sabato 31 agosto 2024

#NUOVOLIBRO 2 gg.. all'alba! Il Poema di Wenamon (1100 a.C.) ...


#NUOVOLIBRO 2 gg.. all'alba!
Il Poema di Wenamon (1100 a.C.)
<<Venamun. L’autore di questo affascinante racconto ci riporta a episodi riportati anche dalla Bibbia e da altri scritti egizi, che confermano queste affermazioni sulla presenza dei P.d.M. in Palestina, in Israel e in Canaan in particolare. Alla fine del XI secolo a.C. Wen-Amon, un funzionario del tempio di Amon a Tebe, inviato a Byblos per richiedere legni di cedro, raccontò la sua avventura in un poema che prese il suo nome. Dopo incredibili peripezie affrontate nel viaggio dall’Egitto a Byblos, arrivato in città, si vide negare l’udienza richiesta al “Sindaco” della città. Deluso, umiliato e incredulo per l’atteggiamento di un “vassallo” che non teneva in alcun conto la potenza del suo paese, fece di tutto finché riuscì a comprare un cortigiano che lo introdusse alla corte del capo della città: Sakarbaal. Alla richiesta del funzionario egizio Sakarbaal (Tjeker.Baal) rispose che, se «l’Egitto voleva i legni di cedro, li doveva pagare». Wen-Amon, sempre più umiliato, inghiottì il boccone amaro e decise di inviare un messo per ottenere il pagamento dai suoi superiori. Cosa che avvenne regolarmente.
Quando però tutto sembrava filare liscio e quando il legname era stato accatastato sulle banchine, attraccò nel porto una flottiglia con a bordo dei personaggi che entrarono a corte senza neanche farsi annunciare, affermando che il trasporto spettava a loro. La cosa strana è che, a un rifiuto di Wen-Amon (che forse aveva dei motivi di inimicizia con loro), il re di Byblos affermò che la cosa non lo riguardava più e che essi, i Tjeker (questo era il loro nome), «potevano fare dell’egiziano quello che ritenevano opportuno, ma una volta fuori della città».
Allora, noi diciamo che Enea lungi dall’essere Trojano (Tjekker), era un alleato Dardano e genero di Priamo; questo per la Mitologia. I Tjekker e i loro alleati non arrivarono in Italia dopo un viaggio di 400 anni circa, bensì sostarono come gli altri Popoli del Mare, in Anatolia e Siro-Palestina e Israel aggiungiamo. A Cartagine e in Italia arrivarono si nel VIII – IX sec. a.C. ma dopo esser partiti dalle loro momentanee sedi in Oriente. Questa, dobbiamo dire, è una lezione per storici e Archeobuoni improvvisatisi storici, che hanno riempito i libri di storia e di scuola soprattutto, oltre che la mente di moltitudini di generazioni, delle loro favole e della loro ignoranza, non solo storica, ma persino … matematica!
Noi però abbiamo su uno dei Popoli del Mare una documentazione superiore agli altri fratelli della coalizione; sia da parte degli Egizi che dalla Bibbia stessa. Vorremmo quindi approfondire nel prossimo capitolo l’epopea della Tribù di Dan e della presenza Shardana in Siro-Palestina, per il vostro piacere e per un dovere verso la Storia.
Tjekker e Spartani
La parentela dei Dori che arrivarono in Grecia con i Tjekker di Dor potrebbe essere documentata nella Bibbia stessa. In un passo presente nel libro dei Maccabei: (I Maccabei - XII - 5) Gionata un condottiero Judeo che prese l’eredità di Giuda Maccabeo, scrisse una lettera agli Spartani sostenendo che essi erano della stessa stirpe. Ricordando che Ario, re spartano aveva già tempo addietro inviato una lettera a Onia, il Gran Sacerdote del tempio di Jerusalem. Il testo della lettera recitava: “Ario, re degli Spartani, a Onia, sommo sacerdote, salute! In uno scritto riguardante gli Spartani e i Judei si è trovato che sono fratelli, perché della stessa stirpe di Abramo (Urim, N.d.A.). …”. (I Maccabei – XII – 19).
Onomastico di Amenemope:
Il testo egizio parla dell’insediamento dei Popoli del Mare nella regione tra Kanaan, la Siria e la Palestina, lo scriba elenca Sherden, Tjeker e Peleset.>>>
Da: “Popoli del Mare, Sisara generale shardana in Israel” di Leonardo Melis 2022  e... 


