lunedì 16 settembre 2024

41 Bis: I Re Etruschi? Sardi – Parte 2^

 





41 Bis: I Re Etruschi? Sardi – Parte 2^

Erodoto narra anche che Tirreno, nome del padre eponimo degli Etruschi secondo i Greci, dopo una carestia che afflisse le terre del regno, fu costretto a emigrare con metà della popolazione su ordine del padre. (Erodoto racconta che tirarono a sorte con i Dadi chi doveva partire e chi avrebbe avuto le razioni per non morire di fame in patria). Così Tirreno partì. Secondo Erodoto, Tirreno condusse la sua gente dapprima nella città di  Smirne, il porto dove costruì le navi con cui attraversò il Mediterraneo, per poi sbarcare sulle coste dell’Umbria, dando origine al popolo degli Etruschi. Ma noi sappiamo che gli Etruschi erano i Tursha, già nominati dagli Egizi 400 anni prima, già durante l’invasione dell’Oriente nel 1200 a.C. Certo Erodoto spesso racconta cose fantasiose definendone altre come storielle campate in aria mentre erano verità. Spesso combina dei minestroni mischiando diverse etnie dei Popoli del Mare, come in questo caso nel quale confonde Etruschi con Shardana dopo aver detto che dominavano la Lidya con il nome di Eraclidi. A meno che Gyge non fosse un Tursha, ma questo Erodoto non lo spiega, Tirreno da dove salta fuori? Era un discendente di Gyge? Noi pensiamo invece che Erodoto cascasse nell’inganno in cui cascarono gli stessi Romani, i quali chiamavano Torreni gli Etruschi forse riferendosi all’ Isola delle Torri, che era la Sardinia. Si, ma questo a cosa era dovuto? Noi pensiamo di aver trovato in questi vent’anni di ulteriori ricerche la giusta motivazione storico archeologica. Vediamo… (Continua… )

Da: “I POPOLI del MARE, le mie Scoperte”  (Set. 2024 di Leonardo Melis

domenica 15 settembre 2024

41 Bis: I Re Etruschi? Sardi! (Parte 1^)

 




41 Bis: I Re Etruschi? Sardi! (Parte 1^) 

·          616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni). Ma Festo e Strabone affermano che “Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur”…

ETRUSCHI/TURSHA e SARDI/SHARDANA un incredibile connubio di due popoli fratelli. Anche nei testi di autori romani... --NB: Questo è il testo originale di FESTO. Qualcuno ha cercato di contestarci postando un link di un libro di uno scrittore SARDO asservito ai SAVOIA, in cui il COMMENTATORE di Festo aggiunge.."SARDIBUS EX LIDYA"!

“Reges soliti sunt esse Etruscorum qui Sardi appellantur”. Inutile girarci intorno e sostenere che SARDI significherebbe “Sardi” in Anatolia. Se si è studiato almeno un poco di Latino alle Medie  o ancor meglio al Ginnasio e Liceo, non si può sostenere una sciocchezza del genere. Basta leggersi la coniugazione del verbo appellare (chiamare) che nella Forma passiva, Indicativo Presente terza persona Plurale fa appellantur e  si traduce in “sono chiamati”. Quindi la traduzione della frase di Festo sio traduce esattamente così: “Sono soliti essere Re degli Etruschi, coloro che si chiamano Sardi”. E che gli Archeobuoni continuino pure ad agitarsi nei logo Gruppi  dei Social via web e nelle loro aule a tentare di indottrinare i poveri studenti, sventolando le loro inutili Lauree. 

Da: "I POPOLI del MARE, LE MIE SCOPERTE"  di LEONARDO MELIS (SETT. - 2024)

 

giovedì 12 settembre 2024

MIGRAZIONE DA UR nel 2200 a.C.

 


"I Popoli del Mare, Le mie Scoperte": MIGRAZIONE DA UR nel 2200 a.C. 

Dalla cronologia storica deduciamo quindi che: verso il 2.300 a.C. in Asia Minore succede qualcosa di catastrofico, che costringe un gran numero di Popolazioni a fuggire. Una parte si muove verso il Nord (Penisola Anatolica) per proseguire in diverse direzioni, sia per via mare che per via terra; parte di essi invade il centro dell’Europa. Risalendo il Dniepr e il Dvina (il porto dei Boristeniti, alla foce del fiume Boristene, attuale Dniepr, si chiamava Olbia - Erodoto IV: 17/18), alcuni gruppi raggiungono il Baltico (golfo di Riga) e si insediano nella penisola Scandinava, Isole Frisone, Danimarca e Irlanda, altri seguono il percorso del Danubio (notare la radice DN in tutti questi toponimi), dando origine alle tribù celtiche (Celti, Galli, Galati, Caldei?). Un altro grande gruppo (Abramo?) si insedia in parte sulle rive del Mar Morto e in parte, a bordo di veloci navigli, volgono verso il Mediterraneo Occidentale e si installano nelle isole maggiori, nelle coste iberiche e nel Nord Africa, da questi luoghi partiranno poi per le loro scorrerie che toccheranno anche e soprattutto l’Egitto.

