venerdì 24 dicembre 2021

SARGON DI AKKAD Romolo/Sargon (PERSEO, MOSE, IFICLE, PARIDE…. etc)






 SARGON DI AKKAD Romolo/Sargon (PERSEO, MOSE, IFICLE, PARIDE…. etc) SARGON DI AKKAD Il personaggio, che secondo Virgilio doveva essere un discendente o addirittura “nipote” di Enea, altri non era che la prosecuzione del mito del capostipite dei Popoli del Mare o Urim che dir si voglia: Sargon di Akkad. Se prendiamo da uno dei nostri libri pubblicati in questi vent’anni di “carriera”: Sargon di Akkad e le Origini di Roma (Da: “Shardana i Principi di Dan” di Leonardo Melis ed. PTM 2005) Il mito di Romolo e di Sargon. Un fatto curioso che accomuna tutte le maggiori Civiltà del passato è l’origine attribuita a un “Salvato dalle acque” o “Esposto” (per “esposto” s’intende il bimbo abbandonato sulla cima di un monte o sulla riva di un fiume importante, come il Nilo, l’Eufrate, il Tevere…). Accadde ai Greci con Perseo, Dioniso, Edipo, Anfione, Zeto e Telefo, Dioniso, accadde a Ciro il Grande, a Paride-Alessandro, agli Egizi con Osiride, ai Romani con Romolo, agli Ebrei con Mose… ma il primo fu, con ogni probabilità, Sargon di Akkad, primo imperatore della storia, da cui gli altri presero sicuramente. La storia dei gemelli (inizialmente fu solo Romolo) è troppo simile a quella di Sargon, per escludere la comune origine. Inoltre appare certo già dal nome che Romolo fosse etrusco, quindi appartenente ai Popoli del Mare (Thursa, in questo caso) e discendente della gente di Sargon. Rom-ulus: ulus = fondatore di città (Roma), quindi non fu lui a dare il nome alla città, bensì il contrario. Rom-ulus significa, letteralmente, fondatore della città di Roma. Vediamo quanto hanno in comune le due leggende, collegandole poi ad altre, anch’esse derivate dalla prima (quella di Sargon). • I genitori: La madre di Sargon era una vestale del tempio, Il padre era un Dio. Romolo era figlio della vestale Rea Silvia e del Dio Marte. • L’abbandono: Sargon fu affidato alla corrente del fiume (l’Eufrate) all’interno di una cesta di vimini cosparsa di Bitume. Romolo fu affidato alla corrente del fiume (Tevere) all’interno di una cesta di vimini. • I genitori adottivi: Sargon fu salvato e allevato dal portatore d’acqua AKKI. Romolo fu salvato e allevato da AKKA (Larentia) la meretrice (lupa). • La vendetta: Sargon diventa re uccidendo l’usurpatore (Lugalzaggisi). Romolo diventa re uccidendo l’usurpatore (Amulio, lo zio di sua madre Rea Silvia). • Il trionfo: Sargon dopo la fuga con amici fidati, la guerriglia e l’uccisione dell’usurpatore, diventa re. Romolo dopo, la macchia, la guerriglia, la vittoria e l’uccisione di Amulio, diventa re. Sargon, abbiamo detto essere colui che diede origini a questa leggenda dei “salvati dalle acque e dei figli di una vergine e di un Dio. Prima di Romolo però vi furono altri fondatori di nazioni che copiarono da Sargon stesso. Li vediamo. Ciro, figlio di un nobile persiano e di una principessa, Mandane, figlia di Astiage re dei Medi e della sorella di Creso re di Sardi. Un oracolo aveva predetto che un figlio di Mandane avrebbe regnato su tutta l’Asia. Astiage diede ordine di uccidere il nipote e incaricò un suo servo, Arpage. Questi lo consegnò a un pastore che lo fece allevare da sua moglie Cino, che significa cagna o lupa. Diventato adulto… e la storia (di Sargon) si ripete. Con Ciro possiamo ricordare, non necessariamente in ordine cronologico: Questo avviene per parecchi altri eroi eponimi, come Perseo per la Grecia, Romolo (e Remo, aggiunto dopo) per Roma; poi: Dioniso, Edipo, Anfione, Zeto e Telefo, Dioniso, accadde a Ciro il Grande, a Paride-Alessandro, agli Egizi con Osiride. Senza scordarci del biblico Mose, il “salvato dalle acque” per eccellenza. di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright NATALE con un libro di LEONARDO e dei SHARDANA …POPOLI del MARE

mercoledì 1 dicembre 2021

SISARA EROE SHARDANA in ISRAEL - strumentalizzato



                           


