domenica 24 ottobre 2021

I POPOLI del MARE, I GUANCHES e la DRAKENA




I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente I POPOLI del MARE | I GUANCHES e la DRAKENA I POPOLI del MARE | I GUANCHES e la DRAKENA <JUBA II Re di Numidia (50 – 23 a.C.): Racconta Plinio il Vecchio su Storia Naturale che fu il re numida a dare per primo un nome a una delle Isole (Tenerife), chiamandola in Greco “Ombrios” e in latino “Capraia”. Alle altre il nome di Ciunione Maggiore e Minore, Ningurta (Nevada) e Canaria; quest’ultimo nome per la probabile quantità di enormi Mastini o Dogos del tipo presenti anche in Corsica, Sardinia e di probabile origini dal Caucaso. La spedizione di Juba aveva scopi di ricerca in campo botanico, geografico ed antropologo. La relazione di Juba riportata da Plinio il vecchio è la più scientifica relativa alle isole. Bisognerà aspettare fino al XIII sec. d.C. per avere altre notizie, stavolta grazie a uno… scrittore italiano. Ma di questo parleremo poi. Juba al parere di Plinio cercava… tinture! Si proprio come i Shardana nel XVI sec. a.C. secondo uno scritto ugaritico. Si, insomma, cercava la Drakena. La pianta che fornisce un colorante che sostituiva a un prezzo molto inferiore la stessa PORPORA, notoriamente una invenzione dei Popoli del Mare, presente anche nella Bibbia al tempo di… Mose; ma attribuita dai Greci e dai nostri Archeobuoni ai soliti Fenici! Una curiosità su Juba II. Egli era sposato con Cleopatra Selene, figlia di Cleopatra VII e di Marcantonio il “braccio destro” di Cesare.> I POPOLI del MARE | I GUANCHES e la DRAKENA Da: I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright 

sabato 2 ottobre 2021

I POPOLI del MARE dal MEDITERRANEO all'ORIENTE


 


https://www.shardana.org/nuovo-libro-di-leonardo-melis/ #NUOVOLIBRO di Leonardo Melis sui Popoli del Mare << Scriveremo in quest’opera di un periodo importante dell’Epopea vissuta dai Popoli del Mare tra la fine del 2° Millennio a.C. e l’inizio del 1° Millennio a.C. Quel periodo denominato della Grande Invasione (1200 a.C.) e la fine del Medio Evo Antico (800 a.C. circa). Un periodo spesso ricordato dai Greci e dal quale loro usciranno, come altre Civiltà, per cominciare la loro Storia denominata Classica. Il Mediterraneo sarà nuovamente attivo e protagonista. Pur se, proprio a causa dei Greci e della loro “giovane vita”, sarà interpretato come nuova Civiltà dovuta soprattutto a loro e a un popolo, ancora da loro, denominato “Fenicio”. Questo termine, frutto della “ignoranza storica” di un popolo pervenuto in Grecia da altri lidi, entrò anche nella terminologia storica del Mediterraneo ereditato dai Romani, che non erano certo meno “Ignoranti storicamente” dei Greci stessi. Aggiungiamo il fatto che in epoca di un Ventennio dell’Era moderna che glorificava le origini di Roma, “grazie” a un famigerato Ministero per la Cultura Popolare, il MinCulPop, si arrivò a vietare ogni documento storico che non fosse Greco o Romano. Comprendiamo bene che il Mediterraneo risultava per questa ragione allo stato selvaggio e barbaro fino al citato 8° secolo circa; cancellando così ogni possibilità di dare una Storia ai Popoli che il mediterraneo lo abitarono secoli, se non millenni prima di tale datazione. Noi in passato abbiamo fatto questo: ridare alle Genti dell’Europa e del Mediterraneo stesso una identità rubata da interessi di parte. Abbiamo fatto anche di più, denominando queste Genti con l’appellativo dato loro da Popoli sicuramente più antichi di Greci e Romani: gli Egizi per esempio. Essi chiamarono di volta in volta questi popoli “Capi dei paesi Stranieri”, “Abitanti delle Isole dell’Occidente”, “I Popoli del Grande Verde”. I Greci stessi chiamarono questi Popoli antichi e leggendari con i nomi di Pelasgi e Tirreni, senza comunque conoscerne la Storia reale. Noi li abbiamo chiamati anche Urim, alle volte Hyksos. Un francese di origini italiche, Gaston Maspero, li chiamò a fine del 1800 di quest’Era: Peuples de la Mer. Popoli del Mare, appunto. di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright