lunedì 31 dicembre 2018

#SHARDANAeLeonardoMelis A CAGLIARI parte 4^

#SHARDANAeLeonardoMelis A CAGLIARI parte 4^

Continua la conferenza organizzata all' Acentro di Cagliari dagli amici di Nurnet. Leonardo parla della scoperta della ZIGURAT di POZZOMAGGIORE. Dello DJED scoperto nel Museo di Cabras. Il Pheleset dentro le tombe di TUVIXEDDU. E altre scoperte ...

giovedì 20 dicembre 2018

#STELEdiNORA Un documento del 1855 CONFERMA la traduzione di B.SRDN



#STELEdiNORA Uno straordinario documento del 1855 conferma la traduzione della parola  nella terza riga: B.SRDN,  e l'origine della scrittura e dell'autore della STELE stessa. Grazie A questo documento, il Canonico Spano riuscì a tradurre questa frase in....  Il documento egli lo prese dalle ricerche del Cav. Alberto Della Marmora, grande Antropologo e Geografo oltre che  Archeologo e Storico. lo Spano cita anche diverse traduzioni di letterati del suo tempo. Purtroppo oggi il significato che si è dato alla frase non rende giustizia ai veri artefici di questa STELE.
Leonardo Melis ne parlerà, mostrando immagini e documenti vari, alla conferenza di Sabato/22/12/2018 a SINNAI.

martedì 18 dicembre 2018

#FENICI? Ma quando mai!


#FENICI? Ma quando mai!  Coloro che i Greci appena nati scambiarono per "PELLEROSSA" (FENICI appunto) altri non erano che i POPOLI DEL MARE di ritorno dopo 4 secoli dalla Grande Invasione del 1200 a.C. in Oriente.
Da: "SHARDANA&SHAKALASA"  di Andrea di Lenardo E Leonardo Melis (ed. Eterne Verità):<<Ci piace immaginare, riferendoci alla frase di Ramessu III , che i fratelli Shakalasa, Washasa e tutti gli altri “facessero un patto fra loro”  decidendo di metter fine a una situazione che fino allora li aveva visti spesso l’uno contro l’altro al servizio di regnanti più  o meno grandi, che erano GRANDI solo grazie alla perizia e la coraggio dei Popoli del Mare che si “accordavano” per il tempo di un anno all’equinozio di autunno come guerrieri per campagne militari o come guardie del corpo dei vari faraoni o piccoli tiranni. Ci piace anche immaginare a una “Mesa”, un tavolo, magari nell’isola al centro del Mediterraneo ed equidistante da tutti, con questo tavolo apparecchiato con vino Cannonau del 1800 a.C., sardine e anguille arrosto e carne di maiale e “porchetti” allo spiedo. A pianificare la rotta da seguire: via mare, passando dalle isole dell’Egeo, Grecia, Creta Cipro… attaccando Tirinto (nonostante il suo muro ciclopico a difesa dalle invasioni che pare già aspettassero i suoi abitanti), Micene, portando con loro in fratelli Akayasa … e puntando su Ilio/Troja, mentre da Creta seguirono i Pheleset, che puntarono subito verso la terra che prenderà il loro nome: la Palestina. A loro, i Pheleset, si unirono i Shardana con la flotta d’appoggio che punterà dritto verso l’Egitto, dopo aver attaccato, “in un mezzogiorno senza sole”, la potente città commerciale di Ugarit.
Citiamo da “Shardana Jenesi degli Urim”:
<<Ugarit fu attaccata in un mezzogiorno senza sole del 16/ aprile/1178 a.C. L’arrivo di queste navi cariche di soldati dall’aspetto terrificante colse i cittadini terrorizzati anche dal buio provocato da un’eclisse solare registrata dagli annali. La conoscenza dell’eclisse ci ha fornito la data e l’ora dell’attacco.>>.
Poi, dopo "4 Secoli di Medioevo buio", o sotto la pressione degli Assiri, o perchè l'Occidente era di nuovo abitabile, decisero il ritorno a casa dei loro Avi. TURSHA, LIBU, LIKKU, DARDANI e TJEKKER (ENEA), SHARDANA, SHAKALASA .... ossia ETRUSCHI, CARTAGINESI, LIGURI e LUKANI, DARDANI E TEUCRI, SARDI, SIKULI ... i greci li chiamarono PELLEROSSA, ose preferite FENICI. 

giovedì 6 dicembre 2018

#SCRITTASHARDANA a Villagrande Strisailis!


#SCRITTASHARDANA a Villagrande Strisailis! <<Come sospettavamo, ad agosto 2012 è uscito l’articolo su una rivista archeologica bimestrale italiana. Recante le immagini della Scritta e di altro. La scritta è incisa su un’anfora “precotta” ed è definita dalla firmataria (l’archeologa che ha combinato tutto questo trambusto) “Scritta Philistea o Fenicia”, datata (l’anfora, crediamo) al IX – VIII sec. a.C.. Ma che ci facevano i Philistei sulle montagne d’Ogliastra, ove manco le legioni romane osarono mai inoltrarsi? Secondo l’illustre Filologo orientale Giovanni Garbini che avrebbe studiato la scritta Fenicia dell’anfora Nuragica: “Una presenza Levantina era… presente su tutta l’Isola fin dal XIII sec. a. C. … I Coloni fenici presenti nella costa Sud-Occidentale dell’Isola furono preceduti da altri Fenici(!), affiancati da Philistei(!!) E come questi vivevano nei Nurakes insieme agli indigeni locali(!!!). .. Nel Nurake Nurdòle è presente una scrittura Philistea la quale prova che quando quando fu costruito il Nurake… i Philistei erano presenti(!!!!)”… (Archeologia viva, settembre-ottobre 2012) Dio ne scampi! Altro che i nostri innocenti Archeobuoni! … Beh! Contento lui! A noi le stupidaggini non piace raccontarle e colleghiamo il tutto al popolo che risiedeva in quel tempo in Sardinia da padroni, visto che le hanno anche dato il nome. I Pheleset in Sardinia ci sono stati, come ospiti dei padroni di casa: i Shardana. Di cui erano consanguinei e quindi anche con la stessa Cultura e Scrittura. Se la scritta l’avessero rinvenuta in Palestina, potevamo dire che si trattava di scrittura sardana? Certo “anche” Sardana, ma prima di tutto Peleset. Visto che vi abitavano i Pheleset. Invece, poiché la brocca risulta essere “Nuragica” quindi sarda, si giustifica la scritta Pheleset con l’affermazione: “La scritta fu fatta dopo la cottura!”>> Da: "SHARDANA la BIBBIA degli URIM"