 

venerdì 30 agosto 2024

"I Popoli del Mare. Le mie scoperte" - 41 Bis: I Re Etruschi? Sardi!



"I Popoli del Mare. Le mie scoperte" - 41 Bis: I Re Etruschi? Sardi!

·          616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni). Ma Festo e Strabone affermano che “Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur”…

ETRUSCHI/TURSHA e SARDI/SHARDANA un incredibile connubio di due popoli fratelli. Anche nei testi di autori romani... --NB: Questo è il testo originale di FESTO. Qualcuno ha cercato di contestarci postando un link di un libro di uno scrittore SARDO asservito ai SAVOIA, in cui il COMMENTATORE di Festo aggiunge .."SARDIBUS EX LIDYA"!

“Reges soliti sunt esse Etruscorum qui Sardi appellantur”. Inutile girarci intorno e sostenere che SARDI significherebbe “Sardi” in Anatolia. Se si è studiato almeno un poco di Latino alle Medie  o ancor meglio al Ginnasio e Liceo, non si può sostenere una sciocchezza del genere. Basta leggersi la coniugazione del verbo appellare (chiamare) che nella Forma passiva, Indicativo Presente terza persona Plurale fa appellantur e  si traduce in “sono chiamati”. Quindi la traduzione della frase di Festo si traduce esattamente così: “Sono soliti essere Re degli Etruschi, coloro che si chiamano Sardi”. E che gli Archeobuoni continuino pure ad agitarsi nei loro Gruppi  dei Social via web e nelle loro aule a tentare di indottrinare i poveri studenti, sventolando le loro inutili Lauree.

            Detto ciò, vorremmo parlare un poco di questa faccenda di Etruschi che avevano i Re nominati fra i Sardi e perché anche gli scrittori romani raccontano di questo fatto.

            Non solo gli storici Romani ma addirittura i Greci stessi raccontavano che ”Nel 685 a.C. Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo dei re Eraclidi/Sardana”  (Erodoto).

                Erodoto narra anche che Tirreno, nome del padre eponimo degli Etruschi secondo i Greci, dopo una carestia che afflisse le terre del regno, fu costretto a emigrare con metà della popolazione su ordine del padre. (Erodoto racconta che tirarono a sorte con i Dadi chi doveva partire e chi avrebbe avuto le razioni per non morire di fame in patria). Così Tirreno partì. Secondo Erodoto,Tirreno condusse la sua gente dapprima nella città di  Smirne, il porto dove costruì le navi con cui attraversò il Mediterraneo, per poi sbarcare sulle coste dell’Umbria, dando origine al popolo degli Etruschi. Ma noi sappiamo che gli Etruschi erano i Tursha, già nominati dagli Egizi 400 anni prima, già durante l’invasione dell’Oriente nel 1200 a.C. Certo Erodoto spesso racconta cose fantasiose definendone altre come storielle campate in aria mentre erano verità… Spesso combina dei minestroni mischiando diverse etnie dei Popoli del Mare, come in questo caso nel quale confonde Etruschi con Shardana dopo aver detto che dominavano la Lidya con il nome di Eraclidi. A meno che Gyge non fosse un Tursha, ma questo Erodoto non lo spiega, Tirreno da dove salta fuori? Era un discendente di Gyge? Noi pensiamo invece che Erodoto cascasse nell’inganno in cui cascarono gli stessi Romani, i quali chiamavano Torreni gli Etruschi forse riferendosi all’Isola delle Torri, che era la Sardinia. Si, ma questo a cosa era dovuto? Noi pensiamo di aver trovato in questi vent’anni di ulteriori ricerche la giusta motivazione storico archeologica.

