sabato 29 marzo 2025

SISARA generale shardana in ISRAEL (non in ISRAELE)

 



SISARA generale shardana in ISRAEL (non in ISRAELE)
<<Judici IV-V: ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, n.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.... In quel tempo era Judice in Israele Deborah... giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim... Deborah andò con Barak in Qadesh, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. A causa dello straripamento di un torrente, i carri di Sisara si impantanarono ed egli fu sconfitto. Ma nel Cantico di vittoria che segue alla battaglia, Deborah si lamenta: “E Dan perché se ne sta sulle navi?Aser ha preso dimora sul lido del mare e nei suoi porti vive tranquillo...” >> ..... poi continua .. <<La conclusione è ancora più amara, per la fine che fece Sisara, tradito dalla moglie di un suo amico che violò la più sacra delle regole: quella dell’Ospitalità. Una regola che Sisara, uno Shardana, credeva inviolabile. Questa regola fu invece violata da una “benedetta fra tutte le donne”, come la Bibbia definisce Jaele, moglie di Eber il kenita amico di Sisara. Questa poco affidabile signora accolse Sisara che cercava scampo al massacro e lo avvolse in una coperta dopo avergli offerto una ciotola di latte (segno della sacra ospitalità). Quando Sisara, sentendosi al sicuro, si addormentò, la brava Jaele, prese un martello e un picchetto della tenda e glielo piantò nella tempia. La beffa più grande è chela Bibbia si cura di annotare che “Vi era pace tra Jabin e Eber il Kenita”. Un tradimento della peggior specie! Oltretutto Jael non era ebrea e non aveva alcun motivo, se non il tradimento, per uccidere l’amico del marito. Dal cantico di Deborah si intuisce il tradimento e l’azione malvagia anche se parzialmente mascherata dalle lodi: A chi chiedeva il latte, in un piatto principesco presentò la “panna” (Latte acido). Ma la sinistra impugnò il piolo, la sua destra il martello da fabbro” Quanto aggiunge dopo il Testo ci piace ancora meno: “Affacciata alla finestra la madre di Sisara sospirava: perché tarda a venire il suo carro? Una sua ancella risponde: Certo raccolgono e dividono la preda, una fanciulla, due fanciulle per ogni guerriero … un vestito, due vestiti per Sisara...” il Cantico quindi aggiunge: “Così periscano tutti i tuoi nemici o Signore!” Quasi compiacendosi del dolore della Madre di Sisara.>> ------------------
da:"I POPOLI DEL MARE, SISARA eroe shardana in ISRAEL" ed. 2023 di LEONARDO MELIS

mercoledì 26 marzo 2025

Nuraghe Asulu (Nuraghe Azzurro)

 



2060 visualizzazioni 16 nov 2020

venerdì 14 marzo 2025

ESODO BIBLICO del 1250 a.C. e del 2025 d.C.

 




ESODO BIBLICO del 1250 a.C.  e del 2025 d.C. 

MA CHI HA IL DIRITTO?

Se per Dan ci furono problemi di “conquistarsi il territorio”, il Libro dei Judici subito all’apertura ci fa un quadro della “Conquista” da parte delle restanti Tribù ebraiche piuttosto disarmante:

Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati.

• I figli di Beniamino non scacciarono da Jerusalem i Jebusei, vissuti ivi con loro fino al giorno d’oggi.

Manasse non espulse gli abitanti Beth San, Taanac, di Dor, Jeblaam, Megiddo… sicchè l’antico Kananeo continuò ad abitare in quel paese.

Zabulon non scacciò i Cananei da Ketron e Naalal, ed essi abitarono con lui.

Aser non scacciò i Cananei da Akko, Sidone Aalab, Afec, Rechob, perciò abitarono fra quelli.

Ephraim non scacciò i Cananei che abitavano in Gazer, e questi dimorarono con lui.