sabato 1 dicembre 2018

ShardanaeLeonardo Melis a Cagliari parte 3^

  SISARA, generale SHARDANA in Israel, la battaglia di Deborah che si lamenta "PERCHE' DAN non partecipa e STA SULLE NAVI" così come ASER. la presenza di altri Popoli del Mare come TJEKKER a DOR, SHAKALASA ad AZOR ... e dei viaggi a OFIR con le NAVI TARSIS.... IL RITORNO nel 8° sec.

venerdì 23 novembre 2018

#GIGANTIoEROI . LA QUERELLE inutile sulle STATUE di Mont'e Prama


#GIGANTIoEROI . LA QUERELLE inutile sulle STATUE di Mont'e Prama <<Jenesi VI -1: <Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra ed erano nate loro delle figlie, i figli di Dio videro le figlie dell’uomo che erano belle e presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. Il Signore disse: “Il mio spirito non rimanga sempre perplesso nei riguardi dell’uomo considerando che è di carne; gli darò tempo centoventi anni”. I GIGANTI erano sulla terra in quel tempo ed anche dopo che i figli di Dio si furono congiunti con le figlie dell’uomo e ne ebbero figli. Sono gli EROI dell’antichità, uomini famosi.>> Da: "SHARDANA la BIBBIA degli URIM" -- <<Nei templi dei Shardana erano venerati i corpi imbalsamati degli EROI o degli antenati divinizzati, sistemati in loculi, visibili dai fedeli, proprio come accade tuttora, con una usanza che può anche derivare da lontane origini pagane, in molte chiese cristiane vengono venerati i corpi mummificati dei santi (gli «EROI» della nuova religione cristiana), sistemati in urne, visibili ai fedeli. Da: "SHARDANA i Calcolatori del Tempo" ---- Rimane il fatto che la gente ha ormai appreso dagli stessi ARCHEOBUONI (LILLIU) il termine GIGANTI, che gli stessi ARCHEOBUONI appunto diedero alle STATUE, non sapendo di cosa si trattasse in effetti. Resta la frase (sconcertante) del grande BABAI LILLIU: "rimane l'IMBARAZZO di MOSTRARLI agli studiosi". E infatti rimasero nascosti per 30 anni in uno SCANTINATO ...

mercoledì 21 novembre 2018

SARDAN fumetto, Dal sogno al progetto,



Un'idea di due giovani artisti/autori: Obino (Stefano) e Melis (Federico). Uno disegnatore e l'altro: autore del testo. In omaggio ai SHARDANA storici. Un fumetto "Cult" con una storia avvincente ... Per chi si avvicina per la prima volta alla nostra STORIA di popolo glorioso fra i Popoli del Mare: i SHARDANA.

lunedì 19 novembre 2018

Dai Nuraghi ai Shardana Conferenza


https://www.facebook.com/shardanaleo/photos/gm.608855026200705/2281165245292022/?type=3

A Villagrande e Villanova Strisailis, Comunità che ha il primato mondiale dei Centenari (Guinnes 28/maggio/2011), organizzata dal Coro Ogliastra "Amistade" , si terrà una due giorni tra conferenze sulla storia della Sardinia (Salone Parrocchiale) e concerti polifonici (nella chiesa di San Gabriele Arcangelo).

domenica 18 novembre 2018

#SHEMSUHOR antenati primordiali dei Popoli del Mare?


#SHEMSUHOR antenati primordiali dei Popoli del Mare? da: ""SHARDANA i CUSTODI del TEMPO" A sentire David Rhol in “La Jenesi aveva ragione”, i disegni del deserto egizio racconterebbero che <I colonizzatori del Nilo arrivarono nel 3000 a.C. lungo il Mar Rosso provenienti da Poen (Kanaan), guidati da Meschiag.kasher re di Uruk>. Il fratello di quest’ultimo sarebbe stato Misraim che, oltre a essere uno dei figli di Cam, ha un nome dal significato curioso: M.ASR = Colui che viene da ASER. Noi conosciamo bene il significato di questa definizione. Aser era una delle tribù in cui Mose incluse i mercenari dei PdM che scortarono l’Esodo. Per David Rhol potrebbe invece significare “Colui che viene da SRD (Osiride)”, quindi (anche) Horus. Questo potrebbe identificare i personaggi misteriosi incisi nelle rocce del deserto egizio. Il personaggio al centro, alto e con le “corna” sarebbe Horus stesso. Gli uomini dell’equipaggio sarebbero i Shem.Su.Hor, la gente di Horus, i colonizzatori dell’Egitto. Noi presentiamo la nave affiancata a una delle tante navicelle in bronzo attribuite (da noi) ai Shardana della Sardinia. Il personaggio in piedi sull’imbarcazione potrebbe rappresentare sia il famoso albero-bussola, sia Horus stesso, anzi suo padre Osiride (SRD) il quale, secondo gli Egizi “arrivava dall’Occidente e vestiva di bronzo” e, aggiungiamo noi, si chiamava SRD, come i SRD o SRDN … i SaRDaNa! (SRD.N = quelli di SRD) Naturalmente Rhol tiene conto della possibile origine Kananèa dello stesso Osiride. Ignorando che i Kananèi avevano parentela La barca dei Shem.su.Hor. Ricorda stranamente le navicelle Shardana. stretta con i P.d.M. Egli infatti aggiunge che persino il Re Scorpione, che regnò prima di Narmer, aveva frequenti contatti con kanaan. Nella sua tomba sono state trovate 700 anfore contenenti dell’ottimo vino Kananèo. Parrebbe che i PdM nel loro struggente desiderio di insediarsi in Egitto nascondessero un motivo di “ritorno a casa” che li portò a ripetute e non sempre fortunate invasioni della Terra bagnata dal sacro fiume. I primi abitatori dell’Egitto erano antenati dei PdM? Prima della prima dinastia vi era un’altra dinastia di “Faraoni dei Popoli del Mare”? Prima di Narmer vi era un “Re scorpione” e prima ancora Horus e la “Gente di Horus”, i Shem.su.Hor! Un’altra testimonianza di questa presenza la troviamo in “The Wars of Gods and Men” del sumerologo Zecharia Sitchin. Egli fa riferimento a storici del calibro di Erodoto e di Manetone, oltre a numerose iscrizioni nel tempio di Edfu e alla tavola di Abydos. Una battaglia sostenuta da Ra e dal nipote Horus contro misteriosi nemici (Seth?) trova al loro fianco degli uomini “vestiti di metallo” e addestrati alla guerra. Sitchin identifica questi uomini proprio con i Shem. Su.Hor. La cosa che però ci ha fatto sognare è che dopo la vittoria, sostenuta nei “Laghi Amari”, lo Yam suph dell’Esodo, Horus stabilisce la capitale a Zo.An(u)… Tanis! Qui abiteranno i Shem.Su.Hor. Nella capitale degli Hyksos-Re pastori. Quelli che oggi possiamo chiamare senza ombra di dubbio i Popoli del Mare. Da "SHARDANA I Custodi Tempo" di Leonardo Melis

