lunedì 31 maggio 2021

I POPOLI DEL MARE CRONOLOGIA VIDEOCONFERENZA



I POPOLI DEL MARE CRONOLOGIA VIDEOCONFERENZA “I re delle Isole dell’Occidente, come scrivevano gli Egizi. Leonardo Melis porta avanti una battaglia per sostenere questa tesi contro chi vuole negarla assolutamente: gli Archeobuoni! Questi personaggi stanno intraprendendo da qualche anno una nuova battaglia. Dopo aver negato per circa un secolo ogni traccia di civiltà che non fosse Greca o Romana o al limite … Fenicia, quindi realtiva a non prima del 8° sec. a.C. in Mediterraneo, oggi chiedono aiuto ai loro colleghi archeologi all’estero e persino a studiosi di altre discipline. Così in Sardinia vediamo l’arrivo del Direttore del Museo Egizio di Torino, qualche Etruscologo, Egittologo … e altro … a “conferenziere”; con la speranza degli Archeobuoni locali che essi neghino l’esistenza di Popoli del Mare mediterranei ed europei. Con scarsi risultati finora, poiché questi studiosi non si sono prestati affatto al loro gioco, parlando onestamente di possibilità storiche molto probabili. Salvo qualcuno che ci “sta lavorando almeno per negare l’equazione Sardana= Sardi”. Quindi al crociata continua e spesso con affermazioni antistoriche e con omissioni e … dimenticanze, perlomeno da smentire. Quanto invece si appresta a fare Leonardo Melis con una serie di conferenze a partire dal 01/06/2021 (Ore 21.00 in videoconferenza sul web), è SMENTIRE punto per punto le affermazioni, precisando le omissioni e gli stravolgimenti fatte da questi signori nei Video che abbiamo gelosamente conservato. Il Pubblico potrà fare tutte le domande che vorrà a chiarimento dei documenti e delle immagini dei reperti che Leonardo posterà sul web durante la conferenza. Cosa che potete già cominciare a fare. Leonardo vi risponderà personalmente. Articolo Protetto da Copyright 

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mercoledì 26 maggio 2021

I Popoli del Mare la loro “Uscita da Ur” nel 2200 a.C.








Popoli del Mare la loro “Uscita da Ur” nel 2200 a.C.

 International Commission on Stratigraphy Collapse of civilizations worldwide defines youngest unit of the Geologic Time Scale

<< The Late Holocene Meghalayan Age, newly-ratified as the most recent unit of the Geologic Time Scale, began at the time when agricultural societies around the world experienced an abrupt and critical mega-drought and cooling 4,200 years ago. This key decision follows many years of research by Quaternary scientists, scrutinized and tested by the subcommissions of the International Commission on Stratigraphy under the chairmanship of Professor David Harper, Durham University, UK. Agricultural-based societies that developed in several regions after the end of the last Ice Age were impacted severely by the 200-year climatic event that resulted in the collapse of civilizations and human migrations in Egypt, Greece, Syria, Palestine, Mesopotamia, the Indus Valley, and the Yangtze River Valley. Evidence of the 4.2 kiloyear climatic event has been found on all seven continents. ….>> Possiamo notare che vi si parla di un fenomeno che provocò una carestia di oltre 200 anni, provocando anche il decadimento dell’impero di Sargon intorno al 2200 a.C. proprio come noi sostenevamo nel nostro libro sui Popoli del Mare del 2002. Terah con i figli Abram, Nacor, Aran e Sarai, uscì da Ur, dirigendosi verso Harran dove Terah morì e i suoi figli e nipoti si dispersero verso Occidente e Nord Europa. Il racconto biblico è completato dalla “Tavola delle Genti”, in cui sono elencate molte Popolazioni “da cui discendono gli abitanti delle Isole”, in pratica i nomi della maggior parte dei Popoli del Mare (Jenesi X) I Popoli del Mare e la Migrazione da Ur nel 2200 a.C. di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright. 