Da: “Sardana i Popoli del mare”

Da: “I POPOLI del MARE, le mie scoperte”  di Leonardo Melis 



 

martedì 27 agosto 2024

#NUOVOLIBRO. Il 1° settembre prossimo sarà in commercio il cartaceo del libro di ..


#NUOVOLIBRO. Il 1° settembre prossimo sarà in commercio il cartaceo del libro di cui abbiamo già pubblicato il E.BOOK. "I POPOLI DEL MARE, le mie scoperte". Perchè abbiamo scritto questo nostro nuovo lavoro? Semplicemente perchè da anni escono sempre più libri su questo argomento... e dopo 22 anni, pur essendo felici del fenomeno che creò il nostro "SHARDANA I POPLI DEL MARE " del 2002, vediamo che molti prendono a piene mani dal nostro materiale pubblicando spesso senza citarci ... nella lettera allegata è spiegato i perchè del nostro dispiacere. Perchè, se da una parte ci copiano in modo spesso sleale .. già da allora noi eravamo ignorati da chi invece avrebbe dovuto almeno tener conto dell'esistenza del nostro libro .. mentre invece... ancora oggi ...

 

lunedì 26 agosto 2024

I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE: A settembre il libro cartaceo





I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE Formato Kindle di Leonardo Melis (Autore) Leonardo Melis al Ramesseum. Qui, memore delle imprese di Belzoni che vi lasciò una delle sue firme, Leonardo scopriva nel 2009 la rappresentazione della battaglia di Qadesh con un soldato Sardana al centro della mischia. Vorremo spendere due parole sul grande Belzoni, nel quale Leonardo Melis si rispecchia, soprattutto per le sue scoperte che gli furono scippate, proprio come accade oggi a Leonardo. E pensiamo che dedicargli questo capitolo sia, oltre che giusto, anche molto attinente ai due personaggi. Ambedue misconosciuti in Italia (Leonardo i particolare in Sardegna) “perché non avevano la laurea in Archeologia”. In compenso ambedue scoprirono tanti di quei siti e reperti che tutto l’intero corpo di archeologi contemporanei non fu e non è in grado di scoprire; nonostante le “lauree”. Naturalmente il grande Belzoni scoprì una mole di siti e monumenti da far girare la testa per l’importanza che ebbero allora e ancora oggi. Naturalmente l’Egitto di due secoli fa non era la piccola Sardinia di oggi. Vogliamo dire che Belzoni ebbe si, tante difficoltà, ma anche tanto terreno vergine da … scoprire, appunto. Precisiamo allora che con questa nuova nostra fatica vogliamo elencare alcune delle scoperte più importanti fatte da L. Melis negli ultimi 20 anni e precedenti.