SISARAEROESHARDANA in ISRAEL. ultimamente abbiamo notato un'altra categoria di oppositori alla nostra rivalutazione della STORIA SARDAeSARDANA, dopo quella degli ARCHEOBUONI ormai sconfitti. Una categoria che cerca di infangare i Miti risorti della nostra Storia rivalutata da chi come il sottoscritto ha girato il mondo per cercare le prove concrete dell'esistenza di un popolo stimato almeno da 4000 anni dai grandi imperi della storia. Così abbiamo scoperto un articolo su SISARA trasformato, non sappiamo da chi, in SOLDATO MODERNO STUPRATORE DELLA SUA ASSSASSINA. Noi spieghiamo invece cosa racconta in verità la Bibbia. <<”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, N.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.... In quel tempo era Judice in Israele Deborah... giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim... Deborah andò con Barak in Qadesh, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. << La Bibbia cita Aroset Goim come residenza di Sisara e dei suoi soldati. Questo spiegherebbe perché la città risulta abbandonata e non saccheggiata. La sconfitta di Sisara avvenne altrove, il suo esercito fu annientato e, probabilmente, i superstiti si rifugiarono presso le tribù amiche di Dan e Aser e non tornarono mai ad Haroset Goim. I Popoli del Mare irruppero in Asia Minore tutto devastando e destabilizzando i potentati e le roccaforti dei sovrani dell’età del bronzo. Da Ugarit a Sidone, Tiro, Biblos, Athusa … tutto fu cancellato. In Palestina fu identico scenario, la stessa Jerico fu rasa al suolo dalle truppe dei P.d.M. (ci dispiace per le “Trombe” di Josueh). Anche Qadesh e con essa Megiddo e altre fortezze furono conquistate. Questa sorte non riguardò, evidentemente, Haroset Goim, dove erano insediati mercenari Shardana. L’apparato militare descritto dalla Bibbia ci fa pensare a una guarnigione ben attrezzata e, probabilmente, rifornita da un grande sovrano: il faraone. Come per Atene in Grecia, così per Aroset Goim, i P.d.M. concessero l’onore delle armi e la fortezza fu risparmiata. I mercenari shardana ormai indipendenti (e senza stipendio), si diedero subito da fare per trovare un altro datore di lavoro e lo trovarono abbastanza facilmente, a quanto ci racconta la Bibbia.>>. (Da: Shardana i Principi di Dan) Il “Datore di lavoro” era un principe kananeo, dice la Bibbia. Kananèo di dove, di quale città? Noi ci ricordiamo di una città, Lais, che cambiò il nome in Città di Dan. Da queste parti sono stati trovati numerosi reperti che confermano la presenza dei Shardana: statue, steli, scritte…La città non è distante dal mare. Pensiamo però che Jabin potesse benissimo essere un principe di Tiro o Sidone o qualsiasi altra delle città erroneamente chiamate “fenicie”. Sappiamo ormai che le città kananèe e le città del regno cosiddetto di Israele erano composte da Kananei mischiatisi ai Popoli del Mare arrivati con l’invasione del 1200. Insomma, Sisara e i suoi, Jabin stesso, erano sempre “loro”. Come lo erano quelli di Dan e di Aser. Logico che non intervenissero nella battaglia contro Sisara. La “Travolgente vittoria” cantata da Deborah ha avuto bisogno dell’intervento Divino per essere giustificata. Stiamo infatti parlando di un esercito, quello di Sisara, composto da professionisti che avevano militato per i faraoni d’Egitto. Sappiamo anche che era quanto di meglio si trovava in fatto di soldati di professione. Erano cinquemila ed erano dotati di 900 carri ferrati. In pratica un intero reparto di “panzer”. Pur se Deborah aveva raccolto circa 20.000 uomini, si trattava di contadini e pastori delle montagne, già terrorizzati dalle precedenti scorrerie di Sisara. Questi soldati dovevano fare impressione su chi li osservava da vicino. Armati delle tipiche corazze in bronzo lucente, elmi cornuti, scudi torchiati e spadoni del tipo illustrato nelle pareti di Medinet Abu e ritrovate in sardinia nella “Tomba dei Principi” a S. Iroxi, presso Cagliari, ove sono esposte nel Museo Archeologico. Sono quelle della foto a fianco. E in più avevano una folta capigliatura … rossa! Di quel rosso o biondo fulvo tipico dei Popoli del Mare. Del rosso Mose, del rosso Juseppe, o del biondo Achille, il biondo Menelao, il rosso David .. i rossi Daniti…i rossi Cananei. La Verità, quella vera, è quella che voi state certamente aspettando, chi per sincero piacere della conoscenza, chi invece per cogliere noi in fallo per qualche strafalcione che scriveremo. Mentre però crediamo di avere per ora accontentato quasi sempre i primi, ci doliamo per aver deluso i secondi. O forse non ce ne doliamo affatto. La Verità è che, per una di quelle sventurate avversità che spesso nella storia hanno sconfitto grandi condottieri e dato la vittoria a generali di scarso valore, ventura volle che Sisara fosse sconfitto. Una di quelle avversità piombò infatti come un fiume in piena sugli uomini di Sisara. Anzi era proprio un torrente (il Kison) in piena gonfiato oltremisura da un autentico uragano che si scatenò durante la battaglia. Un torrente di montagna che travolse i carri e li rese inservibili per il combattimento. A quel punto gli uomini di Sisara, pur valorosi, si trovarono uno contro cinque. Cinquemila contro ventiquattromila per essere precisi. La conclusione è ancora più amara, per la fine che fece Sisara, tradito dalla moglie di un suo amico che violò la più sacra delle regole: quella dell’Ospitalità. Una regola che Sisara, uno Shardana, credeva inviolabile. Questa regola fu invece violata da una “benedetta fra tutte le donne”, come la Bibbia definisce Jaele, moglie di Eber il kenita amico di Sisara. Questa poco affidabile signora accolse Sisara che cercava scampo al massacro e lo avvolse in una coperta dopo avergli offerto una ciotola di latte (segno della sacra ospitalità). Quando Sisara, sentendosi al sicuro, si addormentò, la brava Jaele, prese un martello e un picchetto della tenda e glielo piantò nella tempia. La beffa più grande è che la Bibbia si cura di annotare che “Vi era pace tra Jabin e Eber il kenita”. Un tradimento della peggior specie! Oltretutto Jaele non era ebrea e non aveva alcun motivo, se non il tradimento, per uccidere l’amico del marito. Dal cantico di Deborah si intuisce il tradimento e l’azione malvagia anche se parzialmente mascherata dalle lodi: “A chi chiedeva il latte, in un piatto principesco presentò la panna. Ma la sinistra impugnò il piolo, la sua destra il martello da fabbro” Quanto aggiunge dopo il Testo ci piace ancora meno: “Affacciata alla finestra la madre di Sisara sospirava: perché tarda a venire il suo carro? Una sua ancella risponde: Certo raccolgono e dividono la preda, una fanciulla, due fanciulle per ogni guerriero… un vestito, due vestiti per Sisara...” il Cantico quindi aggiunge: “Così periscano tutti i tuoi nemici o Signore!” Quasi compiacendosi del dolore della Madre di Sisara>>



 



Il nuovo Libro di Leonardo Melis | I Popoli del Mare: Dal Mediterraneo all’Oriente


I Popoli del Mare: Dal Mediterraneo all’Oriente Scriviamo in quest’opera di un periodo importante dell’Epopea vissuta dai Popoli del Mare tra la fine del 2° Millennio a.C. e l’inizio del 1° Millennio a.C. Quel periodo denominato della Grande Invasione (1200 a.C.) e la fine del Medio Evo Antico (800 a.C. circa). Un periodo spesso ricordato dai Greci e dal quale loro usciranno, come altre Civiltà, per cominciare la loro Storia denominata Classica. Il Mediterraneo sarà nuovamente attivo e protagonista. Pur se, proprio a causa dei Greci e della loro “giovane vita”, sarà interpretato come nuova Civiltà dovuta soprattutto a loro e a un popolo, ancora da loro, denominato “Fenicio”. Questo termine, frutto della “ignoranza storica” di un popolo pervenuto in Grecia da altri lidi, entrò anche nella terminologia storica del Mediterraneo ereditato dai Romani, che non erano certo meno “Ignoranti storicamente” dei Greci stessi. Aggiungiamo il fatto che in epoca di un Ventennio dell’Era moderna che glorificava le origini di Roma, “grazie” a un famigerato Ministero per la Cultura Popolare, il MinCulPop, si arrivò a vietare ogni documento storico che non fosse Greco o Romano. Comprendiamo bene che il Mediterraneo risultava per questa ragione allo stato selvaggio e barbaro fino al citato 8° secolo circa; cancellando così ogni possibilità di dare una Storia ai Popoli che il mediterraneo lo abitarono secoli, se non millenni prima di tale datazione. Noi in passato abbiamo fatto questo: ridare alle Genti dell’Europa e del Mediterraneo stesso una identità rubata da interessi di parte. Abbiamo fatto anche di più, denominando queste Genti con l’appellativo dato loro da Popoli sicuramente più antichi di Greci e Romani: gli Egizi per esempio. Essi chiamarono di volta in volta questi popoli “Capi dei paesi Stranieri”, “Abitanti delle Isole dell’Occidente”, “I Popoli del Grande Verde”. I Greci stessi chiamarono questi Popoli antichi e leggendari con i nomi di Pelasgi e Tirreni, senza comunque conoscerne la Storia reale. Noi li abbiamo chiamati anche Urim, alle volte Hyksos. Un francese di origini italiche, Gaston Maspero, li chiamò a fine del 1800 di quest’Era: Peuples de la Mer. Popoli del Mare, appunto. di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright Su AMAZON: Promozioni attive per questo prodotto. Questo articolo è acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente quando venduto e spedito direttamente da AMAZON. Sono esclusi prodotti di Venditori terzi sul Marketplace di Amazon. Verifica i termini e condizioni dell’ iniziativa Bonus Cultura 18app e di Carta del Docente. 

