sabato 10 dicembre 2022

Shardana i Popoli del Mare per Ragazzi n°2

 




Shardana per Ragazzi n°2 

<la seconda puntata che riguarda la storia millenaria di questi popoli ignorati dalla Storia Ufficiale, forse interessata maggiormente alla storia “classica”, ossia quella di Greci e Romani i quali però cominciano la loro esistenza solo nel 8° sec. a.C. Lasciando così credere che la civiltà in Mediterraneo cominciasse con loro e che il mediterraneo stesso fosse un luogo deserto o abitato da Trogloditi senza storia. Così non era e Leonardo Melis, dopo gli studi classici cercò di capire cosa c’era nei testi che in Italia non si trovavano , qualcosa riguardante le età precedenti questi due giovani popoli. Partito così verso l’Egitto nel secolo scorso (anni -80) Leonardo incontrò raffigurati nei templi egizi questi popoli e soprattutto i Shardana, che erano rappresentati a FIANCO DEI FARONI come Guardia Reale. Leonardo racconta le sue scoperte e le conferme a quanto immaginava da ragazzo leggendo L’Iliade e persino la Bibbia che parlano di questi Popoli, alle volte chiamandoli proprio con i loro nomi. Mostrando le sue scoperte e quelle successive fatte poi in Mediterraneo (Bronzetti, Navicelle in bronzo e quant’altro raffiguranti animali esotici e non presenti in mediterraneo, Statue scomparse per 30-40 anni nei magazzini dei musei … ) e non ultima la scoperta del monopolio del bronzo, per cui facevano i viaggi a Zimbabwe circumnavigando l’Africa, uscendo dalle Colonne D’Eracle.>

sabato 26 novembre 2022

SHARDANA e Popoli del Mare per ragazzi


La prima puntata di una serie di video con Leonardo Melis studioso dei Popoli del Mare e dei Shardana in particolare. Leonardo illustra ai ragazzi delle scuole Elementari e Medie quanto scrisse nei suoi libri ai primi di questo millennio, dopo i suoi viaggi alla ricerca di questi popoli, viaggiando dal Mediterraneo all'Egitto, al Baltico e parte dell'Europa, studiando i testi sumeri, egizi, assiri, ugaritici e con essi la stessa Bibbia e riprendendo la sua preparazione con gli studi classici. Di questo Leonardo ringrazia i suoi prof dell'Istituto di Lanusei, il più antico e prestigioso fondato a fine dell'Ottocento dai padri Salesiani e da dove uscirono le menti sarde più illustri ..da Gramsci a Emilio Lussu, a Lilliu padre dell'archeologia sarda e tanti altri nomi ... Leonardo ha il merito di aver ridato al Mediterraneo la sua storia più antica e più vera, sovrapponendo al limite dell' 8° sec. a.C., inizio sciocco della Storia da parte dei Greci e Romani, sovrapponendo dicevamo altre date. quelle della nascita dei Popoli del Mare, cancellando il nome fasullo dei FENICI invenzione dei GRECI. nel 7-8 sec. a.C.

https://www.youtube.com/watch?v=G6txQRPEPPs&lc=UgxGvQeeUIBkNK48_Tp4AaABAg
 

martedì 15 novembre 2022

La PIETRA di JAKOB: Profezia sul trono inglese


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La PIETRA di  JAKOB:  Profezia sul trono inglese

Sisara racconta:

<Prima della nascita del nostro grande Padre Jussuph, Padre di due Terre e Padre di faraone, suo padre Jakob Grande Re dei nostri antenati Hykos, si recò nel Paese di Harran, ove avrebbe scelto la sua consorte madre di Jussuph. Harran era la città gemella di Ur, ove il padre di Abram gestiva il Sacerdozio di Sin, come pure a Ur prima della migrazione verso il Nord. Il nostro avo Jakob durante il cammino si accampò in una zona a cui lui stesso diede il nome di Bet.El, Casa di Dio. Egli stanco per il viaggio si addormentò fuori dalla tenda, scegliendo un sasso per poggiarvi la testa. La notte sognò che Dio gli parlava in mezzo a schiere di angeli che salivano e scendevano usando una scala che univa la Terra al Cielo. Al suo risveglio egli benedisse la pietra ungendola con olio sacro. Chiedendo al Dio di quel luogo che lo guidasse nella ricerca della sua sposa che gli avrebbe dato un figlio che un giorno diventò Padre di faraone e faraone lui stesso(?): Jussuph.

                Questa pietra è probabile che finisse in Egitto con un destino misterioso. Per altri è qui nel nostro Regno di Israel dentro il tempio di Dan, forse dentro l’Arca Santa. (Sisara racconta al figlio Kareh). Una profezia però è legata al “Talismano”:

“la Pietra sarà portata nelle Terre dei Tuatha de Dana, un piccolo regno farà la sua fortuna, poi un re confinante depredò il territorio, forse alla ricerca della Pietra. Naturalmente la trovò e la fece sua. Il suo regno divenne potente fino a diventare uno dei più grandi imperi della Storia. Finchè i tempi cambiarono e quel regno dovette restituire la Pietra ai governanti del piccolo Regno confinante, che intanto aveva inglobato. Non passeranno che pochi anni e l’ex grande impero, ora un regno comunque potente, ma in declino, dovette perdere l’ultimo governante capace. I discendenti, odiati per la loro incapacità “furono” cacciati dal loro stesso popolo, come una delle ultime monarchie del Mondo”.