sabato 24 agosto 2024



Ser Amon

https://www.shardana.org/ser-amon/Ser Amon 

Di questo guerriero scrisse per primo l’egittologo Christian Jacq in una Trilogia su Ramesse il Grande. C. J. da qualcuno fu accusato di essere un romanziere, con un tono di condanna. La cosa non ci trova assolutamente d’accordo, egli era infatti un Egittologo e anche piuttosto bravo. Se noi abbiamo preso la decisione di scrivere un Romanzo, è anche grazie al suo esempio. Egli ci ha insegnato che esistono Romanzi di levatura alle volte migliore di certi saggi, se scritti da chi la materia la conosce meglio di chi la studia nei Testi Scolastici che citano solo argomenti di Storia Classica, Greca e Romana, quindi piuttosto recente e che di questi fatti poco conoscono. Fermo restando che abbiamo parecchi dubbi sulla traduzione del nome con l’assurdo Serramanna, almeno nella edizione Italiana; nome che non poteva allora esistere essendo un nome dalla chiara origine neolatina. Forse spiegato il mistero dal nome del traduttore della versione in Lingua italiana, di probabili origini sarde Francesco Saba Sardi! Forse il nostro amico traduttore voleva fare un regalo ai suoi Conterranei. Lodevole iniziativa ma errata la forma. Noi comunque lo chiameremo con il suo nome. Ser.Amon. Siamo intorno al 1279 a.C. e Ramesse è da qualche anno diventato Faraone succedendo al padre Seti I al posto del fratellastro Neb.Ka.Set, che sarà esiliato con la “sua” gente. Fra le imprese a lui attribuite ci fu questa invasione di “Pirati” Sardana di cui lui era il comandante. L’Invasione che il faraone non manca di citare nella famigerata Stele di Tanis o Stele dei Sardana: < Il vincitore dei guerrieri del mare, che lascia il Delta tranquillo, colui la cui fama attraversò il mare. I turbolenti Shardana, che nessuno aveva saputo combattere, vennero sfacciatamente sulle loro navi da guerra dal mezzo del mare e nessuno poteva opporsi a loro.> 


venerdì 16 agosto 2024

#UNTORE&C. Dopo i fatti dell’UNTORE che imperversò sul web ...




#UNTORE&C. Dopo i fatti dell’UNTORE che imperversò sul web attaccando quelli che lui prima e gli ARCHEOBUO(n)I poi chiameranno FANTARCHEOLOGI, alcuni di loro hanno continuato anche dopo l’arresto dell’NTOCCABILE malandrino. Che poi intoccabile non lo era affatto, visto che fu scoperto con i suoi complici, seppur per un caso fortuito. Alcuni di loro, tutti ARCHEOBUO(n)I con l’aggiunta di un EGITTOLOGO arrivato dopo e che alle domande sull’EGITTO risponde parlando di DINASTIE ASSIRO/BABILONESI e che sostiene che "I SARDANA sono I CORSI", alcuni di loro dicevamo, hanno continuato a imperversare con CONVEGNI fatti con soldi pubblici, smettendo dopo un paio di tentativi disastrosi. Due però, più “eroici” hanno pensato bene di prendere di mira colui che per primo scrisse di vera storia col suo libro del 2002 “SARDANA I POPOLI DEL MARE”. I DUE, un ex sovrintendente in pensione e l’egittologo che parla di Assiri, scippando un video di una conferenza di Leonardo Melis, ne hanno estratto pezzi di comodo con delle frasi, per dilettarsi a “sfottere” con appunti spesso fuori da quella che è VERA STORIA DOCUMENTATA specie egizia e che loro ignorano da sempre. L’UNTORE terrorizza ancora una parte di ARCHEOBUO(n)I coinvolti e non. COME SPIEGA LA VIGNETTA. Noi pensiamo che facciano bene a preoccuparsi, più che della GIUSTIZIA, che speriamo arrivi puntuale, si debbano preoccupare del parere della GENTE che ormai non si fa più ingannare dalle loro PATENTI e LAUREE .. che hanno sempre sventolato per cercare una RAGIONE che NON AVEVANO E NON HANNO.


mercoledì 14 agosto 2024

I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE "Misteri di Osiride, ossia l’elettricità"

 



