il Coccio di Pozzomaggiore, che coccio
non era ma una ceramica incisa con scritte sinaitiche (SRDN… e l’ALEPH). Il
coccio di Pozzomaggiore, ritrovato durante gli scavi della Sovrintendenza, fu
classificato “Coccio” è finì al solito nei sotterranei del Museo di Sassari.
Leonardo Melis, ricevutane una foto da un amico (anonimo), intuì trattarsi di
documento scritto e lo fece esaminare dall’amico Gigi Sanna e la Dott.ssa …
dell’Università di Parma. Il risultato lo vediamo tutti. Quello che non
riusciamo a capire è il perché di questi ascondi menti da parte di chi
diovrebbe invece valorizzare questi ritrovamenti. Forse perché deve sussistere
e resistere il concetto di Sardi analfabeti nella loro storia?
Le testimonianze sulla reale presenza di
Israele nel Sinai (e con essi i Popoli del Mare) che stanno emergendo da ricerche archeologiche
effettuate nel deserto del Negeb, soprattutto nel monte Har Harkom ci
hanno confortato in queste nostre fatiche. Nel nostro viaggio in Val
Camonica, due anni fa, avemmo notizia di un eminente studioso ivi residente che
stava effettuando da anni, studi su Har Harkom: il prof. Anati. Egli sostiene l’identificazione di Har Harkom col Monte delle Tavole della
Legge. Ma non si tratta dell’unica testimonianza. Altri ricercatori hanno
ritrovato incisioni su rocce e templi con chiari riferimenti al periodo
dell’Esodo. Alcune delle incisioni riportano inequivocabili segni riferiti non
solo a Israele, ma anche ai Shardana.
Da: “Sardana i Principi di Dan” di
Leonardo Melis
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