Nephtali non scacciò i Cananei da Bet Semes e Bet Anat, ma dimorò con loro.”>

(JUDICI:  I – 21-36)

Ma allora? Perché dobbiamo sempre essere noi ricercatori “non ufficiali” a scrivere la verità vera? Se già è scritto nei testi appunto “Ufficiali”?  Questo non piacerà ai nostri amici che sono del parere che alcuni brani della Bibbia devono essere lasciati “come sono”, cioè non spiegati. Noi però abbiamo citato ben altro, sia storicamente che linguisticamente errato.

Da: "POPOLI del MARE, SISARA generale shardana in Iasrael" ed. 2024  Leonardo Melis 

 


lunedì 10 marzo 2025

SHARDANA A QADESH

 



19.835 visualizzazioni 13 gen 2014

lunedì 17 febbraio 2025

#POPOLI del MARE, La NAVE di HERA LACINIA

 



La NAVE di  HERA LACINIA 

Glauco comandante dei Lukka della Lucania delle Terre Italiche. Ricco e nobile guerriero arrivato con la sua flotta dalla Lukania che alcuni popoli chiamano Terra Italica o degli Italici. Molto amico di Enea, che pare si recasse in Lukania/Italica a visitare la sua gente nel viaggio che fece dopo la Grande Invasione dell’Oriente. (N.d.A.: Omero fa incontrare Glauco che sfida un furibondo e inarrestabile Diomede sulla spianata davanti a Ilio. I due si parlano prima del duello e scoprono che i loro padri erano amici e furono ospiti reciproci prima della guerra. Segno questo di una sicura reciproca parentela come precedentemente segnalato anche per Teucro. Omero racconta che i due si scambiarono le armature. Aggiunge pure che Glauco non ci guadagnò di certo, essendo la sua armatura d’oro e quella di Diomede di bronzo!)

Dopo la guerra di Troja, naturalmente secondo il racconto di Omero, alcuni “fuggirono” cercando un’altra Patria. Omero lo accenna nell’Odissea e Virgilio completerà il racconto. Purtroppo Virgilio scrisse l’Eneide su “commissione”, pentendosene subito. Forse il bravo poeta, che era un pessimo storico, sbagliò tantissimo con le date e i luoghi arrivando anche a pensare di bruciare l’Opera. Ne fu impedito da Augusto che l’Opera l’aveva commissionata a suo tempo e dietro pagamento anticipato. Così il Vate faceva fuggire Enea e compagni da Troja in fiamme  e puntando a Delfi per consultare l’Oracolo sulla direzione da prendere. L’Oracolo sentenziò: “Cercate l’Antica Madre”. Anchise interpretò l’Oracolo al solito sbagliando, come spesso accadeva a chi andava a consultare senza dovute precauzioni e informazioni, così tutti pensarono di andare a Creta sede, a quanto pare di parecchi dei Popoli del Mare in quel periodo; vedere Pheleset, Shardana e gli stessi Akayasa. Fortunatamente la madre di Enea, ricordiamo che si trattava della Dea Afrodite, apparve in sogno ad Enea ricordandogli che “L’Antica Madre” era a Occidente, per la precisione nei Lidi Italici, i quali non erano nel Lazio come erroneamente ci hanno insegnato a scuola! I Lidi Italici erano in Lucania, che comprendeva il territorio dalla Puglia alla Calabria, comprendendo quello che lo Stato Italico chiama Basilicata, ma che gli abitanti chiamano ancora Lucania, la patria dei Lici che parteciparono alla guerra di Troja e che in realtà erano i Luka o Liku.

I Liku o Lici erano comandati a Troja da Sarpedonte, il semidio ucciso da Patroclo, e da Glauco. Stranamente Enea si fa accompagnare dai Liku, forse dopo aver avuto il sogno e con il consiglio della madre. Quel che di più ci sorprende è che i Liku sono comandati da qualcuno che nell’Iliade non avevamo trovato: Oronte. Forse noi abbiamo trovato l’inghippo e svelato il mistero del perché poi viene identificato il ritorno alla Antica Madre con la Lucania.

