martedì 16 dicembre 2025

AKILLE shardana e invulnerabile?

 


AKILLE shardana invulnerabile? 

Lo stesso Ser.Amon aveva un’armatura che ricordava quella descritta da Omero nell’Iliade, riguardo i Capi Akey o Teucri e Dardani. Corazza in bronzo, schinieri in bronzo, scudo rotondo, talmente grande che quando Diomede saliva sul carro Omero afferma che “Lo scudo sulle spalle gli dava fastidio al tallone”; tanto era gigantesco. Pensiamo ad Akille, forse il più descritto dal Vate: egli era considerato invulnerabile, non certo per la storiella raccontate della sua immersione nel fiume Stige da parte della madre. Era invulnerabile o ritenuto tale per un semplice motivo: l’armatura in bronzo lo ricopriva totalmente, elmo, corazza, schinieri … proprio gli schinieri lo lasciavano scoperto nella parte posteriore: il tallone! Non è affatto una nostra teoria, è lo stesso Omero a scriverlo nell’Iliade, ove infatti è ferito durante un duello con un Trojano. Vediamo.

            Asteropeo, figlio di Pelegone, sfida Achille nei pressi del fiume Scamandro (ILIADE  libro XXI 160-165): «Asteropeo l’eroe , con due lance insieme perché era ambidestro, colpì con l’asta lo scudo ma non lo trapassò, lo trattenne l’oro dono del Dio. Con l’altra lo colpì di striscio al gomito del braccio destro, ne spicciò sangue denso», (da ILIADE, traduzione Giovanni Cerri).

            Che poi Paride Alessandro lo mettesse fuori combattimento ferendolo al tallone, lo abbiamo spiegato sopra perché. Ne sappiamo qualcosa anche noi che, dopo aver fatto ogni sorta di sport fino agli anni 60, un semplice movimento brusco ci fece saltare il Tendine … d’Akille appunto! Mettendoci fuori gioco per mezza dozzina di anni e recuperando solo in parte i movimenti di andatura … normale. Pensiamo solamente a un guerriero come Akille … e sappiamo cosa può aver significato per lui. Ecco! Akille, se non era un Akayasa era un guerriero comunque dei Popoli del Mare, magari un Denen, non cambia affatto. La sua armatura rispecchia quella di Ser.Amon, anch’egli dell’Etnia dei Popoli del Mare: Sardana, parente dei Denen e degli Akayasa.

Da: "I POPOLI del MARE, Sisara eroe shardana in Israel! 

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sabato 13 dicembre 2025

LE ASSASSINE della STORIA: JAEL

 


LE ASSASSINE della STORIA: JAEL 

<Dal Libro dei Giudici: “La tribù di Dan non si era ancora stabilita, ma occupò Kanaan. Mandarono 5 forti guerrieri a esplorare, lì trovarono un sacerdote levitico dei loro (della Tribù di Dan, N.d.A.) a casa di un certo Milcah e gli chiesero come mai si trovasse da quelle parti, egli rispose che Milcah lo pagava per fare il sacerdote nella sua casa e per la sua gente. Essi gli chiesero se Dio era con loro, egli rispose che avevano la Sua benedizione. Proseguirono e trovarono una ricca città abitata da gente pacifica. Tornati dai loro, riferirono quanto visto e i figli di Dan si armarono in seicento e partirono. Giunti presso Cariath-Jarim si fermarono e posero il campo e diedero a quel luogo il nome di Campo di Dan. Poi proseguirono e giunsero alla casa di Milcah dove trovarono ancora il giovane levita. Alcuni di loro presero le statue, l’Ephod e gli idoli e con dolci parole chiesero al giovane di seguirli dicendogli che era meglio fare il sacerdote per un’intera tribù che per un uomo solo. Egli convinto li seguì, ma Milcah con la sua gente inseguirono i figli di Dan per farsi restituire gli idoli e il sacerdote. Ma i figli di Dan dissero loro di non osare più proferir parole nei loro confronti, se non volevano avere contro uomini corrucciati e dediti alla guerra. Così proseguirono verso il paese di Lais che conquistarono distruggendo la città e passando a fil di spada gli abitanti. Da allora Lais si chiamò Città di Dan e Jonathan e la sua stirpe divennero i sacerdoti dei loro idoli.” (Judici XVIII).>