martedì 13 novembre 2018

#DENDERA, i Misteri di Osiride e l'elettricità.


#DENDERA, i Misteri di Osiride e l'elettricità. Nelle immagini appare Osiride sdraiato nel suo letto di morte con Iside da un lato e qualcosa o qualcuno che ci sorprenderà assai dal lato opposto del giaciglio. Nella prima immagine Iside assiste ai preparativi degli assistenti, fra cui si riconoscono Anubi e Toth. Le ultime scoperte ci hanno portato a identificare anche il terzo personaggio in piedi a destra di chi guarda l’immagine sopra. Si tratta di un Dio femmina: Heqet. Ebbene, Heqet era la Dea Rana! Con la testa di rana. Essa, infatti appare nel disegno sotto totalmente con le sembianze di una rana, ai piedi del letto di Osiride. Nella seconda Iside è sola in capo al letto, mentre sul corpo di Osiride svolazza un falco in sequenza. Uno dei falchi si posa sul membro di Osiride. Si tratta di Iside stessa che si accoppiò con lo sposo in forma di falco, appunto. Vediamo, infatti che la mummia di Osiride ha nel secondo disegno il membro eretto, segno della “Resurrezione” riuscita. Risultato della “magìa” di Iside con il prezioso aiuto di Heqet e del suo dono: l’elettricità. Siamo sicuri che Galvani sicuramente, ma anche Volta e Marconi saprebbero dare una immediata spiegazione della strana presenza della “Dea Rana”. Da: "DENDERA i Misteri di Osiride" e.book su AMAZON E.book : https://www.amazon.com/DENDERA-Misteri-Osiride-SHARDANA-custodi-ebook/dp/B00EZ9W18G

venerdì 2 novembre 2018

#SHARDANAeETRUSCHI ... FRATELLI O ...


#SHARDANAeETRUSCHI ... FRATELLI, ambedue citati dagli Egizi nell'Invasione del 1180 a.C. Ma al ritorno nel Mediterraneo (800 a.C.) i SHARDANA erano quelli che NOMINAVANO I RE ETRUSCHI. Lo scrive FESTO AUTORE ROMANO. - "SOLITI SUNT ESSE ETRUSCORUM QUI SARDI APPELLANTUR" Naturalmente gli ARCHEOBUONI negano e strillano che SARDI sta per "la città di SARDI in Anatolia". Ora non per andare sempre a smentire questa gente fuori dal tempo, ma la città di SARDI risulta archeologicamente fondata nel .-..... 1050 a.C. e i SHARDANA e pure i TURSHA ESISTEVANO già PRIMA. E da quelle parti ci passarono durante appunto l'INVASIONE dei Popoli del Mare nel 1200 a.C.- Ma i nostri amici ARCHEOBUONI diventano IDROFOBI quando uno legge la prosecuzione della frase di FESTO (LUDI CAPITOLINI) che recita: "QUIA ETRUSCA GENS .. ORTA EST SARDIBUS" ... Vale a dire che "GLI ETRUSCHI SONO ORIGINATI DAI SARDI". Anche qui essi insistono sul fatto che SARDIBUS starebbe per SARDI...! Noi non propendiamo per "l'origine etrusca dovuta ai Sardi" , ma non siamo d'accordo manco per questa sciocchezza di SARDI nella LIDIA. Sempre per il motivo di cui sopra: che SARDI della Lidia fu fondata nel 1050 a.C. forse proprio dai SHARDANA o ERACLIDI come cita anche Erodoto. " I LIDI, GOVERNATI DAGLI ERACLIDI SBARCANO IN ITALIA E SI UNISCONO AGLI UMBRI". Oltre a tutto, noi aggiungiamo che i SHARDANA esistono secoli prima della fondazione di SARDI stessa. (SHARDANA I POPOLI DEL MARE ed. 2002) ---------------- ----------------------------------------- NATURALMENTE NOI ABBIAMO LA NOSTRA OPINIONE su questa frase... e NON è QUELLA CHE CI VOGLIONO ATTRIBUIRE gli amici ARCHEOBUONI E ARCHEOBIMBI ... ------ DUNQUE, fermo restando che non ci troviamo d'accordo sulla seconda parte della frase: "QUIA ETRUSCA GENS ORTA EST SARDIBUS" plurali o singolari che siano ... non siamo d'accordo che "LA GENTE ETRUSCA DISCENDA DAI SARDI" .......... Mentre per la prima parte gli ARCHEOBUONI e i loro amici CI spieghino perchè FESTO SCRIVE: "Reges soliti sunt esse Etruscorum qui SARDI APPELANTUR" Ci spieghino come traducono "SARDI APPELLANTUR" -- NON mi pare si riferisca a una città visto che IL VERBO è uan forma passiva del verbo APPELLARE chiamare ..quindi CHIAMARSI ... APPELLANTUR= "CHE SI CHIAMANO" ... e come si chiamano? SARDI ... !

