Shardana i Popoli del Mare (Leonardo Melis)
Il BLOG ufficiale del Libro che ha cambiato il modo di scrivere la storia in questo millennio. Il libro che ha varcato i confini della Sardinia, dell'Italia e dell'Europa. La Storia riscritta del Mediterraneo e dell'Oriente antico. La storia di un popolo già Antico per gli Antichi: i SHARDANA.. i Popoli del Mare
sabato 29 marzo 2025
SISARA generale shardana in ISRAEL (non in ISRAELE)
mercoledì 26 marzo 2025
Nuraghe Asulu (Nuraghe Azzurro)
Nuraghe Asulu (Nuraghe Azzurro)
venerdì 14 marzo 2025
ESODO BIBLICO del 1250 a.C. e del 2025 d.C.
ESODO BIBLICO del 1250 a.C. e del 2025 d.C.
MA CHI HA IL DIRITTO?
Se per Dan ci furono problemi di “conquistarsi il territorio”, il Libro dei Judici subito all’apertura ci fa un quadro della “Conquista” da parte delle restanti Tribù ebraiche piuttosto disarmante:
• Juda, con l’aiuto del Signore riuscì a conquistare la regione montuosa, ma non riuscì a vincere gli abitanti della pianura, dotati di carri ferrati.
• I figli di Beniamino non scacciarono da Jerusalem i Jebusei, vissuti ivi con loro fino al giorno d’oggi.
• Manasse non espulse gli abitanti Beth San, Taanac, di Dor, Jeblaam, Megiddo… sicchè l’antico Kananeo continuò ad abitare in quel paese.
• Zabulon non scacciò i Cananei da Ketron e Naalal, ed essi abitarono con lui.
• Aser non scacciò i Cananei da Akko, Sidone Aalab, Afec, Rechob, perciò abitarono fra quelli.
• Ephraim non scacciò i Cananei che abitavano in Gazer, e questi dimorarono con lui.
• Nephtali non scacciò i Cananei da Bet Semes e Bet Anat, ma dimorò con loro.”>
(JUDICI: I – 21-36)
Ma allora? Perché dobbiamo sempre essere noi ricercatori “non
ufficiali” a scrivere la verità vera? Se già è scritto nei testi appunto
“Ufficiali”? Questo non piacerà ai
nostri amici che sono del parere che alcuni brani della Bibbia devono essere
lasciati “come sono”, cioè non spiegati. Noi però abbiamo citato ben altro, sia
storicamente che linguisticamente errato.
Da: "POPOLI del MARE, SISARA generale shardana in Iasrael" ed. 2024 Leonardo Melis
lunedì 10 marzo 2025
SHARDANA A QADESH
SHARDANA A QADESH
lunedì 17 febbraio 2025
#POPOLI del MARE, La NAVE di HERA LACINIA
La NAVE di HERA LACINIA
Glauco comandante dei Lukka della Lucania delle Terre
Italiche. Ricco e nobile guerriero arrivato con la sua flotta dalla Lukania che
alcuni popoli chiamano Terra Italica o degli Italici. Molto amico di Enea, che
pare si recasse in Lukania/Italica a visitare la sua gente nel viaggio che fece
dopo la Grande Invasione dell’Oriente. (N.d.A.: Omero fa incontrare Glauco
che sfida un furibondo e inarrestabile Diomede sulla spianata davanti a Ilio. I
due si parlano prima del duello e scoprono che i loro padri erano amici e
furono ospiti reciproci prima della guerra. Segno questo di una sicura
reciproca parentela come precedentemente segnalato anche per Teucro. Omero
racconta che i due si scambiarono le armature. Aggiunge pure che Glauco non ci
guadagnò di certo, essendo la sua armatura d’oro e quella di Diomede di
bronzo!)
Dopo la guerra di Troja, naturalmente secondo il racconto di Omero,
alcuni “fuggirono” cercando un’altra Patria. Omero lo accenna nell’Odissea e
Virgilio completerà il racconto. Purtroppo Virgilio scrisse l’Eneide su
“commissione”, pentendosene subito. Forse il bravo poeta, che era un pessimo
storico, sbagliò tantissimo con le date e i luoghi arrivando anche a pensare di
bruciare l’Opera. Ne fu impedito da Augusto che l’Opera l’aveva commissionata a
suo tempo e dietro pagamento anticipato. Così il Vate faceva fuggire Enea e
compagni da Troja in fiamme e puntando a
Delfi per consultare l’Oracolo sulla direzione da prendere. L’Oracolo sentenziò:
“Cercate l’Antica Madre”. Anchise
interpretò l’Oracolo al solito sbagliando, come spesso accadeva a chi andava a
consultare senza dovute precauzioni e informazioni, così tutti pensarono di
andare a Creta sede, a quanto pare di parecchi dei Popoli del Mare in quel
periodo; vedere Pheleset, Shardana e gli stessi Akayasa. Fortunatamente la
madre di Enea, ricordiamo che si trattava della Dea Afrodite, apparve in sogno
ad Enea ricordandogli che “L’Antica Madre” era a Occidente, per la precisione
nei Lidi Italici, i quali non erano
nel Lazio come erroneamente ci hanno insegnato a scuola! I Lidi Italici
erano in Lucania, che comprendeva il
territorio dalla Puglia alla Calabria, comprendendo quello che lo Stato
Italico chiama Basilicata, ma che gli abitanti chiamano ancora Lucania, la
patria dei Lici che parteciparono alla guerra di Troja e che in realtà erano i
Luka o Liku.