Judici IV-V: ”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, n.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.... In quel tempo era Judice in Israele Deborah... giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim... Deborah andò con Barak in Qades, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. A causa dello straripamento di un torrente, i carri di Sisara si impantanarono ed egli fu sconfitto. Ma nel Cantico di vittoria che segue alla battaglia, Deborah si lamenta:E Dan perché se ne sta sulle navi?Aser ha preso dimora sul lido del mare e nei suoi porti vive tranquillo...”   

La conclusione è ancora più amara, per la fine che fece Sisara, tradito dalla moglie di un suo amico che violò la più sacra delle regole: quella dell’Ospitalità. Una regola che Sisara, uno Shardana, credeva inviolabile. Questa regola fu invece violata da una “benedetta fra tutte le donne”, come la Bibbia definisce Jaele, moglie di Eber il kenita amico di Sisara. Questa poco affidabile signora accolse Sisara che cercava scampo al massacro e lo avvolse in una coperta dopo avergli offerto una ciotola di latte (segno della sacra ospitalità. in realtà si trattava di latte acido o casu axedu shardana). Quando Sisara, sentendosi al sicuro, si addormentò, la brava Jaele, prese un martello e un picchetto della tenda e glielo piantò nella tempia. La beffa più grande è che la Bibbia si cura di annotare che “Vi era pace tra Jabin e Eber il Kenita”. Un tradimento della peggior specie! Oltretutto Jaele non era ebrea e non aveva alcun motivo, se non il tradimento, per uccidere l’amico del marito. Dal cantico di Deborah si intuisce il tradimento e l’azione malvagia anche se parzialmente mascherata dalle lodi: A chi chiedeva il latte, in un piatto principesco presentò la “panna” (Latte acido). Ma la sinistra impugnò il piolo, la sua destra il martello da fabbro” Quanto aggiunge dopo il Testo ci piace ancora meno: “Affacciata alla finestra  la madre di Sisara sospirava: perché tarda a venire il suo carro? Una sua ancella risponde: Certo raccolgono e dividono la preda, una fanciulla, due fanciulle per ogni guerriero … un vestito, due vestiti per Sisara...” il Cantico quindi aggiunge: “Così periscano tutti i tuoi nemici o Signore!” Quasi compiacendosi del dolore della Madre di Sisara.

Da. “I POPOLI del MARE. SISARA eroe Shardana in Israel”


venerdì 5 dicembre 2025

SHARDANA oltre le Colonne d'Eracle

 

SHARDANA oltre le Colonne d'Eracle 

Quindi i Sardana, fossero ad Akko, oppure prima ancora in Mediterraneo e ancor prima in Mesopotamia, dovevano compiere quei viaggi di Tre anni di cui la Bibbia parla attribuendoli a Salomone, o per essere onesti a salomone a al re di Tiro. Il quale re di Tiro ormai lo abbiamo capito era un Libu alleato dei Sardana di Akko e della tribù di Dan e agli altri Popoli del Mare del Regno del Nord e non solo.

      Noi però siamo anche generosi e diamo la parola, anzi lo scritto a un autore … Greco! Anzi allo storico più importante e conosciuto fra i greci: Erodoto. Egli racconta di uno di questi viaggi intorno all’Africa, purtroppo attribuendoli al solito ai “Fenici”, sbagliando la data del viaggio e non credendo a una cosa estremamente vera del racconto.