Nota dell’Autore:

<Parliamo della Pietra di Jakob, che sarebbe conservata in Inghilterra e, da qualche anno, sarebbe tornata in Scozia.

                Intorno al 500 d.C. il re Murtag MacErc la diede a suo fratello Fergus per l’incoronazione di quest’ultimo come sovrano del regno di Dalriada, un regno localizzato parte in Irlanda del Nord. Nel 1296 il re d’Inghilterra Edoardo I conquistò la Scozia che diventò parte del Regno Unito. Prese la pietra e la fece trasportare a Londra dove nel 1301 fu fatta inglobare in un trono di rovere; e fu collocato nell’Abbazia di Westminster. (nicolettadematthaeis.wordpress.com).>

Pare che la profezia sia sul punto di avverarsi proprio in questi giorni in cui scriviamo: Ieri, 08/09/2022 la regina d’Inghilterra, il sovrano più longevo pare della storia,  muore a 96 anni. Il suo erede, il principe Charles, che prende il nome di Carlo III, non pare che goda affatto del favore del popolo, che non gli perdona la morte dell’adorata principessa Diana.

Da: “I Popoli del Mare, Sisara generale Sardana in Israel”

di Leonardo Melis

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giovedì 10 novembre 2022

PLATONE: NON PER CONTESTARE, MA PER DISCUTERE delle varie Atlantidi


https://www.shardana.org/platone-non-per-contestare-ma-per-discutere-delle-varie-atlantidi/ 

PLATONE: NON PER CONTESTARE, MA PER DISCUTERE delle varie Atlantidi

Atlantide non era sita nel 90% dei posti in cui la si colloca, Sardinia compresa


Si parlava di tsunami che devastò la Sardinia da Sud (Cagliari) a Nord (la Jara). Scartiamo subito l’ipotesi di uno tsunami in grado di far scomparire un continente nel 1200 a.C. I testi di storia ne avrebbero parlato. Difatti si trova ampiamente documentato un altro tsunami che devastò Creta nel 1600 a.C. quindi molto prima. 

I conti non tornano.

I Popoli del Mare sono identificati con gli Atlantidi che combatterono contro Atene. Inizialmente anche noi avevamo ipotizzato questa equazione, tornando immediatamente sui nostri passi, anche perché l’Invasione del 1200 a.C. pare risparmiasse proprio Atene fra tutte le città greche. I Greci confermano questo fatto, sostenendo che gli Eraclidi sarebbero tornati e avrebbero distrutto ogni città greca risparmiando appunto Atene che diede loro ospitalità quando erano perseguitati in patria e prima di partire per la Sardinia. Come invece tutti sappiamo, Platone dice che fu Atene a fermare l’invasione degli Atlantidi, decretando la loro sconfitta.

 I conti non tornano.

Platone sosteneva nelle sue due opere Krizia e Timeo che Atlantide si trovava oltre le Colonne d’Eracle. La teoria cercava di dimostrare che le colonne d’Eracle si trovavano, ai tempi di Platone, nel canale di Sicilia. Questo portava a identificare la Grande Isola Sarda con la stessa Atlantide. Peccato che ciò non possa essere esatto. Per alcuni motivi:

La teoria che fosse stato il direttore della biblioteca di Alessandria, Eratostene, a spostare le colonne dove si trovano attualmente (Gibilterra), perché le conquiste di Alessandro allargarono il mondo conosciuto, non tiene. Anche perché nella “Vita di Alessandro” si legge che “Nearco, ammiraglio cartaginese fece visita ad Alessandro a Babilonia e Alessandro espresse il desiderio di circumnavigare la Libia (Africa) con lui, rientrando nel Mare Mediterraneo dalle Colonne d’Eracle.” Quindi le Colonne erano già dove sono oggi: a Gibilterra. E la Sardinia è al DI QUA delle Colonne di Gibilterra.

 I conti non tornano.

L’altro punto che non torna affatto è quello che Platone scrive riguardo proprio alla Tirrenide. “Questa città (Atlante) estendeva i suoi domini, al di qua delle colonne, alla Libia (Africa) fino all’Egitto e all’Europa fino alla Tirrenia”. Quindi la Tirrenide (Sardinia) si trovava al di qua delle colonne e NON poteva essere Atlantide. Né con le colonne a Gibilterra, né tanto meno con le colonne nel canale di Sicilia.

 I conti non tornano.

Atlantide sprofondò e sparì. La Sardinia, Grazie a Dio, è ancora qui. Certo potremmo dire che è riemersa. Su questo siamo parzialmente d’accordo, perché un fenomeno del genere, molto ridotto, è realmente accaduto nel 1200 a.C. Noi lo abbiamo spesso citato: un sollevamento del livello del mare di circa 2,5 m. è realmente e geologicamente documentato. Fu quello che sommerse in parte le antiche città shardana, come Nora, Tharros, Antas, Nabui, Korra… ma anche Mozia, Palermo, Marsala città shakalasa in Sicilia e altre città del Mare degli Eraclidi. Da qui a parlare di tsunami però ce ne vuole. Uno tsunami non lascia intatte né case, né tanto meno imbarcazioni di alcun genere. 

I conti non tornano.

