domenica 29 dicembre 2019

venerdì 20 dicembre 2019

#QADESH SA BATALLA. ora tutti ne parlano ..




#QADESH SA BATALLA. ora tutti ne parlano .. ma Leonardo ne parlava già al Convegno Archeologico di Oristano del 2001 prima di tutti in Italia .... Poi ne pubblicò la storia, anticipando la scoperta dei documenti ITTITI che provavano le bugie di Ramesse II .. e che la battaglia finì in parità per merito della Guardia Personale di Ramesse .. ormai sconfitto e salvato dai SHARDANA. In seguito Leonardo Melis scrisse un'ode in LIMBA SARDA, rimata dal patriota JUANNEDDU SANNA e musicata da un gruppo BEAT degli anni -70, i COLLEGIUM ... Da "SHARDANA I POPOLI DEL MARE " (Leoanrdo Melis) ED. PTM 2002<<Nel periodo corrispondente al racconto biblico dell’Esodo, il grande Ramesse II, dopo essersi più volte lamentato che “ I Shardana sono venuti con le loro navi da guerra dal mezzo del Gran Mare, nessuno può resistergli”, li volle come preziosi alleati contro gli Ittiti a Qadesh (ma egli stesso racconta che tra i prigionieri caduti in mano degli Egizi si trovavano anche gli Shardana del mare, dal cuore ribelle, senza padroni, che nessuno aveva potuto contrastare). Questa battaglia è passata alla storia per essere la prima con un resoconto preciso e una descrizione dettagliata, inoltre tale avvenimento fu seguito dal primo trattato internazionale di cui si conoscano le clausole. Nel libro di Leonardo Melis “SHARDANA I POPOLI DEL MARE” abbiamo modo di leggere il Resoconto della battaglia dal “Poema di Pentaur”, dal nome dello scriba che trascrisse su papiro i testi delle iscrizioni del tempio di Ramses II ad Abidos, del tempio di Karnak, del tempio di Luxor e le iscrizioni in grafia ieratica del papiro Sallier III: - Ingannata da false spie catturate presso il fiume Oronte e interrogate circa la consistenza dell’esercito di Hattusa, la divisione Ra, comandata da Ramesse in persona, con la divisione Ammone attraversano il fiume, (con loro un contingente della guardia scelta di Shardana N.d.A.), Le altre due divisioni, Set con la nuova creata dallo stesso Ramses, Ptah, restano indietro. Ramesse lancia l’attacco in testa all’ esercito come sempre, a bordo del suo carro da guerra, ma deve fermarsi impietrito: dal fitto bosco escono sulla radura migliaia di carri ittiti affiancati dai Siriani e da numerosi altri alleati. Muwattali re di Hatti era riuscito a formare la più grande coalizione mai vista fino ad allora per distruggere l’Egitto una volta per tutte. La Storia parla di 15 tra province e regni alleati, di oltre 37.000 uomini armati, di 3000 carri da guerra, quei carri di cui anche nella Bibbia si parla con terrore. Il faraone disponeva di quattro divisioni composte da 5.000 uomini ciascuna, di cui i due terzi erano mercenari: 1.600 Qeheqs (beduini del deserto occidentale), 880 arcieri Nubiani, 100 Meswesh (Libici) e 520 Shardana, questi ultimi avevano anche il compito di guardia personale di Ramses. I carri di cui disponevano gli Egiziani erano in numero di 200, quindi infinitamente inferiori alle forze ittite. Il giovane faraone angosciato alza i suoi lamenti: “vedete come hanno agito i capi? Essi hanno detto al faraone, tramite le spie catturate, che il vinto Hatti era nel Paese di Aleppo, essendo fuggito davanti alla mia maestà... mentre si nasconde dietro Qadesh l’agguato”. Gli Ittiti devastano il campo di Ramesse, ma il saccheggio del campo egiziano fa rallentare la loro azione. Ramesse, radunata la sua guardia scelta, si lancia in un disperato attacco e il suo carro fa strage dei nemici. - L’arrivo delle truppe ausiliarie di Amurru e della divisione Ptah respingono definitivamente il nemico, mettendo in salvo Ramesse, il quale poi si vanterà di aver vinto una battaglia che al massimo aveva...pareggiato! Al di là di tutto questo, a Ramesse rimane il merito di aver capito che i Shardana era meglio averli alleati che nemici. Li stimava tanto che ne fece addirittura la sua guardia personale! Alcuni scrittori francesi, come il Visconte de Rouge e lo Chabas si occuparono nel secolo scorso del mistero che circondava questi guerrieri, già antichi per gli Antichi. Dobbiamo comunque riconoscere che anche qualche autore moderno, soprattutto di lingua inglese e francese comincia a riscoprire questo Popolo ignorato sorprendentemente dai nostri testi scolastici. Persino l’autore del momento sull’ egittologia (romanzata), Christian Jaques, mette al fianco di Ramesse un terribile gigantesco guerriero che risponde al nome (speriamo solo nella versione italiana) di Serramanna. Pur sorvolando sul fatto che un nome simile non poteva ancora esistere a quei tempi, poiché si tratta di un nome di località sarda chiaramente neolatino, rimane comunque chiaro che l’autore vuole segnalare la presenza importante dei Shardana a fianco del grande faraone. Alcuni studiosi, sempre riferendosi alle relazioni intercorse fra Shardana e gli Egizi, stanno proponendo l’ipotesi neanche tanto azzardata che la tribù di Dan (la tribù perduta) fosse in realtà un contingente di mercenari Shardana di stanza in Egitto e fedeli al principe Mosè. E Tale ipotesi è sostenuta nel libro di Leonardo Melis “SHARDANA I POPOLI DEL MARE”. www.shardana.org l'ODE cantata. https://www.youtube.com/watch?v=FKoC4Ud6DoI&t=32s

