giovedì 10 luglio 2025

Thor Heyerdahl e gli ARCHEOBUONI






 Thor Heyerdahl e gli ARCHEOBUONI

<Sir Thor Heyerdahl, nacque nel 1914 in Norvegia, divenne famoso per la sua impresa con l’imbarcazione (una zattera) chiamata Kon Tiki, con la quale fece la traversata dal Perù all’Indonesia per smentire la teoria, ancora oggi in uso, dell’origine di questi popoli dall’Asia. Ne sappiamo qualcosa della resistenza da parte degli Archeobuoni, attivi anche allora. A noi però piace ricordarlo per l’altra sua impresa; quella con cui dimostrò come i popoli antichi, in particolare gli Egiziani, potevano navigare anche negli oceani, oltre le Colonne d’Eracle; anche con barche in giunco, come quelle egizie; e, aggiungiamo noi, anche come quelle dei Popoli del Mare, Shardana in particolare. Non vi preoccupate, non stiamo provocando le ire dei nostri eterni contestatori, abbiamo le prove come Sir Thor Heyerdahl si recò anche a S. Justa (Sardinia) per studiare i cosiddetti Fassonis. La traversata avvenne nel 1970 dal Marocco alle Antille a bordo della Ra II. Una curiosità. Dell’equipaggio della Ra I e II fece parte l’esploratore e alpinista italiano Carlo Mauri. Piramidi a gradoni, quindi. Come quelle che noi abbiamo scoperto in Sardinia anni fa.
Thor fu sempre osteggiato dagli ARCHEOBUONI contemporanei. Lui riuscì sempre a tenerli a bada, raccontando alla gente che gli chiedeva “Ma gli archeologi non sono d’accordo con lei” che se non fosse così, lui e le sue teorie non avrebbero interessato nessuno. Comunque nessun archeologo si confrontò mai con lui .. e anche questo Thor lo raccontava alla gente. Finchè un giorno nell’università del suo Paese non organizzarono un incontro che si rivelò un’imboscata vera e propria. Gli ARCHEOBUONI mandarono i loro allievi, gli ARCHEOBIMBI come li chiamiamo noi, che lo attaccarono con domande che non riguardavano le sue teorie, ma la sua vita privata e altre cose personali. Thor, ormai vecchio e stanco, tornò a TENERIFE e non tornò più al suo Paese, la Norvegia.
Noi siamo tornati a trovarlo nel suo Museo di Tenerife (Santa Cruz), dove abbiamo visitato le “sue” Piramidi, definite dagli ARCHEOBUONI: “cumuli di pietre”, viste e fotografate le sue imbarcazioni … ascoltata la storia della sua vita, la parte che non conoscevamo … Lo riteniamo uno dei nostri MAESTRI, con gli altri: BRUNO VACCA, CARTA RASPI, Prof. SARDELLA … tutti grandi viaggiatori, sognatori, scopritori e osteggiati dai soliti.. ARCHEOBUONI che mai la spuntarono con loro, né mai con noi!>
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lunedì 7 luglio 2025

Dossier Mont' e Prama

 


Dossier Mont' e Prama 

30 giugno 2025 di Leonardo Melis (Autore)

Il presente testo è una parte del Dossier presente nel libro di Leonardo Melis “Shardana la Bibbia degli Urim”, di cui vi invitiamo a consultare il contenuto intero. Un Dossier sul ritrovamento degli otre 3000 frammenti di statue ritrovati nella penisola del Sinis, non lontano dalla città shardana di Tharros. Copie di giornali dell’epoca del ritrovamento (1974) raccontano una verità diversa da quella proposta oggi dagli Archeobuoni che si pavoneggiano quali eroici scopritori. Nel 2005, dopo trent’anni di oblìo negli scantinati del Museo Archeologico di Cagliari, le statue furono inviate al restauro al Centro di Li Punti (SS). A questo però si arrivò dopo una campagna di denunce e di articoli da parte di un giornale locale e delle “Filippiche” e le pubblicazioni di Leonardo Melis. Qualcuno, pressato da questa campagna di rivelazioni e sbugiarda menti, ruppe i ranghi e parlò. Un Sovrintendente di Sassari rivelò quanto già Leonardo Melis e il quotidiano di Cagliari avevano scoperto e pubblicato. Confermò la datazione proposta da Melis, la sparizione di uno Scarabeo che avrebbe potuto datare le statue, risalenti a prima della Statuaria greca nel Mediterraneo. Trenta statue che rappresentano i protagonisti, Atleti e Soldati, delle prime SHARDANIADI o ERACLIADI, che i Greci fecero proprie ribattezzandole: Olimpiadi. Alcuni con le armature rappresentate nel tempio egizio di Medinet Abu e nei Bronzetti Shardana del 2° Millennio a.C.

