Navi dei Popoli del Mare con vela moderna
Le VELE SARDANA.
Quando nel 2005 pubblicammo “Shardana i Principi di Dan”, pubblicammo lo studio
delle Vele Shardana rappresentate a Medinet Abu, vele che a parer nostro erano
le antenate della vela moderna. La vela triangolare che consente di navigare
anche contro vento, facendo a meno dell’uso dei remi. Recentemente abbiamo
avuto il piacere di incontrare un amico ingegnere con la passione della vela,
il quale ci ha annunciato di essere riuscito a realizzare questo modello di
vela moderna e di averlo sperimentato con successo. Gli abbiamo chiesto di
scriverci due righe di resoconto. Ecco. <<Numerosi studiosi
dell’antichità quali Leonardo Melis, Bruno Vacca, Gian Giacomo Pisu ed altri
ancora, stanno diffondendo la cultura e le vicende legate ai Popoli del Mare
tra i quali i nostri Shardana.
Esiste sostanziale accordo sul fatto che si
trattasse di navigatori dotati di capacità fuori dal comune per l’epoca in cui
operavano ed in grado di circumnavigare l’Africa alla ricerca dello stagno
necessario per la produzione del bronzo, tenuto presente che la nostra isola
era ricca di rame ma poverissima di stagno (metallo quasi totalmente assente).
Sul come navigassero e con quali mezzi di
propulsione e di governo sono state fatte vaghe ipotesi. Si è ipotizzato che
sfruttassero le correnti marine presenti con diverse direzioni e velocità nelle
varie parti dell’anno. Sicuramente non usavano i remi per spostamenti in alto mare
ed ancor meno per circumnavigare l’Africa, dal momento che sicuramente
arrivavano alle foci dei fiumi Zambesi e Limpopo per risalire sino alle miniere
del Grande Zimbabwe. Sicuramente navigavano a vela con un piano velico che
permetteva di procedere seguendo rotte prestabilite e sfruttare i venti
provenienti da qualunque direzione.
Tutti i piani velici attualmente in uso
presuppongono l’uso del timone e tutti gli scafi sono dotati di una o più
chiglie per ridurre lo scarroccio, cioè l’allontanamento dalla rotta
prestabilita. Convinto che quei popoli navigassero con estrema perizia, ho
deciso di immaginare e successivamente realizzare un piano velico che avesse le
seguenti caratteristiche:
• facilità di gestione anche con equipaggio
ridotto
• buona efficienza fluidodinamica
• capacità di navigare in assenza di timone in
tutte le andature.>>
Mario Marongiu. Per il libro di Leonardo Melis: “Shardana la Bibbia degli Urim”
* N.d.A: Le navi shardana avevano a bordo la BUSSOLA con anello rotante
Nessun commento:
Posta un commento