lunedì 22 novembre 2021

Popoli del Mare e Sargon




Popoli del Mare e Sargon Sargon era figlio di una Vergine del tempio e di un Dio. Non potendo la madre tenerlo con se per via della legge vigente, lo affidò alle acque del fiume (Eufrate) dentro un cesto di giunchi cosparso di pece perché galleggiasse. Lo trovò un ministro delle acque del re di Kish e lo adottò. Il bambino crebbe a corte e divenne un forte guerriero. Quando fu adulto formò un suo esercito e conquistò le città sumere una ad una. Diventando re dell’alto e del basso mare. Il primo imperatore della storia. Vediamo bene che questa è la storia di altri eroi, semidei e capostipiti di popoli. Fra questi ci ricordiamo di Romolo, Perseo, Mose, Dioniso, Edipo, Anfione, Zeto e Telefo, Dioniso, accadde a Ciro il Grande, a Paride-Alessandro, agli Egizi con Osiride. … per citare solo i più conosciuti. Sargon visse intorno al 2500 a.C. e la sua dinastia prese il nome di Sargonide o anche Sandonide. Il suo impero finì a causa della persistente carestia e all’invasione dei Gutei. Durante forse l’invasione dei barbari Gutei ci fu l’Uscita da Ur di Terah (Tare) e della sua famiglia, fra cui Abram, Loth, Sarai, e gli altri figli e nipoti, e con tutta la sua gente. Partirono in direzione Nord verso la città gemella di Ur, dove si venerava il Dio Sin: Harran. La storia e anche la Bibbia confermano questo viaggio verso Nord. Abram e i suoi figli e nipoti torneranno ad Harran anche dopo la sua dipartita verso l’Egitto prima e Kanaan poi; per prendersi delle mogli (Isacco, Giacobbe … Esaù). In pratica, seguendo la Storia e lasciando per un momento i racconti biblici, alla morte del patriarca sacerdote di Sin, il saggio Terah, ci fu una divisione e alcuni presero vie diverse da quelle del gruppo di Abram. Alcuni proseguirono verso Nord e nel Mar Nero, alla foce del Dniepr chiamato allora Boristene, armarono delle flotte e veleggiarono risalendo il Dan.ubio; altri il Dniepr stesso proseguendo per il Dvina e sbucando nel golfo di Riga per poi insediarsi nel Baltico. Questi ultimi saranno gli antenati delle genti Irlandesi, Danesi, Norvegesi; mentre gli altri che colonizzarono il Danubio li conosciamo come Galli o Celti. Il gruppo che chiameremo di Abram discese verso Kanaan per proseguire in Egitto, dove saranno ospitati dal Faraone, mentre una parte di loro armerà una flotta partendo verso Occidente. Sono i Pheleset, Akayasa, Libu, Shakalasa, Washasa, Shardana, Tursha, Liku … Questi popoli sono menzionati in una tavola chiamata “delle genti” scritta nella Bibbia in Jenesi. Se prendiamo la discendenza di Japhet, ma anche di Cam, vediamo elencati molti nomi che riportano a coloro che conosciamo come Popoli del Mare… Da: “Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente” ed. 2021 di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright 

giovedì 11 novembre 2021

POPOLI del MARE E GUANCHES: LA VIRGEN.





https://www.shardana.org/popoli-del-mare-e-guanches-la-virgen/

POPOLI del MARE E GUANCHES: LA VIRGEN. <Vi sono altri particolari che riportano alla cultura dei Popoli del Mare; una su tutte abbiamo scritto essere il culto della Dea; la vediamo rappresentata sopra in una scultura molto simile a quelle dell’Egeo e a quelle Shardana ma vi è di più. Anche dopo l’avvento del Cristianesimo che ha mutato il Culto della Dea in quello della Madre di Dio e in alcuni casi della Vergine, forse nei casi di popolazioni meno inclini a cambiare del tutto le antiche usanze e religioni anche dopo, dicevamo, il Culto della Dea è rimasto praticamente intatto; le Vergini mantengono ancora oggi le caratteristiche e le immagini, nonostante la colonizzazione religiosa, soprattutto a causa degli Spagnoli. Nel caso dei Guanches, essi veneravano la Virgen; priva di corone e altri attributi inseriti successivamente alla colonizzazione. A Candelaria, nell’isola di Tenerife, si celebra ogni anno una processione etnica portando al mare la statua della “Morenita”. Morenita è il nome dato oggi alla Virgen di un tempo. In pratica si tratta di una statua miracolosa approdata nelle Canarie nel 1392 qualche decennio prima della conquista spagnola. Ovviamente fu trovata in riva al mare da due pastori “ignoranti” che cercarono di distruggerla pensando si trattasse di un essere maligno. Fu portata in una grotta chiamata del Chinguaro, residenza del Re(?) … (Ma non abitavano in belle casette con giardini, i capi guanches?). In seguito fu trasferita in altra grotta nell’abitato di Candelaria. Nel 1497 si cominciò a celebrare la Festa in onore della “nuova” Vergine, il 2 febbraio festa appunto della Candelora e il 15 agosto festa dell’Assunta. Che genialata! Spieghiamo anche il perché di queste due datazioni. Fermo restando che l’attribuzione a Maria Madre di Jesus era scontata una volta conquistata l’Isola, vediamo il perché. Se il 15 agosto, come in tutte le culture dei Popoli del Mare si festeggiava la Festa del Raccolto, poi diventata la “Festa di Augusto” (Feriae Augustee, Ferragosto), con il Cristianesimo diventa la festa di Maria Assunta… la data del 2 Febbraio è per i Cristiani la festa della Candelora; ma se tutti o quasi conosciamo il perché della festa cristiana, perché l’attribuzione a questa statua “Miracolosa”? Semplice, perché il “miracolo” della statua è quella di aver avuto in mano una candela accesa. Gli Spagnoli (i missionari) spiegarono che quella era l’immagine della loro Virgen, la Dea Madre dei Guanches. Di questa Virgen noi abbiamo rintracciato l’immagine di come era in antichità. da “I POPOLI del MARE, dal Mediterraneo all’Oriente” di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright 

domenica 24 ottobre 2021

I POPOLI del MARE, I GUANCHES e la DRAKENA




I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente I POPOLI del MARE | I GUANCHES e la DRAKENA I POPOLI del MARE | I GUANCHES e la DRAKENA <JUBA II Re di Numidia (50 – 23 a.C.): Racconta Plinio il Vecchio su Storia Naturale che fu il re numida a dare per primo un nome a una delle Isole (Tenerife), chiamandola in Greco “Ombrios” e in latino “Capraia”. Alle altre il nome di Ciunione Maggiore e Minore, Ningurta (Nevada) e Canaria; quest’ultimo nome per la probabile quantità di enormi Mastini o Dogos del tipo presenti anche in Corsica, Sardinia e di probabile origini dal Caucaso. La spedizione di Juba aveva scopi di ricerca in campo botanico, geografico ed antropologo. La relazione di Juba riportata da Plinio il vecchio è la più scientifica relativa alle isole. Bisognerà aspettare fino al XIII sec. d.C. per avere altre notizie, stavolta grazie a uno… scrittore italiano. Ma di questo parleremo poi. Juba al parere di Plinio cercava… tinture! Si proprio come i Shardana nel XVI sec. a.C. secondo uno scritto ugaritico. Si, insomma, cercava la Drakena. La pianta che fornisce un colorante che sostituiva a un prezzo molto inferiore la stessa PORPORA, notoriamente una invenzione dei Popoli del Mare, presente anche nella Bibbia al tempo di… Mose; ma attribuita dai Greci e dai nostri Archeobuoni ai soliti Fenici! Una curiosità su Juba II. Egli era sposato con Cleopatra Selene, figlia di Cleopatra VII e di Marcantonio il “braccio destro” di Cesare.> I POPOLI del MARE | I GUANCHES e la DRAKENA Da: I Popoli del Mare, dal Mediterraneo all’Oriente di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright 

sabato 2 ottobre 2021

I POPOLI del MARE dal MEDITERRANEO all'ORIENTE


 


