domenica 12 gennaio 2025

NAVI dei POPOLI del MARE nello Yorkshire

 





NAVI dei POPOLI del MARE nello Yorkshire

Un ritrovamento avvenuto nelle coste britanniche di alcune navi a prora alta, datate 1350-1300 a.C. ha fatto pensare a navi egizie arrivate in passato su queste isole intorno a tale periodo. Come sovente accade in questi casi, si segue la strada tracciata dagli scrittori classici. Si dà per scontato che tutto quanto ritorna dal passato appartiene sicuramente a quelle Civiltà universalmente conosciute attraverso i testi canonici tramandati dai Romani o dai Greci. Invece in questo caso sembra proprio che non sia così. “Sappiamo, infatti, che le isole del Nord furono colonizzate da popolazioni provenienti dall’Anatolia (o in ogni caso dall’Asia Minore, N.d.A.) intorno al 1180 a.C.” (Myles Dillon e Nora Chadwic). O addirittura a metà del III millennio secondo Leon E. Stover. E fin qui concordiamo con quanto ipotizzato da Lorraine Evans nel suo Kingdom of the ark.

Ecco i fatti: nel 1937 vengono trovati tre vascelli antichi ancora intatti a North Ferriby (Yorkshire), per la loro caratteristica forma allungata, con scafo arrotondato e prua alta, sono classificati come navi vichinghe. Alcuni alberi vengono portati al National Maritime Museum per essere analizzati col C-14. Incredibilmente si ha un risultato delle analisi che data le imbarcazioni intorno al 1350-1300 a.C. Il dott. Sean McGrail le paragonò alle imbarcazioni ritrovate a Giza, proprio per la caratteristica prua alta. Basandosi su questi dati un’altra eminente ricercatrice, la dott.a Evans, ha azzardato l’ipotesi di uno sbarco di gente egizia del periodo di Amenophe IV (Akenathon), supportata anche da alcuni ritrovamenti di monili provenienti da Tell-el-Amarna (Aketathon), la nuova capitale che Akenathon volle per soppiantare Tebe, sede del Culto di Ammone. Tali oggetti vennero trovati nei tumuli della tarda età del bronzo, nei pressi di Stonehenge. Inoltre ella sostiene che un altro nome di Akenathon fosse Rathotis, lo stesso nome del padre della principessa Scota, che la mitologia racconta essere la progenitrice delle Genti britanniche. Pur ammettendo che la Evans, citando gli Egizi, è andata molto vicino a una verità che li coinvolge in maniera importante per via di Mosè, dello stesso Akenathon e della Misteriosa Tribù di Dan, sosteniamo che non si tratta di navi egizie, né di navi vichinghe vere e proprie, ma di ben altro. Chiaramente non abbiamo visto da vicino queste navi, ma la descrizione che ne fanno i loro scopritori, oltre a corrispondere alle navi vichinghe, ricordano in modo inequivocabile quei modellini di navi in bronzo ritrovate a Cipro, in Toscana, nel Lazio, nelle tombe di Cerveteri, Vetulonia, Gravisca... ma soprattutto in Sardegna, in decine di esemplari. Esse riproducono perfettamente delle navi a prora alta, con protome animale (cervi, antilopi, gazzelle...), con uno strano albero terminante spesso con un più strano anello rotante, che ha tratto in inganno i nostri illustri studiosi portandoli ad affermare che non si tratta di modelli di navi, ma di lampade ad olio(!)

Da: “SARDANA i POPOLI del MARE” ed. 2002 - di LEONARDO MELIS

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