Le dimensioni di Atlantide descritte da Platone non sono quelle della Sardinia, né della Tirrenide. La Tirrenide ormai la conosciamo per averne  pubblicata l’immagine in questo libro. Platone scrive nel Timeo: “Questo continente, Atlantide, era più grande della Libya e dell’Asia messe insieme”. Non solo la Tirrenide è molto più piccola, ma un continente del genere non ci stava proprio dentro il Mediterraneo. Pur se per Tirrenide si intende l’Etruria.

 I conti non tornano.

Novemila anni prima sarebbero avvenuti questi fatti, secondo quanto scritto nel Krizia. Si sostiene trattarsi di anni lunari, quindi di mesi. Come se al tempo di Platone non si conoscesse il calendario diviso in giorni, mesi e anni! Vecchio excamotage.

 I conti non tornano.

La posizione delle Colonne a Gibilterra è sostenuta dallo stesso Platone. Nel Krizia infatti si legge che i gemelli nati da Posidone erano dieci, a coppie di due. Il primo nato della prima coppia aveva nome Atlante e a lui toccò il regno sull’isola capitale. “Il suo gemello, nato dopo di lui, a cui toccò l’estrema parte dell’Isola verso le Colonne d’Eracle che ora in quel tratto è detta gadirica, ebbe il nome greco di Eumelo, che nella loro lingua si dice Gadiro e dal suo nome potè nominarsi quella contrada”. La regione Gadirica era conosciuta da Greci e Romani presso Gibilterra, ma ancora oggi esite sta regione, appunto.

 I conti non tornano.

La pianura identificata con il Campidano era lunga, sempre secondo il Krizia, tremila stadi da una parte e da duemila dal mare fino al centro della città che circondava. Uno stadio greco corrisponde a 177,60 m. e se lo moltiplichiamo per 3000 otteniamo 532.800 m. e cioè 532,8 km e 355,2 km. Una pianura grande tre volte la Sardegna stessa. Questa pianura era cintata da una fossa lunga diecimila stadi. Qui è lo stesso Platone a dire che stenta a crederci. Stiamo parlando infatti di una fossa lunga 1.776 km. Aveva ragione Platone a dubitare!

 I conti proprio non possono tornare.

Platone nasce ad Atene (428 – 328 a. C.) e parla di un mare sconosciuto ai Greci oltre le Colonne d’Eracle. Ma nel VIII° sec. a.C. i greci avevano già fondato città oltre il canale di Sicilia. Crotone, Sibari, Partenope …  300 anni prima!!! E 500 anni prima che le colonne fossero spostate  a dire di Eratostene…!”

di Leonardo Melis

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domenica 6 novembre 2022

CORTO MALTESE tra il serio e il faceto. Il naufragio


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CORTO MALTESE tra il serio e il faceto


Il naufragio 

<<La Flotta arrivò facilmente a Ofir, come da racconti tramandati dai Greci, dagli Egizi, dalla Bibbia etc.

Per un anno si fermarono a rinforzare le fortificazioni antiche di 2-300 anni.

Mentre gli operai specializzati estraevano i minerali, in primis lo Stagno, altri facevano i turni di guardia e altri ancora provvedevano al sostentamento; fra questi sappiamo che vi erano anche donne, che saranno citate nel naufragio della nave ammiraglia.

Al secondo anno di scadenza, puntualmente nel mese di Nisanu, la flotta sotto il comando di Kareh figlio di Sisara, ripartì doppiando quello che oggi si chiama Capo di Buona Speranza.

L’ammiraglio fece annotare che “Il sole splendeva stranamente alla loro destra durante tutto il viaggio verso il Mare d’Occidente”.

Doppiato felicemente il Capo, una tempesta improvvisa cominciò a infuriare facendo dividere le navi.

La nave ammiraglia fu presa da quella che chiamiamo oggi La Corrente Subequatoriale.

La nave fu portata dalle onde verso le coste di un mondo sconosciuto, presso la riva di un grande fiume.

Questo fiume fu battezzato 25 00 anni più tardi con il nome di Salimoes dai navigatori Portoghesi (Salomone?). Parliamo proprio dei Rio delle Amazzoni.

I Portoghesi erano a conoscenza di questa storia?

La pietra, il documento riprodotto e della sua traduzione, parlava chiaramente della flotta e del naufragio al ritorno da un lungo viaggio.

<Siamo Cananei di Sidone (o di Akko? Tiro?) della città del re mercante (Hiram). Giungemmo a quest’isola lontana, una terra montagnosa. Abbiamo sacrificato un giovane … agli Dei e alle Dee celesti, nel diciannovesimo anno del nostro re Hiram e ci siamo imbarcati a Ezion-Geber nel Mar Rosso. Abbiamo viaggiato con dieci navi per due anni intorno all’Africa, quindi ne fummo separati per la mano di Baal e già non stiamo con i nostri compagni. Così giungemmo qui, dodici uomini e tre donne, alla isola del ferro, in una nuova spiaggia che io, l’Almirante controllo. Ma sicuramente gli Dei e le Dee ci favoriranno.>

Chi scrive è Kananéo, di Tiro, Sidone o Akko.

Il suo re è Hiram di Tiro, citato dalla Bibbia e storicamente esistito.

Lo storico romano di origini ebraiche Giuseppe Flavio è d’accordo con noi e noi con lui, sul fatto che quanto racconta Salomone sappia molto di vanterie e i “suoi viaggi” siano il racconto di viaggi effettuati da altri, forse appunto da genti di Israel e kananee di origini chiaramente dei Popoli del Mare.