mercoledì 31 ottobre 2018

#SAMAINSASANIMAS


#SAMAINSASANIMAS
l’Europa, tra cui anche alcuni luoghi del sud Sardegna. Nella tradizione
sarda questa festa assume nomi diversi: Sas Animas, Su
Mortu Mortu, Is doppiadoris, Is Frakkeras.. Le usanze sono molto
simili a quelle degli antichi Celti sotto molti aspetti. Non solo in
Sardegna, ma nel folclore di ogni zona d’Italia troviamo riti d’accoglienza
per i defunti che tornano, messi in atto soprattutto nella
notte che precede la ricorrenza dei morti e nei due giorni successivi.
I più frequenti sono: cibo e bevande lasciate sulle porte o sulle
finestre o sulla tavola oppure sulle tombe dei defunti, lasciare lumi
accesi per la casa ed il fuoco nel camino.
In Molise, nel comune di Venosa in provincia di Potenza, ad
esempio, dopo che il cadavere è stato portato al cimitero, i parenti
abbandonano la casa per un giorno ed una notte per permettere al
morto di tornare a rifocillarsi <Usanza, questa, presente in alcuni
paesi della Marmilla fino a trenta, quarant’anni fa>. (L. M.)
A Modica, in Sicilia, si crede ancora oggi che per i tre giorni
successivi alla sepoltura il morto rientri a casa per sfamarsi con
pane e per dissetarsi con acqua: per questo i parenti gli lasciano, di
notte, la porta di ingresso socchiusa e puntellata con una sedia,
sulla quale viene posato pane fresco in abbondanza.
In diversi paesi dell’Aspromonte, in Calabria, in autunno i
morti tornano addirittura per un mese intero. Così le famiglie mettono
ogni sera sul tavolo un piatto ricolmo di cibo, la bottiglia del
vino, una brocca d’acqua. In qualche paese si lascia addirittura un
mazzo di carte da gioco, affinché i defunti possano ancora assaporare
i passatempi della vita.
In alcune regioni, come il Piemonte, si soleva per cena lasciare
un posto in più a tavola, riservato ai defunti che sarebbero
tornati in visita. Sempre in Piemonte la notte precedente la festa
d’Ognissanti i morti escono dalla loro tomba per ritornare a vedere
il loro focolare. In quei giorni non bisogna spazzare le camere
perché il movimento della scopa potrebbe arrecare danni alle anime
e persuaderle ad andarsene oppure a vendicarsi.
Il ciclo delle stagioni tra Celti e Sardi
In Val d’Ossola vi era una particolarità nel rito: dopo la cena,
tutte le famiglie si recavano insieme al cimitero, lasciando le case
vuote in modo che i morti potessero andare lì a ristorarsi in pace. Il
ritorno alle case era poi annunciato dal suono delle campane, perchè
i defunti potessero ritirarsi senza fastidio.
In Puglia, ad Orsara, la festa veniva e viene ancora chiamata
Fuuc acost, e coinvolge tutto il paese. Si decorano le zucche chiamate
Cocce priatorje, si accendono falò di rami di ginestre agli
incroci e nelle piazze e si cucina sulle loro braci. Anche qui comunque
gli avanzi vengono riservati ai morti, lasciandoli disposti
agli angoli delle strade.
In Sicilia c’è l’usanza di preparare doni e dolci per i bambini,
ai quali viene detto che sono regali portati dai parenti trapassati.
I genitori infatti raccontano ai figli che se durante l’anno saranno
stati buoni e avranno recitato le preghiere per le anime dei defunti,
i morti porteranno loro dei doni.
A Palermo nella notte tra il
primo ed il due Novembre i morti lasciano la loro paurosa dimora
e scendono in città a rubare ai più ricchi pasticceri, ai mercanti, ai
sarti tutto ciò che hanno intenzione di donare ai loro parenti, soprattutto
i nipoti più piccoli.
I riti d’accoglienza per i morti erano presenti in tutta la Sardegna
e anche qui prevedevano delle cibarie rituali, soprattutto
pane e castagne.
A Siniscola la sera della vigilia del giorno dei morti si preparava
il pane in casa ed assieme alle brocche piene d’acqua questo
era lasciato sulla tavola così che nelle ore silenziose della notte
i defunti potessero rifocillarsi. Questi pani per i morti sono chiamati
panixeddas. Quella de Is panixeddas è una tradizione che si
ripete in Sardegna ogni anno, per il 2 Novembre. Tradizione che
(naturalmente) deriverebbe dallo spagnolo ed il nome panixeddas
significa “piccoli pani d’offerta”. Il primo Novembre in ogni casa
venivano accese delle lampade ad olio, le lantias, una per ogni
morto, e messe nella stanza più importante. Dopo la cena non si
sparecchiava la tavola, si lasciavano aperte anche le credenze perché
i morti si servissero del cibo. Al mattino presto, il giorno 2
Novembre era celebrata la messa in cimitero. I ragazzi, specialmente
quelli poveri, andavano, sempre al mattino, per le vie del
paese a chiedere is panixeddas. Venivano dati loro pane fatto in
casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci. I
dolci erano per lo più pabassinas e su pani ‘e saba. Per ringraziare
i bambini dicevano: “Deus si dhu paghet” e la risposta era “Deus
paghet tottu”. Ancora oggi i bambini seguono questa tradizione,
ma più per gioco che non per una vera e propria fede.
San Sperate (Cagliari) è uno dei paesi in cui in occasione
del giorno dei morti resiste questa tradizione molto curiosa. La
mattina del 2 Novembre si ripete il rito di is panixeddas. I bambini
del paese escono in gruppi bussando nelle case e nei negozi chiedendo
is panixeddas, e in risposta ricevono dei doni.
La tradizione è presente anche ad Arborea, dove i bambini
vanno in giro per il paese a chiedere sa panixedda. Ricevono un
pane particolare, oppure un dolce, o delle castagne. Per raccogliere
sa panixedda i bambini usano portare un grosso fazzoletto o
tovagliolo annodato che si impegnano accuratamente di riempire.
DA: "SHARDANAI CALCOLATORI DEL TEMPO" 
formato KINDLE:   https://www.amazon.it/Shardana-i-Calcolatori-del-Tempo-ebook/dp/B00DQASJN6/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1540984745&sr=8-1&keywords=leonardo+melis ------------------------------------- O --- https://www.amazon.it/Shardana-i-Calcolatori-del-Tempo-ebook/dp/B00DQASJN6/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1540985049&sr=8-1&keywords=SHARDANA+I+CALCOLATORI+DEL+TEMPO