-          Ai tempi di Virgilio si credeva e lui stesso lo credeva, che Enea e i suoi partissero da Troja arrivando in “Italia” (leggi Lazio) all’incirca nel 815 a.C. dove il figlio Julo/Ascanio fonderà Albalonga.

-          Enea sarebbe passato a Cartagine dove la principessa di Tiro Didone stava edificando la città, ossia nel 814 a,C a detta degli storici “ufficiali”.

-          Terza “stonatura”: per concludere, Enea “fugge” da Troja distrutta e incendiata dai “Greci” intorno al 1180 a.C. e fa in tempo a passare da Didone nel 814 a.C. per poi approdare nei lidi laziali ove un suo discendente fonderà la città di Roma nel 753 a.C. Un viaggio ben lungo!

Forse Virgilio se ne accorse, oppure qualche amico che di storia ne masticava più di lui lo avvertì, convincendolo a tentare di bruciare il Poema. Del resto dobbiamo dire che dello strafalcione dei 400 anni di viaggio se ne accorse anche un certo Catone (Catone il Maggiore (Cato Maior) per distinguerlo dal pronipote Catone l'Uticense). il quale, riferendosi alle leggende dell’arrivo dei fuggitivi da Troja e della fondazione da parte loro della città di Roma, soleva apostrofare i suoi incauti concittadini dando loro dell’ignorante. E Catone visse ben prima della composizione del Poema di Virgilio!

Noi pensiamo quindi che la Gente di Enea si trasferisse in Occidente nel 8° secolo si, ma dopo aver soggiornato lui e i suoi discendenti a Sud di Troja, dove si trasferirono tutti i Popoli del Mare una volta distrutta la rocca di Ilio (e non la città) passando prima da Hatusa la capitale degli Ittiti che fece la fine della Rocca di Ilio. Per poi scendere e occupare le città tra la Siria e la Palestina, ceduta loro da Ramesse III in cambio della salvezza del trono d’Egitto. Risiedendo poi per 400 anni in quella che noi conosciamo come Israel e Palestina.
Da: "I POPOLI DEL MARE, LE MIE SCOPERTE" 
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giovedì 13 febbraio 2025

SCARABEI o SCARABOIDI?

 


SCARABEI o SCARABOIDI?  

     I Reperti: molti oggetti di varia provenienza sono stati ritrovati nelle tante campagne di scavi effettuate a Nora e Tharros e nelle altre città minori. Soprattutto monili, vasi e anfore romane, puniche e anche fenicie hanno fatto pensare inequivocabilmente che si trattasse di città costruite e abitate in varia successione da questi Popoli. Ma perché non si parla allora di città egizie, visto che oggetti di questa Civiltà sono stati ritrovati in quantità anche superiore? Perché allora tali oggetti punici, egizi e fenici non possono essere stati importati dai Sardi stessi che, quanto a viaggiare, sembra non avessero niente da imparare da nessuno, ricordando che una delle loro mete preferite sembra fosse proprio l’Egitto, al quale fornivano pesce salato in gradi quantità, come racconta Aristotele. Un particolare importante in questi reperti egizi è che alcuni scarabei sono riferiti ai faraoni Tuthmosis III (1505-1450 a.C.) – Tuthmosis IV (1455-1405) - Amenophe III (1405-1370) - Seti I (1318-1298) - Ramses II (1298-1232) e addirittura a Menes (3300 a.C.)! Anche se ciò non significa che questi faraoni fossero necessariamente contemporanei della città (Tharros), ciò conferma però forti contatti commerciali e scambi culturali fra le due Civiltà in tempi sicuramente remoti.