Vediamo anche dallo scritto che a raccontare è proprio l’Almirante (ammiraglio) che noi abbiamo identificato con Kareh, figlio di Sisara.>>

Da: “ I Popoli del Mare, Sisara eroe shardana in Israel” .

di Leonardo Melis

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mercoledì 26 ottobre 2022

Samhain, Sas Animas (Prugadoriu, su Mortu Mortu, is Doppiadoris …)


SISARA RACCONTA

SAMAIN-SASANIMAS il mese dei MORTI e di SU PRUGADORIU

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Samhain, Sas Animas (Prugadoriu, su Mortu Mortu, is Doppiadoris …) il mese di Arahsamna (giorno dei morti).

Il giorno in cui le porte del nostro mondo e quelle del mondo ultraterreno si aprivano, consentendo agli spiriti dei morti di passare da un mondo all’altro.

Si riportavano le greggi dai pascoli estivi e le persone si chiudevano nelle case al caldo a raccontare le storie intorno al fuoco di casa, a fare lavori artigianali, costruendo utensili e raccontando storie e leggende.

La notte di Samhain si spargeva il fuoco sacro sugli altari e si accendeva il nuovo fuoco, segno dell’inizio del Nuovo Anno.

Era consuetudine lasciare la cena sui davanzali o addirittura nelle cucine, lasciando che gli spiriti dei parenti entrassero per saziarsene a volontà.

La sera stessa I ragazzi, specialmente quelli poveri, andavano, sempre al mattino, per le vie del paese a chiedere is panixeddas.

Venivano dati loro pane fatto in casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci. I dolci erano per lo più pabassinas e su pani ‘e saba.

Per ringraziare i bambini dicevano: “Deus si dhu paghet”(Il Dio ti remuneri) e la risposta era “Deus paghet tottu”(il Dio remunera tutto).

Ancora oggi i bambini seguono questa tradizione, ma più per gioco che non per una vera e propria fede. >>

da “SISARA eroe sardana in Israel” … anche su Amazon ... 

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giovedì 20 ottobre 2022

“I Popoli del Grande Verde fecero un patto fra loro” (Ramesse III)


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“I Popoli del Grande Verde fecero un patto fra loro” (Ramesse III)

<...... Occorreva prendere decisioni drastiche e gli Anziani avevano deciso di armare una flotta per una migrazione di massa verso Oriente.

“I Popoli del Grande Verde fecero un patto fra loro” (Ramesse III)

Le città shardana avevano deciso unanimemente: chi decideva di partire si sarebbe dovuto imbarcare nei porti sardi prestabiliti.

I popoli fratelli delle altre Terre avrebbero fatto lo stesso: i Libu, i Shakalasa, i Liku, i Tursha, i Washasa, si sarebbero dovuti incontrare nel Mare Orientale (Egeo) con gli Akayasa e i Pheleset di Kaphtor, oltre ai Sardana delle isole Lemno e Imbro e della Dardania (Dardani).

I fratelli Denen del Mare del Nord (Baltico) avrebbero seguito in parte le vie fluviali del Don e del Dvina e del Dniepr (Boristene).

Nei programmi dei condottieri delle varie città vi è poi il contatto e l’accordo con i vari popoli dell’Asia, come i Tjekker di Troja, gli stessi Liku asiatici e così pure i cugini Ittiti di Hattusa e chiaramente anche accordi segreti con i soldati che militavano presso i piccoli principati come appunto Troja, la stessa Micene e l’orgogliosa Tirinto.

Questi soldati erano ormai stanchi di combattersi fra di loro per le beghe dei piccoli tiranni che si gloriavano solo della loro presunta potenza dovuta all’abilità dei loro soldati, per la maggior parte appartenenti alla Confederazione del Grande Verde  (Popoli del Mare).

Nell’elenco bisogna mettere anche le città Kananee e della Siria/Palestina. Soprattutto furono avvertiti i Sardana di servizio di Leva presso il Faraone e i Sardana della zona di Avaris e Jessen.

Tutto ciò farà dire a Ramesse III ““Le isole non hanno riposo e i continenti nemmeno, perché i Paesi Stranieri fecero un complotto nelle loro isole e i paesi furono scacciati e dispersi in battaglia tutti in uno stesso momento e nessun paese può resistere ai loro eserciti.

Hatti, Karkemish, Arzawa, e Alashya…”.

La partenza era prevista naturalmente all’Equinozio di Primavera, il primo Plenilunio. L’Equinozio cadeva nel primo mese dell’anno: Nisanu (dal 21 Marzo al 21 Aprile).

La Stele votiva

Tziu Addari, colui che aveva il compito di custode dei luoghi sacri sull’Altipiano della Jara, propose di mettere l’impresa sotto la protezione degli Dei Amon, Mut sua moglie e il figlio Khonsu, la Triade di Tebe.

Per questo gli incisori produssero una Stele con la Triade rappresentata su un lato e sull’Altro l’Invocazione stessa in Geroglifico. La riportiamo con immagine e traduzione dei geroglifici stessi.

In una stele ritrovata appunto dall’Archeologo Taramelli in Sardinia e pubblicata dalla Reale Accademia dei Lincei.

“Amon Ra, re degli Dei, signore del Cielo dia vita, salute e vigore” – “Mut … la Gran Signora del Cielo dia vigore” – Chonsu in Tebe, dia la gioia”. .....>

Le tre invocazioni sono nell’ordine, in verticale. Da destra.