martedì 10 dicembre 2019

Giustizia per Melis. Conferenza spostata a Sassari


K metro 0 – Sassari – Dopo le disavventure dell’ultimo periodo, che hanno costretto il ricercatore indipendente sardo a rimandare la sua conferenza in Gallura, sono arrivate diverse richieste a Leonardo Melis e inviti per conferenze ad Arbus, Iglesias, ed altre città; fra queste, finalmente, Sassari, ospite del circolo culturale “Il Gazebo”. Il libro “Shardana i popoli del mare” approda quindi in quella che viene considerata la “capitale della cultura” in Sardegna. Sassari, da sempre sensibile alle attività culturali, accoglie Melis e la sua divulgazione storica, certamente non da tutti condivisa (non è un accademico) eppure foriera di un interesse non comune. Per Melis, i Sardi appartengono a una delle tribù dei popoli del mare, denominata genericamente “fenicia” ma che in realtà sarebbe stata una confederazione di tribù di razziatori, commercianti e navigatori. Il mondo antico non sarebbe stato lo stesso se questi navigatori provenienti dal Medio Oriente non avessero viaggiato in Grecia, nel Mediterraneo e persino nel Baltico, formando quelle che poi sarebbero diventate le civiltà più famose: Greci, Etruschi, Scandinavi, etc. La Sardegna rappresenterebbe quindi, a pieno titolo, l’ultimo laboratorio culturale che conserva la presenza di questa antica cultura cosmopolita. Un retaggio che viene, a vario modo, ignorato dalle istituzioni nazionali, poiché considerato locale, ma anche da quelle isolane, spesso troppo ansiose di proiettarsi sempre al di là del regionalismo culturale e politico. In un momento storico in cui, in favore dell’Europa prima e del mondialismo poi, si mette in discussione il valore dei dialetti, della storia locale, delle tradizioni regionali, non stupisce che uomini e donne che parlano di tutto ciò vengano visti come arretrati e impreparati, in cerca di una qualche notorietà. Eppure, ci si chiede se la responsabilità sia dei dotti, che non riescono a farsi ascoltare, interessando il grande pubblico alle loro verità, oppure dei presunti “impreparati”, che invece riescono ad affascinare il pubblico, facendolo, a loro volta, affascinare alla storia. di Alessandro Tonucci

mercoledì 27 novembre 2019

#SHARDANAiPOPOLIdelMARE La Storia, su Amazon in E.BOOK


#SHARDANAiPOPOLIdelMARE La Storia, su Amazon in E.BOOK e in cartaceo. Si, sappiamo che oggi proliferano i libri con questo titolo... dopo il successo del 2002 DEL fantastico "SHARDANA I POPOLI DEL MARE" (Leonardo Melis ed. PTM) oggi alla 16^ ristampa, è accaduto, quanto si verificò anni fa per il libro di DAN BROWN .. prima contestato e poi imitato, copiato, plagiato ... Ma i PRIMI rimarranno sempre i PRIMI. E gli ORIGINALI. <<<Gli Egizi danno ai Shardana e ai loro alleati una collocazio¬ne geografica ben precisa, chiamandoli i re delle Isole dell’Occi¬dente, tale è, infatti, la posizione della Sardegna rispetto all’Egit¬to, cosa che invece non risulta per quanto riguarda la città di Sar¬di, che oltre al fatto di non essere un’isola, è posta chiaramente ad Oriente (o almeno a Settentrione). D’altronde Sardi da un’indagi¬ne archeologica condotta in Turchia, risulta fondata intorno al 1000 a.C., mentre le ultime scoperte avvenute tra Haifa e Tel-Aviv con¬fermano insediamenti Shardana in Asia Minore già dal 1150 a.C.. Sardi era inoltre situata a circa 150 km. dal mare e per un popolo di navigatori e di pirati la cosa risulta alquanto insolita. Qualcuno potrebbe obiettare che tutto sommato le Isole dell’Occidente po¬trebbero essere anche le isole dell’Egeo. In effetti, Lemno, Creta, Cipro e altre si trovano a Nord-Ovest dell’Egitto (Più a Nord che Nord-Ovest), ma ricordiamo che gli Egizi aggiungevano la parola “sconosciuti” ogni volta che parlavano dei Popoli del Mare, men¬tre sappiamo che avevano rapporti commerciali da sempre con le isole dell’Egeo, che quindi conoscevano abbastanza bene. Rite¬niamo quindi di poter escludere (almeno in parte, e subito spie¬ghiamo perché) anche l’ipotesi dell’Egeo e precisiamo, con l’aiu¬to degli antichi cronisti, che: Creta fu occupata dai Popoli del Mare nel 1400 a.C. (Plutarco), ma già i Shardana avevano conquistato le isole di Lemno e Imbro, da dove poi passarono in Grecia, rapi¬rono le donne degli Ateniesi e andarono a Creta dove si governa¬rono da se stessi. Simonide di Ceo racconta che durante il primo tentativo di sbarco a Creta, alcuni Sardi furono catturati e condot¬ti a morire fra le braccia arroventate della statua bronzea di Talo. Essi andarono incontro alla morte con un beffardo sorriso sulle labbra che egli chiamò riso sardonico, il sardus gelo di Omero. Deduciamo che le Isole dell’Egeo, potevano ospitare alcuni com¬ponenti dei Popoli del Mare (la Bibbia dice che i Phelets o Filistei venivano da Kaftor, Creta) e principalmente degli Eraclidi (Shar¬dana), ma l’originaria e più importante sede erano le Isole del Mediterraneo Occidentale (Sardegna, Corsica, Baleari, Sicilia...) perché, se fossero stati abitanti delle isole dell’Egeo, gli Egizi li avrebbero chiamati col loro nome e non: i re dei Paesi stranieri oppure: re delle Isole dell’Occidente. Gli Egizi, come già precisa¬to, infatti ben conoscevano Greci e Cretesi, avendo con essi scam¬bi culturali e commerciali abbastanza frequenti. Numerosi docu¬menti egizi confermano la presenza dei Shardana dai tempi più remoti ed è parere diffuso che i misteriosi Hyksos, che invasero l’Egitto intorno al 1700 a.C., siano da identificare con i Popoli del Mare.>>> https://www.amazon.it/popoli-del-mare-Shardana-Vol-ebook/dp/B00E3VM6DQ — con Leonardo Melis-Bis e Giusy Perra

