shardana.org - LE MIE SCOPERTE. N°48 Sardana/Dodona
N°48 Sardana/Dodona
N°48 Sardana/Dodona - www.shardana,org - Sardana Dodona Tutti questi studi sono coerenti con lo studio pubblicato nel 1936 di Pericle Ikonomi egli poneva Dodona al monte Tomor vicino Berat dove descrive che secondo Plutarco le tribù che vivevano intorno a Dodona erano: Selli (Sulová) Eniani (città Eni in Tomor) Perrevei e Athamani, che erano stati espulsi dalla tribu avversaria dei Lapathi (antenati dei Labbi di oggi). Questi luoghi nella toponomastica moderna sono conosciuti come: il Cuka Peljes, Saturno,le Colline di Dodoni, il fiume Dodona ecc. Recentemente, a tutti questi fatti viene aggiunta una nuova prova archeologica scoperta da un residente della zona che trovo casualmente un manufatto nel villaggio di Bogove (conosciuto come “Roccia di Dobrusa o Selani”) tra villaggi Dobrushe e Selan a sud del monte Tomor, un’area che comprende Skrapar, Berat. Il manufatto e composto da ottone (Bronzo? N.d.A.), è lungo 13 centimetri, si pensa sia il busto di una donna che detiene sulla testa una corona di quercia intrecciata, mentre sul corpo si possono vedere due dischi a forma di sole. (Noi invece sappiamo trattarsi di Marduk, copia del bronzetto shardana trovato ad Abini inSardinia N.d.A.) Sardana Dodona Alcuni autori come Livio e Polibio ci danno alcuni dati interessanti nella valle del fiume Dasaretve Apsu (oggi Osumi) ci furono un certo numero di città come: Ilion, Antipatrea, Chrysondio, Phoebatis, Gerronium, Codrium, Bargullum, Creonium o Banta (Vedere ““A geographical and historical description of ancient ,V.1, autori John Anthony fq. 75). J.A. ricorda che la città Ilio (cioè Città del Sole;,ill in dialetto albanese del sud vuol dire stella) oggi prende il nome moderno Selio conosciuta con il nome di Selan, il villaggio vicino e che il luogo dove è stato scoperto un manufatto di donna con due dischi in mano, sotto forma di sole e la corona di quercia in testa. La somiglianza del nome e dell’immagine del sole ci fanno pensare che forse qui c’e stata realmente la città Ilion descritta da Polibio e Livio. Secondo la descrizione del manufatto per Selani il ricercatore Giorgio Zogaj che ha visto in prima persona tra le altre cose, dice: “Si compone di bronzo più vecchio di 3000 anni, e stato fatto in bronzo nella fonderia del paese in cui è stato trovato il sigillo , si può supporre in maniera definitiva, che questa statua sia di Dodona, perché la testa è decorate con la corona di foglie di quercia “. Questo manufatto ha due “antenne” sopra la sua testa, in entrambi i lati delle mani ci sono due dischi in cui è visibile simbolo pelasgo del “Sole”. Alla fine della coda ha un segno misterioso a forma di “X”. Il viso della donna ha caratteristiche normali, con le labbra un pò gonfie. Curiosamente, questo manufatto ha grandi somiglianze con il guerriero Shardana citato dallo studioso italiano Leonardo Melis nel suo libro “Shardana i Popoli del Mare”. Da: “Sardana Antichi Re del Mare
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