https://www.shardana.org/nuovo-libro-di-leonardo-melis/ #NUOVOLIBRO di Leonardo Melis sui Popoli del Mare << Scriveremo in quest’opera di un periodo importante dell’Epopea vissuta dai Popoli del Mare tra la fine del 2° Millennio a.C. e l’inizio del 1° Millennio a.C. Quel periodo denominato della Grande Invasione (1200 a.C.) e la fine del Medio Evo Antico (800 a.C. circa). Un periodo spesso ricordato dai Greci e dal quale loro usciranno, come altre Civiltà, per cominciare la loro Storia denominata Classica. Il Mediterraneo sarà nuovamente attivo e protagonista. Pur se, proprio a causa dei Greci e della loro “giovane vita”, sarà interpretato come nuova Civiltà dovuta soprattutto a loro e a un popolo, ancora da loro, denominato “Fenicio”. Questo termine, frutto della “ignoranza storica” di un popolo pervenuto in Grecia da altri lidi, entrò anche nella terminologia storica del Mediterraneo ereditato dai Romani, che non erano certo meno “Ignoranti storicamente” dei Greci stessi. Aggiungiamo il fatto che in epoca di un Ventennio dell’Era moderna che glorificava le origini di Roma, “grazie” a un famigerato Ministero per la Cultura Popolare, il MinCulPop, si arrivò a vietare ogni documento storico che non fosse Greco o Romano. Comprendiamo bene che il Mediterraneo risultava per questa ragione allo stato selvaggio e barbaro fino al citato 8° secolo circa; cancellando così ogni possibilità di dare una Storia ai Popoli che il mediterraneo lo abitarono secoli, se non millenni prima di tale datazione. Noi in passato abbiamo fatto questo: ridare alle Genti dell’Europa e del Mediterraneo stesso una identità rubata da interessi di parte. Abbiamo fatto anche di più, denominando queste Genti con l’appellativo dato loro da Popoli sicuramente più antichi di Greci e Romani: gli Egizi per esempio. Essi chiamarono di volta in volta questi popoli “Capi dei paesi Stranieri”, “Abitanti delle Isole dell’Occidente”, “I Popoli del Grande Verde”. I Greci stessi chiamarono questi Popoli antichi e leggendari con i nomi di Pelasgi e Tirreni, senza comunque conoscerne la Storia reale. Noi li abbiamo chiamati anche Urim, alle volte Hyksos. Un francese di origini italiche, Gaston Maspero, li chiamò a fine del 1800 di quest’Era: Peuples de la Mer. Popoli del Mare, appunto. di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright

mercoledì 21 luglio 2021

I Popoli del Mare e Ramesse II


Anubi TV intervista Leonardo Melis sulla battaglia fra Ittiti e Egizi, i primi comandati dal generale Hattusilis e i secondi al comando di Ramesse II. La prima guerra mondiale dell’antichità (poi arriverà la guerra di Ilio). <Ingannato da false spie, due beduini inviati da Hatusllis e catturate dagli egizi, Ramesse lancia i suoi oltre il fiume Oronte con due divisioni: Amon e Ra; le altre due e molti degli alleati restano indietro. Purtroppo appena oltrepassato il fiume, Ramesse vede sbucare dal folto della foresta oltre 35.000 uomini e migliaia di carri da guerra. Gli Egizi sono travolti, mentre gli alleati del re di Hatusa Muwathali, circa 35 nazioni, si attardano a saccheggiare il campo egizio, dando il tempo alla Guardia Sardana (520 guerrieri) di riorganizzarsi e raccogliere gli altri mercenari e fare quadrato intorno al Re. L’arrivo dei Naharin, amici dei Sardana e da poco alleati dell’Egitto, prende di sorpresa e alle spalle gli Ittiti. Il sopraggiungere della sera convince ambo le parti a una tregua. Ramesse fa rientro in Egitto e anni dopo firmerà un trattato (il primo della Storia) di non belligeranza e di reciproco aiuto fra le due potenze. Un trattato fortemente voluto da due donne: la moglie di Hattusil divenuto re nel frattempo e di Ramesse: PUDUEPA e NEFERTARI.> di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright 

mercoledì 16 giugno 2021




#IPOPOLIdelMARE abitavano Israel https://www.shardana.org/i-popoli-del-mare-abitavano-israel/ Il Regno del Nord (Israel) non è come ce lo raccontano i Trascrittori della Bibbia. <Debora&Sisara: ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, N.d.A.) che abitava in Haroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni…. In quel tempo era Judice in Israele Deborah… giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim… Deborah andò con Barak in Qadesh, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. Ma alcune tribù non parteciparono alla battaglia. Fra queste tribù vi erano naturalmente quella di Aser, probabilmente una componente dei Popoli del Mare, per la precisione Sakalasa, quindi anche per rispetto verso Jabin di Azor (Azor era abitata dai Sakalasa) .. e, naturalmente … Dan! Perché Dan? Semplice. Sisara era loro conterraneo o comunque della stessa etnia sardana e non si sognava manco lontanamente di andare contro i fratelli di Haroset Goim. Deborah infatti recita: <“Nei Territori di Ruben grandi erano le esitazioni, perché sei rimasto tra gli ovili ad ascoltare le zampogne dei pastori?…” e “Gàlaad sta fermo oltre il Jordano…” ancora: “E Dan perché sta peregrinando sulle navi?”… “Aser si è stabilito lungo le rive del mare e presso le sue insenature dimora.” > Gli autori della Bibbia raccontano di trionfi da parte di Juda all’arrivo in Terra Promessa. Si parla di sterminio delle popolazioni residenti, di città votate alla distruzione totale e all’anatema, poiché abitate da uomini “impuri”. Si, però tutto ciò risulta assolutamente inesatto per menzione stessa della Bibbia. • Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati. • I figli di Beniamino non scacciarono da Jerusalem i Jebusei, vissuti ivi con loro fino al giorno d’oggi. • Manasse non espulse gli abitanti Beth San, Taanac, di Dor, Jeblaam, Megiddo… sicchè il Kananeo continuò ad abitare in quel paese. • Zabulon non scacciò i Cananei da Ketron e Naalal, ed essi abitarono con lui. • Aser non scacciò i Cananei da Akko, Sidone Aalab, Afec, Rechob, perciò abitarono fra quelli. • Ephraim non scacciò i Cananei che abitavano in Gazer, e questi dimorarono con lui. • Nephtali non scacciò i Cananei da Bet Semes e Bet Anat, ma dimorò con loro.” Allora, noi diciamo, dove fu la favolosa conquista e lo sterminio?> Aggiungiamo anche le menzioni degli scriba egizi, che menzionavano: – i Pheleset nella Pentapoli, – I Shardana ad Akko, sotto la città di Tiro (Papiro Anastasi) – I Libu a Tiro stessa – i Tjekker a Byblos e Dor (Il Poema di Wen.Amon).. etc. Anche su Amazon https://www.amazon.it/I-Popoli-del-Mare.../dp/B08HTM1LDV di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright 

lunedì 31 maggio 2021

I POPOLI DEL MARE CRONOLOGIA VIDEOCONFERENZA



I POPOLI DEL MARE CRONOLOGIA VIDEOCONFERENZA “I re delle Isole dell’Occidente, come scrivevano gli Egizi. Leonardo Melis porta avanti una battaglia per sostenere questa tesi contro chi vuole negarla assolutamente: gli Archeobuoni! Questi personaggi stanno intraprendendo da qualche anno una nuova battaglia. Dopo aver negato per circa un secolo ogni traccia di civiltà che non fosse Greca o Romana o al limite … Fenicia, quindi realtiva a non prima del 8° sec. a.C. in Mediterraneo, oggi chiedono aiuto ai loro colleghi archeologi all’estero e persino a studiosi di altre discipline. Così in Sardinia vediamo l’arrivo del Direttore del Museo Egizio di Torino, qualche Etruscologo, Egittologo … e altro … a “conferenziere”; con la speranza degli Archeobuoni locali che essi neghino l’esistenza di Popoli del Mare mediterranei ed europei. Con scarsi risultati finora, poiché questi studiosi non si sono prestati affatto al loro gioco, parlando onestamente di possibilità storiche molto probabili. Salvo qualcuno che ci “sta lavorando almeno per negare l’equazione Sardana= Sardi”. Quindi al crociata continua e spesso con affermazioni antistoriche e con omissioni e … dimenticanze, perlomeno da smentire. Quanto invece si appresta a fare Leonardo Melis con una serie di conferenze a partire dal 01/06/2021 (Ore 21.00 in videoconferenza sul web), è SMENTIRE punto per punto le affermazioni, precisando le omissioni e gli stravolgimenti fatte da questi signori nei Video che abbiamo gelosamente conservato. Il Pubblico potrà fare tutte le domande che vorrà a chiarimento dei documenti e delle immagini dei reperti che Leonardo posterà sul web durante la conferenza. Cosa che potete già cominciare a fare. Leonardo vi risponderà personalmente. Articolo Protetto da Copyright 

https://www.shardana.org/i-popoli-del-mare-cronologia-videoconferenza/

mercoledì 26 maggio 2021

I Popoli del Mare la loro “Uscita da Ur” nel 2200 a.C.








