#SARDINIAeCARTAGINE: alleanza, non colonizzazione
Da: "SHARDANA I POPOLI DEL MARE" (2002)
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Fin dai tempi della guerra con Cartagine Roma cominciò a conoscere e odiare
i Sardi per la loro resistenza agli eserciti romani. Avvenne che i mercenari
cartaginesi di stanza nell’Isola si rivoltarono contro Cartagine e vennero
espulsi dalla Sardegna. Dietro loro invito il Senato inviò le legioni perché si
impadronissero di questo territorio ricco di frumento, di legname e di sale,
oltre che di numerose miniere di rame e altri minerali. Roma pensava
erroneamente che la Sardegna
fosse un dominio cartaginese e che quindi, battuta Cartagine, l’Isola divenisse
una facile preda per i suoi eserciti. Se ne pentì quasi subito. Non fu però per
l’alleanza con Cartagine che le città sarde resistettero alle legioni, ma
sempre per il loro spirito di indipendenza da qualsiasi parte venisse l’invasore.
E’ infatti da notare che i Sardi rimasero soli a combattere contro Roma e mai Cartagine inviò un
esercito o una flotta a difenderli. Solo nell’episodio della rivolta dei
mercenari Cartagine aveva tenuto nell’Isola un grosso contingente di soldati,
ma se ne ignora il motivo. Questi insorsero forse per solidarietà con i loro
compagni dislocati nel territorio africano e in Sicilia. Racconta Polibio:
“In quello stesso tempo (fra il 241 e il 238 a.C.), emulando i
compagni di Mato e di Spendio, i mercenari che si trovavano in Sardegna
assalirono i Cartaginesi presenti nell’Isola, uccidendo i capi e i loro
concittadini. Cartagine inviò allora in Sardegna il generale Annone con altre
forze che però si unirono ai ribelli, questi, catturato il generale, lo crocifissero”.
Ma che i Sardi non considerassero alleata nessuna forza straniera presente
sull’Isola, lo dimostra il fatto che essi entrarono subito in conflitto con
questi mercenari cacciandoli. Essi passarono in Italia e sollecitarono i Romani
a organizzare una spedizione navale nell’Isola. Roma non aspettava altro, la Sardegna era ricca di
frumento e del legno necessario alla costruzione delle navi e le miniere vi
abbondavano. Obbligò Cartagine, sconfitta nella battaglia delle Egadi, a non
interferire e, come un gatto che ha appena scovato un topolino, si preparò alla
conquista dell’Isola. Conquista che, come vedremo, non fu per niente facile, né
mai completa.>>
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