domenica 29 giugno 2025

AL AWAHT? AROSET GOIM! Fortezza shardana


 

AL AWAHT? AROSET GOIM! Fortezza shardana 

Da: “SHARDANA i PRINCIPI DI DAN” <<Alla luce di quanto varie volte annunciato (anche da noi in “Shardana i Popoli del Mare”) da archeologi israeliani e da studiosi sardi, crediamo sia giunto il momento di fare un tentativo per identificare la famosa cittadella di El Awhat (in Arabo: cumulo di pietre) che, a detta di molti studiosi, sarebbe “nuragica” per la sua struttura simile alle caratteristiche costruzioni disseminate a migliaia in tutto il territorio della Sardinia. Vediamo alcuni dati presi a prestito da quanto fornito dal prof. Zertal e dalla sua equipe: 

• Il sito sta a 325 m. sul livello del mare, da cui dista 18 km. • Abitato per 50-60 anni e abbandonato nel 1180-60 a.C. circa. 

• Sono stati rinvenuti degli scarabei col cartiglio di Ramesse III e uno del XV secolo a.C. (Toth-Mose III). Uno scarabeo filisteo. Un tappo di bottiglia a testa d’ariete del tipo usato in Egitto. 

 • Nei pressi vi sono altri quattro siti similari. 

• Nessuna traccia di distruzione.

• Area complessiva: circa 30.000 mq. 

• Muro di cinta spesso 5-8 m. e alto 4-6. 

 • Capanne a copertura a Tholos (del tipo sardo). 

• Un forno fusorio del ferro. 

• La torre ritrovata (che ha fatto pensare ai nuraghes) 10x15 m. 

• Ritrovate ceramiche di tipo “nuragico” (ma noi precisiamo: shardana). Frammenti di ceramica con decorazioni “a spina di pesce”, tipiche della Sardinia. 

 • La Bibbia cita Aroset Goim come residenza di Sisara e dei suoi soldati. Questo spiegherebbe perché la città risulta abbandonata e non saccheggiata. La sconfitta di Sisara avvenne altrove, il suo esercito fu annientato e, probabilmente, i superstiti si rifugiarono presso le tribù amiche di Dan e Aser e non tornarono mai ad Aroset Goim. 

• Tanak è il posto dove Deborah riunì le forze e dove si svolse la battaglia. Haroset Goim non doveva essere troppo distante. Haroset Goim è El Awhat? Gli archeologi israeliani concordano con quanto noi ipotizziamo. Abbiamo sentito il professor Zertal, che guida gli scavi e anche lui ammette di aver ipotizzato che El Awaht fosse Aroset Goim e soprattutto che il nome Sisara non è un nome comune in Palestina. Zertal non riesce a dare una spiegazione plausibile a questa presenza dei Shardana in Palestina. Ma i nostri lettori hanno già capito che noi abbiamo invece questa spiegazione. Qualcuno (lettore) l’aveva comunque già intuito da quanto pubblicato in “Shardana i Popoli del Mare” (nella VI Edizione) a proposito di El Awaht = Aroset Goim. Vediamo allora perché Sisara e i suoi guerrieri shardana occupavano la fortezza di El Awaht. 

• Ramesse III, che andava vantandosi di avere “Sconfitto per la prima volta nella storia i terribili Shardana”, aveva solamente salvato il… trono grazie all’intervento della guardia reale, composta da soldati Shardana. Questi soldati parlamentarono con gli assalitori e si giunse a un accordo, che andava bene a Egizi e Shardana. I quali Shardana poterono stabilirsi alla frontiera del Delta, presso la loro antica capitale. L’Egitto però aveva subito sconfitte molto gravi nelle province, soprattutto in Palestina, dove perse del tutto la sovranità. I Popoli del Mare, infatti, irruppero in Asia Minore tutto devastando e passando a fil di spada gli abitanti. Da Ugarit a Sidone, Tiro, Biblos, Atthusa… tutto fu cancellato. In Palestina fu identico scenario, la stessa Jerico fu rasa al suolo dalle truppe dei P.d.M. (ci dispiace per le “Trombe” di Josueh). La stessa Qadesh e con essa Megiddo e altre fortezze furono conquistate. Questa sorte non riguardò, evidentemente, Aroset Goim, dove erano insediati mercenari Shardana. L’apparato militare descritto dalla Bibbia ci fa pensare a una guarnigione ben attrezzata e, probabilmente, rifornita da un grande sovrano: il faraone. Come per Atene in Grecia, così per Aroset Goim, i P.d.M. concessero l’onore delle armi e la fortezza fu risparmiata. I mercenari shardana ormai indipendenti (e senza stipendio). Si diedero subito da fare per trovare un altro datore di lavoro e lo trovarono abbastanza facilmente, a quanto ci racconta la Bibbia. ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara, he abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni....” Abbiamo già spiegato ampiamente perché Dan e Aser non parteciparono alla battaglia, essendo, Sisara e i suoi, gente della stessa stirpe dei P.d.M.>>