domenica 28 ottobre 2018

#CONFERENZALEONARDOMELIS a Cagliari,


#CONFERENZALEONARDOMELIS  a Cagliari, all'ACENTRO ospite degli amici di NURNET. Dopo il boicottaggio su FACEBOOK, che ha impedito la pubblicazione dell'EVENTO fino alle 18.45 DI sabato/27/10, ora della conferenza stessa, la REAZIONE dei lettori e amici di Leonardo ha portato a una partecipazione alla conferenza di un gran numero di partecipanti. La cosa che però ha lasciato più stupiti è la pubblicazione sull' UNIONE SARDA  di un articolo a cura degli amici  di NURNET sabato/27 mattino. In realtà la cosa non parrebbe strana se non esistesse una sorta di OSTRACISMO che dura dal 2006 da parte di questo giornale e dal gruppo che comprende anche la TV più vista in Sardegna. Sarà questo un segno dei tempi. Di un cambiamento cioè anche da parte della Stampa e dei MEDIA , i quali fino ad oggi hanno sempre "coccolato" gli "UFFICIALI", trascurando del tutto (e nel caso di Leonardo Melis, addirittura ostracizzando ...) gli Indipendenti? VOLGIAMO SPERARE CHE SIA PROPRIO COSI'  

sabato 20 ottobre 2018

#MONTEPRAMA il perché della riforma della Sovrintendenza e dei RITARDI NEGLI SCAVI.


#MONTEPRAMA il perché della riforma della Sovrintendenza e dei RITARDI NEGLI SCAVI. - Citiamo la scoperta di una SCRITTA dei POPOLI DEL MARE a Villagrande nel 2011 e la spiegazione dei ritardi e delle abitudini della Sovrintendenza. <<A fine del 2011, nel nostro forum dei Popoli del Mare e sul profilo facebook denunciammo uno scempio perpetuato in quel di Villagrande Strisaili, un paese in cima ai monti di Ogliastra, nella costa occidentale della Sardinia. Avevamo scoperto che un tempietto, da noi ritenuto shardana per la sua conformazione, le rappresentazioni scultoree e il taglio “moderno” delle pietre, era stato letteralmente smantellato e portato al museo di Nuoro, ove non ci risulta che sia esposto al pubblico. Ci fu una violenta protesta, anche delle autorità del paese, ma non ci fu niente da fare. L’Archeobuona responsabile della Sovrintendenza rispose che ne aveva l’autorità e le conoscenze per fare ciò che aveva fatto. Contemporaneamente noi dovemmo sorbirci le critiche di tanti, amici compresi, per la nostra fissazione con i Shardana. Una lettera apparsa nel sito istituzionale del Comune di Villagrande firmata dal Sindaco, denunciava a giugno di quest’anno (2012 n.d.A.) il ritrovamento all’interno del Tempio di una scritta riferita ai Popoli del Mare, Shardana o Pheleset. La cosa era stata resa nota in una conferenza all’ Accademia dei Lincei. Nessuna notizia o pubblicazione in merito alla stele fu però resa pubblica. (poi scoprimmo che non si trattava di una STELE ma di una brocca in ceramica del XIII sec. a.C.). Da "SHARDANA la Bibbia degli Urim" ed. 2012

giovedì 11 ottobre 2018

#TERRAPROMESSA o libro scritto "PRO DOMO SUA" dalla Tribù di Juda?



#TERRAPROMESSA o libro scritto "PRO DOMO SUA" dalla Tribù di Juda? Da "SHARDANA Antichi Re del Mare" di Leonardo Melis - e - "SHARDANA&SHAKALASA" di Andrea Di Lenardo e Leonardo Melis <<Le città distrutte da Josuè risultano distrutte da altri. Gente che noi conosciamo abbastanza bene. Anche l’archeologia moderna comincia a riconoscere questi fatti. Ashod ed Eqron sono distrutte dai POPOLI DEL MARE: a fine XIII sec.a.C. e riedificate dai Phelese/Philistei. Più a Nord: Hazor, Afeq, Lakish, Meggiddo sono incendiate dai PdM sempre La “conquista” della Terra Promessa nello stesso periodo. I re di queste città sono dati per sconfitti a opera di Josuè, ma nel 1230 a.C. esistevano ancora. ”, il Libro dei Judici subito all’apertura ci fa un quadro della “Conquista” da parte delle restanti Tribù piuttosto disarmante: • Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati. • I figli di Beniamino non scacciarono da Jerusalem i Jebusei, vissuti ivi con loro fino al giorno d’oggi. • Manasse non espulse gli abitanti Beth San, Taanac, di Dor, Jeblaam, Megiddo… sicchè il Kananeo continuò ad abitare in quel paese. Josuah Josuè Shardana - Antichi Re del Mare 158 • Zabulon non scacciò i Cananei da Ketron e Naalal, ed essi abitarono con lui. • Aser non scacciò i Cananei da Akko, Sidone Aalab, Afec, Rechob, perciò abitarono fra quelli. • Ephraim non scacciò i Cananei che abitavano in Gazer, e questi dimorarono con lui. • Nephtali non scacciò i Cananei da Bet Semes e Bet Anat, ma dimorò con loro.>> Da: "SHARDANA Antichi Re del Mare"

