lunedì 16 gennaio 2023

Il Viaggio di Antas verso Lixus






Il Viaggio di Antas verso Lixus

 

            Sisara racconta: <un giovane del gruppo Sardana provenienti dall’Egitto dopo la battaglia del Delta, di quelli che si unirono a noi nell’oasi di Qadesh Barnea poco prima della partenza mi raccontò che il loro generale e ammiraglio comandante della Flotta shardana d’invasione compì da giovanissimo, quasi un adolescente, uno di quei viaggi “Oltre le Colonne degli Eraclidi”. Un viaggio di “iniziazione” per la sua futura carriera di marinaio/soldato nella Flotta Sardana.

            Egli, con alcuni compagni che lo avrebbero accompagnato, tutti giovanissimi e futuri ufficiali della Flotta, si recò alla Città Sacra di Nora, a Sud di Kar.El per fare un voto al nostro Padre Eracle dedicandogli una scritta su una stele che ancora oggi esiste ancora, come mi confermano quegli dei nostri che sono arrivati dall’Isola di recente. Questa Stele è scritta nella nostra Lingua e con la Scrittura che noi e gli altri fratelli Urim/Dan/Popoli del Mare abbiamo adottato durante i 40 anni di viaggio dall’Egitto. Noi la chiamiamo Scrittura Alfabetico/Sinaitica e con questa insegniamo ai nostri figli la nostra Storia. Alfabetica perché le prime due lettere sono l’Aleph e la Beth. Sul Monte prospiciente all’Oasi di Qadesh, chiamato dal Principe Mose: Har Karkoum, egli incise i primi segni per insegnarli ai nostri padri.

            Antinu dunque si recò alla città sacra di Nora per adempiere a un voto che prevedeva la donazione di una Stele in pietra con una preghiera a Babai Sardon, il nostro antico padre. Il mio amico arrivato dall’Egitto se la ricordava ancora. “Da Tharros spiego le vele e parto o Padre  Sardo! Per questo ti dedico questa preghiera scritta in Nora, poiché parto per Lixus”>

Nota dell’Autore: Questa stele esiste ancora esposta nel museo archeologico di Cagliari, con una traduzione orrenda ed è attribuita agli inesistenti “fenici”. La scritta B.SRDN (Babai Sardon) è tradotto in “In Sardegna”. Mostriamo dopo la Stele e spieghiamo perché noi abbiamo la sicurezza che Babai Sardon trattasi di traduzione documentata da due degli studiosi di Archeologia, Storia e Antropologia più famosi del XIX sec. a.C. Il generale Della Marmora e il Canonico Spano.

Citiamo a riguardo: 550-40 a.C. : circa in questo periodo un’ambasciata di Sardi si recò al Santuario di Delfi e portò una statua del Babai Sardon per  ringraziare gli Dei e in particolare Apollo per la vittoria sul generale Malko. Proprio questo fatto portò due studiosi, uno sardo e l’altro piemontese, a tradurre la terza riga della Stele di Nora, la quale reca la parola B.SRDN, la stessa che i Sardi incisero sulla statua portata a Delfi. Riportiamo di seguito il documento del Canonico Spanu, il quale si rifaceva a un ritrovamento e a un’intuizione sulla scritta riportata alla base della statua stessa. Il grafico della statue del Sardus Pater o Padre Sardon è da attribuire al Cav. Generale Alberto della Marmora.

da: "I POPOLI del MARE, SISARA EROE SHARDANA IN ISRAEL" 

 

 


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