Da: “I Popoli del Mare. Sisara generale sardana in Israel”

di Leonardo Melis

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sabato 15 ottobre 2022

Santa Jttoria, Jara di Setzu, Masone de Tziu Addari




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Santa Jttoria, Jara di Setzu, Masone de Tziu Addari

Siamo nell’ultimo mese dell’anno (Addaru).

Santa Jttoria, Jara di Setzu, Masone de Tziu Addari 

Nei pressi della città posta sul ciglio Sud Est della Jara, gli Anziani avevano convocato la cittadinanza, estendendo l’invito anche alla vicina città di Bruncu Sruexu che si affacciava a Sud Ovest dell’Altipiano e agli abitanti più sotto del centro chiamato S’Uraxi, o preferibilmente Su Etzu (l’Antico) nei pressi de Sa Domu e s’Orku, a quelli più a Est presso alla fonte sacra Orjia di Tuibi.

Doveva trattarsi di cosa molto grave, poiché l’invito includeva le intere famiglie senza distinzione di rango o di età.

A presiedere l’assemblea era la persona che rappresentava a Santa Jttoria la Scienza, l’Arte e la Religiosità: Tziu Jussuph (Peppinu) Mannu.

Questo non era il suo nome datogli alla nascita, in realtà si chiamava Mebi (Miele).

Il nome Mannu (Grande) si capisce dalle sue attitudini, che praticava oltre il suo mestiere di Maistu ‘e Pannu, arte ereditata dal padre e dal nonno prima.

Per la sua arte e professione accettava solo scambi con chi gli commissionava una Ist’ e Pedde (vestito di pelle) o indumento di lana o di lino.

Un agnello dal pastore, frutta dal contadino, un cinghiale dal cacciatore …

Egli era anche il custode della fonte sacra di S’Ala ‘e Menjanu (l’ala/parte … del Mattino), si occupava inoltre dei testi scritti nel raro papiro arrivato alle volte dall’Egitto a bordo delle navi dei mercanti che viaggiavano ogni anno lungo le coste del Grande Verde (Il Mediterraneo).

Dai mercanti rientrati a fine dell’estate dell’anno prima Tziu Mannu aveva appreso che i Sacerdoti di Avaris e di Menphis (alcuni di loro avevano parenti a S’Etzu e in altri centri vicini) che una catastrofe di immani proporzioni si stava per verificare nel Mare delle Isole dell’Occidente o grande Cerchio d’acqua, come lo chiamavano gli Egizi, costringendo intere popolazioni a rifugiarsi in Oriente.

Aveva avuto conferma durante l’inverno dalle popolazioni delle città costiere, Tharros, Nabui, Solky e Bosa, ma altre notizie simili erano arrivate tramite viaggiatori al rientro dal Nord Sardegna, da Nure, Olbia … oltre che da quelle del Sud: Kar.El, Nora e Antigori … riguardo un improvviso innalzamento del livello del mare.

di Leonardo Melis

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mercoledì 12 ottobre 2022

IL LIBRO RIVOLUZIONARIO di SISARA Generale Sardana in Israel




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IL LIBRO RIVOLUZIONARIO di SISARA

Generale Sardana in Israel sta ottenendo un successo insperato, ma desiderato.

La Verità nascosta neanche tanto della Bibbia sulla grave colpa di una donna decantata dalla Bibbia stessa con l’appellativo di “beata sei tu fra tutte le donne “, diventato poi un’invocazione  e persino una preghiera dedicata alla madre del Dio Cristiano.

Una donna che si macchiò di uno dei delitti più gravi per le popolazioni antiche.

Una donna neanche ebrea e che non aveva alcun motivo, se non la crudeltà, la viltà e il tradimento verso chi aveva cercato asilo nella tenda del suo amico, trovandovi la morte per mano della traditrice che lo aveva accolto nella tenda del marito con l’inganno dell’ospitalità offrendo al ciottola del latte e Su Kaxatu in un vassoio d’argento, segno dell’ospitalità più schietta.

L’identità di questo generale che comandava un reparto di 900 carri ferrati e 5000 soldati scelti al servizio di Ramesse III  prima  e di un principe Shakalasa poi.

L’identificazione della città di Sisara e dei suoi nel Monte Carmelo.

Un città shardana, a detta degli archeologi israeliani, identificata da Leonardo Melis nel 2002 con la biblica Aroset Goim.

Il coinvolgimento delle azioni di Sisara con la devastante Invasione del 1200 a.C. che distrusse le rocche di Ilio/Troja, Micene, Tirinto, Hattusa, le città kananee e costrinse il Faraone a cedere le provincie di Siria, Palestina e Kanaan ai Popoli del Mare in cambio della salvezza del suo regno.

