sabato 30 luglio 2022

La verità sulla Guerra di Troja







La verità sulla Guerra di Troja A Troja vi era la maggior parte dei Popoli del Mare schierati da ambo le parti: I Teucri/Tjekker, i Dardani/Sardana, I Likku/Lici, i Cari/Sardana del Mar Nero. Mentre dall’altra parte, sempre secondo Omero: Akei/Akayasa, Danai/Denen, Cretesi/Pheleset, Dodonei/Dardani/Sardana(?), Spartani/Tjekker. Guerra di Troja | La verità Chiaramente assenti i Washasa, i Sardana e i Pheleset come armata ufficiale. Noi facciamo una precisazione con i nostri comandanti e le relative flotte … Noi abbiamo ripreso in parte il racconto di Omero, chiarendo che in realtà la “Guerra di Troja” non si svolse come il Vate racconta. Si tratta invece di racconti importati da alcuni dei protagonisti; e noi sappiamo bene che trattasi di coloro che Omero identifica come Greci, ma Greci non sono affatto, essendo popoli del Baltico: i Denen. In quanto al vero svolgimento della incursione dei Popoli del Mare a Troja, trattasi del piano concordato dall’Alleanza nel tragitto verso la meta finale: L’Egitto!. Nella loro marcia via terra essi, i Popoli del Grande Verde, avevano il piano preciso di distruggere le Rocche di Comando dei principati con al servizio i mercenari Akayasa, Sardana, Libu, Likku, Shakalasa, Tjekker… i quali mercenari passavano automaticamente dalla parte degli “invasori”. Così avvenne a Tirinto, Micene … e così avvenne a Troja. Ciò è raccontato da Omero come la fuga dei Trojani e i loro alleati dalla città in fiamme. In realtà non si trattava della città in fiamme, solo della Rocca di Ilio e la fuga non era affatto una fuga, ma un trasferimento degli abitanti nel tragitto verso Hattusa. Siamo esagerati? No! E lo dimostriamo subito. Enea guida i suoi Dardani, i Teucri e gli altri alleati fuori dalla città. Non in fuga, come raccontato da Omero, verso i lidi dell’Italia, andranno via tutti insieme con gli altri Popoli del Mare che ora si dirigono verso Hattusa che seguirà la stessa sorte della Rocca di Ilio. Una dimostrazione storica e logica l’abbiamo dal viaggio di Enea (o chi per lui)…> (segue) … Dal nuovo libro di Leonardo Melis in uscita in autunno 

lunedì 18 luglio 2022

L’elettricità nell’antico Egitto

l’elettricità nell’antico Egitto

Egizi e L’elettricità | Un’altra documentazione dell’elettricità la troviamo nella raffigurazione della cerimonia magica eseguita da Iside per resuscitare l’amato consorte Osiride quel tanto da poter procreare il figlio Horus che l’avrebbe vendicata sconfiggendo il malvagio Seth.

Nelle immagini appare Osiride sdraiato nel suo letto di morte con Iside da un lato e qualcosa o qualcuno che ci sorprenderà assai dal lato opposto del giaciglio.

https://www.shardana.org/egizi-e-lelettricita/?fbclid=IwAR1J-Ul-eT3bnXzU3jzuSNjwdc8fwwu0SOLwpjwd0mMcqVrZ3lKInPDyWiU 

Egizi e L'elettricità

Nella prima immagine Iside assiste ai preparativi degli assistenti, fra cui si riconoscono Anubi e Toth.

Le ultime scoperte ci hanno portato a identificare anche il terzo personaggio in piedi a destra di chi guarda l’immagine sopra. Si tratta di un Dio femmina: Heqet. Ebbene, Heqet era la Dio-Dea Rana! Con la testa di rana.

Essa, infatti appare nel disegno sottostante totalmente con le sembianze di una rana, ai piedi del letto di Osiride.

Nella seconda Iside è sola in capo al letto, mentre sul corpo di Osiride svolazza un falco in sequenza.

Uno dei falchi si posa sul membro di Osiride.

Si tratta di Iside stessa che si accoppiò con Osiride in forma di falco, appunto.

Vediamo, infatti che la mummia di Osiride ha nel secondo disegno il membro eretto, segno della “Resurrezione” riuscita.

Risultato della “magìa” di Iside con il prezioso aiuto di Heqet e del suo dono: l’elettricità.

Siamo sicuri che Galvani sicuramente, ma anche Volta e Marconi saprebbero dare una immediata spiegazione della strana presenza della “Dea Rana”.

Dea Rana che risulta raffigurata anche nel tabernacolo dell’Arca, anzi nella copia dell’Arca presente ad Abydos.

La rana al posto della gigantesca sfera che sovrasta l’Arca nel nostro tempietto! Un generatore di corrente per imitare l’altro generatore usato da coloro che gli uomini credevano essere Dei.

Inutile a questo punto fare commenti. Invitiamo solo l’amico lettore a notare che anche qui, come in altre raffigurazioni precedentemente proposte, il gonnellino dell’offerente è visibilmente attratto dall’elettricità sprigionata dall’Arca con dentro la rana. “Ozah stese la mano all’Arca di Dio e vi si aggrappò, perché i buoi l’avevano fatta barcollare.

Ma il Signore si sdegnò contro Ozah: lo percosse e Ozah morì presso l’Arca di Dio” (II Samuele: VI-6)… una scarica elettrica di micidiale potenza! Non ci paia bestemmia quanto scriviamo, si tratta solo di giustificare fatti che con Dio non hanno niente a che fare e che caso mai sarebbe bestemmia attribuire a Dio.

Il quale, crediamo non avesse certo in mente di uccidere un poveraccio che aveva solo voluto salvare l’Arca da una caduta rovinosa provocata da uno sbandamento del carro.