Da: “Sardana i Popoli del Mare” di Leonardo Melis

            Giandomenico Mele nel “Giornale di Sardegna” del 22 giugno 2005 parla del contadino che trovò le prime statue. Sisinnio Poddi, questo il suo nome, avrebbe consegnato il reperto all’ispettore della soprintendenza Peppetto Pau. A seguito di questi fatti la soprintendenza espropriò il terreno, mandando su tutte le furie i proprietari, che per la cronaca erano i componenti la locale Confraternita del Rosario. L’articolo riporta anche un’intervista fatta da Maria Obinu all’onnipresente archeologo oristanese Momo Zucca. Zucca parla di tombe, entro le quali furono trovati i frammenti di statue, traendo in inganno gli studiosi sul significato stesso delle statue. L’archeologo conferma anche il ritrovamento del famoso scarabeo citato da Nicosia. Uno scaraboide in osso, un pseudo hyksos, molto simile a quelli egiziani databili al XVII sec. a.C.. Ecco, quando i nostri studiosi si esprimono in questo modo non riusciamo più a seguirli. Cosa significa? Che lo scarabeo di tipo hyksos sarebbe opera di un artigiano del VIII sec. che si ispirò a uno scarabeo di un’altra cultura lontana migliaia di km e più antica di mille anni?.. Chi era questo genio?. Oltretutto da studi effettuati recentemente a quando scriviamo (2012), lo Scarabeo risulta essere in steatite e non in osso! Alla faccia della precisione scientifica dei nostri puntigliosi Archeobuoni. Gli studi a cui ci riferiamo portano anche una datazione dello scarabeo: Nuovo Regno, vale a dire un tempo non posteriore al XII sec. a.C. … E noi che avevamo detto?

Da: “SHARDANA Dossier Mont' e Prama” (I Popoli del Mare) Formato Kindle. Di Leonardo Melis. Solo su Amazon.

E da: "I POPOLI del MARE, Le mie scoperte"

 

 

 

 

 

 


sabato 8 febbraio 2025

CITTA SOMMERSA di 9000 anni fa in SARDINIA

 


CITTA SOMMERSA di 9000 anni fa in SARDINIA


35.350 visualizzazioni 4 dic 2014

INTERVISTA A LEONARDO MELIS di Alessandra Addari per TCS TELECOSTASMERALDA. La scoperta di una città a 15 m. sotto il mare Mediterraneo.. datata 7000 a.C.

<<Chi viveva allora in questa città di 9000 anni fa? Perché sull’identificazione di queste mura che si vedono nel filmato dell’Istituto Luce non ci sono dubbi, si tratta di una città; niente nurakes, niente capanne di pastori, semplicemente una città; una città che non ha niente da invidiare in quanto ad antichità alle più famose Jeriko in Palestina,  Gobekli Tepe, Thiuanako e altre città millenarie. Si, perché i 9.000 anni sono attribuiti dal calcolo dovuto alla profondità a cui sono arrivati i ricercatori, impediti dalla poca visibilità per poter scendere ancora di più. Ma forse questa scoperta ci porta a interpretare una delle tante leggende attribuite dai Greci alla Sardegna che essi conoscevano solo per sentito dire. Raccontano infatti i loro scrittori, tutti nati dal VI –V sec. a.C. in poi, che “Norace, figlio di Hermes e di Eritheia figlia di Gerione, venne dall’Iberia (e ti pareva!) per fondare la prima città dei Sardi(!)” Noi quindi come accennato in alto, interpretiamo così: Norax (il nome antico del Nurake) diede origine alla nuova civiltà fatta di città moderne”. Città moderne come quella scoperta negli anni cinquanta del secolo scorso e attribuita ai Romani! Peccato che questa città si trovi a 15-20 m. sott’acqua; e in Sardinia questo significa solo una datazione che ci riporta a 9000 anni fa. La Sardinia infatti è una terra non soggetta a bradisismo e il mare Mediterraneo ne indica la datazione a seconda del livello attuale e passato.>>
Da: "I POPOLI del MARE, Le mie SCOPERTE" - Ed. 2024 di LEONARDO MELIS