SCARABEI o SCARABOIDI?
I Reperti: molti oggetti
di varia provenienza sono stati ritrovati nelle tante campagne di scavi effettuate
a Nora e Tharros e nelle altre città minori. Soprattutto monili, vasi e anfore
romane, puniche e anche fenicie hanno fatto pensare inequivocabilmente che si
trattasse di città costruite e abitate in varia successione da questi Popoli.
Ma perché non si parla allora di città egizie, visto che oggetti di questa
Civiltà sono stati ritrovati in quantità anche superiore? Perché allora tali
oggetti punici, egizi e fenici non possono essere stati importati dai Sardi
stessi che, quanto a viaggiare, sembra non avessero niente da imparare da
nessuno, ricordando che una delle loro mete preferite sembra fosse proprio
l’Egitto, al quale fornivano pesce salato in gradi quantità, come racconta
Aristotele. Un particolare importante in questi reperti egizi è che alcuni
scarabei sono riferiti ai faraoni Tuthmosis III (1505-1450 a.C.) – Tuthmosis
IV (1455-1405) - Amenophe III (1405-1370) - Seti I (1318-1298) - Ramses II
(1298-1232) e addirittura a Menes (3300 a.C.)! Anche se ciò non significa
che questi faraoni fossero necessariamente contemporanei della città (Tharros),
ciò conferma però forti contatti commerciali e scambi culturali fra le due
Civiltà in tempi sicuramente remoti.
Da: “Sardana i Popoli del Mare” di
Leonardo Melis
Giandomenico
Mele nel “Giornale di Sardegna” del 22 giugno 2005 parla del contadino che trovò le prime statue. Sisinnio
Poddi, questo il suo nome, avrebbe consegnato il reperto all’ispettore della
soprintendenza Peppetto Pau. A
seguito di questi fatti la soprintendenza espropriò il terreno, mandando su
tutte le furie i proprietari, che per la cronaca erano i componenti la locale Confraternita del Rosario. L’articolo
riporta anche un’intervista fatta da Maria
Obinu all’onnipresente archeologo oristanese Momo Zucca. Zucca parla di tombe, entro le quali furono
trovati i frammenti di statue, traendo in inganno gli studiosi sul significato
stesso delle statue. L’archeologo conferma anche il ritrovamento del famoso
scarabeo citato da Nicosia. “Uno
scaraboide in osso, un pseudo hyksos, molto simile a quelli egiziani databili
al XVII sec. a.C.”. Ecco, quando i nostri studiosi si esprimono in
questo modo non riusciamo più a seguirli. Cosa significa? Che lo scarabeo di
tipo hyksos sarebbe opera di un artigiano del VIII sec. che si ispirò a uno
scarabeo di un’altra cultura lontana migliaia di km e più antica di mille anni?.. Chi era questo genio?. Oltretutto da studi effettuati recentemente a quando scriviamo (2012),
lo Scarabeo risulta essere in steatite e non in osso! Alla faccia della
precisione scientifica dei nostri puntigliosi Archeobuoni. Gli studi a cui ci
riferiamo portano anche una datazione dello scarabeo: Nuovo Regno, vale a dire un tempo non posteriore al XII sec. a.C. …
E noi che avevamo detto?
Da: “Formato Kindle. Di
Leonardo Melis. Solo su Amazon.
E da: "I POPOLI del MARE, Le mie scoperte"
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