domenica 7 ottobre 2018

#CULTURASARDA A chi dà fastidio,


#CULTURASARDA A chi dà fastidio, o meglio: perchè a nessuno di coloro che hanno le chiavi del potere INTERESSA? Una iniziativa come quella degli AMICI di NURNET e altri appassionati, che si sono prodigati e tassati per dare vita a una mostra collettiva di opere della nostra CULTURA SHARDANA, vien del tutto ignorata da CHI dovrebbe invece tutelare gli sforzi che pochi appassionati fanno, sostituendosi a chi BEN PAGATO dovrebbe invece eseguire. Certo è sicuramente più importante seguire i CAPRICCI di chi, arrivato in SARDINIA a dirigere scavi e tutele dei nostri Beni Archeo, spende 230.000 €uro perchè si chiamino EROI e non GIGANTI! A parte che nemmeno il termine GIGANTI ha alcuna validità storico scientifica, ma fu dato dagli ARCHEOBUONI perchè IGNORAVANO di cosa si trattasse nel 1974 ... Ma nemmeno il termine EROI ha alcunchè di storicamente valido. NOI il 27/10/2018 faremo la nostra CONFERENZA sui POPOLI DEL MARE e sopratutto sui NOSTRI SHARDANA che sono RAPPRESENTATI nelle STATUE di MONT'E PRAMA alla faccia di questi personaggi che DISCONOSCONO, unici al mondo, il fatto che i SHARDANA siano I SARDI di 4000 anni fa e oltre. Vi invito tutti fin d'ora a venire a sostenere questi amici che il giorno faranno il BIGLIETTO RIDOTTO per l'ingresso alla mostra alle 17.00, mentre......... L'INGRESSO alla CONFERENZA è anche ...GRATIS.
 Leonardo Melis

lunedì 24 settembre 2018

#POPOLIDELMARE La Guerra di Troja era un affare di famiglia


#POPOLIDELMARE La Guerra di Troja era un affare di famiglia. Da: "SHARDANAe SHAKALASA" <<<Come spesso abbiamo accennato in altri capitoli, questa guerra di Troja o di Ilio se si preferisce, non è mai avvenuta come la descrive Omero. Ci sono troppi particolari che portano a una terra che non può essere alle latitudini interpretate dai Greci. I Quali Greci, Omero in prima persona, descrivono a nostro parere una serie di leggende apprese da altri Popoli di altre latitudini. Noi sappiamo anche chi furono questi popoli arrivati si nel periodo della Guerra di Troja/Ilio, ma che quelle battagli le combatterono altrove. Noi presumiamo nel Baltico. Perché? Perché uno dei protagonisti è proprio un Popolo che nel 2000 a.C. “uscendo da Ur”, risalì i fiumi che attraversano oggi la Russia e uscendo nel Baltico, dove si insediarono dando origini ai Tuatha de Dana, i Denen citati da Omero con il nome di Danai. Solo che lui li confonde con gli Akey/Akayasa. Basterebbero alcuni particolari per capire. I pesanti mantelli di lana che vestono Akey ma anche Teucri e i loro alleati. Illargo uso di legna per costruire i valli e la staccionate. L’uso ancora della legna per cremare i cadaveri invece di seppellirli, come in uso da quelle e in quei tempi. Il mare spesso in burrasca e con nebbie perenni. Addirittura qualcuno che muore di freddo per essersi addormentato sulla spiaggia ubriaco>> Da: "SHARDANAe SHAKALASA dio Andrea DI Lenardo E Leonardo Melis.

sabato 15 settembre 2018

SHARDANA i POPOLI del MARE, il video


#SHARDANA i POPOLI del MARE. Una conferenza di Leonardo Melis precedente al 2012. Una data che precedeva l'uscita di altri tre libri di Leonardo Melis, che avrebbero dato ancor di più forza alle sue scoperte e rivelazioni sulla Storia Mediterranea dei Popoli del Mare e sui SHARDANA in particolare. Una lunga dissertazione sulle origini delle civiltà Mediterranee e Mediorientali, la BIBBIA, EGIZI, ASSIRI, PELASGI, TIRRENI. La terribile invasione dei POPOLI DEL MARE del 1200 a.C. che annientò gli imperi del 2° Millennio, ponendo fine all'età del Bronzo.... CAGLIARI (UNA PARTE DEL CONVEGNO).. .RI (UNA PARTE DEL CONVEGNO)..