Profittiamo di questo scritto per informare che il libro è presente dal 12° ottobre su Amazon nella PAGINA D’AUTORE di Leonardo Melis  


sabato 8 ottobre 2022

LA SARDINIA NON FU MAI DOMINATA DA NESSUN POPOLO ESTRANEO


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 La sciocca credenza che la Sardinia fosse invasa e dominata da una marea di popolazioni estranee al popolo che le diede il nome è un falso storico che purtroppo è insegnato tutt’oggi ne libri scolastici scritti da autentici ignoranti nell’argomento “Storia di Sardinia”, spesso di nazionalità non sarda. Credo sia giunto il momento di fare chiarezza storica documentata seriamente. Vediamo: Solitamente sono elencati i Popoli che l’avrebbero invasa e conquistata. Li vediamo in ordine cronologico, partendo dai periodi storici datati e documentati. “Fenici”. Questi sarebbero stati i primi. Chiariamo subito che si tratta di nome assolutamente inventato da un popolo nato nello stesso periodo della loro apparizione: il fatidico 8° sec. a.C. Parliamo dei Greci che arrivarono nella terra greca in quella data. Essi vedevano queste flotte di “Rossi” (questo il significato della parola “fenici” passargli davanti, senza conoscerne l’identità. Sapevano solo che arrivavano da Oriente. Da Kanaan, Palestina, Siria, Israel … Peccato che nei nostri libri abbiamo identificato questi popoli di “Pellerossa” con Libu a Tiro, Sardana ad Akko, Shakalasa ad Azor, Tjekker a Dor e Byblos … etc. Si insomma i “fenici” dei greci erano né più né meno che Popoli del Mare insedi tisi da quelle parti dopo l?invasione del 1200 a.C. Quindi il MINCULPOP fascista prima e gli ARCHEOBUONI italici poi hanno continuato ad accontentarsi della teoria greca. I primi per l’usanza fascista di accettare solo documenti che dessero gloria a Roma. Ossia testi greci e romani e nient’altro. I secondi semplicemente per pura ignavia e ignoranza conseguente. Cartaginesi, a leggere i testi degli storici romani come Solino e altri, erano semplicemente alleati da sempre, fin dai tempi delle incursioni dei Libu e Sardana in Egitto. Essi infatti erano Libu. Solino nei suoi scritti chiarisce che I Sardi (Sardana) erano dalla parte dei Cartaginesi anche quando si verificò la rivolta dei mercenari stanziati nell’Isola. Infatti cacciarono i Mercenari, imbarcandoli su navi dirette (purtroppo) a Roma. Che trovò in questo modo il Casus Belli per attaccare la Sardinia. Roma, in parte riuscì a conquistare l’Isola, chiamandola seconda provincia romana. Peccato che non poteva chiamarsi così, per il semplice motivo che Roma non completò mai interamente la conquista. La Barbagia pare che … Vandali. La Sardinia fece parte dell’Impero vandalico, come regno autonomo, lo dimostra il fatto che essi, i vandali, sostarono nel golfo di Cagliari per approvvigionarsi di legna per costruire la flotta che avrebbe attuato il sacco di Roma nel 455 con Genserico. Il fatto è che l’approvvigionamento avvenne in … Corsica! Che senso aveva, se la Sardinia fosse stata dominio vandalico? • Bisanzio, episodio non degno di nota, troppo evanescente. Mori-Barbareschi attaccarono spesso la Sardinia. Furono però i loro storici a scrivere che: “In quanto ai Sardi, sempre con l’armi al fianco, imbattibili e fieri … In Sardinia noi ANDAMMO, LE DEMMO, LE PRENDEMMO … TORNAMMO”. A parte quindi le incursioni dei pirati barbareschi che fecero dei tentativi, portando con se qualche schiavo … alla fine anche loro dovettero arrendersi all’evidenza. Anche perché i sardi una volta organizzatisi li aspettavano facendone a loro volta degli schiavi. Ecco spiegato il motivo di alcuni “resti” di nomi di persone e di qualche villaggio o zona chiamati: Drugall, Sarrabus … Pisani e Genovesi si limitarono alla presenza commerciale in alcuni centri dell’Isola, come Castello (Pisani nel quartiere di Cagliari). Castel Sardo, già Castel Doria, sede del marito della Judikessa sarda Leonora d’Arborea. Qualche parentela dovuta a qualche eredità di alleanze o matrimoni nel Judikato di Gallura con i Visconti di Pisa. Spagnoli. La Spagna, non riuscendo a spuntarla con le armi comprò il Judikato di Arborea che comprendeva il 90% dell’isola. Guglielmo III di Narbona, Giudice d’Arborea, cede i suoi diritti giudicali al re Alfonso il Magnanimo per 100.000 fiorini d’oro. Savoia. Qui deponiamo le armi. I Savoia ebbero la Sardinia in cambio della Sicilia, senza che i Sardi manco lo sapessero. E’ nota la storia del nobile in lite con un suo avversario che vistosi obbligato dagli sgherri savoia a pagare quanto non riteneva giusto, disse che si “sarebbe appellato a Madrid”. Decenni dopo il passaggio del regno di Sardinia ai Savoia.

 Libri di Leonardo Melis, fatti per essere contestati, poi discussi, invidiati, infine copiati. 

mercoledì 21 settembre 2022

LEONARDO MELIS IN CONFERENZA A CAGLIARI per l’EQUINOZIO d’AUTUNNO

 