Popoli del Mare la loro “Uscita da Ur” nel 2200 a.C.

 International Commission on Stratigraphy Collapse of civilizations worldwide defines youngest unit of the Geologic Time Scale

<< The Late Holocene Meghalayan Age, newly-ratified as the most recent unit of the Geologic Time Scale, began at the time when agricultural societies around the world experienced an abrupt and critical mega-drought and cooling 4,200 years ago. This key decision follows many years of research by Quaternary scientists, scrutinized and tested by the subcommissions of the International Commission on Stratigraphy under the chairmanship of Professor David Harper, Durham University, UK. Agricultural-based societies that developed in several regions after the end of the last Ice Age were impacted severely by the 200-year climatic event that resulted in the collapse of civilizations and human migrations in Egypt, Greece, Syria, Palestine, Mesopotamia, the Indus Valley, and the Yangtze River Valley. Evidence of the 4.2 kiloyear climatic event has been found on all seven continents. ….>> Possiamo notare che vi si parla di un fenomeno che provocò una carestia di oltre 200 anni, provocando anche il decadimento dell’impero di Sargon intorno al 2200 a.C. proprio come noi sostenevamo nel nostro libro sui Popoli del Mare del 2002. Terah con i figli Abram, Nacor, Aran e Sarai, uscì da Ur, dirigendosi verso Harran dove Terah morì e i suoi figli e nipoti si dispersero verso Occidente e Nord Europa. Il racconto biblico è completato dalla “Tavola delle Genti”, in cui sono elencate molte Popolazioni “da cui discendono gli abitanti delle Isole”, in pratica i nomi della maggior parte dei Popoli del Mare (Jenesi X) I Popoli del Mare e la Migrazione da Ur nel 2200 a.C. di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright. 

sabato 22 maggio 2021

I Popoli del Mare | ARCHEOBUONI ARROGANTI




https://www.shardana.org/i-popoli-del-mare-archeobuoni-arroganti/?fbclid=IwAR3IT8tBOYl8EygcShSePWADVduvD3M5xIwTIeE9yn7E1Ecf1ELeRYH_uNk

I Popoli del Mare | ARCHEOBUONI ARROGANTI Il caso della querelle da parte di alcuni Archeobuoni nei confronti della Rai riguardo il programma Linea Verde che aveva osato intervistare Leonardo Melis sui Popoli del Mare e sui Sardana in particolare nel Febbraio 2019 la dice lunga su questi personaggi che noi chiamiamo “amorevolmente” con questo nomignolo per distinguerli dai Veri Archeologi che faticano per fare onestamente il loro mestiere, mentre “loro” sono dietro le loro scrivanie a sentenziare “Feniciate” a destra e a manca. Leonardo fu invitato dalla Rai su segnalazione di un caro amico che si occupa di “energia delle pietre”, anche lui invitato alla trasmissione insieme a un altro collega scrittore. Una settimana prima facemmo un sopraluogo al sito dove doveva svolgersi l’intervista; un pozzo Sacro nelle vicinanze di Olbia. Il personale della Rai si dichiarò entusiasta dello scenario, dicemmo loro che però avrebbero dovuto chiedere alla Sovrintendenza i permessi. Cosa che fecero ma, come seppi dopo, il sovrintendente pretese di fare lui l’intervista nel Pozzo Sacro, così dovemmo ripiegare su un altro splendido scenario al Villaggio Altura, che ricordava una Zigurat mesopotamica, come si vede dai filmati. Purtroppo però, quando il servizio andò in onda, la bile implacabile degli Archeobuoni si scatenò contro al stessa Rai che aveva osato “permettere a un dilettante di fare un’intervista sulla storia dei Sardi e per di più un tecnico della Rai stessa aveva osato mettere nel sottopancia del video l’appellativo scrittore e archeologo riferito a Leonardo Melis”! Sostenedo una sorta di millantato credito e di false attribuzioni di titoli da parte di Leonardo. Il quale Leonardo Melis, pur avendo partecipato a scavi in Egitto e all’Estero (in Italia non ha autorizzazioni) e scoperto città sulla Jara e un Nuraghe completamente azzurro e effettuate altre scoperte di Scritte dei Popoli del Mare e persino una Zigurat in quel di Pozzomaggiore, mai … ripetiamo mai si è attribuito il titolo di Archeologo, essendo egli accreditato nel mondo come Scrittore e studioso dei Popoli del Mare. Il primo in Italia dopo due secoli di più o meno voluta DAMNATIO MAMORIAE su questi Popoli nostri Avi. L’articolo del giornale locale che pubblichiamo sotto spiega che gli Archeobuoni (oseremmo dire L’ARCHEOBUONO) di Olbia coinvolsero anche la CIA (Confederazione Archeologica Italiana), il cui presidente pensò di attaccare Leonardo sul web. Mal gliene incolse! Come lo stesso articolo spiega. Noi non abbiamo un buon rapporto con la Stampa sarda (per motivi loro), dobbiamo però dire che stavolta non hanno dato addosso a Leonardo Melis, come si legge dal pezzo evidenziato. Pur se per correttezza il giornale avrebbe dovuto dare a Leonardo la possibilità di dire la sua, pensiamo non si sia fatto coinvolgere dalle affermazioni spesso non veritiere dell’Archeobuono. Pare comunque che la cosa non finisse con la lettera di “diffida” alla Rai; piuttosto (pare) ci sia stato addirittura un processo in seguito a una denuncia archeobuonica. Processo che però (pare) abbia dato ragione alla Rai. Così va la Scienza e soprattutto la Storia, gestita in Sardinia da personaggi che non hanno alcun interesse né all’Isola né ai suoi abitanti. Essendo essi per il 90 % non Sardi. Con tutto il rispetto per l’Archeologia e per gli Archeologi sardi e non Quelli che non si “allineano” a queste prepotenze. I Popoli del Mare | ARCHEOBUONI ARROGANTI di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright


