Thor Heyerdahl e gli ARCHEOBUONI
Shardana i Popoli del Mare (Leonardo Melis)
Il BLOG ufficiale del Libro che ha cambiato il modo di scrivere la storia in questo millennio. Il libro che ha varcato i confini della Sardinia, dell'Italia e dell'Europa. La Storia riscritta del Mediterraneo e dell'Oriente antico. La storia di un popolo già Antico per gli Antichi: i SHARDANA.. i Popoli del Mare
giovedì 10 luglio 2025
Thor Heyerdahl e gli ARCHEOBUONI
lunedì 7 luglio 2025
mercoledì 2 luglio 2025
domenica 29 giugno 2025
AL AWAHT? AROSET GOIM! Fortezza shardana
AL AWAHT? AROSET GOIM! Fortezza shardana
• Nei pressi vi sono altri quattro siti similari.
• Nessuna traccia di distruzione.
• Area complessiva: circa 30.000 mq.
• Muro di cinta spesso 5-8 m. e alto 4-6.
• Capanne a copertura a Tholos (del tipo sardo).
• La torre ritrovata (che ha fatto pensare ai nuraghes) 10x15 m.
https://www.amazon.it/Popoli-del-Mare-Sisara-Shardana/dp/B0BH3JBCD9
giovedì 26 giugno 2025
SISARA e Città Shardana in SRAEL
mercoledì 25 giugno 2025
IL COCCIO di POZZOMAGGIORE scrittura alfabetica di 3000 anni fa.
il Coccio di Pozzomaggiore, che coccio
non era ma una ceramica incisa con scritte sinaitiche (SRDN… e l’ALEPH). Il
coccio di Pozzomaggiore, ritrovato durante gli scavi della Sovrintendenza, fu
classificato “Coccio” è finì al solito nei sotterranei del Museo di Sassari.
Leonardo Melis, ricevutane una foto da un amico (anonimo), intuì trattarsi di
documento scritto e lo fece esaminare dall’amico Gigi Sanna e la Dott.ssa …
dell’Università di Parma. Il risultato lo vediamo tutti. Quello che non
riusciamo a capire è il perché di questi ascondi menti da parte di chi
diovrebbe invece valorizzare questi ritrovamenti. Forse perché deve sussistere
e resistere il concetto di Sardi analfabeti nella loro storia?
Le testimonianze sulla reale presenza di
Israele nel Sinai (e con essi i Popoli del Mare) che stanno emergendo da ricerche archeologiche
effettuate nel deserto del Negeb, soprattutto nel monte Har Harkom ci
hanno confortato in queste nostre fatiche. Nel nostro viaggio in Val
Camonica, due anni fa, avemmo notizia di un eminente studioso ivi residente che
stava effettuando da anni, studi su Har Harkom: il prof. Anati. Egli sostiene l’identificazione di Har Harkom col Monte delle Tavole della
Legge. Ma non si tratta dell’unica testimonianza. Altri ricercatori hanno
ritrovato incisioni su rocce e templi con chiari riferimenti al periodo
dell’Esodo. Alcune delle incisioni riportano inequivocabili segni riferiti non
solo a Israele, ma anche ai Shardana.
Da: “Sardana i Principi di Dan” di
Leonardo Melis
sabato 14 giugno 2025
FESTO AVEVA RAGIONE... chiarito che I RE ETRUSCHI ERANO SARDI
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Bis: I Re Etruschi? Sardi!
616-509: Roma è sottomessa e governata
da re Etruschi (Thursha, Tirreni). Ma Festo e Strabone affermano che “Reges
soliti sunt esse Etruscorum, qui Sardi appellantur”…
ETRUSCHI/TURSHA e SARDI/SHARDANA un incredibile
connubio di due popoli fratelli. Anche nei testi di autori romani... --NB: Questo è il testo
originale di FESTO. Qualcuno ha cercato di contestarci postando un link di un
libro di uno scrittore SARDO asservito ai SAVOIA, in cui il COMMENTATORE di
Festo aggiunge .."SARDIBUS EX LIDYA"!
“Reges soliti sunt esse
Etruscorum qui Sardi appellantur”. Inutile girarci intorno
e sostenere che SARDI significherebbe “Sardi” in Anatolia. Se si è studiato
almeno un poco di Latino alle Medie o
ancor meglio al Ginnasio e Liceo, non si può sostenere una sciocchezza del
genere. Basta leggersi la coniugazione del verbo appellare (chiamare) che nella Forma passiva, Indicativo Presente
terza persona Plurale fa appellantur
e si traduce in “sono chiamati”. Quindi la traduzione della frase di Festo si traduce esattamente così: “Sono soliti essere Re degli Etruschi,
coloro che si chiamano Sardi”. E che gli Archeobuoni continuino pure ad
agitarsi nei loro Gruppi dei Social via
web e nelle loro aule a tentare di indottrinare i poveri studenti, sventolando
le loro inutili Lauree.
Detto ciò, vorremmo parlare un poco
di questa faccenda di Etruschi che avevano i Re nominati fra i Sardi e perché
anche gli scrittori romani raccontano di questo fatto.
Non
solo gli storici Romani ma addirittura i Greci stessi raccontavano che ”Nel 685 a.C. Gyge si impadronisce del potere in Lydia, uccidendo Candaule l’ultimo
dei re Eraclidi/Sardana” (Erodoto).
Erodoto narra anche che Tirreno, nome del padre
eponimo degli Etruschi secondo i
Greci, dopo una carestia che afflisse le terre del regno, fu costretto a
emigrare con metà della popolazione su ordine del padre. (Erodoto racconta che
tirarono a sorte con i Dadi chi doveva partire e chi avrebbe avuto le razioni
per non morire di fame in patria). Così Tirreno partì. Secondo Erodoto,Tirreno condusse la sua gente dapprima
nella città di Smirne, il porto dove costruì le navi con cui attraversò
il Mediterraneo, per poi sbarcare sulle coste dell’Umbria, dando origine al
popolo degli Etruschi. Ma noi sappiamo che gli Etruschi erano i Tursha, già
nominati dagli Egizi 400 anni prima, già durante l’invasione dell’Oriente nel
1200 a.C. Certo Erodoto spesso racconta cose fantasiose definendone altre come
storielle campate in aria mentre erano verità … Spesso combina dei minestroni mischiando diverse etnie dei
Popoli del Mare, come in questo caso nel quale confonde Etruschi con Shardana
dopo aver detto che dominavano la Lidya con il nome di Eraclidi. A meno che
Gyge non fosse un Tursha, ma questo Erodoto non lo spiega, Tirreno da dove
salta fuori? Era un discendente di Gyge? Noi pensiamo invece che Erodoto
cascasse nell’inganno in cui cascarono gli stessi Romani, i quali chiamavano
Torreni gli Etruschi forse riferendosi all’Isola delle Torri, che era la
Sardinia. Si, ma questo a cosa era dovuto? Noi pensiamo di aver trovato in
questi vent’anni di ulteriori ricerche la giusta motivazione storico
archeologica.
Quindi Festo
si riferisce alle storie di Erodoto e intende che A Sardi vivevano gli ERACLIDI/SHARDANA/SARDI poi soppiantati dagli
ETRUSCHI/TURSHA. Quindi: “ REGES SOLITI SUNT ESSE ETRUSCORUM QUI SARDI
APPELLANTUR” … “COLORO CHE SI CHIAMANO SARDI”
Da:
“I Popoli del Mare. Le mie scoperte”