< Vogliamo ricordare il viaggio di circumnavigazione dell’Africa commissionato dal faraone Nekau? Lo racconta Erodoto e, pur scrivendo egli stesso che non credeva ai fatti raccontati; almeno per quanto riguardava l’episodio rendicontato dai navigatori cheviaggiando verso Occidente avevamo il sole alla nostra destra”; oggi noi sappiamo che il “fenomeno” era invece esatto. Chi  invece sbagliava era proprio lui identificando i Shardana con i soliti “Fenici”. Per un motivo che presto spieghiamo.

-        I Shardana quel viaggio lo facevano già dai tempi in cui vivevano ancora in Mesopotamia, partendo dal Golfo Persico; e anche successivamente, quando risiedevano in Israele, partendo da Asion Gaber; diretti verso Zimbabwe e altrove.

-        I “Fenici” avrebbero fatto quel viaggio partendo dal Delta Orientale del Nilo, attraverso il canale che Nekau avrebbe costruito. In passato avevamo precisato che quel canale non fu mai terminato dagli Egizi, ma dai Persiani invasori ottanta anni dopo: Lo terminò Dario per la precisione.

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lunedì 17 novembre 2025

SHARDANA I POPOLI DEL MARE la Conferenza. Leonardo Melis a Cagliari

 


47.139 visualizzazioni caricato il 22 lug 2014

SHARDANA i POPOLI del MARE. Una conferenza di Leonardo Melis precedente al 2012. Una data che precedeva l'uscita di altri tre libri di Leonardo Melis, che avrebbero dato ancor di più forza alle sue scoperte e rivelazioni sulla Storia Mediterranea dei Popoli del Mare e sui SHARDANA in particolare. Una lunga dissertazione sulle origini delle civiltà Mediterranee e Mediorientali, la BIBBIA, EGIZI, ASSIRI, PELASGI, TIRRENI. La terribile invasione dei POPOLI DEL MARE del 1200 a.C. che annientò gli imperi del 2° Millennio, ponendo fine all'età del Bronzo.... CAGLIARI (UNA PARTE DEL CONVEGNO).. . Il video è registrato da due giovani amici: Marco e Stefano. .............................................................................................. .................................................... I LIBRI di LEONARDO MELIS su AMAZON : https://www.amazon.it/s?k=leonardo+me...

venerdì 7 novembre 2025

SISARA, una MACINA trovata da Leonardo Melis, in EGITTO, in ISRAEL, in SARDINIA

 


SISARA, una MACINA trovata  da Leonardo Melis, in EGITTO, in ISRAEL, in SARDINIA

Il Trascrittore della Bibbia (Esdra?) o addirittura il primo Redattore (Jeremia?) non sono mai stati benevoli con il Regno del Nord che loro chiamavano Israel, salvo poi appropriarsi di questo nome una volta che le 10 Tribù scomparvero o meglio tornarono alla loro terra di origine: il Mediterraneo Occidentale da dove arrivarono in maggioranza nel 1200 a.C. con l’Invasione dei Popoli del Mare. Questo però, se non è moralmente accettabile, fa pure parte della Storia: chi sopravive ha ragione!

            Nel caso di Sisara, si preferisce dipingerlo come un tiranno che una delle solite e discutibili “eroine” della Bibbia uccide a tradimento dopo averlo ospitato nella tenda sua e del marito, il quale era oltretutto amico di Sisara.

”Jabin, un re cananeo, che regnava in Asor e aveva per condottiero dell’esercito Sisara (Un generale dei mercenari Shardana di stanza in Palestina per conto dei Faraoni, N.d.A.) che abitava in Aroset Goim, forte di 900 carri ferrati, oppresse duramente i figli d’Israele per 20 anni.... In quel tempo era Judice in Israele Deborah... giudicava le cause fra Rama e Bet-El sui monti di Efraim... Deborah andò con Barak in Qadesh, radunò Zabulon e Neftali, 10.000 combattenti”. Da: (Shardana i Principi di Dan ed. PTM 2005 di Leonardo Melis)

Questo episodio ci ha fatto intuire che Sisara altri non era che il comandante della piazzaforte militare presso il Monte Carmelo, non lontano da Tel Aviv. Questa piazzaforte risponde al nome attuale di Al Awaht (il muro). Scavata dall’archeologo israeliano Adam Zertal nel 1992, fu definita dallo scopritore “città shardana”. Noi l’abbiamo identificata con la biblica Haroset Goim, la città di Sisara.