mercoledì 20 novembre 2019

#TEMPLARESANTOeJUDIKE Gonario, Judike di Torres,


#TEMPLARESANTOeJUDIKE Gonario, Judike di Torres, nacque da Costantino di Torres nel 1114. Il padre si fece monaco cistercense e il tutore di Gonario, membro della potente famiglia degli Atena, tenterà di ucciderlo, dopo aver avvelenato Costantino(?). Un fedele amico del padre, certo Ithokor Gambella, lo porterà in salvo a Pisa. Nella città toscana conoscerà Bernardo nel 1132. Al rientro da Pisa, dopo aspre battaglie, sbaragliò i suoi nemici. Ripreso possesso del trono, cominciò a realizzare santuari dedicati a Nostra Signora. Cominciò col restaurare la Basilica di Saccargia, costruita alla sua nascita. In questa chiesa farà sistemare un simulacro della Madonna Nera. Successivamente realizzerà il primo dei santuari e forse il più caro alla gente sarda. Il santuario di Monte Gonare. Una “Kumbessìa” o Muristene costruito sopra un pozzo sacro dedicato alla Dea Madre. Muristene era anche la costruzione esistente nel sito dove fu costruita Saccargia. I Muristenes, o Kumbessìas come sono chiamati nel Sud Sardinia, sono delle costruzioni composte di piccole dimore che circondano un santuario in piena campagna. I Sardi oggi come ieri, vi si recano in occasione della Festa. E’ d’uso dormire almeno una notte nel Muristene. Ma i Sardi solitamente trascorrono l’intero novenario mangiando bevendo e pregando. Oggi come ieri. Di Deleddiana memoria è il Muristène del Rimedio a Orosei descritto in “Canne al Vento”. Crediamo che l’usanza ricordi inconsciamente il rito dell’Incubazione praticato dalla religione shardana. Un’usanza ancora oggi praticata dai Sardi nelle feste d’estate. Molti di questi Muristènes sono dedicati a Nostra Signora, in memoria forse del Culto della Dea Madre. Gonario fece costruire anche altri santuari dedicati alla Vergine, anche negli altri Judikati (regni) di Cagliari, Arborea e Gallura, ove regnavano altri sovrani anch’essi, forse, legati al ri-nascente Culto della Vergine predicato da Bernardo. Fece restaurare diversi santuari applicando lo stile gotico (S. Maria di Tergu… Saccargia stessa mostra nei capitelli dei Gargouilles del tipo Notre Dame de Paris), Santa Maria di Paulis sarà fondata dal figlio di Gonario con l’aiuto dei monaci di Clairvaux (nel 1205). La prima abbazia, voluta proprio da Bernardo in visita nel Logudoro, fu Santa Maria di Capu Abas, presso Sindia. Gonario partì soldato in Terrasanta e al rientro incontrò ancora Bernardo a Cassino. Monsignor Filia: “Gonario, figlio di Costantino, al ritorno dalle crociate passò dalla Puglia et de ventura dait in una terra ue fuit Santu Bernardu de Claravalle…”. Bernardo inviò 150 monaci e 50 conversi…a Capu Abas (S. Maria di Corte) nel 1149 e raccomandò Gonario a papa Eugenio III. Rientrato in patria, Gonario lasciò il regno al figlio Barisone all’età di anni quaranta per seguire la chiamata del suo amico che lo voleva a Clairvaux. Nel tragitto verso la Francia, apprese della morte di Bernardo e visse alcuni anni da eremita in una grotta della Lunigiana. Nel 1154 si recò a Clairvaux ove morì in odore di santità. In molte chiese cistercensi si può vedere Gonario sotto il manto della Vergine insieme ad altri beati. Addirittura in Belgio, nell’abbazia di Notre Dame di Scoumont, vi è un quadro con simile immagine. Gonario è invocato nelle litanie dei Santi nella liturgia delle chiese sarde per ordine di Mons. D’Esquivel (1622). Le tracce dei Templari in Sardinia crediamo cominciassero proprio con Gonario. da: "SHARDANA I CUSTODI DEL TEMPO" .(Leonardo Melis ed. PTM 2008)

martedì 12 novembre 2019

RAZZISMOARCHEOBUONICO ...


#RAZZISMOARCHEOBUONICO ... in tempi in cui il RAZZISMO torna violentemente sulla scena italica, non dobbiamo pensare che questo sia diretto esclusivamente contro le persone di COLORE DIVERSO o di RELIGIONE DIVERSA .... o ... Noi in SARDINIA abbiamo altre forme di RAZZISMO molto più sottili e pericolose. Uno di questi è quello perpetrato da una decina d'anni da parte della categoria che noi chiamiamo bonariamente ARCHEOBUONICA. Ossia gli individui "Titolati" e appartenenti a un sistema di potere che risale ai tempi del MINCULPOP del secondo Ventennio del secolo scorso e che oggi come allora si avvale di un potere pubblico indiscutibile. Questo potere è esercitato in Sardinia e in altri luoghi d'italia, con prepotenza vera e propria. Una prepotenza che porta alcuni di questi signori a fare addirittura una CROCIATA contro coloro che hanno osato occuparsi di STORIA, DI LINGUE ANTICHE, DI SCIENZA DELL'ENERGIA DELLE PIETRE ... e via dicendo, non essendo allineati nè dotati di TITOLO CONFERITO DALLE AUTORITA'(?). Così a febbraio del 2019 essi attaccarono Leonardo Melis, Mauro Aresu e Corrado Malanga per aver osato parlare della loro scienza nel programma LINEA VERDE di RAI 1. Lo stesso ARCHEOBUONO della sovrintendenza di OLBIA, R.D. scrisse una lettera di protesta alla RAI criticando le loro scelte. Sempre R.D. non si lascia sfuggire occasione, se invitato in conferenza, di chiamare questi studiosi"DILETTANTI" e FANTARCHEOLOGI e di paragonarli ai seguaci della TERRA PIATTA, SCIE CHIMICHE E NOVAX.. e via dicendo e offendendo anche queste categorie di persone, che non hanno niente a che vedere con coloro che abbiamo nominato sopra. NON SAZI DI CIO', sempre ARCHEOBUONI della sovrintendenza di SASSARI e NUORO (di cui ABBIAMO NOMI E COGNOMI) mandano una MAIL DI DIFFIDA ALL'AMMINISTRAZIONE di una cittadella della GALLURA "SCONSIGLIANDOLI" dal' invitare in conferenza LEONARDO MELIS. Cosa che era già in atto con tanto di PROGRAMMI/INVITO e LOCANDINE, come mostrato dalla foto. con tanto di partecipazione di ASSESSORI della REGIONE e altri personaggi della POLITICA e della SOCIETà. - VERGOGNA! IO MI VERGOGNO da parte degli amici cittadini di ARZACHENA per questo ABUSO, per questa assurda prevaricazione verso chi già aspettava Leonardo per sentirlo parlare di POPOLI DEL MARE e di SHARDANA ..

giovedì 7 novembre 2019

ISIDE BRONZETTO SHARDANA. Lo strano caso di un BRONZETTO SARDO che ...


