anni prima!!! E 500 anni prima che le colonne fossero spostate  a dire di Eratostene…!”

di Leonardo Melis

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