sabato 15 maggio 2021

Josuè Ferma il Sole



Josuè Ferma il Sole

Con stupore degli amici ai quali lo raccontiamo, questo fatto non costituisce per noi un problema a ritenerlo veritiero. No, non siamo impazziti e sappiamo che Galileo aveva ragione. Però vi è dell’altro. -Preso atto che il libro di Josuè è un insieme di racconti presi a prestito da altre epopee, se anche in questo frangente prendiamo in esame un episodio simile, lo troviamo di sicuro. Lo troviamo nel racconto che Omero fa della guerra che si svolse a Troja. Si, stavolta precisiamo Troja, quella vera individuata da Felice Vinci nel Baltico e prima di lui da Edo Nyland in Odisseus in the Hebrides. Omero racconta che Patroclo, prese le armi dell’amico Achille, stava inseguendo i Troiani fin sotto le mura, quando sopravenne la sera. Patroclo pregò gli Dei che gli concedessero “Due mezzogiorni senza la notte” di modo che potesse sconfiggere del tutto i Troiani. Cosa che, con la notte in arrivo, non avrebbe potuto fare. Ecco, abbiamo citato alcuni autori, che ambientano la Guerra di Troja nel Baltico, ove il fenomeno avviene puntuale ogni anno al solstizio d’estate. Ne abbiamo avuto conferma da Leonora Melis che studiava a Aharus in Danimarca lo scorso anno (nel 2009 N.d.A.). Leonora ci ha subito informati del fatto tramite internet in videoconferenza. La luce del sole rimane anche di notte proprio al solstizio nei giorni tra il 20-25 giugno. Il fenomeno riguarda le terre del Baltico, per intenderci le terre abitate dai Tuatha de Dana. Del resto sempre più studiosi sono propensi ad accettare la teoria secondo cui le saghe raccontate da Omero sono ambientate in questa zona dei mari del Nord. I Greci conservarono la memoria di questi fatti portati proprio da quei Denen citati dagli Egizi e chiamati da Omero Danai. Insomma i Tuatha de Dana. Tornando a Josuah, il racconto del sole che “si ferma” è lo stesso che Omero racconta nell’Iliade, che vede protagonista un Danao/Denen/Tuatha de Dana. Più chiaramente Una saga dei Popoli del Mare che sappiamo essere presenti nello scenario dell’Asia Minore quasi contemporaneamente ai fatti raccontati dal libro stesso di Josuah. Da “ I Popoli del Mare, l’Eredità dei Judici” Di Leonardo Melis Articolo Protetto da Copyright

venerdì 30 aprile 2021

SHARDANA 1200 a.C. la Grande Invasione.




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SHARDANA 1200 a.C. la Grande Invasione. La Grande Invasione SHARDANA nel 1200 a.C SHARDANA 1200 a.C. la Grande Invasione Estate(?) 1200 a.C. Un fenomeno geologico marino interessò il Mediterraneo intero. Le acque si sollevarono repentinamente di m. 2.50 con la conseguente inondazione dei territori interni fino a 30 kilometri circa. I danni alle colture e alle falde acquifere furono devastanti. I cereali, il frumento (alla base del sostentamento delle popolazioni insieme al pescato), furono devastati e le sorgenti non poterono più dissetare greggi e armenti e gli stessi abitanti. Questa catastrofe, come spesso accadeva nell’antichità, fu una delle cause di quel grande movimento di popoli che cambiarono la storia delle civiltà di Occidente e conseguentemente dell’Oriente stessoRamesse III si esprime così alla notizia di una paventata invasione del suo regno da parte di popoli stranieri: “Le isole non hanno riposo e i continenti nemmeno, perché i Paesi Stranieri fecero un complotto nelle loro isole e i paesi furono scacciati e dispersi in battaglia tutti in uno stesso momento e nessun paese può resistere ai loro eserciti. Hatti, Karkemish, Arzawa, e Alashya…”. Agliantichi assalitori conosciuti dagli Egizi: Sharden, Libu, Akayasa, Teresh, Shakalasa, si erano aggiunti Danuna (Denen), Pheleset, Likku e Tjekker. La Bibbia, in una profezia dell’indovino Balaam (Numeri: XXIV – 21/24) che era stato incaricato di maledire Israele, la quale si accingeva a conquistare le Terre di Kanaan, ci ha stupito per la precisione dei riferimenti nei confronti dei Popoli del Mare, scrive: “Popoli del Mare si raduneranno al Nord, e delle navi nei pressi di Kittim opprimeranno Assur e devasteranno Eber e infine periranno anch’essi per sempre”. Ci piace immaginare, riferendoci alla frase di Ramessu III , che i fratelli Shakalasa, Washasa e tutti gli altri “facessero un patto fra loro” decidendo di metter fine a una situazione che fino allora li aveva visti spesso l’uno contro l’altro al servizio di regnanti più o meno grandi, che erano GRANDI solo grazie alla perizia e la coraggio dei Popoli del Mare che si “accordavano” per il tempo di un anno all’equinozio di autunno come guerrieri per campagne militari o come guardie del corpo dei vari faraoni o piccoli tiranni. Ci piace anche immaginare a una “Mesa”, un tavolo, magari nell’isola al centro del Mediterraneo ed equidistante da tutti, con questo tavolo apparecchiato con vino Cannonau del 1800 a.C., sardine e anguille arrosto e carne di maiale e “porchetti” allo spiedo. A pianificare la rotta da seguire: via mare, passando dalle isole dell’Egeo, Grecia, Creta Cipro… attaccando Tirinto (nonostante il suo muro ciclopico a difesa dalle invasioni che pare già aspettassero i suoi abitanti), Micene, portando con loro in fratelli Akayasa … e puntando su Ilio/Troja, mentre da Creta seguirono i Pheleset, che puntarono subito verso la terra che prenderà il loro nome: la Palestina. A loro, i Pheleset, si unirono i Shardana con la flotta d’appoggio che punterà dritto verso l’Egitto, dopo aver attaccato, “in un mezzogiorno senza sole”, la potente città commerciale di Ugarit. di Leonardo Melis.  

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sabato 24 aprile 2021

Egitto – Sardana | I Legami




Egitto – Sardana | I Legami 

I Reperti Molti oggetti di varia provenienza sono stati ritrovati nelle tante campagne di scavi effettuate a Nora e Tharros e nelle altre città minori. Soprattutto monili, vasi e anfore romane, puniche e anche fenicie hanno fatto pensare inequivocabilmente che si trattasse di città costruite e abitate in varia successione da questi Popoli. Ma perché non si parla allora di città egizie, visto che oggetti di questa Civiltà sono stati ritrovati in quantità anche superiore? Perché allora tali oggetti punici, egizi e fenici non possono essere stati importati dai Sardi stessi che, quanto a viaggiare, sembra non avessero niente da imparare da nessuno, ricordando che una delle loro mete preferite sembra fosse proprio l’Egitto, al quale fornivano pesce salato in gradi quantità, come racconta AristoteleDi sicuro abbiamo tralasciato alcune altre cose meno importanti, ma con forti legami tra Popoli del Mare mediterranei e Oriente. Come gli Scarabei ad esempio. Certo, i nostri amici Archeobuoni li definiscono “Scaraboidi egittizzanti” e non egizi (Dio ne scampi!). Purtroppo per loro noi abbiamo notizia del nostro “amico” Canonico Giovanni Spano, il quale a metà del 1800 li ebbe in mano in quantità cospicua (4-5000) e pensò di chiedere, guarda caso al maggior esperto insieme al Conte de Rouge e a Gaston Maspero, di Peuples de la Mer. Parliamo dello Chabas, al quale lo Spano inviò alcuni grafici che noi abbiamo in copia, in questi grafici vi erano Scarabei con i cartigli di faraoni famosi già allora: Amenophe IV, Seti I, Ramesse II e III e persino Horemheb. Giusto per… pignoleria ve li proponiamo in copia scanner. 

venerdì 9 aprile 2021

Equazione Sardana = Sardi Smontiamo le Teoria che


https://www.shardana.org/equazione-sardana-sardi/

Equazione Sardana = Sardi Smontiamo le Teoria che vorrebbero smentire i Sardana Sardi Equazione Sardana = Sardi Da qualche anno Archeobuoni e volenterosi studentelli archeobimbi impazzano sul web con teorie che dovrebbero smentire l’equazione Sardana = Sardi. Costoro usano prove probanti che a parer loro dimostrerebbero l’assoluta assenza di alcunché di somigliante tra i bassorilievi egizi e i vari bronzetti di guerrieri, navi e quant’altro esistente in Sardinia. Usano anche citare la presunta teoria Sardana = Nuragici che, badate bene, aiuta molto in questo caso. Teoria che però non ci riguarda affatto e che presumibilmente e storicamente non esiste affatto. I Sardana sono del 2° – 1° Millennio a.C. mentre i “Nuragici” sono di millenni più antichi e sconosciuti ai popoli storicamente documentati. Bene, noi ne vediamo alcune di queste Smentite-Smontate. “I Sardi darebbero origine ai Vichinghi”. Personalmente non lo abbiamo mai affermato. Caso mai abbiamo azzardato che essi, i Vichinghi discendessero dai Tuatha de Dana, quelli che gli Egizi chiamano Denen, presenti anche a Troja con il nome di Danai. “I Sardana sarebbero del l300 a.C.” circa, secondo gli Archeobuoni. Falso! I Sardana sono citati almeno dal tempo di Toth.Mose III. Risulta dagli scritti egizi. E per chi studia egittologia, anche dalle lettere di Amarna di metà del XIV sec. a.C. “Il nome Shardana sarebbe errato perché in Egitto esisteva scritto SHRDN, quindi si legge caso mai Sheridanu! E al nome Sardinia non somiglia affatto!” Falso! La scritta esiste anche in Sardinia e non solo e la H non figura affatto. La pronuncia SH è dovuta alla “S” (SIN) sinaitica che si poteva pronunciare sia SH che S. E nella Stele di Nora e ne Coccio di Pozzomaggiore e nella statua di Delfo risulta SRDN. 