ISIDE BRONZETTO SHARDANA. Lo strano caso di un BRONZETTO SARDO che rappresenta ISIDE che allatta HORUS, datato naturalmente dagli ARCHEOBUONI in UNICA ETA' FENICIA, il fatidico 8° sec. a.C. Fu ritrovato nella città SHARDANA di THARROS e conservato nel museo archeo di Cagliari. Leonardo Melis nel suo nuovo libro scritto con l'amico Andrea di Lenardo, in libreria a fine anno,  ha scoperto che trattasi di BRONZETTO SARDO/ dei POPOLI DEL MARE della stessa età dei BRONZETTI della Madre con Bambino prodotti in Sardinia nella sola età che prende il nome da questi manufatti: L'ETA' del BRONZO! ---- Mentre gli ARCHEOBUONI,  quelli sopratutto della zona del capo di Sopra della Sardinia, continuano a girare per conferenze insultando e deridendo Leonardo e altri studiosi secondo loro  dei semplici DILETTANTI, se non addirittura dei COMPLOTTISTI o altro ... queste sono parole di un "famoso" soprintendente della Gallura che ha fatto della sua attività ben remunerata con i nostri soldi, un mezzo per screditare coloro che si azzardano a parlare di STORIA o LINGUISTICA, o peggio ancora di ARCHEOLOGIA, che non facciano parte del suo "entourage". Lui che ha un semplice dottorato in archeologia, quindi assolutamente digiuno di STORIA e LINGUISTICA  e .. diremmo anche in ARCHEOLOGIA STESSA. Egli eccelle unicamente in una scienza. il TURPILOQUIO E LA MALDICENZA . Famosa rimane la sua lettera alla direzione RAI 1 per protestare della presenza di Leonardo Melis  in una intervista quest'anno  a LINEA VERDE. A questo personaggio non può non aggiungersi il resto della compagnia di denigratori suoi compari piuttosto che colleghi. Come il sovrintendente, sempre del capo di Sopra (SS), che avvisa gli organizzatori di una conferenza di Leonardo Melis nel Nord Sardinia di recedere dalla decisione di far parlare in conferenza  sempre LEONARDO MELIS, "poiché trattasi di dilettante che con la storia non c'entra proprio"  ... BEH! Ai loro insulti e alla loro prepotenza Leonardo risponde portando nuove scoperte e documenti inediti di riprova sulla loro inefficienza e ignoranza storica. Sempre che un archeologo capisca  di Storia. Continuino pure a fare uso improprio delle conferenze a cui sono invitati da organizzatori convinti che la gente voglia ancora sentire questi personaggi che ci hanno ingannato per decenni. Screditando la loro stessa categoria di archeologi onesti e capaci, come tanti ne conosco e STIMO. LORO no; non meritano la stima di chi li ascolta e dovrebbero restare a casa a rodersi il fegato, poichè la GENTE non li segue e non gli crede più.

lunedì 14 ottobre 2019

#CittàNuragica” nel Grande Zimbabwe


#CittàNuragica” nel Grande Zimbabwe. “Il Re Salomone costruì pure una flotta in Asion Gaber, Che è vicino a Elat, in riva al Mar Rosso, in terra di Edom; e su quelle navi Hiram fece imbarcare i suoi marinai, esperti navigatori del mare. Essi insieme ai ministri di Salomone andarono a Ofir …” (I Re IX: 26-28). E ancora (in I Re X-22): “Il Re aveva n mare la Flotta di Tarsis insieme con le navi di Hiram; ogni tre anni la flotta di Tarsis portava oro, argento, avorio, scimmie e pavoni”. Del resto anche Ezechiele (Ezechiele: XXVII, 12-14) il profeta di Dio parla di Tarsis e fa riferimento allo stagno importato da questa località con le flotte di Tiro e aggiunge anche: “I figli di Dedan trafficavano con te: il commercio delle numerose coste era nelle tue mani, ti davano in paga corni d’avorio ed ebano...”. - La Flotta non la costruì affatto Salomone, al contrario la fornì, la Bibbia scrive, suo Suocero Hiram. Hiram, da non confondere con Hiram Abi l’architetto che costruì il tempio. Hiram era re di Tiro, una delle città sotto l’influenza dei Popoli del Mare come Byblos, Dor e altre città; come Akko (San Giovanni d’Acri dei templari), porto della TRIBU di DAN. Quindi la Flotta gliela diede Hiram fornita di marinai e attrezzature per i lunghi viaggi, come quello di Ofir ad esempio. Salomone mandò i suoi “servi”, ossia i Ministri, noi pensiamo di controllo e a garanzia. Possiamo immaginare le risate “sardoniche” dei marinai e comandanti nel vedere i poveri ministri con il … mal di mare! – Da: “Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’ Oriente” di Leonardo Melis&Andrea di Lenardo - Luxco Editions

sabato 12 ottobre 2019

#Achille ... Greco o Danao?