I Liku o Lici erano comandati a Troja da Sarpedonte, il semidio ucciso da Patroclo, e da Glauco. Stranamente Enea si fa
accompagnare dai Liku, forse dopo aver avuto il sogno e con il consiglio della
madre. Quel che di più ci sorprende è che i Liku sono comandati da qualcuno che
nell’Iliade non avevamo trovato: Oronte.
Forse noi abbiamo trovato l’inghippo e svelato il mistero del perché poi
viene identificato il ritorno alla Antica Madre con la Lucania.
-
Ai tempi di Virgilio si credeva e lui stesso lo credeva, che Enea e i
suoi partissero da Troja arrivando in “Italia” (leggi Lazio) all’incirca nel
815 a.C. dove il figlio Julo/Ascanio fonderà Albalonga.
-
Enea sarebbe passato a Cartagine dove la principessa di Tiro
Didone stava edificando la città, ossia nel 814 a,C a detta degli storici
“ufficiali”.
-
Terza “stonatura”: per concludere, Enea “fugge” da Troja distrutta e
incendiata dai “Greci” intorno al 1180 a.C. e fa in tempo a passare da Didone
nel 814 a.C. per poi approdare nei lidi laziali ove un suo discendente fonderà
la città di Roma nel 753 a.C. Un viaggio ben lungo!
Forse Virgilio se ne accorse, oppure qualche amico che di storia ne
masticava più di lui lo avvertì, convincendolo a tentare di bruciare il Poema.
Del resto dobbiamo dire che dello strafalcione dei 400 anni di viaggio se ne
accorse anche un certo Catone (Catone il Maggiore (Cato
Maior) per distinguerlo dal pronipote Catone
l'Uticense). il quale, riferendosi
alle leggende dell’arrivo dei fuggitivi da Troja e della fondazione da parte
loro della città di Roma, soleva apostrofare i suoi incauti concittadini dando
loro dell’ignorante. E Catone visse ben prima della composizione del Poema di
Virgilio!
giovedì 13 febbraio 2025
SCARABEI o SCARABOIDI?
SCARABEI o SCARABOIDI?
I Reperti: molti oggetti
di varia provenienza sono stati ritrovati nelle tante campagne di scavi effettuate
a Nora e Tharros e nelle altre città minori. Soprattutto monili, vasi e anfore
romane, puniche e anche fenicie hanno fatto pensare inequivocabilmente che si
trattasse di città costruite e abitate in varia successione da questi Popoli.
Ma perché non si parla allora di città egizie, visto che oggetti di questa
Civiltà sono stati ritrovati in quantità anche superiore? Perché allora tali
oggetti punici, egizi e fenici non possono essere stati importati dai Sardi
stessi che, quanto a viaggiare, sembra non avessero niente da imparare da
nessuno, ricordando che una delle loro mete preferite sembra fosse proprio
l’Egitto, al quale fornivano pesce salato in gradi quantità, come racconta
Aristotele. Un particolare importante in questi reperti egizi è che alcuni
scarabei sono riferiti ai faraoni Tuthmosis III (1505-1450 a.C.) – Tuthmosis
IV (1455-1405) - Amenophe III (1405-1370) - Seti I (1318-1298) - Ramses II
(1298-1232) e addirittura a Menes (3300 a.C.)! Anche se ciò non significa
che questi faraoni fossero necessariamente contemporanei della città (Tharros),
ciò conferma però forti contatti commerciali e scambi culturali fra le due
Civiltà in tempi sicuramente remoti.
Da: “Sardana i Popoli del Mare” di Leonardo Melis
Giandomenico
Mele nel “Giornale di Sardegna” del 22 giugno 2005 parla del contadino che trovò le prime statue. Sisinnio
Poddi, questo il suo nome, avrebbe consegnato il reperto all’ispettore della
soprintendenza Peppetto Pau. A
seguito di questi fatti la soprintendenza espropriò il terreno, mandando su
tutte le furie i proprietari, che per la cronaca erano i componenti la locale Confraternita del Rosario. L’articolo
riporta anche un’intervista fatta da Maria
Obinu all’onnipresente archeologo oristanese Momo Zucca. Zucca parla di tombe, entro le quali furono
trovati i frammenti di statue, traendo in inganno gli studiosi sul significato
stesso delle statue. L’archeologo conferma anche il ritrovamento del famoso
scarabeo citato da Nicosia. “Uno
scaraboide in osso, un pseudo hyksos, molto simile a quelli egiziani databili
al XVII sec. a.C.”. Ecco, quando i nostri studiosi si esprimono in
questo modo non riusciamo più a seguirli. Cosa significa? Che lo scarabeo di
tipo hyksos sarebbe opera di un artigiano del VIII sec. che si ispirò a uno
scarabeo di un’altra cultura lontana migliaia di km e più antica di mille anni?.. Chi era questo genio?. Oltretutto da studi effettuati recentemente a quando scriviamo (2012),
lo Scarabeo risulta essere in steatite e non in osso! Alla faccia della
precisione scientifica dei nostri puntigliosi Archeobuoni. Gli studi a cui ci
riferiamo portano anche una datazione dello scarabeo: Nuovo Regno, vale a dire un tempo non posteriore al XII sec. a.C. …
E noi che avevamo detto?
Da: “SHARDANA Dossier Mont' e Prama” (I Popoli del Mare) Formato Kindle. Di Leonardo Melis. Solo su Amazon.
E da: "I POPOLI del MARE, Le mie scoperte"
sabato 8 febbraio 2025
CITTA SOMMERSA di 9000 anni fa in SARDINIA