Il
Viaggio di Antas verso Lixus
Sisara racconta: <un giovane del gruppo
Sardana provenienti dall’Egitto dopo la battaglia del Delta, di quelli che si
unirono a noi nell’oasi di Qadesh Barnea poco prima della partenza mi raccontò
che il loro generale e ammiraglio comandante della Flotta shardana d’invasione
compì da giovanissimo, quasi un adolescente, uno di quei viaggi “Oltre le Colonne degli Eraclidi”. Un
viaggio di “iniziazione” per la sua futura carriera di marinaio/soldato nella
Flotta Sardana.
Egli, con alcuni compagni che lo
avrebbero accompagnato, tutti giovanissimi e futuri ufficiali della Flotta, si
recò alla Città Sacra di Nora, a Sud
di Kar.El per fare un voto al nostro Padre Eracle dedicandogli una scritta su
una stele che ancora oggi esiste ancora, come mi confermano quegli dei nostri
che sono arrivati dall’Isola di recente. Questa Stele è scritta nella nostra
Lingua e con la Scrittura che noi e gli altri fratelli Urim/Dan/Popoli del Mare
abbiamo adottato durante i 40 anni di viaggio dall’Egitto. Noi la chiamiamo Scrittura Alfabetico/Sinaitica e con
questa insegniamo ai nostri figli la nostra Storia. Alfabetica perché le prime
due lettere sono l’Aleph e la Beth.
Sul Monte prospiciente all’Oasi di Qadesh, chiamato dal Principe Mose: Har Karkoum, egli incise i primi segni per
insegnarli ai nostri padri.
Antinu
dunque si recò alla città sacra di Nora per adempiere a un voto che prevedeva
la donazione di una Stele in pietra con una preghiera a Babai Sardon, il nostro antico padre. Il mio amico arrivato
dall’Egitto se la ricordava ancora. “Da
Tharros spiego le vele e parto o Padre Sardo! Per questo ti dedico questa
preghiera scritta in Nora, poiché parto per Lixus”>
Nota
dell’Autore:
Questa stele esiste ancora esposta nel museo archeologico di Cagliari, con una
traduzione orrenda ed è attribuita agli inesistenti “fenici”. La scritta B.SRDN (Babai Sardon) è tradotto in “In
Sardegna”. Mostriamo dopo la Stele e spieghiamo perché noi abbiamo la
sicurezza che Babai Sardon trattasi di traduzione documentata da due degli
studiosi di Archeologia, Storia e Antropologia più famosi del XIX sec. a.C. Il generale Della Marmora e il Canonico
Spano.
Citiamo
a riguardo: 550-40 a.C. :
circa in questo periodo un’ambasciata di Sardi si recò al Santuario di Delfi e portò una statua del Babai Sardon per ringraziare
gli Dei e in particolare Apollo per la vittoria sul generale Malko. Proprio questo fatto portò due
studiosi, uno sardo e l’altro piemontese, a tradurre la terza riga della Stele di Nora, la quale reca la parola
B.SRDN, la stessa che i Sardi incisero sulla statua portata a Delfi. Riportiamo
di seguito il documento del Canonico
Spanu, il quale si rifaceva a un ritrovamento e a un’intuizione sulla
scritta riportata alla base della statua stessa. Il grafico della statue del
Sardus Pater o Padre Sardon è da attribuire al Cav. Generale Alberto della Marmora.
da: "I POPOLI del MARE, SISARA EROE SHARDANA IN ISRAEL"
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