mercoledì 1 dicembre 2021

SISARA EROE SHARDANA in ISRAEL - strumentalizzato



                           


SISARAEROESHARDANA in ISRAEL. ultimamente abbiamo notato un'altra categoria di oppositori alla nostra rivalutazione della STORIA SARDAeSARDANA, dopo quella degli ARCHEOBUONI ormai sconfitti. Una categoria che cerca di infangare i Miti risorti della nostra Storia rivalutata da chi come il sottoscritto ha girato il mondo per cercare le prove concrete dell'esistenza di un popolo stimato almeno da 4000 anni dai grandi imperi della storia. Così abbiamo scoperto un articolo su SISARA trasformato, non sappiamo da chi, in SOLDATO MODERNO STUPRATORE DELLA SUA ASSSASSINA. Noi spieghiamo invece cosa racconta in verità la Bibbia. <<”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, N.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.... In quel tempo era Judice in Israele Deborah... giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim... Deborah andò con Barak in Qadesh, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. << La Bibbia cita Aroset Goim come residenza di Sisara e dei suoi soldati. Questo spiegherebbe perché la città risulta abbandonata e non saccheggiata. La sconfitta di Sisara avvenne altrove, il suo esercito fu annientato e, probabilmente, i superstiti si rifugiarono presso le tribù amiche di Dan e Aser e non tornarono mai ad Haroset Goim. I Popoli del Mare irruppero in Asia Minore tutto devastando e destabilizzando i potentati e le roccaforti dei sovrani dell’età del bronzo. Da Ugarit a Sidone, Tiro, Biblos, Athusa … tutto fu cancellato. In Palestina fu identico scenario, la stessa Jerico fu rasa al suolo dalle truppe dei P.d.M. (ci dispiace per le “Trombe” di Josueh). Anche Qadesh e con essa Megiddo e altre fortezze furono conquistate. Questa sorte non riguardò, evidentemente, Haroset Goim, dove erano insediati mercenari Shardana. L’apparato militare descritto dalla Bibbia ci fa pensare a una guarnigione ben attrezzata e, probabilmente, rifornita da un grande sovrano: il faraone. Come per Atene in Grecia, così per Aroset Goim, i P.d.M. concessero l’onore delle armi e la fortezza fu risparmiata. I mercenari shardana ormai indipendenti (e senza stipendio), si diedero subito da fare per trovare un altro datore di lavoro e lo trovarono abbastanza facilmente, a quanto ci racconta la Bibbia.>>. (Da: Shardana i Principi di Dan) Il “Datore di lavoro” era un principe kananeo, dice la Bibbia. Kananèo di dove, di quale città? Noi ci ricordiamo di una città, Lais, che cambiò il nome in Città di Dan. Da queste parti sono stati trovati numerosi reperti che confermano la presenza dei Shardana: statue, steli, scritte…La città non è distante dal mare. Pensiamo però che Jabin potesse benissimo essere un principe di Tiro o Sidone o qualsiasi altra delle città erroneamente chiamate “fenicie”. Sappiamo ormai che le città kananèe e le città del regno cosiddetto di Israele erano composte da Kananei mischiatisi ai Popoli del Mare arrivati con l’invasione del 1200. Insomma, Sisara e i suoi, Jabin stesso, erano sempre “loro”. Come lo erano quelli di Dan e di Aser. Logico che non intervenissero nella battaglia contro Sisara. La “Travolgente vittoria” cantata da Deborah ha avuto bisogno dell’intervento Divino per essere giustificata. Stiamo infatti parlando di un esercito, quello di Sisara, composto da professionisti che avevano militato per i faraoni d’Egitto. Sappiamo anche che era quanto di meglio si trovava in fatto di soldati di professione. Erano cinquemila ed erano dotati di 900 carri ferrati. In pratica un intero reparto di “panzer”. Pur se Deborah aveva raccolto circa 20.000 uomini, si trattava di contadini e pastori delle montagne, già terrorizzati dalle precedenti scorrerie di Sisara. Questi soldati dovevano fare impressione su chi li osservava da vicino. Armati delle tipiche corazze in bronzo lucente, elmi cornuti, scudi torchiati e spadoni del tipo illustrato nelle pareti di Medinet Abu e ritrovate in sardinia nella “Tomba dei Principi” a S. Iroxi, presso Cagliari, ove sono esposte nel Museo Archeologico. Sono quelle della foto a fianco. E in più avevano una folta capigliatura … rossa! Di quel rosso o biondo fulvo tipico dei Popoli del Mare. Del rosso Mose, del rosso Juseppe, o del biondo Achille, il biondo Menelao, il rosso David .. i rossi Daniti…i rossi Cananei. La Verità, quella vera, è quella che voi state certamente aspettando, chi per sincero piacere della conoscenza, chi invece per cogliere noi in fallo per qualche strafalcione che scriveremo. Mentre però crediamo di avere per ora accontentato quasi sempre i primi, ci doliamo per aver deluso i secondi. O forse non ce ne doliamo affatto. La Verità è che, per una di quelle sventurate avversità che spesso nella storia hanno sconfitto grandi condottieri e dato la vittoria a generali di scarso valore, ventura volle che Sisara fosse sconfitto. Una di quelle avversità piombò infatti come un fiume in piena sugli uomini di Sisara. Anzi era proprio un torrente (il Kison) in piena gonfiato oltremisura da un autentico uragano che si scatenò durante la battaglia. Un torrente di montagna che travolse i carri e li rese inservibili per il combattimento. A quel punto gli uomini di Sisara, pur valorosi, si trovarono uno contro cinque. Cinquemila contro ventiquattromila per essere precisi. La conclusione è ancora più amara, per la fine che fece Sisara, tradito dalla moglie di un suo amico che violò la più sacra delle regole: quella dell’Ospitalità. Una regola che Sisara, uno Shardana, credeva inviolabile. Questa regola fu invece violata da una “benedetta fra tutte le donne”, come la Bibbia definisce Jaele, moglie di Eber il kenita amico di Sisara. Questa poco affidabile signora accolse Sisara che cercava scampo al massacro e lo avvolse in una coperta dopo avergli offerto una ciotola di latte (segno della sacra ospitalità). Quando Sisara, sentendosi al sicuro, si addormentò, la brava Jaele, prese un martello e un picchetto della tenda e glielo piantò nella tempia. La beffa più grande è che la Bibbia si cura di annotare che “Vi era pace tra Jabin e Eber il kenita”. Un tradimento della peggior specie! Oltretutto Jaele non era ebrea e non aveva alcun motivo, se non il tradimento, per uccidere l’amico del marito. Dal cantico di Deborah si intuisce il tradimento e l’azione malvagia anche se parzialmente mascherata dalle lodi: “A chi chiedeva il latte, in un piatto principesco presentò la panna. Ma la sinistra impugnò il piolo, la sua destra il martello da fabbro” Quanto aggiunge dopo il Testo ci piace ancora meno: “Affacciata alla finestra la madre di Sisara sospirava: perché tarda a venire il suo carro? Una sua ancella risponde: Certo raccolgono e dividono la preda, una fanciulla, due fanciulle per ogni guerriero… un vestito, due vestiti per Sisara...” il Cantico quindi aggiunge: “Così periscano tutti i tuoi nemici o Signore!” Quasi compiacendosi del dolore della Madre di Sisara>>



 



Nessun commento:

Posta un commento