#Achille ... greco o danao? <<<Agamennone, costretto dall’ assemblea e dalle rivelazioni dell’indovino a restituire la sua schiava Criseide, figlia del sacerdote di Apollo, si ribella al vaticinio e dichiara che se proprio deve cedere la sua schiava egli si sarebbe preso quella di Akille, la bella Briseide. La risposta di Akille non si fa attendere e, sguainata la spada, si scaglia contro Agamennone apostrofandolo non certo da subalterno al re dei re. “faccia di cane, uomo imbelle e avvinazzato, tu ti appropri di gran parte del bottino ogni qualvolta saccheggiamo una città, restando al sicuro nell’accampamento, ma sono io che conquisto le città. Tu ti glorifichi solo della tua tracotanza”. Poi aggiunge avvicinandosi pericolosamente al re: “Qui tu comandi e rapini gli altri, senza che alcuno si ribelli per timore forse del tuo titolo ma ascolta cosa ti dico: quando Ettore farà massacro degli Akei e i Teucri entreranno nella’accampamento, allora chiederai agli Dei aiuto e invocherai il ritorno del più valoroso dei combattenti: Akille!” Detto ciò rinfodera la spada e si ritira nelle sue tende insieme ai suoi uomini. Ora, i racconti di Omero parlano di una spedizione fatta dalle città greche comandate dal re della città più potente dell’Ellade. Se così fosse, i generali se pur grandi guerrieri, avrebbero dovuto obbedienza al re designato come comandante supremo. Ma Akille di questo non tiene affatto conto e si ritira con i suoi uomini, abbandonando il campo di battaglia. Un comportamento per noi inspiegabile. Ma la spiegazione è semplice: Akille non era un militare di una nazione o stato; era invece un mercenario fedele al contratto fino a quando non ritiene che il “datore di lavoro” non rispetta i termini dell’accordo, e se ne va.>> da: "I Popoli del Mare - dal Mediterraneo all'Oriente" di Leonardo Melis & Andrea di Lenardo - Luxco Editions

venerdì 4 ottobre 2019

#SCRITTURA ALFABETICA INVENZIONE DEI POPOLI DEL MARE


#LeonardWoolley. Il quale soleva dire (e scrivere) <<“L’espansione marinara dei Fenici/Kananei fu dovuta all’ installazione degli Asiani nei territori della Fenicia stessa intorno al 1200 a.C., lo stesso periodo, quindi, dell’ultima invasione dei Popoli del Mare che ne avevano occupato i porti”. E ancora: “I Popoli del Mare regalarono ai loro compagni Kananei il segreto della Porpora, della Navigazione e della Scrittura! Quindi lo avranno capito gli amici lettori: la Scrittura Alfabetica fu un’invenzione dei Popoli del Mare; nessuno di loro escluso. Facciamo quindi che ognuno di noi che pensava, anche in buona fede, di dare al suo popolo di appartenenza questo primato, si scordi di questo pensando che un primato condivisibile con gli altri fratelli è ancora più bello. Consigliamo quindi ai nostri amici e conterranei Sardi di lasciar perdere storielle che stanno nascendo come il primato appartenuto ai Sardi perché qualcuno, dopo secoli di silenzio sulla storia della nostra Isola, sta facendo una gara con chi dichiara che i Sardi abbiano dato la Civiltà, la Scrittura ecc … al mondo! Lo diciamo anche ai nostri amici Albanesi, anch’essi figli di Danae, lasciate perdere la primogenitura della storia e della lingua “che avrebbe dato origini alla Civiltà e alla Lingua dei popoli del Mediterraneo intero”. Così non è; semplicemente perché i figli di Danae erano Pelasgi/Popoli del Mare. Quindi fratelli; non Padri di qualcuno. Così vale per Etruschi; così è per Romani, greci e soprattutto Fenici! Che, oltre al fatto di non aver inventato affatto tutto quanto gli è attribuito, non hanno creato manco … se stessi. Nel senso che loro stessi furono un’invenzione dei Greci. I Greci, che nascevano (solo) nel 8° sec. a.C. Vedevano queste navi sfrecciare davanti alle loro terre e, non sapendo di chi si trattasse, li chiamarono “Pellerossa”, Fenici appunto! Niente Scrittura Fenicia quindi, ma scrittura che “i popoli del Mare donarono ai loro compagni Kananei”, dopo la Grande Invasione del 1200 a.C. >> - dal Nuovo libro scritto a 4 mani con l'amico Andrea di Lenardo per la Luxco Editions di imminente uscita ... (Leonardo Melis)

martedì 24 settembre 2019

Ai Lettori. A chi già conosce Leonardo Melis e a chi perviene ora alla lettura dell’Epopea dei Popoli del Mare





Ai Lettori. A chi già conosce Leonardo Melis e a chi perviene ora alla lettura dell’Epopea dei Popoli del Mare; Epopea ripresa in questo Millennio proprio da Leonardo e a cui molti oggi arrivano gloriandosi di “primati” che tali non sono affatto. A tutti voi dedico questo nuovo scritto che pubblico insieme a un amico di penna come Andrea di Lenardo. Chiarisco che userò un Plurale di prassi, non Majestatis, solo un Pluralis Modestiae, come ho sempre fatto in passato. Spero di non suscitare ancora delle critiche per questo, anche se so bene che tali critiche arriveranno dai soliti noti. Da coloro cioè che io chiamo amorevolmente Archeobuoni. Tale aggettivo non sta a indicare gli Archeologi, che stimo per la loro professione, ma i cosi detti Barones di Sovrintendenze e Cattedre varie. Gente di una presunzione inaudita, che si è arrogata il diritto di scrivere la Storia negli ultimi decenni. Un diritto che loro non spetta, non essendo degli storici, ma semplicemente dei “buoni archeologi”. Ove le virgole sono d’obbligo alle volte. Bando però alle polemiche che non faranno parte necessariamente di quanto si va a scrivere. Scriveremo in quest’opera di un periodo importante dell’Epopea vissuta dai Popoli del Mare tra la fine del 2° Millennio a.C. e l’inizio del 1° Millennio a.C. Quel periodo denominato della Grande Invasione (1200 a.C.) e la fine del Medio Evo Buio (800 a.C. circa).