L’episodio verificatosi questa estate (del 2010) ci ha lasciati un poco delusi e nello stesso tempo ci ha spronati a scrivere ancora dei “miei” Shardana. Lo abbiamo scritto in altro capitolo: una agenzia di stampa ha diffuso la notizia su una “Scoperta effettuata dall’archeologo israeliano Adam Zertal, che identifica la città da lui scavata con Haroset Goim, sede del generale sardo Sisara.” Non vogliamo assolutamente intendere che Zertal abbia copiato da noi, ma a dir la verità nel 2005 ci capitò di incontrare l’archeologo a Cagliari alla “Cittadella dei Musei”. In quell’occasione accennammo della nostra teoria su Sisara e Haroset Goim. Zertal si disse entusiasta e favorevole a quanto da noi immaginato. Aggiunse anche che il nome di Sisara era per lui assolutamente sardo. E che gli ricordava la città sarda di Sassari. Questo è quanto. Abbiamo voluto ricordarlo, perché “La memoria umana è spesso leggera” e perché la scoperta è di Leonardo Melis, o almeno è Melis ad averla pubblicata per primo, nel 2005. Se abbiamo fatto anche involontariamente una cortesia a Zertal, ne siamo estremamente felici.

 


mercoledì 5 novembre 2025

FESTA SHARDANA 2015. salto del fuoco Gopays de Frores

 




FESTA SHARDANA 2015. salto del fuoco Gopays de Frores


martedì 28 ottobre 2025

Exodus, 40 anni nell’Oasi di Qadesh

 



Exodus, 40 anni nell’Oasi di Qadesh

 Neb.Ka.Set/Mose uscì dunque definitivamente dalla storia egizia, andando incontro al suo destino. Restando 40 anni nel “deserto” del Sinai. Naturalmente sgombriamo subito il campo da quanto abbiamo appreso dalle catechiste e dai libri scolastici riguardo un errare per dune di sabbia e fonti miracolose. Il tragitto durò al massimo tre giorni, prima di arrivare all’Oasi di Qadesh Barnea. Un incrocio di strade carovaniere che esiste ancora oggi. Postiamo naturalmente una mappa adeguata del tragitto. Di tragitti ne sono stati proposti diversi da diversi storici di tutte le epoche, noi proponiamo quello più breve  e più logico. Anche perché la Bibbia, pur se letta superficialmente può apparire confusionaria e pasticciata, in realtà dice chiaramente quanti giorni e dove i popolo attraversò Yam Suh e parte del deserto per arrivare a Qadesh Barnea.

Esodo LX – 22/27:  <Poi Mose ordinò di partire dal Mar Rosso (Yam Suph per la verità) e si diressero verso il deserto di Sur; camminando tre giorni senza trovar acqua. Giunsero quindi a Mara ma non poterono bere le acque di quel luogo perché erano amare …. Dio mostrò un legno a Mose che lo gettò nelle acque, le quali diventarono dolci … Là il Signore dette al popolo uno statuto e le leggi …>. Senza dover citare altro, basterebbe questo versetto dell’Esodo per capire che “camminarono  tre giorni e giunsero là dove il Signore dette al popolo le leggi”. Vale a dire che in tre giorni arrivarono alla meta Qadesh Barnea, che si trova di fronte al Monte di Dio: Har karkoum per l’esattezza, ove il Signore consegnò a Mose le Tavole della Legge. Punto.

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