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-LEONARDO MELIS IN CONFERENZA A CAGLIARI per l’EQUINOZIO d’AUTUNNO LEONARDO MELIS IN CONFERENZA A CAGLIARI < Sisara racconta: <Mio padre mi raccontava di aver visto in Egitto un dipinto su una volta di un tempio dedicato ad Hator che rappresentava molti animali e che, a detta di un sacerdote custode del tempio, calcolava il Tempo. Il sacerdote affermava che quel dipinto da un Custode del Tempio di Nuppur in Mesopotamia. Praticamente rappresentava una Ruota del Tempo, così la chiamò. Mentre questo che aveva visto mio padre risaliva a più di mille anni fa, quello del tempio mesopotamico era un macchinario che muoveva la Ruota del tempo ed era custodito da mille anni ancor prima di questo in Egitto. Mio padre mi raccontò che queste Ruote del Tempo scandivano le stagioni dell’anno, dividendole in otto parti con scadenze precise e con festeggiamenti a ogni evento. • Mabon (Akordus, Capudanni) il mese di Tashritu. (Equinozio d’autunno) Gli accordi di inizio anno agricolo. Si riprendeva a occuparsi dei campi, si stipulavano i contratti di pascolo dei greggi, e l’affitto di campi e vigne. Le notti diventano più fresche e incombe la stagione buia (Samain è vicina). E il tempo della vendemmia. Il vino è chiuso nelle botti e portato sottoterra negli scantinati. Aspettando di fare altrettanto e ripararsi dalla stagione fredda vicino al fuoco.> di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright

sabato 10 settembre 2022

SISARA. Nuovo Libro di Leonardo Melis a fine settembre



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Nuovo Libro di Leonardo Melis BY SHARDANA 10 SETTEMBRE 2022 - Prove di copertina con la collaborazione de SU MAJSTU PINTORE Marco Sionis. Sublime realizzatore di alcuni nostri personaggi, già dal tempo della pubblicazione di: “SHARDANA LA BIBBIA degli URIM”. Stavolta realizza un’opera che ritrae <il Generale Shardana SISARA, comandante di una forza di 900 carri ferrati e 5000 uomini, che occupavano al città fortezza dei tempi Biblici di AROSET GOIM. La città shardana identificata da Leonardo Melis nel 2002 e scoperta dall’archeologo Adam Zertal negli anni -90. Zertal la battezzò ” Città Shardana di Al Awaht”. Zertal e Melis si incontrarono a Cagliari nel 2005, trovandosi pienamente d’accordo sul nome di HCI la abitava e sul NOME della città ai tempi di DEBORAH. > — 

 Un VATICINIO legato alla MONARCHIA INGLESE per via di un TALISMANO che i Re inglesi detenevano illegalmente e che hanno dovuto restituire da QUALCHE ANNO, annuncia che …. già 3100 anni fa il Vaticinio annunciava che IL TALISMANO di provenienza da ISRAEL … fu portato dai DENEN (DANAI/TUATHA de DANA) dopo la Grande Invasione del 1200.. nelle Terre del Mare del Nord … Il libro sarà pubblicato a fine SETTEMBRE 2022. di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright

lunedì 5 settembre 2022

EQUINOZIO D'AUTUNNO CONVEGNO a CAGLIARI

 



Il primo Calendario, Sumero/Egizio e dei Popoli del Mare.

Diviso in Otto parti e otto ricorrenze: 4 LUNARI o del FUOCO e 4 SOLARI con EQUINIOZI e SOLSTIZI.

I paralleli delle religioni sumere, ed egizie e celtico – shardana.

I fatti storici legati a queste ricorrenze.

Le sovrapposizioni religiose da parte del Cristianesimo e gli antichi riti ancora presenti, anche nelle feste cristiane

Leonardo mostrerà le sue scoperte, fra cui il Calendario/Pintadera, scoperto ai primi del 2000.

La locandina a fianco mostra indirizzi e orari, insieme a Leonardo ci saranno gli amici Danilo Scintu e Pierluigi Serra Sabato/24/09/2022 Via S. Lucifero, 65 Cagliari – ore 17.30

Non mancate

di Leonardo Melis

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lunedì 22 agosto 2022

LEONIDA GRECO? NO, TJEKKER/DORICO


LEONIDA GRECO? NO, TJEKKER/DORICO

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La parentela dei Dori che arrivarono in Grecia con i Tjekker di Dor potrebbe essere documentata nella Bibbia stessa.

In un passo presente nel libro dei Maccabei: (I Maccabei – XII – 5) Gionata un condottiero Judeo che prese l’eredità di Giuda Maccabeo, scrisse una lettera agli Spartani sostenendo che essi erano della stessa stirpe.

Ricordando che Ario, re spartano aveva già tempo addietro inviato una lettera a Onia, il Gran Sacerdote del tempio di Jerusalem.

Il testo della lettera recitava: “Ario, re degli Spartani, a Onia, sommo sacerdote, salute! In uno scritto riguardante gli Spartani e i Judei si è trovato che sono fratelli, perché della stessa stirpe di Abramo (Urim, N.d.A.). …”. (I Maccabei – XII – 19). (la discendenza da Abramo che “uscì da Ur” è spesso citata nei libri di Leonardo Melis e i Tjekker abitarono in Palestina per 400 anni dopo la Grande Invasione, per l’esattezza: a Dor e a Byblos).

Se, parlando dei Romani abbiamo escluso che i racconti di Virgilio abbiano un che di credibile, a cominciare dalla identità di Enea che Trojano (Tjekker) non era affatto, ma Dardano… nel caso degli Spartani dobbiamo rivelare dove andarono a vivere i Tjekker dopo la sosta di 400 anni circa in Palestina/Kanaan.

Quanto scritto sopra è documento comprovato persino dagli stessi abitanti di quei luoghi.

Nella Fattispecie dai Judei, gli unici rimasti in loco, almeno dal 9° sec. a.C. fino all’epopea di Sparta.