Purtroppo non è l’unico episodio di uccisione di incauti e inesperti manovratori dell’Arca citato dal Sacro Testo.

La spiegazione da noi fornita sull’elettricità dell’Arca non ci deve quindi sorprendere o scandalizzare. Già dalle scuole elementari si sa che Galvani scoprì l’elettricità sul corpo di una rana.

Averla sostituita quindi al generatore (la sfera) presente sull’Arca del tempio significava solo quello che significa.

Non a caso l’Arca era sacra ad Egizi e ai seguaci di Mose poi.

Mentre la rana era addirittura considerata un Dio e venerata come tale

di Leonardo Melis


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domenica 10 luglio 2022

LE NAVI di TARSIS (I POPOLI del MARE)

 










Navi di Tarsis:  < Il Re Salomone costruì pure una flotta in Asion Gaber, Che è vicino a Elat, in riva al Mar Rosso, in terra di Edom; e su quelle navi Hiram fece imbarcare i suoi marinai, esperti navigatori del mare. Essi insieme ai ministri di Salomone andarono a Ofir …”(I Re IX: 26-28). E ancora (in I Re X-22): “Il Re aveva n mare la Flotta di Tarsis insieme con le navi di Hiram; ogni tre anni la flotta di Tarsis portava oro, argento, avorio, scimmie e pavoni”. Del resto anche Ezechiele (Ezechiele: XXVII, 12-14) il profeta di Dio parla di Tarsis e fa riferimento allo stagno importato da questa località con le flotte di Tiro e aggiunge anche: “I figli di Dedan trafficavano con te: il commercio delle numerose coste era nelle tue mani, ti davano in paga corni d’avorio ed ebano…”. La Bibbia attribuisce naturalmente a Salomone la maggior parte di questi meriti; a parlarne con correttezza però i suoi meriti sono quasi pari a zero. Perché: La Flotta non la costruì affatto Salomone, al contrario la fornì, la Bibbia scrive, suo suocero Hiram. Hiram, da non confondere con Hiram Abi l’architetto che costruì il tempio. Hiram era re di Tiro, una delle città sotto l’influenza dei Popoli del Mare come Byblos, Dor e altre città; come Akko (San Giovanni d’Acri dei templari), porto della Tribù di Dan. Quindi la Flotta gliela diede Hiram fornita di marinai e attrezzature per i lunghi viaggi, come quello di Ofir ad esempio. Salomone mandò i suoi “servi”, ossia i Ministri, noi pensiamo di controllo e a garanzia. Possiamo immaginare le risate “sardoniche” dei marinai e comandanti nel vedere i poveri ministri con il … mal di mare! • Asion Gaber la conquistò il padre di salomone, il Re David. Lui sì, un Grande. Prima le navi di Tarsis salpavano da Akko, Tiro e le città della costa del Regno del Nord. • Ofir noi la individuammo già nel 2002 nel nostro primo libro “Shardana i Popoli del Mare”. Da Ofir arrivavano scimmie, pavoni, oro, argento, stagno e altri metalli preziosi. Negli anni ‘50 del secolo scorso questo posto assunse il nome di “Miniere di re Salomone”, nei numerosi Kolossal cinematografici. Stiamo parlando del Great Simbabwe. NELLA FOTO: Alcune ZIGURAT perfettamente IDENTICHE a quella di MONTE D’AKODDI.. a riprova che non siamo noi al centro del Mondo, ma le NAVI dei POPOLI del MARE navigavano e costruivano nel resto del mondo, fin dal tempo di UR>

sabato 9 luglio 2022

SHARDANA IN ISRAEL: SISARA



SHARDANA IN ISRAEL: SISARA 

 Dire che uno ha le scatole girate a leggere articoli di giornali e articoli del web e commenti di sorpresa per un "PRESUNTO SCOOP" portato dal solito visitatore estivo in SARDINIA (stavolta un console israeliano perbacco!).. scoop che parlava (ma tu guarda!) di "nuragici(') in Israele" .. Dicevamo che usare un eufemismo per tali notizie riportate dai nostri MOLTO DISTRATTI GIORNALISTI, vedendo anche i commenti di (alcuni) lettori che protestavano facendo notare che tale notizia fu pubblicata da LEONARDO MELIS in un suo libro 20 ANNI FA, identificando tale città sul MONTE CARMELO come la città del GENERALE SHARDANA SISARA e dei suoi 5000 uomini e 900 carri ferrati ... raga... 20 anni venti orsono ... e di quei libri ne sono stati acquistati decine di migliaia .. (pur se non abbiamo mai preso una lira su questo) ... beh! Buona RI.LETTURA di un passo a riguardo ...Leonardo Melis 

<<Ne è una prova l’episodio descritto in Judici IV-V: ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, n.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.. In quel tempo era Judice in Israele Deborah.. giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim… Deborah andò con Barak in Qades, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. A causa dello straripamento di un torrente, i carri di Sisara si impantanarono ed egli fu sconfitto. Ma nel Cantico di vittoria che segue alla battaglia, Deborah si lamenta: “E Dan perché se ne sta sulle navi?Aser ha preso dimora sul lido del mare e nei suoi porti vive tranquillo…” Cosa era accaduto? Deborah aveva cercato di radunare le tribù per scacciare i mercenari insediati nella regione di Manasse, presso il Monte Carmelo, ad Haroset Goim (Al-Awat?). Dan, però, fece orecchio da mercante, sia perché Sisara (Si-Shar) e i suoi erano Shardana, quindi loro fratelli, sia perché Israele si ricordava di Dan solo quando c’era da combattere.>>


 Da “SHARDANA i PRINICIPI DI DAN” di LEONARDO MELIS https://www.shardana.org/shardana-in-israel-sisara/