mercoledì 11 settembre 2019

Popoli del Mare dal Mediterraneo all'Oriente


#LaBibbia, pur riscritta dopo l’esilio di Babilonia da Esdra della tribù di Juda “pro Domo sua”, ci da molte informazioni su “la tribù perduta di Dan”.. In Judici leggiamo di un generale Shardana, Sisara, che teneva le tribù ebraiche sottomesse. Quando Deborah riuscì a formare una coalizione per combatterlo e sconfiggerlo grazie alla inondazione di un torrente, grande è il suo lamento “Perché Dan sta sulle navi e non partecipa” e “Aser sta per conto suo nei suoi porti”. In pratica ci sta raccontando che vi era un Generale Shardana in grado di sottomettere le tribù ebraiche per 20 anni con 5000 uomini e 900 carri ferrati. Ci sta però dicendo anche che Dan e Aser non partecipano alla battaglia e che essi stanno sulle loro navi. Dan aveva fama di popolo guerriero e spesso si scontrò con i popoli confinanti. Fra questi i terribili Assiri, che riuscirono a battere con una coalizione di tribù del regno del Nord e con la Siria. Cinquemila Shardana della Tribù di Dan furono anche Guardia Reale durante il regno di Sargon II e di Sennacherib. Uno dei loro generali alla corte assira aveva un nome ancora oggi presente in Sardinia: Shema. Di questo fatto abbiamo addirittura le prove in Sardinia: tre bronzetti, forse di più con soldati mercenari shardana con divisa assira. Un estratto da un capitolo del nuovo libro scritto con L'amico Andrea Di Lenardo II. Libro che sarà pubblicato quest'anno da: Luxco-Editions

domenica 25 agosto 2019

giovedì 8 agosto 2019

#DJED, o ZED o DJEDU ...Egizio, solo Egizio .. o...?


#DJED, o ZED o DJEDU ...Egizio, solo Egizio .. o...? Era il 2007, eravamo da tempo in EGITTO e scrivevamo "SHARDANA i CUSTODI del TEMPO" ... <<Lo Djed. Una torre per parlare con il cielo. <Qualche mese fa ho avuto il piacere di parlare ancora al telefono con una persona stupenda che risponde al nome di Mario Pincherle. Persona che io considero un maestro, non foss’altro che per la sua scoperta della bussola istallata nelle navi “fenicie”, identica a quella da me scoperta sulle navi shardana (che poi è la stessa cosa). A casa sua c’erano in visita una coppia di amici comuni che amano al mia Isola quanto la loro bella terra ai piedi delle Alpi, vicino al Santuario della madonna Nera di Oroppa. Due persone innamorate delle mie ricerche e dei libri di Mario Pincherle. Parlammo di Popoli del Mare, Sargon e naturalmente della sua scoperta all’interno della Grande Piramide: lo Djed. Fatto sta che, al loro arrivo in Sardinia, i miei due amici mi portarono un regalo gradito: “Guglielmo Marconi”, uno dei numerosi libri pubblicati da Mario Pincherle. Il sottotitolo la dice lunga sul contenuto: “Lo Zed, antenna radio per l’Aldilà”. Al solito, molte delle conferme che mi aspettavo sono espresse in maniera chiara e scientificamente precisa.> Esistono diversi tipi di Djed e con numero diverso di “piani” i cerchi che lo fanno somigliare a uno di quegli aggeggi elettrici che mi pare si chiamino accumulatori o generatori o… Pincherle sostiene che ogni livello o cerchio corrisponde a un’Era storica dell’Umanità. • I primi due si perdono nella notte dei tempi. • Il terzo fu aggiunto alla nascita di Krisnha. • Il quarto alla nascita di Sargon. • Il quinto alla nascita di Jesus. In Egitto troviamo lo Djed in ogni rappresentazione, sia geroglifica che nelle scene dei bassorilievi delle pitture dei templi. Lo vediamo sorreggere delle “lampade” a Dendera. Lo troviamo “avvitato” ad altre lampade in altro. Lo abbiamo trovato addirittura in… Sardinia! Naturalmente è inutile andare a vederlo nel museo archeologico di Cagliari, dove dovrebbe trovarsi esposto in bella mostra… invece, al pari di centinaia di altri oggetti definiti “egittizzanti” (ma per noi sono Egizi e basta), quali scarabei con cartigli dei faraoni Ramessu Ii, AmenopheIII, Tothmose III…statuine di Hator e di Horus e addirittura l’Occhio di Horus… è letteralmente scomparso.>> la bella sorpresa è che noi ne scoprimmo uno in pietra, alto più di un metro in un museo archeologico, buttato in un angolo come "avanzi di scavo". Si uno DJED in SARDINIA, anzi DUE DJED!

martedì 30 luglio 2019

#ARCHEOLOGO? Leonardo non ha mai affermato di esserlo!


#ARCHEOLOGO? Leonardo non ha mai affermato di esserlo e non ci tiene affatto, essendo ben altro e rispettando chi pratica questa attività con tanto di "Paperi" o Carta probante. Non rispettando affatto invece la categoria di ARCHEOBUONI e ARCHEOBIMBI  che insieme ai BARONES universitari arrivano a creare Gruppi e Blogs ad hoc per contestare (ancora oggi dopo mesi dalla trasmissione della Rai) il fatto che un ignaro e poco professionale tecnico della TV scrivesse nel "sottopancia" dell'intervista di Leonardo alla RAI avesse scritto "LEONARDO MELIS SCRITTORE e... ARCHEOLOGO" ... euh! Ancora oggi a discuterne e a imprecare contro Leonardo persino nel gruppo ufficiale, udite udite, di Confederazione Italiana Archeologi (CIA). A parte il nome poco bene augurante e vagamente ... sospetto... beh! Ma questi ARCHEOETC..  non hanno altro da fare? O se proprio vogliono  contestare Leonardo Melis, perchè non vengono alle sue conferenze a .. CONTESTARLO?  E perchè questi incontri che dicono voler fare ultimamente  fra "Archeologia ufficiale" e... "quelli che non" non li organizzano di volta in volta con uno di loro VS Leonardo Melis? ..---------- Signori Archeobuoni, Barones .. tralasciando gli Archeobimbi che attaccano per una carezza fatta dai loro maestri, la volete capire o no che a LEONARDO MELIS non gliene può fregar di meno di essere chiamato "archeologo", siete i soli a non averlo capito?

martedì 9 luglio 2019

#STORIAdeiSARDI una storia di SCONFITTE?