Per chi ha fatto gli studi Classici e ha studiato la Storia greca, come solo in un istituto orientato a questo tipo di studi si deve considerare la Storia, è noto che gli Spartani (DORI) niente avevano a che fare con il resto della Grecia e soprattutto da Atene.

Pur se i testi, scritti dagli storici ateniesi, raccontano che Atene era democratica e Sparta quasi alla dittatura, per un attento studioso appare letteralmente il contrario.

Prediamo ad esempio l’educazione delle giovani donne e la conseguente considerazione che se ne aveva da adulte.

Siamo completamente all’opposto di Atene, che considerava la donna esclusa dai giochi non solo di guerra, ma persino dai giochi quelli classici di Olimpia.

Dove invece gli annali raccontano di una campionessa, anzi due, naturalmente spartane, che spopolavano ai giochi dedicati ad Apollo a Delfi e a Zeus a Olimpia

di Leonardo Melis

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venerdì 19 agosto 2022

POPOLI DEL MARE a grande richiesta su "Facciamo finta che ...



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POPOLI DEL MARE a grande richiesta su "Facciamo finta che..." condotto da Gianluca Lamberti che ospita Leonardo Melis a parlare dei suoi POPOLI del MARE. un' escursione di 2 millenni, dal Mediterraneo all'Egitto, all'Oriente. L'invasione dei Popoli che posero fine ai regni dell'età del Bronzo: Trinto, Micene, Troja, Hattusa, le città kananee, e attaccarono l'Egitto di Ramesse III, costringendolo a rinunciare alle provincie dell'Impero (Siria, Palestina e Sinai) per poter conservare il suo regno. L'Epoca in cui un principe di sangue reale fu esiliato dalla corte dei faraoni e condusse il suo popolo e molte altre genti nella "Terra Promessa" attraverso il deserto del Sinai.

venerdì 12 agosto 2022

DOSSIER MONT'E PRAMA, la Verità sui ritrovamenti







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DOSSIER MONT’E PRAMA


La Verità nascosta sul ritrovamento <Le Fiamme Gialle sono intervenute su nostra richiesta per strappare ai tombaroli due reperti che erano già in evidenza… propongo per i finanzieri di Oristano un elogio del Ministero ai Beni Culturali.> Questo disse il Soprintendente Barreca in un’intervista rilasciata il 10/11/1977.

La polemica non si fermò e i “botta e risposta”, ma continuarono su altri giornali, fra cui “La Nuova Sardegna”, che in un articolo del 22/11/1977 riportava le accuse da parte di un gruppo di studenti, insegnanti, e personale dell’Università di Cagliari, che contestavano al Soprintendente e all’Ispettore Onorario di Oristano Giuseppe Pau il “modo in cui avvenne il recupero degli importantissimi manufatti”. (doc. n. 7).

La querelle pare fosse dovuta al desiderio di alcuni studiosi locali legati alla docenza dell’Ateneo cagliaritano di richiedere la priorità della scoperta.

Documenti alla mano il gruppo di studiosi locali, con la collaborazione e l’autorità dei docenti dell’Ateneo, avrebbe effettuato numerosi scavi nei precedenti cinque anni.

A questo punto, con “colpo di mano”, il gruppo legato al soprintendente Barreca “si sarebbe appropriato della scoperta”.

Il gruppo oristanese avrebbe richiesto anche il riconoscimento del sito quale “area archeologica” ricevendo un secco diniego dalla Soprintendenza. (vedi doc. n. 7 e doc. n. 4).

Solo nel 2001 il Soprintendente Vincenzo Santoni rilascia a uno degli studiosi oristanesi l’autorizzazione a effettuare dei sopraluoghi. Santoni conferisce il titolo di Ispettore Onorario al sig.

Giuseppe Atzori, protagonista di alcuni ritrovamenti e animatore del Gruppo Oristanese.

(vedi fotocopia docum. N. 10) 

Da: “Sardana la Bibbia degli Urim” Leonardo Melis

https://www.amazon.it/SHARDANA-Dossier-Prama-Shardana-Bibbia-ebook/dp/B00GKGWNJY 

martedì 9 agosto 2022

SISARA, EROE SHARDANA in ISRAEL

 



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SISARA IN ISRAEL

SISARA, EROE SHARDANA in ISRAEL


Ho pensato a un libro su questo signore.

E un generale Sardana che dominava le terre del regno del Nord.

E’ citato dalla Bibbia.

Abitava una città scoperta nel 1992 dall’archeologo Adam Zertal, secondo Leonardo Melis e poi anche di Zertal.

La sua città fu identificata da Leonardo Melis che la suggerì nel 2005 allo stesso Zertal in visita a Cagliari.

Oggi (2022 la Stampa sarda si accorge di queste cose, avendole sentite da un politico israeliano in visita a Cagliari a luglio 2022 … Sisara era il figlio del Comandante delle Guardie Reali di Ramesse II: Ser.Amon.

Escì dall’Egitto scortando, con il consenso del Faraone, un principe reale condannato all’esilio, insieme a una moltitudine di gente, fra cui gli Hapiru (Ebrei).

Il nome di questo Principe, amico di Ser.Amon e fratello di Ramesse era NEB.KA.SETH chiamato dalla Bibbia: MOSE  

BY CONTINUED ......

Il libro è pronto e uscirà a settembre, Leonardo Melis