giovedì 13 settembre 2018

Leonardo Melis studioso dei Popoli del Mare


#LeonardoMelis studioso dei Popoli del Mare Nato a Setzu, il più piccolo Comune della provincia di Cagliari, uno dei paesi più antichi della Sardegna (Setzu = Su Etzu = l’Antico) ai piedi della Jara.. Dopo gli studi classici nella prestigiosa scuola dei Padri Salesiani di Lanusei sceglie di vivere fuori dal contesto famigliare e gira il mondo per trentacinque anni, lavorando e studiando i “Popoli Naturali”. Quelli senza Stato e con una origine millenaria comune. In Egitto si imbatte nelle raffigurazioni dei Popoli del Mare e dei Shardana della Guardia Reale. Scopre che tali raffigurazioni sono perfettamente identiche a quelle dei bronzetti sardi del II millennio a.C. Dopo un continuo viaggiare per l’Europa, l’Africa, il Mediterraneo… nel 2001 partecipa a un convegno organizzato dalla Provincia e dal Comune di Oristano (Sardinia) sul tema: “Shardana, il popolo dei nuraghi?”. Lo scontro con alcuni relatori della Sovrintendenza porta Leonardo Melis a una situazione d’urto continuo con la così detta Scienza Ufficiale. Ma l’interesse e la partecipazione della gente alle sue conferenze lo convincono ad andare avanti e nel 2002 pubblica “Shardana i Popoli del Mare”, la cui prima edizione è esaurita nel giro di un mese. Considerato il più accreditato Studioso dei Popoli del Mare. La sua opera è oggi l’unica completa e documentata nella Letteratura italiana sull’argomento. Autore del libro best seller (tredici edizioni dal 2002) “Shardana i Popoli del Mare” Promotore della Legge sulla Bandiera Sarda. Presidente (uno dei primi) della Consulta Territoriale sulla Cultura e la Lingua Sarda. Docente esterno sull’argomento Popoli del Mare nelle Scuole Superiori. Premio dell’Accademia Arborense per il miglior saggio storico 2005 Premio “Sergio Atzeni” per la miglior Firma 2005. Sempre nel 2005, il suo libro è oggetto di dibattito al 2° Congresso Mondiale sul Matriarcato, svoltosi a ottobre 2005 a S. Austin - Texas (U.S.A.) http://www.second-congress-matriarchal-studies.com/birnbaum.html Le sue scoperte sono strabilianti: - Nel 2005 pubblica dell’esistenza di circa 30 statue gigantesche dimenticate da 30 anni nel museo di Cagliari, che rivoluzionano la storia della statuari del mediterraneo. - Sempre nel 2005 scopre il Calendario millenario dei Shardana datato al 3761 a.C. - La vela moderna a bordo delle navi dei popolidelmare raffigurate a Medinet Abu. - Il Nuraghe Calcolatore a Santa Barbara che scandisce i tempi del Calendario Shardana. - In Egitto nel 2009 scopre un tempietto a Deir el Medineth contenente la raffigurazione dell’ARKA dell’alleanza e meccanismi elettrici legati alle scoperte di Galvani. - Sulle tracce di Sigmund Freud rintraccia le origini e il nome di Mose, principe egizio. Dimostra che la sua nascita non poteva essere ebrea e che soprattutto il passaggio del Mar Rosso non avvenne nel mare, ma negli stagni più a Nord: Yam Suph. - Nel 2010 pubblica la soicperta di una Ziggurat a 7 scaloni presente in Sardegna e un Coccio con la scritta “SHARDANA” risalente al 2° Millennio. - Nel 2012 le scoperte più importanti: Due ulteriori ziggurat, o piuttosto PAJARE identiche a quelle del Salento e delle Baleari e una INTERA CITTà del 2° millennio a.C. sull’altipiano della Jara , patria degli ultimi cavallini selvaggi. Ove era scritto che “non potevano esserci insediamenti” secondo l’Archeologia ufficiale. Altre pubblicazioni:: - Nel 2005 pubblica “Shardana i Principi di Dan” oggi alla terza ristampa. - Nell’estate 2008 pubblica “I Calcolatori del Tempo”, la scoperta di un calendario millenario e di un nuraghe calcolatore. - Dicembre 2008: “Shardana I Custodi del Tempo” rivela la scoperta in un tempio egizio di macchinari “che non dovevano esistere” e il prototipo dell’Arca di Mose. - Nel 2009: “Shardana les Peuples de la Mer” ediz. In Lingua francese - Maggio 2010: “Shardana Jenesi degli Urim” l’origine dei Popoli che uscirono da UR. La scoperta di una Ziqurat in Sardinia. La scoperta di un documento in Lingua Shardana. - Autunno 2012 “Shardana la Bibbia degli Urim”. - Nel ----- 2016 pubblica “Shardana Antichi Re del Mare” - E nel 2018 ... SHARDANA & SHAKALASA con Andrea Di Lenardo

domenica 9 settembre 2018

NURAGHE CALCOLATORE


#NURAGHECALCOLATORE .... SU AMAZON. https://www.amazon.it/Shardana-i-Calcolatori-del-Tempo-ebook/dp/B00DQASJN6 <<Quando Tonino mi contattò, naturalmente non nascosi che il mio interesse per i nuraghes non era di studio. Cosa che lasciavo ad altri più titolati di me. La sua insistenza fu comunque tale che mi decisi ad accettare che mi accompagnasse per un sopraluogo. Pur essendo agli inizi dell’autunno sardo che di solito è famoso per la sua mitezza, il tempo era stranamente cupo. Proprio come accadde l’estate in cui mi recai a visitare la città nascosta di Antas. Comunque la curiosità cominciava a farsi strada man mano che attraversavamo l’altipiano pieno di costruzioni megalitiche nascoste dalla boscaglia. In cima a una Zeppara, piccola collina che emerge dai tipici altipiani dell’Isola, all’interno di un recinto rivelatosi “sacro”, emersero all’improvviso due nuraghes collegati. Già dalla prima occhiata comunque apparve chiaro che si trattava di due costruzioni differenti. Il primo dimostrava essere il classico nuraghe con massi ciclopici irregolari e non “toccati da metallo”, integri. Il secondo presentava dei massi più regolari, forse lavorati, come altri nuraghes presenti nell’Isola e in giro per il Mediterraneo e oltre… Quest’ultima costruzione cominciò a incuriosirmi. Anche per quanto il mio amico mi descriveva. Le feritoie, più numerose del solito, erano disposte in tutto il cerchio della costruzione. Otto feritoie a ricordarmi il mio “calendario delle stagioni”, con l’ingresso dritto puntato a segnare il solstizio d’estate e le feritoie a segnare altri orientamenti solstiziali ed equinoziali e non solo>>Da "SHARDANA i Calcolatori del Tempo" di Leonardo Melis AMAZON -- https://www.amazon.it/Shardana-i-Calcolatori-del-Tempo-ebook/dp/B00DQASJN6