#STORIAdeiSARDI una storia di SCONFITTE? Stando agli scritti e alle poche CELEBRAZIONI di BATALLAS e di OKIDROXOS vari parrebbe proprio così! I SARDI celebrano le loro sconfitte, ignorando le vittorie che pure ci sono state eccome! Da: "SHARDANA ANTICHI RE del MARE" <<Dopo la sconfitta del Visconte Guglielmo III di Narbonne, il presuntuoso nobile che ebbe la fortuna di ereditare il titolo di Judike di Arbaree, dopo la scomparsa della famiglia di Leonora e Mariano IV per la peste e dopo l’assassinio del grande Ugone III Judike e prima ancora corsaro e templare, arrivò un periodo di caos nel Judikato e nella Sardinia intera. Nel caso dell'elezione a JUDIKE diel Narbonne, si trattava del parente più prossimo del Judikato, essendo nipote di Leonora e figlio della sorella Beatrice e di Guglielmo II Aymerich. Noi intanto non siamo d’accordo con coloro che spacciano la battaglia de S’Okidroxu (la mattanza) con l’ultima resistenza dei Sardi alla dominazione spagnola. Si trattava infatti di una guerra fra Spagnoli di Martino il giovane contro il Visconte, che aveva aspirazioni anche al regno di Francia. Sardi erano schierati dall’ una e dall’ altra parte. Come mercenari nell’ esercito spagnolo e come soldati arruolati insieme a Francesi, Liguri, veneziani, Lombardi etc. nelle fila degli Arborea. Prova ne sia che il Visconte, dopo questa battaglia, non si ritira nelle mura possenti di Oristano, ma parte per la Francia, dimenticandosi completamente della Sardinia, salvo poi tornare e accordarsi con gli Spagnoli e vendere il Judicato ad Alfonso V il Magnanimo re di Aragona per 100.000 fiorini d’oro il 17/agosto 1420.>> --- E le vittorie? Ci sono state eccome! Ricordiamo quella delle città SHARDANA nel 540 a.C. contro l'esercito di 80.000 uomini di MALKO e in seguito contro Asdrubale e altri generali Cartaginesi ... Ma per restare al periodo JUDIKALE... Riportiamo quella sublime di LEONARDO ALAGON contro i soliti SPAGNOLI. Da: "SHARDANA I POPOLI DEL MARE": << “La vigilia della battaglia, non fidandosi delle milizie sarde ai suoi ordini, il visconte di Sanluri le aveva disposte in prima fila, seguite dalle truppe aragonesi e dalla cavalleria. E furono proprio queste milizie a rendere più completa la disfatta, poiché, al grido di Arborea, Arborea! E alla vista dei gloriosi stendardi dell’albero sradicato, disertarono e, unitesi alle schiere dell’Alagon, rivolsero le armi contro gli Aragonesi. Nello scontro cadde il visconte di Sanluri e molti comandanti. Il viceré, che non aveva partecipato alla battaglia, fece appena in tempo a sfuggire alla cattura e rifugiarsi in Cagliari.” Leonardo Alagon, rivolto ai suoi uomini disse: “Domani ascolteremo messa in Bonaria>> SARDI alziamo la testa! basta commiserarsi! CELEBRIAMO LE VITTORIE e non le SCONFITTE!

sabato 29 giugno 2019

#PINTADERAS e Gli altri Calendari OTTAGONALI delle FESTE.




#PINTADERAS e Gli altri Calendari OTTAGONALI delle FESTE.In edizione E. BOOK - https://www.amazon.it/dp/B00DQASJN6/ref=dp-kindle-redirect?_encoding=UTF8&btkr=1 <<Già dal tempo dei Sumeri, il popolo a cui si attribuisce la nascita della Civiltà, la “Ruota” era presente e tenuta in grande considerazione e sacralità. Nella figura sotto vediamo dei sacerdoti che osservano con attenzione e reverenza una Ruota che pare dipendere da un congegno manovrato da un Dio che ha le caratteristiche di Enki o, secondo noi, di NIN.GISH.ZIDHA suo figlio, da noi considerato lo stesso Enoch-Toth-Ermete. Vediamo poi perché. Se è vero, come da noi sempre sostenuto e ora anche da altri, che i Shardana “uscirono da Ur”, l’origine della Ruota sumerica dovrebbe avere (almeno) 5-6000 anni. Di certo vi è che la sua diffusione nel mondo è a questo punto più comprensibile, vista l’epopea dei PdM (Popoli del Mare) da noi ormai ampiamente documentata con diversi libri e altre pubblicazioni di atti in Sardinia, Italia e all’Estero. Oltre che in articoli di giornali specializzati. Tali e tanti sono i calendari-ruota che faremo prima ad elencarne le immagini a fianco. Alcune sono Pintaderas di diverse culture anche extraeuropee. Altre sono ruote di popolazioni anche oltreoceano. Naturalmente tantissime sarde.>> Da: "SHARDANA i Calcolatori del Tempo" (Leonardo Melis 2008) anche su. https://www.amazon.it/Shardana-i-Calcolatori-del-Tempo-ebook/dp/B00DQASJN6 —

mercoledì 26 giugno 2019

#MONTEPRAMA ..E.BOOK. DOSSIER



#MONTEPRAMA .. da https://www.amazon.it/SHARDANA-Dossier-Prama-Shardana-Bibbia-ebook/dp/B00GKGWNJY <<....Ancora Giuseppe Marongiu firma l’articolo del 22 giugno/ 2005 con le interviste a Enrico Atzeni (Doc. n. 12), il quale racconta l’esperienza del sopralluogo nell’ Aprile del 1974 insieme al suo “maestro” Giovanni Lilliu accademico dei Lincei e scopritore del nuraghe di Barumini. Atzeni racconta che la sera una pioggia insistente cadeva sulle loro teste accompagnata da fulmini e saette. Lilliu commentava “il cielo si è adirato con noi per questa scoperta”. Atzeni continua con l’intervista: - “Ci sono due teorie diverse. Una fa capo a Lilliu e data le statue tra il 9° e l’8° secolo a.C. L’altra, sostenuta da archeologi come Carlo Tronchetti, parla del periodo che va dal 8° al 7° sec. Tronchetti avvicina la produzione alla Sardegna già meta dei Punici” – Atzeni aggiunge poi una frase dal significato misterioso: - “… mancano molti tasselli per leggere la realtà del tardo nuragico: dalla fine dei nuraghi ai Punici c’è un vuoto di sapere”. Doc. n. 11 e Doc. n. 12 Ma, aggiungiamo noi, è il periodo riguardante i famigerati Fenici? Oppure…? No, non ci crediamo che si mettano in discussione i Fenici! Chi allora? Chi era in Sardinia “dalla fine dei nuraghi ai Punici”? A loro apparterrebbero le statue leggendo i commenti degli archeologi.>> Da: "SHARDANA la BIBBIA degli URIM" e anche in E.BOOK su

sabato 22 giugno 2019

#MONTEPRAMA LOS GIGANTES SHARDANA de 3.300 ANOS!


