sabato 18 luglio 2020

NURAGHE ASULU. Con lo scopritore LEONARDO MELIS.


NURAGHE ASULU. VIDEO Con lo scopritore LEONARDO MELIS. Il racconto di una casuale scoperta, grazie agli amici della "JENTE SHARDANA, amici di LEONARDO". La solita noncuranza degli ARCHEOBUONI, i quali snobbano ogni scoperta da parte di coloro che a loro non consegnano le scoperte. Come fecero con la città che Leonardo scoprì nell'altipiano della JARA di Genoni e quella nella JARA di SETZU. Di solito il risultato è quello di permettere ai TOMBAROLI di depredare quello che gli ARCHEOBUONI non accettano come scoperte. Sulle città della JARA infatti scrivono ancora che "SULLA JARA NON CI SONO INSEDIAMENTI". Così hanno fatto per il Nuraghe Asulu.

giovedì 2 luglio 2020

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MONTEPRAMA. Oggi gli Archeobuoni si pavoneggiano davanti ai MEDIA e fanno credere che a scoprire le STATUE siano stati loro, con la solita casualità del solito contadino con l'aratro che scopre un BUSTO. Ci fu un tempo in cui NEGAVANO l'esistenza stessa dei frammenti lasciati a marcire nei sotterranei del Museo Regio di Cagliari. In quel tempo chi osava parlare di queste statue ritrovate da appassionati nel 1974 e ritrovate dal altri appassionati nel 2000 in quegli SCANTINATI, veniva tacitato dagli eminenti ARCHEOBUONI della sovrintendenza e gli veniva dato del "FANTARCHEOLOGO DI STAMPO SARDISTA CON PULSIONI INDIPENDENTISTE" .. Poi qualcuno parlò. Qualcuno dei "LORO" UN SOVRINTENDENTE, di cui facciamo il nome nel libro e che dovette lasciare l'incarico di SOVRINTENDENTE del CENTRO RESTAURI l'anno dopo queste interviste. E.BOOK - https://www.amazon.it/SHARDANA-Dossier-Prama-S…/…/B00GKGWNJY <<2005, il Giornale di Sardegna - I SOPRALUOGHI A questo punto pare si scateni una gara fra gli archeologi sardi nel visitare il sito e annunciare altre scoperte. A raccontare queste spedizioni da Indiana Jones nostrani è stavolta un giornale nazionale (E.Polis) nella edizione regionale che prende il nome di “Il Giornale di Sardegna”. In una serie di pubblicazioni del giugno 2005 intervistava sui fatti i Vari Giovanni Lilliu, Enrico Atzeni, Giovanni Ugas, Francesco Nicosìa, Fulvia Lo Schiavo, Vincenzo Santoni e Carlo Tronchetti (quest’ultimo arrivato nei luoghi dello scavo solo nel 1977)... tutti valenti archeologi nostrani e tutti protagonisti dell’epopea degli scavi e dei ritrovamenti. Cominciò il soprintendente di Sassari F. N. che in un’intervista del 21 giugno 2005, annunciando l’inizio dei restauri al centro di Li Punti (Sassari), esclamava: “Questi eroi sono ignoti perché a loro è mancato un Omero!” e aggiungeva “Fra un anno e mezzo le statue saranno pronte per l’esposizione”. Era il 21/giugno del 2005 (noi stiamo scrivendo nel giugno del 2010, ma pensiamo che correrà ancora del tempo. N. d. A.). L’articolo è a firma di Marco Mostallino sempre del “Giornale di Sardegna” (vedi Doc. n. 10a). L’entusiasmo di F. N. si manifesta in altra intervista del 21/giugno/2005 a firma di Renzo Sanna, sempre per il Giornale di Sardegna: “Questa è la scoperta relativa al Mediterraneo più importante del Novecento!” E ancora: “… una scoperta che io avvicino ai Bronzi di Riace”. (vedi Doc. n. 10b) Poi azzarda alcune frecciate verso “Ignoti”. “Si doveva prevedere la manutenzione … ma non è mai stata fatta. Chissà perché. Tutto era accatastato al Museo di Cagliari”. – “Nomi? No, non ne faccio, ma qualcuno non ha compreso evidentemente l’importanza di quei colossi costruiti quando Roma era ancora di là da venire.” Accuse precise queste. >>