venerdì 31 agosto 2018

QADESH Una prova generale della Guerra di Troja


#QADESH Una prova generale della Guerra diTroja, con tutii i Popoli del Mare protagonisti e con le loro armi COMUNI - - Da "SHARDANA i Popoli del Mare" di Leonardo Melis ed. PTM del 2002 <<Ingannata da false spie catturate presso il fiume Oronte e interrogate circa la consistenza dell’esercito di Hattusa, la divisione Ra, comandata da Ramessu in persona, con la divisione Ammone, attraversano il fiume, (con loro un contingente della guardia scelta di Shardana N.d.A.). Le altre due divisioni, Set con la nuova creata dallo stesso Ramessu, Ptah, restano indietro. Ramessu lancia l’attacco in testa all’esercito come sempre, a bordo del suo carro da guerra, ma deve fermarsi impietrito: dal fitto bosco escono sulla radura migliaia di carri ittiti affiancati dai Siriani e da numerosi altri alleati. Muwattali re di Hatti era riuscito a formare la più grande coalizione mai vista fino ad allora per distruggere l’Egitto una volta per tutte. La Storia parla di 15 tra province e regni alleati, di oltre 37.000 uomini armati, di 3000 carri da guerra, quei carri di cui anche nella Bibbia si parla con terrore. Il faraone disponeva di quattro divisioni composte da 5.000 uomini ciascuna, di cui i due terzi erano mercenari: 1.600 Qeheqs (beduini del deserto occidentale), 880 arcieri Nubiani, 100 Meswesh (Libici) e 520 Shardana, questi ultimi avevano anche il compito di guardia personale di Ramessu. I carri di cui disponevano gli Egiziani erano in numero di 2-300, quindi infinitamente inferiori alle forze ittite. Il giovane faraone angosciato alza i suoi lamenti: “vedete come hanno agito i capi? Essi hanno detto al faraone, tramite le spie catturate, che il vinto Hatti era nel Paese di Aleppo, essendo fuggito davanti alla mia maestà... mentre si nasconde dietro Qadesh l’agguato”. Gli Ittiti devastano il campo di Ramessu, ma ciò fa rallentare la loro azione. Ramessu, radunata la sua guardia scelta, si lancia in un disperato attacco e il suo carro fa strage dei nemici. –>> Da: "SHARDANA i Popoli del Mare"

lunedì 27 agosto 2018

SCRITTURASHARDANA




#SCRITTURASHARDANA: 1-2-3 !!! I tre documentio relativi alla scrittura shardana in SARDINIA e al nome SARDN = SARDANA rivelato presto in conferenza da leonardo con il terso DOCUMENTO DEFINITIVO A PROVA ... in anteprima all'incontro nella sala HONEBU, ospiti di Pierluigi Montalbano. Il 29/09/2018 .. SE LO PERDETE... POTRETE DIRE: " io non c'ero!" ... vi aspettiamo però ... 
https://www.youtube.com/watch?v=muITq7syQmg&t=17s

venerdì 24 agosto 2018

SHARDANA Exodus


E.BOOK su Amazon

https://www.amazon.it/SHARDANA-Exodus-popoli-del-mare-ebook/dp/B07GRB3ZTN/ref=sr_1_10?s=books&ie=UTF8&qid=1535126822&sr=1-10

Un ESTRATTO da: "Shardana Antichi Re del Mare", in particolare il capitolo riguardante l'Esodo del popolo di Mose. Dal passaggio di Yam Suph (Mare dei Giunchi) al sostare per 40 anni nell'oasi di Qadesh Barnea, di fronte al Monte di Dio individuato dall'archeologo Anati ad Har Karkoum, nel Negeb/Sinai. Ricordandovi che noi non scriviamo pro o contro la Bibbia, ma solo pro o contro le contraffazioni o interpretazioni antistoriche che abbiamo imparato a distinguere dalla buona fede e da interessi politici, religiosi o economici o di altro. Spesso abbiamo avuto modo di contestare autori di testi storici mossi da questi intenti e non sin- ceri con i posteri e con i contemporanei lettori. Personaggi che magari stimiamo per altre azioni. Come Gaius Julius Caesar, che stimiamo come pochi suoi contemporanei. Come Cicerone, che non stimiamo affatto. Come tanti autori greci, di cui non ci può importare affatto a livello di simpatia o stima, come … come gli autori della Bibbia di cui parleremo in queste pagine e che (solo alcuni di loro) scrissero mossi da interessi di parte, anche sfacciatamente. Alcuni degli scritti aggiustati da almeno due di questi autori riguardano il Pentateuco e il libro di Josueh in particola- re. Cominciamo allora approfondendo il discorso su uno dei libri del Pentateuco di cui ci siamo occupati dal nostro primo scritto di questa avventura che abbiamo affrontato a inizio millennio. Già nel 2001, al famoso “Convegno di Oristano”, accennavamo a un tragitto alternativo a quello solitamente raccontato dai libri di scuola. Aiutati dal lavoro di un archeologo italiano, Manuel Anati, che scavava nel “Monte di Dio” come lo chiama lui. Un monte che si trova a Oriente nella penisola del Sinai, non lontano dal Torrente Egitto che anticamente fungeva da confine con la Siria/Palestina e l’Egitto. Immediatamente dopo Qadesh Barnea. Sappiamo che Qadesh Barnea (santuario di Barne) era (ed è?) un’oasi in cui stazionò il popolo degli Hapiru insieme alla gente che era uscita con loro dall’ Egitto e col principe Mose. Questa gente Stazionò ben più di un anno come creduto dai più. Per noi infatti, essi stettero nell’ Oasi/Santuario quasi tutti quei quaranta anni di cui parla il Libro dell’Esodo. Fu infatti da quella base- accampamento che Mose salì al “Monte di Dio” dove gli furono consegnate le Tavole. Queste due località (chiamate nella Bibbia: Qadesh Barnea e Monte Hor) si trovano infatti nella direttiva più logica e più corta per giungere alla “Terra Promessa”, dove erano diretti Mose e i suoi, provenienti dall’ Egitto e passando da Yam Suph, mare di giunchi e non Mar Rosso, come comunemente si racconta; Mar Rosso sarebbe infatti meglio “Mare di Edom”, come la gente del luogo chiamava il mare Eritreo, che però era il braccio di mare dove si trova il porto di Aqab. Quella zona era infatti abitata dai discendenti di Esaù, gli Edomiti appunto. Alleghiamo la cartina inviataci da un amico di Roma, di cui parleremo a breve.