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giovedì 26 giugno 2025

SISARA e Città Shardana in SRAEL

 




Città Shardana in Israele ... 

ecco lo spunto. Al Awaht sul Monte Carmelo, da noi identifica nel 2005 con la biblica Aroset Goim con il beneplacito di un Adam Zertal assolutamente d’accordo sul nome della città, da lui definita shardana e soprattutto sul nome dei suoi abitanti. 5000 Shardana comandati dal generale Sisara. “Sisara è un nome non di queste parti, ma penso sia appunto sardo”, raccontò nel 2005 quando ci incontrammo a Cagliari al Museo Archeologico. Ci informarono che 10 anni dopo pubblicò un libro su Sisara e la sua città. Non sappiamo se ci mise nella bibliografia oppure no; va bene comunque. Oggi mentre scriviamo, un politico israeliano in visita ai politici sardi annuncia che “In Israele, sul Monte Carmelo, vi è una città “nuragica”. La stampa sarda e il web in particolare si scatenano per questo scoop! Anche molti nostri lettori, probabilmente con la memoria corta. Molto corta. Così oggi, 12/07/2022 ci accingiamo a fare quanto temevamo di fare per tanto tempo. Ci accingiamo a compiere una ennesima sfida, inventando un altro modo di scrivere, che nuovo non è affatto se torniamo indietro di qualche secolo. Come infatti oltre vent’anni fa riprendemmo il modo di scrivere degli antichi storici, come Erodoto, Pausania, i latini Festo, Livio, Plutarco tirandoci addosso gli sberleffi di chi fino a quel momento aveva scritto i libri di storia, interrotti da mille note e con linguaggio “Tecnico” per addetti ai lavori, ma incomprensibile per i lettori oggi ci reinventiamo un modo di scrivere che era quello di Cesare nel De Bello Gallico: un libro di Storia di avvenimenti con al centro un personaggio. Nel nostro caso sarà un protagonista Sardana, nel periodo della Grande invasione del 1200 a.C. il suo nome? 

Sisara.

 LEONARDO MELIS I Popoli del Mare


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mercoledì 25 giugno 2025

IL COCCIO di POZZOMAGGIORE scrittura alfabetica di 3000 anni fa.


IL COCCIO di POZZOMAGGIORE scrittura alfabetica di 3000 anni fa.

il Coccio di Pozzomaggiore, che coccio non era ma una ceramica incisa con scritte sinaitiche (SRDN… e l’ALEPH). Il coccio di Pozzomaggiore, ritrovato durante gli scavi della Sovrintendenza, fu classificato “Coccio” è finì al solito nei sotterranei del Museo di Sassari. Leonardo Melis, ricevutane una foto da un amico (anonimo), intuì trattarsi di documento scritto e lo fece esaminare dall’amico Gigi Sanna e la Dott.ssa … dell’Università di Parma. Il risultato lo vediamo tutti. Quello che non riusciamo a capire è il perché di questi ascondi menti da parte di chi diovrebbe invece valorizzare questi ritrovamenti. Forse perché deve sussistere e resistere il concetto di Sardi analfabeti nella loro storia?

Le testimonianze sulla reale presenza di Israele nel Sinai (e con essi i Popoli del Mare) che  stanno emergendo da ricerche archeologiche effettuate nel deserto del Negeb, soprattutto nel monte Har Harkom ci hanno confortato in queste nostre fatiche. Nel nostro viaggio in Val Camonica, due anni fa, avemmo notizia di un eminente studioso ivi residente che stava effettuando da anni, studi su Har Harkom: il prof. Anati. Egli sostiene l’identificazione di Har Harkom col Monte delle Tavole della Legge. Ma non si tratta dell’unica testimonianza. Altri ricercatori hanno ritrovato incisioni su rocce e templi con chiari riferimenti al periodo dell’Esodo. Alcune delle incisioni riportano inequivocabili segni riferiti non solo a Israele, ma anche ai Shardana.