mercoledì 10 marzo 2021

I Popoli del Mare, L'Eredità dei Judici. Il nuovo libro di Leonardo Melis


 


IPopolidelMare, L'Eredità dei Judici. Il nuovo libro di Leonardo Melis, Ora! su Amazon. <Spedizione GRATUITA con consegna presso punti di ritiro. Dettagli Attenzione: Questo articolo è acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente quando venduto e spedito direttamente da Amazon.> - <Stavolta non scriveremo dei Popoli del Mare “storici”. Ci accingiamo invece a scrivere dei loro Eredi; coloro insomma che la Storia ci ha tramandato attraverso i Greci prima e i Romani con altri nomi e caratteristiche dopo il ritorno nelle Terre da cui andarono via nel 1200 a.C. Con due proponimenti: •Il Primo riguarda lo smascheramento delle bugie raccontateci più o meno volutamente da Greci e poi dai Romani, presi entrambi per fonti di riferimento storico dai nostri Archeobuoni e Barones universitari. Loro (Greci e Romani) che nascevano intorno al 8° sec. a.C. chiamarono questi popoli con il nome universale di ”Fenici”, i Pellerossa insomma. Non ci dilungheremo in questo argomento di cui abbiamo scritto fin dal 2001; ci occuperemo invece di loro chiamandoli con il loro vero nome: Spartani, Cartaginesi, Sardi, Etruschi, Liguri, Sikuli, Filistei, Guanches, Celti, o i Nordici Tuatha de Dana.•Il Secondo riguarda la rivalutazione di questi popoli, la cui Gloria fu spesso defraudata e attribuita ad altri, della specie Fenici o punici che dir si voglia, quando non se ne appropriarono Greci e Romani stessi. Questo lo vedremo e lo scriveremo con dati di fatto. Il libro è diviso in due parti. La prima parlerà di quanto scritto sopra. La seconda parlerà delle scoperte da noi effettuate in questi ultimi 40 anni e prima ancora. Il tutto corredato da immagini e documenti in forma riprodotta dagli originali.> A giorni disponibile anche dall'Autore, con dedica e con spedizione gratuita a casa. AMAZON: https://www.amazon.it/dp/B08Y3XRTJ9

mercoledì 10 febbraio 2021

LaPietradelDestino. 1700 a.C. circa




#LaPietradelDestino. 1700 a.C. circa: Jacobbe parte da Kanaan diretto verso Harran, la città dove suo nonno Abram e suo bisnonno Terah si rifugiarono dolo l’uscita da Ur. Jacobbe durante il tragitto vide in sogno(?) “una grande casa in cielo, da dove scendevano e risalivano di continuo gli Angeli e altre creature celesti”. Qui egli consacrò un Betilo (Beth El = Casa di Dio) e decretò il luogo Santo a Dio. Questa pietra avrà una storia che dura fino ai nostri giorni. Vediamo i fatti. Con l’aiuto del nostro “Shardana Antichi Re del Mare” – Leonardo Melis ed. PTM 2016 < Parliamo della pietra di Jakob, che sarebbe conservata in Inghilterra e, da qualche anno, sarebbe tornata in Scozia. Naturalmente la solita credenza comune dei soliti storici ufficiali attribuisce questa impresa al solito stra conosciuto personaggio biblico. Uno di quei personaggi scomodati per ogni evenienza o impresa improbabile e inspiegabile (per loro, gli “ufficiali”). La Pietra di Giacobbe sarebbe stata portata in Irlanda, a Tare per l’esattezza, da … lui, Jeremia! A parte il fatto che egli avrebbe dovuto compiere questa impresa alla veneranda età, per quei tempi, di 64 anni. Un’impresa che lo vede arrivare in Egitto, nel Delta orientale: a Tafni. Da Tafni sarebbe partito per l’Iberia scortato da un suo amico, un principe greco dal nome … latino: Gathelus, passando lungo la costa dell’Africa del Nord, passando lo stretto delle Colonne d’Eracle, sostando per un certo periodo di tempo in Spagna, prima di imbarcarsi per l’Irlanda e quindi giungere a Tare. Un viaggio questo che, pur se fatto in compagnia di amici mercenari greci(!), sarebbe stato gravoso anche per un giovane Odisseo, non certo per un anziano profeta judaico. La soluzione e la storia probabile e sicuramente più reale noi l’abbiamo e ve la regaliamo. Riguarda quei marinai di quella Tribù ritenuta a toro scomparsa a seguito delle invasioni assire e al crollo del Regno del Nord. Stiamo parlando, lo avete capito, di coloro che navigavano sulle Navi di Tarsis, coloro che “Stavano sulle navi” secondo la Bibbia: la Tribù di Dan. Una componente dei Popoli del Mare che aveva il porto ad AKKO. l'antica San Giovanni d'Acri dei Templari. anche su amazon: https://www.amazon.it/I-Popoli-del-Mare.../dp/B08HTM1LDV  

domenica 7 febbraio 2021

La famiglia di Mose rintracciati e salvati dai Shardana




#LafamigliadiMose rintracciati e salvati dai Shardana “La tribù di Dan non si era ancora stabilita, ma occupò Canaan. Mandarono cinque forti guerrieri a esplorare, lì trovarono un sacerdote levitico dei loro a casa di un certo Micah e gli chiesero come mai si trovasse da quelle parti, egli rispose che Mikah lo pagava per fare il sacerdote nella sua casa e per la sua gente. Essi gli chiesero se Dio era con loro, egli rispose che avevano la Sua benedizione. Proseguirono e trovarono una ricca città abitata da gente pacifica. Tornati dai loro, riferirono quanto visto e i figli di Dan si armarono in seicento e partirono. Giunti presso Cariath-Jarim si fermarono e posero il campo e diedero a quel luogo il nome di campo di Dan. Poi proseguirono e giunsero alla casa di Mikah dove trovarono ancora il giovane levita. Alcuni di loro presero le statue, l’Ephod (il pettorale con le 12 pietre scolpito da Ooliab, n.d.A.) e gli idoli, e con dolci parole chiesero al giovane di seguirli dicendogli che era meglio fare il sacerdote per un’intera tribù che per un uomo solo. Egli convinto li seguì, ma Mikah con la sua gente inseguirono i figli di Dan per farsi restituire gli idoli e il sacerdote. Ma i Figli di Dan dissero loro di non osare più proferir parole nei loro confronti, se non volevano avere contro uomini corrucciati e dediti alla guerra. Così proseguirono verso il paese di Lais che conquistarono distruggendo la città e passando a fil di spada gli abitanti. Da allora Lais si chiamò Città di Dan e Jonathan figlio di Jersom, figlio di Mose, e la sua stirpe divennero i sacerdoti della tribù di Dan, venerando i loro idoli per tutto il tempo che la Casa di Dio rimase in Silo.” (giudici XVIII). anche su AMAZON : https://www.amazon.it/I-Popoli-del-Mare-Cronologia/dp/B08HTM1LDV/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=I+Popoli+del+Mare+cronologia&qid=1612541122&s=books&sr=1-1 