#MONTEPRAMA LOS GIGANTES SHARDANA de 3.300 ANOS! Insomma ci voleva una TV SPAGNOLA perchè le nostre TV si interessassero di questo e attribuissero finalmente un nome alle STATUE DI MONT'E PRAMA! Praticamente quanto gli Spagnoli hanno letto su "SHARDANA I POPOLI DEL MARE".. O se preferite "SARDANAS LOS PUEBLOS DEL MAR" - Ove Leonardo Melis sostiene già dal 2002 che le STATUE SONO SHARDANA del XIII sec. a.C. o giù di lì ... Insomma, continua la FARSA e l'ostracismo nei confronti di chi ha PER PRIMO scritto nuovamente e esaurientemente sui POPOLI DEL MARE e sui SHARDANA in particolare. GRACIAS ESPANA!

lunedì 17 giugno 2019

#SRDN ossia SARDANA. Tre documenti


#SRDN ossia SARDANA, pur se gli ARCHEOBUONI insistono nel dire che non vi è alcuna prova che i SRDN nominati e rappresentati dagli Egizi siano niente altro che i SARDANA abitanti la SARDINIA, esistono TRE DOCUMENTI che lo provano senza alcun dubbio:
- IL PRIMO è la terza scritta nella STELE DI NORA, che naturalmente si vuole tradurre con: "IN SARDEGNA" e non solo da parte degli ARCHEOBUONI, ma anche da parte di alcuni studiosi e appassionati attuali.. di cui non facciamo i nomi per (quasi) rispetto.
- IL SECONDO è questo del video,scoperto da Leonardo Melis su segnalazione di un amico che volle mantenere l'anonimato e che lo rintracciò negli scavi fatti dalla Sovrintendenza al nuraghe ALVU. Reca, insieme ad altra scritta in SINAITICO, La parola . SRDN scritta da sinistra verso destra e con la "SIN" rovesciata: "M".
- IL TERZO conferma gli altri due e fu una scoperta fatta dal padre dell'archeologia sarda: il Canonico SPANU. Egli al riprese da uno studio del Gen. ALBERTO della MARMORA, il quale riportava il grafico della statua che i SARDI portarono al santuario di Apollo a DELFI. La statua riportava alla base la scritta AB SRDN. questa frase, identica a quella riportata sulal stele di NORA, essi la tradussero ambedue in "AB SARDAN" o se volete BABAI SARDANA ... il babbo SARDANA di Greci ed Etruschi e il SARDUS PATER dei Romani.
Questa scoperta è riportata nella NUOVA EDIZIONE di "SHARDANA i Popoli del Mare" in uscita nelle librerie prima dell'autunno.

giovedì 13 giugno 2019

#SHARDANA i Popoli del Mare, quando il libro era in testa alle


#SHARDANA i Popoli del Mare, quando il libro era in testa alle classifiche di vendita ed era un BEST SELLER anche per i giornali sardi .. come l'Unione. Chiaramente siamo ai primi del millennio e ancora l'Unione non aveva decretato L'OSTRACISMO a LEONARDO MELIS. Allora perchè un giornale dei SARDI bandì uno degli autori forse più indisciplinato e controcorrente, ma sicuramente che fa NOTIZIA e AUDIENCE (e lettura)? Accadde tutto verso il 2006, quando un direttore della sezione cultura del giornale, prese male la protesta di Leonardo, il quale criticava la pubblicazione di una recensione di un libro con foto di sua proprietà (di Leonardo) e peggio ancora dopo che, sempre Leonardo, minacciò querelle per un programma della TV associata al giornale che sempre conteneva foto di proprietà di Leonardo. Si trattava di un programma sui .... SHARDANA! Ora a quel tempo NESSUNO sapeva e tanto meno scriveva di questo tema storico dopo 35 anni dal Carta Raspi che molti ancora oggi non conoscono nemmeno. La TV regionale invitò ogni razza di "studiosi" o presunti tali usando per il programma anche alcuni disegni di Leonardo (Melis).... La domanda sorge spontanea: perchè L'UNIONE e VIDEOLINA ancora oggi disdegnano e ignorano anche l'esistenza dei libri di Leonardo (Melis) ''Il quale sappiamo che è intervistato da RIVISTE DI SETTORE ANCHE ESTERE E persino dalla RAI ...Con una pagina persino su WIKIPEDIA... Perchè? Poi si dice che I SARDI sono TIRRIOSI ... (Leonardo Melis scrittore ... Sardo)

venerdì 7 giugno 2019

#STATUEMONTEPRAMA. Un’intervista fatta da


#STATUEMONTEPRAMA. Un’intervista fatta da Maria Obinu all’onnipresente archeologo oristanese Momo Zucca (23/06/2005 ?) (Doc. n. 13). Zucca parla di tombe, entro le quali furono trovati i frammenti di statue, traendo in inganno gli studiosi sul significato stesso delle statue. L’archeologo conferma anche il ritrovamento del famoso scarabeo citato da Nicosia. “Uno scaraboide in osso, un pseudo hyksos, molto simile a quelli egiziani databili al XVII sec. a.C.”. Ecco, quando i nostri studiosi si esprimono in questo modo non riusciamo più a seguirli. Cosa significa? Che lo scarabeo di tipo hyksos sarebbe opera di un artigiano del VIII sec. che si ispirò a uno scarabeo di un’altra cultura lontana migliaia di km e più antica di mille anni?.. Chi era questo genio?. Oltretutto da studi effettuati recentemente a quando scriviamo (2012), lo Scarabeo risulta essere in steatite e non in osso! Alla faccia della precisione scientifica dei nostri puntigliosi archeobuoni. Gli studi a cui ci riferiamo portano anche una datazione dello scarabeo: Nuovo Regno, vale a dire un tempo non posteriore al XII sec. a.C. … E noi che avevamo detto? >> Statue di Monti Prama. Dossier Shardana - La Bibbia degli Urim Anche in E.BOOK su AMAZON: https://www.amazon.com/SHARDANA-Dossier-Shardana-Bibbia-Italian-ebook/dp/B00GKGWNJY