Da: “Sardana i Principi di Dan” di Leonardo Melis

 


 

sabato 14 giugno 2025

 



FESTO AVEVA RAGIONE... chiarito che I RE ETRUSCHI ERANO SARDI 

41 Bis: I Re Etruschi? Sardi!

         616-509: Roma è sottomessa e governata da re Etruschi (Thursha, Tirreni). Ma Festo e Strabone affermano che “Reges soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur”…

ETRUSCHI/TURSHA e SARDI/SHARDANA un incredibile connubio di due popoli fratelli. Anche nei testi di autori romani... --NB: Questo è il testo originale di FESTO. Qualcuno ha cercato di contestarci postando un link di un libro di uno scrittore SARDO asservito ai SAVOIA, in cui il COMMENTATORE di Festo aggiunge .."SARDIBUS EX LIDYA"!

“Reges soliti sunt esse Etruscorum qui Sardi appellantur”. Inutile girarci intorno e sostenere che SARDI significherebbe “Sardi” in Anatolia. Se si è studiato almeno un poco di Latino alle Medie  o ancor meglio al Ginnasio e Liceo, non si può sostenere una sciocchezza del genere. Basta leggersi la coniugazione del verbo appellare (chiamare) che nella Forma passiva, Indicativo Presente terza persona Plurale fa appellantur e  si traduce in “sono chiamati”. Quindi la traduzione della frase di Festo si traduce esattamente così: “Sono soliti essere Re degli Etruschi, coloro che si chiamano Sardi”. E che gli Archeobuoni continuino pure ad agitarsi nei loro Gruppi  dei Social via web e nelle loro aule a tentare di indottrinare i poveri studenti, sventolando le loro inutili Lauree.

            Detto ciò, vorremmo parlare un poco di questa faccenda di Etruschi che avevano i Re nominati fra i Sardi e perché anche gli scrittori romani raccontano di questo fatto.

            Non solo gli storici Romani ma addirittura i Greci stessi raccontavano che ”Nel 685 a.C. Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo dei re Eraclidi/Sardana”  (Erodoto).

Erodoto narra anche che Tirreno, nome del padre eponimo degli Etruschi secondo i Greci, dopo una carestia che afflisse le terre del regno, fu costretto a emigrare con metà della popolazione su ordine del padre. (Erodoto racconta che tirarono a sorte con i Dadi chi doveva partire e chi avrebbe avuto le razioni per non morire di fame in patria). Così Tirreno partì. Secondo Erodoto,Tirreno condusse la sua gente dapprima nella città di  Smirne, il porto dove costruì le navi con cui attraversò il Mediterraneo, per poi sbarcare sulle coste dell’Umbria, dando origine al popolo degli Etruschi. Ma noi sappiamo che gli Etruschi erano i Tursha, già nominati dagli Egizi 400 anni prima, già durante l’invasione dell’Oriente nel 1200 a.C. Certo Erodoto spesso racconta cose fantasiose definendone altre come storielle campate in aria mentre erano verità … Spesso combina dei minestroni mischiando diverse etnie dei Popoli del Mare, come in questo caso nel quale confonde Etruschi con Shardana dopo aver detto che dominavano la Lidya con il nome di Eraclidi. A meno che Gyge non fosse un Tursha, ma questo Erodoto non lo spiega, Tirreno da dove salta fuori? Era un discendente di Gyge? Noi pensiamo invece che Erodoto cascasse nell’inganno in cui cascarono gli stessi Romani, i quali chiamavano Torreni gli Etruschi forse riferendosi all’Isola delle Torri, che era la Sardinia. Si, ma questo a cosa era dovuto? Noi pensiamo di aver trovato in questi vent’anni di ulteriori ricerche la giusta motivazione storico archeologica.

Quindi Festo si riferisce alle storie di Erodoto e intende che A Sardi vivevano gli ERACLIDI/SHARDANA/SARDI poi soppiantati dagli ETRUSCHI/TURSHA. Quindi: “ REGES SOLITI SUNT ESSE ETRUSCORUM QUI SARDI APPELLANTUR” … “COLORO CHE SI CHIAMANO SARDI”    

Da: “I Popoli del Mare. Le mie scoperte”