#Achille ... Greco o Danao?
#Achille ... greco o danao? <<<Agamennone, costretto dall’ assemblea e dalle rivelazioni dell’indovino a restituire la sua schiava Criseide, figlia del sacerdote di Apollo, si ribella al vaticinio e dichiara che se proprio deve cedere la sua schiava egli si sarebbe preso quella di Akille, la bella Briseide. La risposta di Akille non si fa attendere e, sguainata la spada, si scaglia contro Agamennone apostrofandolo non certo da subalterno al re dei re. “faccia di cane, uomo imbelle e avvinazzato, tu ti appropri di gran parte del bottino ogni qualvolta saccheggiamo una città, restando al sicuro nell’accampamento, ma sono io che conquisto le città. Tu ti glorifichi solo della tua tracotanza”. Poi aggiunge avvicinandosi pericolosamente al re: “Qui tu comandi e rapini gli altri, senza che alcuno si ribelli per timore forse del tuo titolo ma ascolta cosa ti dico: quando Ettore farà massacro degli Akei e i Teucri entreranno nella’accampamento, allora chiederai agli Dei aiuto e invocherai il ritorno del più valoroso dei combattenti: Akille!” Detto ciò rinfodera la spada e si ritira nelle sue tende insieme ai suoi uomini. Ora, i racconti di Omero parlano di una spedizione fatta dalle città greche comandate dal re della città più potente dell’Ellade. Se così fosse, i generali se pur grandi guerrieri, avrebbero dovuto obbedienza al re designato come comandante supremo. Ma Akille di questo non tiene affatto conto e si ritira con i suoi uomini, abbandonando il campo di battaglia. Un comportamento per noi inspiegabile. Ma la spiegazione è semplice: Akille non era un militare di una nazione o stato; era invece un mercenario fedele al contratto fino a quando non ritiene che il “datore di lavoro” non rispetta i termini dell’accordo, e se ne va.>> da: "I Popoli del Mare - dal Mediterraneo all'Oriente" di Leonardo Melis & Andrea di Lenardo - Luxco Editions
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