giovedì 28 gennaio 2021

BANDIERASARDAUFFICIALE i promotori e realizzatori della proposta di legge



BANDIERASARDAUFFICIALE i promotori e realizzatori della proposta di legge, votata poi all'unanimità dal Consiglio Regionale il 15/04/1999 sono e restano esattamente 4. Eccoli: - Carlo Mura di Samugheo che tempestò La diga sul Tirso di bandiere in occasione della visita di Scalfaro presidente (1997) - CHICCO FRONGIA di BALLAO che espose per primo in edificio pubblico alla Provincia di Cagliari il PROTOTIPO della bandiera nuova/giusta - La Buonanima di SALVATORE BONESU che presentò la proposta di Legge in Regione dopo el continue insistenze di Leonardo Melis. Lo stesso LEONARDO MELIS, Consigliere Regionale che ne fu il Promotore e lo storico, inviando continue lettere e parlandone continuamente e assillando i colleghi in CONSIGLIO NAZIONALE SARDISTA, quasi fosse un attuale Catone agitante il famoso ramoscello di FICO che a ogni riunione di Senato recitava " Cartago Delenda est!". Oggi purtroppo vi è molta confusione ancora sulla BANDIERA; alcuni ignorano persino la sua esistenza, altri la ritengono una bandiera sbagliata preferendo addirittura quella con LA BENDA SUGLI OCCHI!. Altri ancora la attribuiscono a politici ancora in attività ... ma noi abbiamo spesso pubblicato articoli sulla Stampa e sul web, oltre che sui nostri LIBRI come le cose andarono davvero. Perché? Semplicemente perchè amiamo la verità; come abbiamo fatto in tanti anni con i POPOLI del MARE e con I SHARDANA... Alleghiamo uno dei documenti scritti di allora. Una lettera inviata dal CONSIGLIERE NAZIONALE e SEGRETARIO DELLA SEZIONE PSDAZ di LACONI. LEONARDO MELIS. con la risposta scritta a mano e autografata del SEGRETARIO NATIONALE LORENZO PALERMO. Fu nel 1998 che il presidente del Partidu Sardu, allora ANTONIO DELITALA, organizzò la prima GRANDE FESTA della BANDIERA A VILLA D'ORRI .... e Leonardo fu chiamato a parlare sul paco dal compianto Salvatore Bonesu. L'anno dopo, il 15/04/1999 la EGGE sulla BANDIERA divenne effettiva e oggi al vediamo sventolare su tutte le assemblee di piazza di tutto il MONDO.

sabato 16 gennaio 2021

INTERVISTA A LEONARDO MELIS da BORDER NIGHTS

 


INTERVISTA A LEONARDO MELIS da BORDER NIGHTS
su YOU TUBE 

Un riassunto veloce di 12 libri scritti da L. Melis sull'epopea dei POPOLI DEL MARE. Argomento oggi molto in voga. Ma Leonardo fu il PRIMO a scriverne già dal secolo scorso sulla falsariga dei  libri di Carta Raspi e Bruno Vacca che ne accennano rispettivamente  sulle loro pubblicazioni sulla Sardegna e sulle navi "nuragiche". Leonardo, dopo 40 anni di studi e di viaggi in EGITTO, MEDITERRANEO, BALTICO .. ne ha fatto una collana di 12 libri, in Italiano e in altre Lingue .. 
Vedi You Tube  https://www.youtube.com/watch?v=Tz_EA751LMA&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1_UFmuy6AXC-2cOTuuIRzUch0E1xt44MvD8Gal1TAiTcRL6hNPALTAxuU


giovedì 7 gennaio 2021

STATUEMONTEPRAMA : Datazione possibile e identificazione.



STATUEMONTEPRAMA : Datazione possibile e identificazione. Il parere degli Archeobuoni e le indagini di Leonardo Melis. <Ora, poiché la dichiarazione è da parte loro: “Lo Scaraboide egittizante di tipo Hycksos data le Statue”, e poiché ancora una volta non ci hanno azzeccato affatto, dobbiamo dedurre che la datazione delle Statue dovrebbe essere quella che noi avevamo ipotizzato, ossia introno al XIII sec. a.C. Piuttosto se dubbi ci sono, sono solo riferiti alla nostra prudenza. Spieghiamo meglio: poiché i dati n nostro possesso, pur essendo tanti, non sono sufficienti a una datazione certa, proponiamo due ipotesi: • Le Statue sono del XIII sec. a.C. i Popoli del Mare avrebbero voluto dedicarle ai loro eroi prima di imbarcarsi per l’avventura del 1200 a.C. A testimonianza della loro civiltà e in ricordo di un glorioso passato nell’Isola felice di Sardinia. • Le Statue sono del VIII - IX sec. a.C. I Popoli del Mare al loro ritorno in Mediterraneo le dedicarono in ringraziamento per il ritorno nella Patria dei loro avi. Spieghiamo perché, pur avendo dichiarato spesso trattarsi di Statue del XIII sec., risulta chiaramente l’immagine di rappresentazioni di alcuni modelli che richiamano alla campagna d’Egitto del 1200, come il gonnellino di foggia egizia. Quindi la costruzione delle Statue è più logico datarla al ritorno. 350 anni dopo. Per dare un’idea dettagliata dei modelli di statue, pubblichiamo un disegno gentilmente offertoci da un amico disegnatore di Genova, Enzo Marciante, che non finiremo di ringraziare per il suo lavoro che spesso ci ha accompagnato e … dedicato. Per rafforzare la datazione al IX – VIII sec. a.C. aggiungiamo anche che non furono dedicate solo in Sardinia ma troviamo statue simili anche in Puglia e oltre. Parliamo delle Statue Daune o del Guerriero di Capestrano, tutte in territorio Dauno (Puglia, Abruzzo); ove ipotizziamo e non solo noi, risiedessero altri Popoli del Mare; forse i Dardani o forse i Shakalasa. Una notevole somiglianza comunque si nota confrontando soprattutto il Guerriero di Capestrano e le Statue Shardana. Abbiamo anche delle testimonianze udite, udite, da parte dei Greci riguardo le raffigurazioni di queste statue e dei bronzetti shardana che in molti casi ne raffigurano l’aspetto; spieghiamo dopo il perché. Possiamo solo dire che la datazione al IX-VIII sec. potrebbe essere provata dal fatto che queste statue rappresentano molto probabilmente dei Gladiatori Etruschi, avendone trovato delle raffigurazioni di armature corrispondenti, come l’elmo ad esempio; che spiega anche gli strani occhi perfettamente circolari delle statue, si insomma le Statue hanno una maschera, almeno alcune di loro. Insomma, il sito di Mont’e Prama era un Gimnasium, una Palestra di giochi gladiatori sacri, come si usava presso i Tursha e presso i Shardana. Un Gimnasium in cui si svolgevano le Eracliadi, il nome che avevano i giochi prima che i Greci li portassero a Olimpia e cambiassero così il nome in quello che ancora oggi si usa. Del resto i bronzetti shardana raffigurano tutti i giochi delle Olimpiadi o meglio Eracliadi; dallo Spadiere all’Arciere, il Pugilatore, i Lottatori … persino altri tipi di Atleti con altre armi sconosciute ai Greci nelle posteriori Olimpiadi. Parliamo ad esempio della lotta con i bastoni da combattimento, con anima di ferro, i lanciatori di Boomerang e altre strane armi.> Dai libri di Leonardo Melis .. anche su AMAZON: https://www.amazon.it/leonardo-melis/e/B01N44LP1Q...