#IPOPOLIDELMARE: LE MIE SCOPERTE. Formato Kindle
<<I Misteri di Osiride, ossia l’elettricità furono portati in Europa dalle Danaidi (ma tu guarda!). Furono conosciuti inizialmente come i misteri di Cibèle (Iside, Dea Madre), poi divennero i misteri dionisiaci con i Greci. L’appellativo di dionisiaci fu dovuto alla civiltà marcatamente patriarcale dei Greci, dai quali ereditò anche il Cristianesimo riportando i Misteri alla figura di Jesus che molto ereditò da Osiride e da Dioniso, ambedue “morti e resuscitati”. Sappiamo bene che la celebrazione dei Misteri, per i Cattolici soprattutto, cade nella settimana santa con la morte e resurrezione di Jesus. Ma cosa sono dunque i Misteri di Osiride tanto celebrati e raccontati in antichità, ma pur sempre rimasti misteriosi? Intanto dovremmo parlare di Misteri di Iside, poiché fu lei a eseguire il rito che permise la momentanea resurrezione di Osiride o di una parte di esso, tanto da dare a Iside il modo e il tempo di concepire Horus. ............ SIC. ........ La scena del rito, eseguita in laboratorio, con la presenza di assistenti di rango quali Anubi, Toth e la stessa Heket, ci ricorda i film di giovanile memoria sul famoso mostro di Frankenstein, resuscitato con lo stesso sistema adoperato in questo frangente da Iside. .......... SIC. ... Abbiamo nominato Heket e qualcuno si sarà chiesto: “chi era costei?”. Questa Dea poco conosciuta, poco vista, ma onnipresente nelle immagini delle nostre scoperte, è di vitale importanza nei riti eseguiti da Iside e da altri Dei in quanto rappresenta lo stesso Mistero o, se preferite, l’elettricità stessa. Essa infatti si presenta spesso in forma di donna, ma con testa di rana. Altre volte per intero sotto le sembianze di questo simpatico anfibio. Crediamo che Heket, come gli altri Dei sumeri ed egizi, sia stato preso a prestito da Greci prima e da Romani poi. Troviamo nella mitologia greca Ecate, anche se l’unica somiglianza ce la dà il fatto che alle volte è rappresentata con due torce in mano. Anche a Dendera la troviamo che tiene due aggeggi in mano. Sono due piume? Sono due coltelli, come alcuni studiosi sostengono, non accorgendosi però che trattasi di Heket e chiamandola impropriamente Toth? Anche la Dea dei serpenti di Creta ha la stessa postura .... >>
Da: "I Popoli del Mare, le mie scoperte" 

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lunedì 12 agosto 2024

Shardana i Popoli del Mare (Leonardo Melis): I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE

Shardana i Popoli del Mare (Leonardo Melis): I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE:   I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE Formato Kindle di Leonardo Melis <<  Leonardo Melis al Ramesseum, nella foto insieme a due guide ...

I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE


 

I POPOLI DEL MARE: LE MIE SCOPERTE Formato Kindle di Leonardo Melis

<< Leonardo Melis al Ramesseum, nella foto insieme a due guide egiziane. Qui, memore delle imprese di Belzoni che vi lasciò una delle sue firme, Leonardo scopriva nel 2009 la rappresentazione della battaglia di Qadesh con un soldato Sardana al centro della mischia. Vorremo spendere due parole sul grande Belzoni, nel quale Leonardo Melis si rispecchia, soprattutto per le sue scoperte che gli furono scippate, proprio come accade oggi a Leonardo. E pensiamo che dedicargli questo capitolo sia, oltre che giusto, anche molto attinente ai due personaggi. Ambedue misconosciuti in Italia (Leonardo i particolare in Sardegna) “perché non avevano la laurea in Archeologia”. In compenso ambedue scoprirono tanti di quei siti e reperti che tutto l’intero corpo di archeologi contemporanei non fu e non è in grado di scoprire; nonostante le “lauree”. Naturalmente il grande Belzoni scoprì una mole di siti e monumenti da far girare la testa per l’importanza che ebbero allora e ancora oggi. Naturalmente l’Egitto di due secoli fa non era la piccola Sardinia di oggi. Vogliamo dire che Belzoni ebbe si, tante difficoltà, ma anche tanto terreno vergine da … scoprire, appunto. Precisiamo allora che con questa nuova nostra fatica vogliamo elencare alcune delle scoperte più importanti fatte da L. Melis negli ultimi 20 anni e precedenti.>>