            2300-2200: all’incirca in questo periodo, in Mesopotamia, scoppia una terribile carestia durata più di 300 anni, che provoca l’emigrazione verso Occidente, (Sardegna compresa?). Periodo Biblico: In seguito a questi fatti la Tribù di Abramo esce da Ur dei Caldei e dopo un vagabondare attraverso i monti della Siria si stabilisce sulle rive del Mar Morto. Vogliamo pubblicare un articolo che abbiamo scoperto di recente e che prova quanto noi abbiamo ipotizzato e  scritto nel 2002; lo pubblichiamo in Inglese come lo abbiamo ricevuto da un amico collega e lettore  lo scorso anno (2019):

 

International Commission on Stratigraphy 


<Collapse of civilizations worldwide defines youngest unit of the Geologic Time Scale.....   SEGUE ....  sul libro di Leonardo Melis:  "I Popoli del Mare, le mie scoperte" 

martedì 10 settembre 2024

 



Leonardo Melis al Ramesseum, nella foto insieme a due guide egiziane.

Qui, memore delle imprese di Belzoni che vi lasciò una delle sue firme, Leonardo scopriva nel 2009 la rappresentazione della battaglia di Qadesh con un soldato Sardana al centro della mischia.

Vorremo spendere due parole sul grande Belzoni, nel quale Leonardo Melis si rispecchia, soprattutto per le sue scoperte che gli furono scippate, proprio come accade oggi a Leonardo.

E pensiamo che dedicargli questo capitolo sia, oltre che giusto, anche molto attinente ai due personaggi.

Ambedue misconosciuti in Italia (Leonardo i particolare in Sardegna) “perché non avevano la laurea in Archeologia”.

In compenso ambedue scoprirono tanto di quei siti e reperti che tutto l’intero corpo di archeologi contemporanei non fu e non è in grado di scoprire. Nonostante le “lauree”.

Naturalmente il grande Belzoni scoprì una mole di siti e monumenti da far girare la testa ancora oggi per l’importanza che ebbero allora e ancora oggi. Naturalmente l’Egitto di due secoli fa non era la piccola Sardinia di oggi.

Vogliamo dire che Belzoni ebbe si tante difficoltà, ma anche tanto terreno vergine da scoprire, appunto.

Precisiamo allora che con questa nuova nostra fatica vogliamo elencare alcune delle scoperte più importanti fatte da L. Melis negli ultimi 20 anni. Le elenchiamo per due motivi:

  • Il primo perché alcuni oggi si stanno appropriando degli scritti e delle scoperte di Leonardo, pubblicandole e non citando la fonte.
  • Il secondo, perché venga sbattuto in faccia ai cosi detti Archeobuoni titolati che non è sufficiente avere un “pezzo di carta” ottenuto, spesso senza merito, per aver combinato qualcosa che riguardi non la Storia, ma pure l’Archeologia stessa.

Elenco numericamente progressivo delle immagini delle scoperte ...


venerdì 6 settembre 2024

Nuovo Libro: "Le mie Scoperte" - L’ECLISSI di Omero e quella di UGARIT

 


L’ECLISSI di Omero e quella di UGARIT
<<Ugarit fu attaccata in un mezzogiorno senza sole del ----------- a.C. L’arrivo di queste navi cariche di soldati dall’aspetto terrificante colse impreparati i cittadini, terrorizzati anche dal buio provocato da un’eclisse solare registrata dagli annali. La conoscenza dell’eclisse ci ha fornito la data e l’ora dell’attacco.>>. (I Popoli del Mare. Dal Mediterraneo all’Oriente” ed. 2021)

 La Questione dell’Eclissi pare sia citata anche dall’autore dell’Odissea, esattamente 20 anni dopo la Guerra di Troja. In pratica quando Ulisse o Odisseo si prepara a far strage dei Proci che avevano invaso la sua casa in sua assenza (Odissea XX libro). Plutarco ed Eraclito ne scrissero.

 

mercoledì 4 settembre 2024

LIBRO NUOVO il sito ufficiale




Leonardo Melis al Ramesseum, nella foto insieme a due guide egiziane.

Qui, memore delle imprese di Belzoni che vi lasciò una delle sue firme, Leonardo scopriva nel 2009 la rappresentazione della battaglia di Qadesh con un soldato Sardana al centro della mischia.

Vorremo spendere due parole sul grande Belzoni, nel quale Leonardo Melis si rispecchia, soprattutto per le sue scoperte che gli furono scippate, proprio come accade oggi a Leonardo.

E pensiamo che dedicargli questo capitolo sia, oltre che giusto, anche molto attinente ai due personaggi.

Ambedue misconosciuti in Italia (Leonardo i particolare in Sardegna) “perché non avevano la laurea in Archeologia”.

In compenso ambedue scoprirono tanto di quei siti e reperti che tutto l’intero corpo di archeologi contemporanei non fu e non è in grado di scoprire. Nonostante le “lauree”.

Naturalmente il grande Belzoni scoprì una mole di siti e monumenti da far girare la testa ancora oggi per l’importanza che ebbero allora e ancora oggi. Naturalmente l’Egitto di due secoli fa non era la piccola Sardinia di oggi.

Vogliamo dire che Belzoni ebbe si tante difficoltà, ma anche tanto terreno vergine da scoprire, appunto.

Precisiamo allora che con questa nuova nostra fatica vogliamo elencare alcune delle scoperte più importanti fatte da L. Melis negli ultimi 20 anni. Le elenchiamo per due motivi:

  • Il primo perché alcuni oggi si stanno appropriando degli scritti e delle scoperte di Leonardo, pubblicandole e non citando la fonte.
  • Il secondo, perché venga sbattuto in faccia ai cosi detti Archeobuoni titolati che non è sufficiente avere un “pezzo di carta” ottenuto, spesso senza merito, per aver combinato qualcosa che riguardi non la Storia, ma pure l’Archeologia stessa.
  • Leonardo Melis