sabato 22 maggio 2021

I Popoli del Mare | ARCHEOBUONI ARROGANTI




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I Popoli del Mare | ARCHEOBUONI ARROGANTI Il caso della querelle da parte di alcuni Archeobuoni nei confronti della Rai riguardo il programma Linea Verde che aveva osato intervistare Leonardo Melis sui Popoli del Mare e sui Sardana in particolare nel Febbraio 2019 la dice lunga su questi personaggi che noi chiamiamo “amorevolmente” con questo nomignolo per distinguerli dai Veri Archeologi che faticano per fare onestamente il loro mestiere, mentre “loro” sono dietro le loro scrivanie a sentenziare “Feniciate” a destra e a manca. Leonardo fu invitato dalla Rai su segnalazione di un caro amico che si occupa di “energia delle pietre”, anche lui invitato alla trasmissione insieme a un altro collega scrittore. Una settimana prima facemmo un sopraluogo al sito dove doveva svolgersi l’intervista; un pozzo Sacro nelle vicinanze di Olbia. Il personale della Rai si dichiarò entusiasta dello scenario, dicemmo loro che però avrebbero dovuto chiedere alla Sovrintendenza i permessi. Cosa che fecero ma, come seppi dopo, il sovrintendente pretese di fare lui l’intervista nel Pozzo Sacro, così dovemmo ripiegare su un altro splendido scenario al Villaggio Altura, che ricordava una Zigurat mesopotamica, come si vede dai filmati. Purtroppo però, quando il servizio andò in onda, la bile implacabile degli Archeobuoni si scatenò contro al stessa Rai che aveva osato “permettere a un dilettante di fare un’intervista sulla storia dei Sardi e per di più un tecnico della Rai stessa aveva osato mettere nel sottopancia del video l’appellativo scrittore e archeologo riferito a Leonardo Melis”! Sostenedo una sorta di millantato credito e di false attribuzioni di titoli da parte di Leonardo. Il quale Leonardo Melis, pur avendo partecipato a scavi in Egitto e all’Estero (in Italia non ha autorizzazioni) e scoperto città sulla Jara e un Nuraghe completamente azzurro e effettuate altre scoperte di Scritte dei Popoli del Mare e persino una Zigurat in quel di Pozzomaggiore, mai … ripetiamo mai si è attribuito il titolo di Archeologo, essendo egli accreditato nel mondo come Scrittore e studioso dei Popoli del Mare. Il primo in Italia dopo due secoli di più o meno voluta DAMNATIO MAMORIAE su questi Popoli nostri Avi. L’articolo del giornale locale che pubblichiamo sotto spiega che gli Archeobuoni (oseremmo dire L’ARCHEOBUONO) di Olbia coinvolsero anche la CIA (Confederazione Archeologica Italiana), il cui presidente pensò di attaccare Leonardo sul web. Mal gliene incolse! Come lo stesso articolo spiega. Noi non abbiamo un buon rapporto con la Stampa sarda (per motivi loro), dobbiamo però dire che stavolta non hanno dato addosso a Leonardo Melis, come si legge dal pezzo evidenziato. Pur se per correttezza il giornale avrebbe dovuto dare a Leonardo la possibilità di dire la sua, pensiamo non si sia fatto coinvolgere dalle affermazioni spesso non veritiere dell’Archeobuono. Pare comunque che la cosa non finisse con la lettera di “diffida” alla Rai; piuttosto (pare) ci sia stato addirittura un processo in seguito a una denuncia archeobuonica. Processo che però (pare) abbia dato ragione alla Rai. Così va la Scienza e soprattutto la Storia, gestita in Sardinia da personaggi che non hanno alcun interesse né all’Isola né ai suoi abitanti. Essendo essi per il 90 % non Sardi. Con tutto il rispetto per l’Archeologia e per gli Archeologi sardi e non Quelli che non si “allineano” a queste prepotenze. I Popoli del Mare | ARCHEOBUONI ARROGANTI di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright


sabato 15 maggio 2021

Josuè Ferma il Sole



Josuè Ferma il Sole

Con stupore degli amici ai quali lo raccontiamo, questo fatto non costituisce per noi un problema a ritenerlo veritiero. No, non siamo impazziti e sappiamo che Galileo aveva ragione. Però vi è dell’altro. -Preso atto che il libro di Josuè è un insieme di racconti presi a prestito da altre epopee, se anche in questo frangente prendiamo in esame un episodio simile, lo troviamo di sicuro. Lo troviamo nel racconto che Omero fa della guerra che si svolse a Troja. Si, stavolta precisiamo Troja, quella vera individuata da Felice Vinci nel Baltico e prima di lui da Edo Nyland in Odisseus in the Hebrides. Omero racconta che Patroclo, prese le armi dell’amico Achille, stava inseguendo i Troiani fin sotto le mura, quando sopravenne la sera. Patroclo pregò gli Dei che gli concedessero “Due mezzogiorni senza la notte” di modo che potesse sconfiggere del tutto i Troiani. Cosa che, con la notte in arrivo, non avrebbe potuto fare. Ecco, abbiamo citato alcuni autori, che ambientano la Guerra di Troja nel Baltico, ove il fenomeno avviene puntuale ogni anno al solstizio d’estate. Ne abbiamo avuto conferma da Leonora Melis che studiava a Aharus in Danimarca lo scorso anno (nel 2009 N.d.A.). Leonora ci ha subito informati del fatto tramite internet in videoconferenza. La luce del sole rimane anche di notte proprio al solstizio nei giorni tra il 20-25 giugno. Il fenomeno riguarda le terre del Baltico, per intenderci le terre abitate dai Tuatha de Dana. Del resto sempre più studiosi sono propensi ad accettare la teoria secondo cui le saghe raccontate da Omero sono ambientate in questa zona dei mari del Nord. I Greci conservarono la memoria di questi fatti portati proprio da quei Denen citati dagli Egizi e chiamati da Omero Danai. Insomma i Tuatha de Dana. Tornando a Josuah, il racconto del sole che “si ferma” è lo stesso che Omero racconta nell’Iliade, che vede protagonista un Danao/Denen/Tuatha de Dana. Più chiaramente Una saga dei Popoli del Mare che sappiamo essere presenti nello scenario dell’Asia Minore quasi contemporaneamente ai fatti raccontati dal libro stesso di Josuah. Da “ I Popoli del Mare, l’Eredità dei Judici” Di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright